Cimatti|Liceisti di Valsalice / 1928-11-20

405 /Liceisti Valsalice / 1928-11-20 /


ai Liceisti di Valsalice



Miei carissimi amici del Liceo,


L’avvicinarsi del S. Natale e del Capodanno mi danno motivo di compiere il mio dovere di auguri, felicitazioni e preghiere per voi, per le vostre anime, per le vostre famiglie e per i vostri studi. Accettateli di cuore ed il Signore ascolti le mie povere preghiere e quelle del vostri beneficati.

Sarete curiosi di sapere delle feste dell’incoronazione dell’Imperatore. Certo i giornali ne avranno parlato, ho fatto una relazione sul Bollettino Sales. e ne seguirà un’altra. È certo una meraviglia vedere un popolo strettamente unito e in festa per questa fausta ricorrenza. Bisogna esserci in mezzo per capirlo, perché le descrizioni o non sono comprese, o sembrano paradossali.

Il buon popolo dà fondo a quello che ha – e le sbornie più solenni non si contano. Capirete un popolo che per una settimana dimentica tutto e canta e balla e mangia, e beve… fu un vero carnevale in tutti i sensi…

Non ho presenziato alle grandi feste di Kyoto, ma a quelle più modeste di Miyazaki. Evviva, brindisi, pranzo di 2000 coperti (che secondo l’uso giapponese consiste nell’apprestare vivande che ognuno si porta a casa…). Aveste veduto in quel giorno quanti tovaglioli contenenti pranzi in scatola, vagavano per le vie di Miyazaki portati a mano da ufficiali gallonati, dalle ufficialità in marsina e tuba… tutti felici e contenti del dono dell’Imperatore!

A Tokyo pranzo di 10 mila persone… Col sistema giapponese è la cosa più facile del mondo… si brinda tutti insieme e poi… Girolamo parte con tutta la famiglia… Don Tonelli vi farà vedere quanto mando e anche voi mandate un saluto e più una preghiera a questa grande nazione.

Questa volta sono più breve del solito. Scusatemi… ho tanti amici cui ho da inviare gli auguri… e bisogna mi affretti ché poi per una settimana sono in giro per alcuni concerti… Che volete? Spero così di far restare di stucco e dire la buona parola almeno a un 10-15 mila persone che certo non verrebbero alla Missione a sentire la predica.

A pensare che se facessi così in Italia gli spettatori mi tirerebbero le sedie e peggio e qui… Ah! il mondo!

Basta dunque cari amici, e colla preghiera e cogli aiuti di ogni genere aiutateci a far un po’ di bene.

Il merito è tutto vostro. Buon Natale e buon Anno.

Tutto vostro affezionatissimo

don Vincenzo Cimatti