Cimatti|Bernardi Angelo|1943-11-25

3040 / Bernardi Angelo / 1943-11-25 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 25 novembre 1943

Carissimo Don Bernardi,


Grazie della tua a mezzo Don Braggion. L’ultima da te ricevuta è quella in cui domandavi i dolci – d’altro nulla.

Deo gratias di tutto. Invio qualche cosa per arrotondare… A Tokyo ho colloquiato coll’Amministratore Apostolico, che mi ha parlato (ma non ho capito bene) delle pratiche fatte per ottenere che i soldi a tuo nome non fossero congelati. Anche qui a Tokyo non si capisce bene: ad alcuni hanno dato subito, ad altri no. Ad ogni modo l’Amministratore Apostolico ha tanto da poter dare ed ultra.

Per il Seminario vedremo l’esito della conversazione con la Prefettura – coll’Amministratore Apostolico e compagni forse è più prudente non trattare: nella faccenda sembrano più interessati degli altri o sono poveri strumenti in mano loro. Dolendum…

Principio: stare fermi più che si può – se si deve sloggiare, diano i mezzi per vivere – penso bisogna piantar lì come scuola, salvando il salvabile di vocazioni: sono del tuo parere. Preghiamo fortemente S. Giuseppe.

Per mezzo di Don Braggion invio quanto chiedi del disponibile che ho al momento e scusa se non posso fare di più. Se ne verranno di più per Natale…

La festa dell’Immacolata porti in te e nel chierico nuovo ardore di vita salesiana. Prego sempre per te e per i tuoi. Mi dice Don Barbaro che lettere della maestra giunsero vistate dalla censura. Al momento null’altro. Allegro e avanti nel Signore. Civilmente parlando penso che noi italiani in Giappone non valiamo più nulla, se non cadremo, come lo siamo di fatto, sotto le dipendenze della Germania. E preghiamo che la nostra patria ridata a Cristo non cada in manibus inimicorum eius, e che almeno le anime siano salde.

Tu lavora per i tuoi exemplis et orationibus.

Tuo sempre

Don V. Cimatti, sales.