659 ricaldone


659 ricaldone

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1.1 659 /Ricaldone Pietro / 1930-11-12 /

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a Don Pietro Ricaldone, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani



Takanabe, 12 novembre 1930

Amatissimo Sig. Don Ricaldone,


Secondo la fatta promessa, ecco come il nostro Don Torquinst, che possiamo dire definitivamente guadagnato alla causa giapponese, ha creduto bene venire in aiuto tanto alla missione quanto alla nostra Pia Società. Come si suol dire, “a caval donato non si guarda in bocca”; e quindi non voglio assolutamente fare apprezzamenti in pro e in contro. Ringrazio il Signore che così ha disposto, certo per il bene.

Con queste donazioni varie il campo d’azione viene ad estendersi assai più rapidamente di quello che si potesse pensare o prevedere. Ci obbliga ad oneri che speriamo coll’aiuto del nuovo benefattore di poter assolvere con onore ed essendo voluti dalla Provvidenza si compiranno certo al più presto.

Non sono risolti per nulla i problemi vitali, ma ci mettiamo sulla strada, perché ciò che non fu potuto fare ora si ha promessa per l’avvenire non lontano che si possa realizzare, ed i ritardi, come già dissi nella precedente, varranno a risolvere la questione per me assai importante della separazione dei due poteri, che darà modo ai futuri di lavorare con chiarezza di intenti e senza tanti imbrogli per chiarire i campi di proprietà come purtroppo succede ora.

Il Signore che ha permesso che i vagheggiati sogni dello studentato siano per un po’ tramontati, sono sicuro che darà presto la desiderata soluzione. FIAT VOLUNTAS DEI IN OMNIBUS… Copio dall’elenco di Don Torquinst:

MIYAZAKl: per casa Suore Yen 4000; per casa suore Beppu Yen 15 mila (nell’intenzione dell’offerente deve servire per casa di riposo o per pensionato di signorine nella stagione dei bagni o per casa di formazione). L’una e l’altra sono case giapponesi. La prima vecchia ed insufficiente, ha però annesso qualche pezzo di terreno che potrebbe servire per iniziare qualche opera. La seconda è un ospedaletto non ancora adoperato, posto in magnifica posizione, ma che deve essere dotato di tutto, non essendoci che le mura. È in collina prospiciente la grande baia di Beppu. La seconda rata di Yen 10 mila deve essere pagata nel prossimo anno alla data del contratto di quest’anno. Con questo Don Torquinst ha voluto fare il dono alle Figlie di Maria A.

MISSIONE: Ha concesso un sussidio di Yen 100 per venire in aiuto ai cristiani poveri con l’acquisto di terreni da dissodare e che passerebbero proprietà di chi li dissoda, pagate le spese.

Per la Chiesa di Tano ha concesso un sussidio di Yen 100 per un quadro a Maria SS.ma Stella del Mare e Yen 400 per iniziare una casetta per il missionario (prendendo parte dall’ospedale delle suore).

OITA, Missione: ha concesso un sussidio di Yen 1500 per l’inizio di una piccola fondazione a favore dei Coreani con l’erezione di una piccola cappella ai martiri coreani ed una sala (prendendo una parte del materiale dall’ospedale delle suore).

SALESIANI: ha pagato la prima rata in Yen 3 mila per l’acquisto di un terreno vicino alla missione che potrebbe servire per iniziare in forma minuscola l’ospizio per artigiani ed avviarci così alla desiderata scuola tipografica.

Beppu, salesiani: Ha comperato un terreno (circa 3000 mq.) per l’erezione di una chiesa a Maria A. La prima rata di Yen 3.400, la seconda nel prossimo anno (di Yen 15 mila, non è ancora chiaro se con interessi).

Come si possa utilizzare in seguito per l’opera nostra è prematuro pensare ora; si vedrà. Fu certo una magnifica occasione e che non avremmo mai sognato: è la casa della polizia, in ottima posizione, a poca distanza dall’ospedale delle suore. Le autorità prefettizie e della città sono assai contente che si sia acquistato da noi e ci hanno fatto delle vere facilitazioni.

Nakatsu: ha concesso un sussidio di Yen 1500 per l’ampliamento del nostro seminarietto per aspiranti.

Per un complessivo di Yen 600 ha dotato le varie residenze di armonium, di qualche gioco per ragazzi, oltre a regali personali o di pubblica utilità (ad esempio la macchina per prendere cinematografia, a Don Pedro un vocabolario).

Mi ha pure dato Yen 500 per spese varie, e Yen 1000 per la trascrizione degli atti di proprietà.

Al sottoscritto non resta che eseguire la volontà dell’offerente, augurando che il Signore ci aiuti per non fare spropositi, e che il nostro Don Torquinst ci venga in aiuto secondo le promesse. Col Consiglio cercherò di prendere quelle soluzioni che valgono a fare meglio.

Per me sono contento che il Signore mi ha umiliato permettendo che le cose riuscissero tutto il contrario di ciò che ritenevo la cosa migliore, e canto di cuore: “Bonum mihi quia humiliasti me!” e avanti al nuovo non indifferente lavoro per non lasciare strascichi ai successori che spero più immediati di ciò che penso.

Copia della lettera invio pure al Sig. Don Rinaldi. Riceverò con vero piacere e con riconoscenza quanto ai Superiori piacerà indicarmi per non fare spropositi.

Tutti vogliono essere ricordati e vivamente si raccomandano alle preghiere presso la Mamma e il nostro Don Bosco.

Con vivo affetto:

Dev.mo

Don V. Cimatti