Cimatti|Bernardi Angelo /1944-6-28

3117 / Bernardi Angelo / 1944-6-28 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 28 giugno 1944

Carissimo D. Angelo,


Ho ricevuto le tue carissime e ti ringrazio di cuore. Rispondo ad alcune tue richieste.

Per il raccolto delle patate… occorreva letame ben consumato e possibilmente potassa (cenere).

Per l’apostolato… go anshin (= sta’ tranquillo)… non ci siamo messi noi in queste condizioni. Il Signore sa e vede: non potendo far altro preghiamo, lavoriamo e diamo buon esempio in tutto.

Per i conti richiesti non sei il solo che ha fatto come hai fatto tu. Aggiusto io le cose per bene, è così ancor più facilitato per me: niente paura. Grazie dei dati inviati. Mi scrisse una cartolina il bravo Sig. Mori. Ci ho capito poco e gli ho risposto come potevo: mi diceva che tu gli domandavi dei dati statistici… che lui sapeva dare e ti pregava di rivolgerti all’Amminis. Apost. Non capisco perché abbia scritto a me.

Ti prego poi di dare ai singoli preti della missione Yen 5 per una Messa secondo le mie intenzioni (come da circolare). Per il conto corrente della scuola oltre quello ricevuto dalla O. spero abbia ricevuto mille.

Non preoccuparti se D. Cimatti fa quel che fa: devo dare buon esempio anche in questo a tutti – e poi è una cosa così semplice che non vale la spesa proprio, pensaci. Il guaio è che bisognerebbe far bene, e quando non si hanno i numeri si fa quello che si può. L’importante è che i confratelli non patiscano troppo. Ora alloggiano a Mikawajima i nostri conf. Miyahara e Kanemoto e alla sera quando arrivano dal lavoro danno una mano. Per il chierico: considera le sue abitudini da lungo tempo, la buona volontà di lotta pur essendo la sua volontà flebile assai nel decidersi, l’attaccamento che ha a D. Bosco. Per me non dispero. Stia mordicus alla pietà, lavori e si mantenga come fa con te in piena confidenza. L’avvenire è nelle mani di Dio – e anche se dovesse dire addio alla sua attuale vocazione potrà dire e potremo dire che abbiamo fatto tutto il nostro dovere e potremo dirgli la parola sicura per cui non abbia poi rimorsi pel futuro. Quindi sta’ tranquillo.

Per te: chissà se facessimo la proposta all’Amministr. Apost. Che, essendo assente p. Shichida ti affidasse la parrocchia di Miyazaki? Egli ha fiducia in te: ti stima.

Se questo si verificasse certo si potrebbe fare del bene. Penso che l’Ammin. Apos. se fosse con noi in bonis – non gli dispiacerebbe la proposta D. Romani, ma non so se accetterà. Bisognerebbe abbandonare Miyakonojo, ma si farebbe del gran bene e si potrebbero riallacciare bene le relazioni con Lui. Ti prego di non parlarne, ma se ti capitasse l’occasione parlane con Lui.

Pel chierico penso non sia del caso di parlarne di Mikawajima. Ecco una proposta. Alla scuola hanno assoluto bisogno di assistente; si otterrà di poter fare in posto il “kinro-hoshi” (lavoro pubblico obbligatorio), così i nostri confratelli non saranno obbligati al servizio fuori casa, ma moltiplicandosi le ore di lavoro e che debbono essere retribuite, se non c’è assistenza, sprecano materiale o non lavorano e allora erit error peior priore… Se ti senti di sacrificarti e rimaner solo fino a quanto (?)… potresti inviarlo, anche pensando al bene dell’individuo per quanto conosci.

Per i servizi di casa non sarà possibile trovare chi possa darti una mano? Pensa a queste proposte e vediamo se è volontà di Dio che si realizzino…

Se è così certo si effettueranno. Mi pare di averti detto tutto quanto mi ero prefisso.

Ti abbraccio e benedico nel Signore.

Tuo

D. V. Cimatti