Cimatti|Ricaldone Pietro|1940-11-15

2343 / Ricaldone Pietro BS / 1939-11-15 /




SITUAZIONI SANTAMENTE SFRUTTATE E CONSEGUENTI ATTIVITÀ1


Miyazaki, 15 febbraio 1940



M. R. ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,

È troppo naturale che da molte parti mi si domandi: “In questo dissesto mondiale che cosa capita fra voi in Estremo Oriente?”.

Questione un po’ delicata e a cui non si può tanto facilmente rispondere: ma lasciando tutta la parte che non interessa il missionario, dirò [che] “al momento attuale il popolo giapponese lavora e prega – riunisce gli sforzi comuni per sfruttare a bene la situazione presente, dando luogo a multiformi attività destinate al bene comune. Gli avvenimenti e i necessari sacrifici del momento lo educano ancor più fortemente al vero spirito giapponese di calma, di padronanza di sé, di attività laboriosa, di tenacia nel dovere”. E se tutto questo riuscirà a fissarsi nell’abitudine della vita quotidiana, non è certo poco.

Non è difficile comprendere come si ecciti in tali occasioni il sentimento religioso: pellegrinaggi, visite ai templi nazionali e locali, offerte, funzioni speciali, ecc. Le sette religiose, specialmente buddistiche, lavorano attivamente in Giappone e Cina per stringere relazioni e cooperare insieme alla formazione di opere di cultura spirituale (gruppi di associazioni giovanili, asili di infanzia, scuole, dispensari, organizzazione dei servizi per i soldati morti in guerra, ecc.). Insomma si deve pur constatare che gli avvenimenti attuali hanno provocato nel mondo religioso giapponese un movimento d’idee, che bisogna pure sfruttare santamente ed il più fortemente possibile: l’interessante è pure constatare che tal movimento tende sempre più ad armonizzare le religioni esistenti con lo spirito ed il culto nazionale.

Ai cattolici, alle manifestazioni di vario genere nell’ambito dell’azione cattolica, a persone religiose ed associazioni cattoliche che si segnalano nel campo della educazione e nelle opere di assistenza sociale, si guarda pure con simpatia crescente, specie in questi momenti di mobilitazione spirituale di tutte le forze della nazione. Così sono citati all’ordine del giorno, dai giornali della Capitale il bel libro “Speranze di cristiani in Giappone” di S. Ecc. Mons. Marella, Delegato Apostolico in Giappone; le conferenze del missionario P. Gemeinder, organizzatore dell’Associazione giovanile femminile cattolica; le opere di azione cattolica delle Dame di San Mauro di Tokyo e Yokohama e delle giovani cattoliche di Beppu – la vita di preghiera, di lavoro e penitenza delle Trappistine dello Hokkaido e delle Domenicane di Morioka – le conferenze alla radio dei nostri Don Margiaria e Don Marega – la rappresentazione della prima opera scenica “Grazia”, libretto del Rev. P. Heuvers, S. J. direttore della Università cattolica di Tokyo, musica del sottoscritto, orchestrazione del M. Tadaoki Yamamoto2 – e le ricerche archeologiche e traduzioni del nostro Don Marega.

Maggior attenzione dunque, maggior interesse, maggior avvicinamento e desiderio di conoscere anche quanto si fa dai cattolici. È seguita con attenzione l’opera che i missionari cattolici, religiosi e religiose svolgono per i giapponesi residenti all’estero. Degno di nota quanto avvenne in Perù in occasione del 50.mo di professione di Suor Francesca delle Suore della Carità, che per 33 anni prodigò le sue cure ai giapponesi residenti in Perù.

Alle insistenze che volesse indicare un dono, le sarebbe gradito rispose, suggerendo la costruzione di una chiesa per i loro compatrioti. La pubblica sottoscrizione diede subito 18.000 Yen, e la stampa commentava con gioia l’avvenimento, che “su una base religiosa stringerà i vincoli di amicizia fra Giappone e Perù, dove numerosi giapponesi appartenenti alla seconda generazione della colonia sono già cattolici”.

A questo rifiorire di sentimento e pratica religiosa corrisponde una vigilanza più severa per l’educazione morale del popolo e della gioventù per parte del Governo.

Così il Ministero degli Interni ha dato preziose direttive per l’elevazione del livello morale delle Riviste: abolizione di romanzi o articoli ad intreccio tendente a far disprezzare la modestia e provocanti al male – di romanzi il cui intreccio spinge la donna alla crudeltà – di descrizioni sensazionali del suicidio o di scene sentimentali – di romanzi e articoli tendenti ad eccitare il linguaggio volgare o plateale fra gli studenti – di annunci compromettenti i buoni costumi.

Non tutto il male dunque viene per nuocere e le vie della Provvidenza per trarre dal male il bene ovunque si manifestano, anche in Giappone.

E i suoi figli? Lavorano e pregano e si sforzano di fare il loro dovere fino al sacrificio totale di sé, se sarà necessario, per la loro Patria adottiva, per la salvezza di queste care anime e per l’avvento del regno di Dio in questo gran Paese.

Lei, i fratelli, gli allievi, i cooperatori e cooperatrici nostre ci aiutino in tutte le forme per realizzare questo intento.

Suo come figlio

Don V. Cimatti




1 R. M. 960: manoscrit. pubblicato in Bollettino Salesiano, Aprile 1940. La data 15 novembre 1939 che si trova nel Boll. Salesiano, evidentemente è sbagliata, dato che l’opera “Hosokawa Gratia” fu eseguita nel gennaio 1940. Il numero romano II della lettera fu interpretato per 11, mentre significa 2. Don Cimatti quasi sempre segna il mese con i numeri romani.

2 Per quanto si sia cercato, non siamo riusciti a trovare questa prima orchestrazione. Tadaoki Yamamoto era un musico molto conosciuto. Dopo la guerra prese il Battesimo. Lo stesso si dica del figlio.