Cimatti|Leardini Antonio|1959-6-24

5173 / Leardini Antonio / 1959-6-24 /


ad Antonio Leardini, compagno di collegio a Faenza



Chofu-Tokyo, 24 giugno 1959

Mio carissimo ricordatissimo Antonio,


Non ti so esprimere la gioia nel ricevere la tua carissima del 17 c.m. ed ho ringraziato il Signore della grande consolazione che mi ha procurato la tua grande carità nell’avermi scritto – ed ora ringrazio di cuore anche te.

Quando lessi sulla busta S. Leo ricordai tuo fratello e poi lessi d’un fiato e rilessi le tue notizie… Grazie di cuore. Quanti ricordi di Faenza, dei superiori, dei compagni, delle vicende… Sono in relazione cogli exallievi di Faenza in blocco in occasione della riunione annuale. Quando potevo andare in Italia avevo occasione di vederne alcuni, i più vicini a Faenza – i più vecchi del primo oratorio del Borgo, i Pifferi, i Brunori. Sono in relazione epistolare con Facchini di Bologna che qualche volta mi fa qualche graziosa caritatevole offerta… ho l’indirizzo di alcuni dei nostri tempi (Valpondi – Mussolesi, ecc). Le mie relazioni coi compagni più che altro relazioni spirituali di preghiere. Certo anche il bravo Antonio vi è compreso tanto più ora che conosco la tua condizione. Il Signore, l’Ausiliatrice e D. Bosco spandano su di te, sui tuoi cari tutte le più belle benedizioni materiali e spirituali utili e necessarie specialmente per le vostre anime.

Auguri per il tuo ottantesimo fin d’ora. Il 15 p. luglio se vuole il Signore compio gli 80 (81 coi calcoli giapponesi). Grazie a Dio posso ancora lavorare nella direzione nelle opere di formazione del nostro personale giapponese (chierici, preti, e coadiutori) – direzione scuola, insomma il solito lavoro salesiano. Siamo una 60a in casa, in maggioranza giapponesi. Qui studiano diventano salesiani, vanno al lavoro nelle opere, ritornano per gli studi da preti e ritornano sul campo di lavoro. Sono 33 anni di questo lavoro e finché il Signore vuole tiriamo avanti finchè piacerà a Lui in attesa della chiamata definitiva.

Mio caro Antonio, il Signore ti ha dato la buona croce! Tre anni fa un piccolo colpetto mi fu regalato dal Signore, non posso parlare liberamente come prima, ma questo non mi impedisce i miei doveri quotidiani. Ti prometto ricordo quotidiano con l’appuntamento in Paradiso.

Benedico te e tutti i singoli tuoi di famiglia colla benedizione di Maria e di Don Bosco. Prega per me, mio buon Antonio, ut moriar in charitate perfecta Dei mei et per manus peramantissimae Matris nostrae Mariae Immac. Adiutricis.

Ti abbraccio di cuore

tuo aff.mo

Cimatti


Offri le tue sofferenze per le anime dei miei poveri paganetti giapponesi: è un magnifico apostolato missionario che ti fa guadagnare tanti meriti per il Paradiso.

Allegro sempre.