Cimatti|Ricaldone Pietro /1945-11-…

3268 / Ricaldone Pietro / 1945-11-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani


IN VISITA ALLA MISSIONE DI MIYAZAKI1


Miyazaki, Novembre 1945

Rev.mo ed amat.mo Sig. D. Ricaldone,


Come da promessa, proseguo la relazione della mia visita in Missione.

Incomincio da Miyazaki. All’uscita dalla stazione mi domando se sono proprio arrivato… Non so più orientarmi. Oh, quanto mutato l’aspetto della cara e bella città…! Mucchi di rovine, informi residui d’incendi, …ed il nostro bel Seminario? Quasi completamente abbattuto dai violenti tifoni che imperversarono su Miyazaki. Sono rimaste in piedi la cappella e la sala delle riunioni, che formavano l’ala sinistra dell’edificio. Il corpo centrale comprendente le aule scolastiche e le camerate e l’ala destra (cucina, refettori, infermeria, ecc.) sono state abbattute.

Le fotografie danno un’idea del disastro effettuato, come dissi, da tifoni, quali a memoria d’uomo non si erano più verificati a Miyazaki, sopra l’edificio già duramente provato dai ripetuti bombardamenti che avevano infranto vetri, scrostato muri, sconquassato finestre, e quindi indebolito d’assai la solida costruzione. La chiesa e la sala, alla meglio rabberciate, servono ora di abitazione ai confratelli ed allievi e di magazzeno alle masserizie rimaste.

Si costruisce un po’ di cucina col materiale atterrato, e si cerca di dare un po’ di attività alla vita dello spirito e del corpo, regolarizzandola quanto è possibile alla salesiana.

Una volenterosa squadra dell’Ospizio comincia a mettere un po’ d’ordine tra quelle rovine, catalogando travi, assi, finestre, tegole, ecc.; disseppellendo sedie, tavoli, panche… (Ho ritrovato perfino fra le macerie la collezione ittiologica e… che tanto lavoro mi aveva costato…). Alcuni aspiranti cavano con cura i chiodi, aiutano in mille altre forme. I confratelli giapponesi, tornati dal servizio militare, si prestano ai lavori più pesanti… Si riseminano i campi bruciati dal vento dei tifoni o allagati dall’acqua.

La Provvidenza viene in aiuto per rifornirne la famigliola e le opere vicine (colonia agricola e Ospizio) di nutrimento e vestiario, e poco a poco ci si va organizzando in forma regolare. A quando rivedremo ricostruita la nostra cara opera delle vocazioni in Giappone? Corrono voci insistenti che sarà presto. Anche la città lo desidera. Bruciate tutte le scuole, si fanno voti per il pareggio della nostra scuola alle scuole medie governative. Nel dopo guerra, allargatisi i criteri e nel campo della libertà religiosa e nel campo dell’insegnamento della religione nelle scuole, si spera che la nostra Mission School diventi un attivo focolare di propaganda religiosa per tutta la nostra missione, quod facit Deus.

Intanto si radunano al Seminario i nostri cari soldati giapponesi salesiani per ritemprarsi nello spirito e per riorganizzare e riconsolidare gli studi, da anni interrotti. Oh, ritorni questo santo luogo vero Seminario per la formazione ecclesiastica o religiosa di tanti giapponesi a servizio della Chiesa e della nostra Congregazione!

Dal Seminario è vicino il passo alla piccola Colonia agricola. Anche in questa i tifoni hanno abbattuto tutte le vecchie costruzioni, e messo in serio repentaglio la nuova. Molte coltivazioni pure furono letteralmente perdute. Medesime attività nei confratelli e giovani per far fronte alla situazione. Medesima bontà della Provvidenza nel venire in aiuto e durante l’infuriare del tifone (alcuni confratelli e un gruppetto di giovani pur seppelliti fra le macerie rimasero perfettamente incolumi) ed in seguito nel sovvenire generosamente alle necessità materiali del momento.

Il vicino Ospizio dei vecchi, dei fanciulli e bambini con tutta la famiglia religiosa delle Suore giapponesi della carità ebbe a provare il visibile aiuto della Madonna e nelle frequenti incursioni aeree e nello svolgersi dei tifoni, sia perché tutto il personale fu incolume, ed anche il fabbricato pur danneggiato in più parti restò in piedi. Ed anche per quest’opera di carità non venne mai meno la materna assistenza della Provvidenza.

E finalmente l’ultimo panorama si presentò ai miei occhi… anche la casa di Miyakonojo interamente distrutta dall’incendio… Non c’è che intonare il “Dominus dedit, Dominus abstulit: sit nomen Domini benedictum”.

E pensavo alla ricostruzione. Più viva mi si affacciava alla mente la parabola del Seminatore. Exit seminator, seminare semen suum… È la storia quotidiana della vita missionaria. E parafrasavo a modo mio le parole evangeliche, che venivano riempiendomi il cuore di speranza ineffabile: “Nisi granum frumenti, cadens in terra, mortuus fuerit…”. Oh, mio buon Signore, il nostro seme più morto di così non può essere e allora il frutto futuro sarà assicurato.

Ce lo assicuri anche Lei, buon Padre, con molte preghiere, che domandiamo a Lei, ai nostri cari confratelli ed allievi e ai nostri ottimi cooperatori.

Suo nel Signore

D. V. Cimatti, sales.






1 R. M. 2049: manos. Inedita. Era partito per il Kyushu il 7 novembre e ritornò il 17.