Cimatti|Caviglia Alberto / 1941-3-5

2705 / Caviglia Alberto / 1941-3-5 /


a Don Alberto Caviglia, salesiano, studioso di Don Bosco


+ Miyazaki 5 marzo 1941


Carissimo D. Caviglia,


Grazie della sua del gennaio… ed in primis:

  1. a Lei e ai singoli amici di S. Giovanni gli auguri Pasquali… ma ppproprio pasqualllli! [sic!]

  2. poi a Lei con un caldo abbraccio e bacio gli auguri onomastici con la assicurazione di preghiere che Lei desidera e secondo le intenzioni da Lei desiderate.

Ma mi raccomando di essere mio efficace interprete presso omnes et singulos.

Grazie delle notizie che mi dà della sua salute: non so se arriverò a quell’età. Se devo ubbidire al S. D. Rua dovrei arrivare al 75°, ma non so quale sia il volere di Dio. Da tempo sono nelle sue mani e… faccia Lui: meglio non aver desideri, se non di amare Lui e il prossimo.

Come le ho sempre detto prego D. Bosco (che felicità averlo Lei chiaramente veduto… io a tre anni ne ho solo l’idea o immagine in confuso… averlo goduto vivo, ed ora averlo davanti nella magnifica produzione pittorica…). Beato Lei!... Dunque prego D. Bosco che aiuti a finire tutto il lavoro che ha tra mano,


perché  di   Ca vi glia… ce n’è uno solo!


e ho fede che sarà così. Dunque ci dia dentro e quando è stanco, guardi D Bosco… e avanti!!!

L’idea del Savio fra i fanciulli perché non si potrebbe realizzare più modestamente così, che si facesse cioè dal bravo pittore un bozzetto (non so come si dica) o un modello che dia l’idea… e poi farlo eseguire in posto. I pittori e coloristi giapponesi sanno poi loro dare tutto il tono locale, con dettagli cui noi assolutamente non arriviamo, e con una precisione di tinte e più di situazioni cui non pensiamo.

Ad es. osservazioni di questo genere a nostre Suore abilissime in ricamo o in acquerello: “Ma quell’uccello non si posa naturalmente mai così sui rami”, opp. non va mai su quella pianta – quel fiore non si trova mai in questi luoghi et similia.

Lei comprende meglio di me. Certo che se fosse così sarebbe facilmente spedibile in busta.

Bravo D. Pagella! Ah, chissà che bella Messa! Lui beato che sa fare così belle cose!

Prego per tutti, per tutti, per tutti e sempre sempre riconoscente per quanto sempre hanno fatto e fanno per noi.

Come saprà tutti gli Ordinari stranieri sono volontariamente scaduti e dimessi – quindi non sono più Prefetto apost. Pur ritenendo il titolo Mons. (che onore!!) e il diritto alle insegne ecc. ecc. (che non ho mai portate). Lo richiedeva il bene della Chiesa e non c’era da star in forse: tutto continua come prima, e per ora faccio l’Ispettore in attesa di congedo anche da questo. Preghi per me e per i miei.

Sempre abbracciandola nel Signore suo

D. V. Cimatti, sales.1




1 Questa è l’ultima delle lettere scritte a Don Caviglia in nostro possesso. Morì nel 1943.