Cimatti|Circolare salesiani / 1939-2-15

2205 / Circolare Salesiani / 1939-2-15 /




Miyazaki, 15 febbraio 1939


Carissimi missionari,

Vi ringrazio di cuore della viva partecipazione che avete preso al lutto della Chiesa e vi prego di continuare a pregare. Il prossimo giorno 18 a Tokyo per cura della Delegazione Apostolica sarà tenuto un solenne ufficio funebre a cui siamo invitati colle nostre cristianità ad intervenire in spirito per pregare per Pio XI che ha dimostrato anche tanta paterna sollecitudine per la Chiesa Giapponese. Posso assicurare che tutti gli atti fatti dalle Congregazioni Romane per il Giappone hanno avuto l’onore di un intervento personale del Sommo Pontefice. La Delegazione Apostolica poi inviò un telegramma collettivo a nome degli Ordinari, dei Missionari e fedeli all’annuncio della morte.

Preghiamo in unione di cuori affinché il Signore si degni di accordare un’assistenza tutta speciale alla sua Chiesa in questi difficili momenti.

Avvicinandosi poi la S. Pasqua è mio dovere richiamare a tutti i miei carissimi fratelli di lavoro che vogliono animarsi sempre più in questo periodo di tempo al lavoro di apostolato:


  1. Per l’insegnamento catechistico ai fanciulli,

  2. Per preparare tutti i fedeli ai doveri pasquali,

  3. E specialmente avvicinare quelli che, o per lontananza dalle residenze o per raffreddamento nella fede, sono nelle maggiori difficoltà di compiere questi doveri.


Oh, che nessuna delle pecorelle a noi affidate sia priva del nostro aiuto in questa circostanza specialmente, e che possiamo dire tutti coscienziosamente di fronte a Nostro Signore che abbiamo fatto tutto il nostro dovere.

Aiutiamoci scambievolmente; i missionari vicini combinino per tempo possibili scambievoli aiuti… Si preparino i fanciulli alla prima Comunione; dove è possibile si faccia un triduo (uso missione) anche con semplice spiegazione del Catechismo, si animino i catechisti a questo lavoro di ricerca e di preparazione. Insomma diamoci tutti attorno coi mezzi che abbiamo a disposizione per compiere questo nostro importante dovere.

Vi assicuro che avremo tanti benefici spirituali dal Signore e la riconoscenza dei nostri poveri cristiani, specialmente di quelli più abbandonati e che bisognerebbe avvicinare almeno una volta uno o due mesi.

Se non facciamo così e se non avvaloriamo il nostro lavoro colla preghiera e col sacrificio, queste povere anime andranno perdendo quel poco di fede che ancora resta in loro, e più l’andranno perdendo i loro figliuoli. Guai se questo dovesse succedere per la nostra negligenza! Vi prego di leggere sul Direttorio consigli bellissimi a riguardo, ed anche specialmente il primo articolo del Bollettino del mese di Febbraio sull’apostolato catechistico.

Inoltre nelle conferenze e prediche domenicali dalla prossima domenica fino a Pasqua, più che su altri argomenti si parli dei doveri pasquali e s’insegni la maniera di compierli con frutto.

A facilitare poi l’apostolato fra i cristiani riceverete un foglietto speciale composto dal buon Padre Gemeinder che darà modo a quanti hanno buona volontà di cooperare col missionario e col catechista a questo lavoro di doverosa preparazione per l’adempimento dell’obbligo pasquale. Pregate per me ed aiutatemi con tutte le forze a compiere il mio dovere.

Vostro aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


P.S. - Pare si avvicini la venuta del nostro Don Tanguy. Chi desiderasse qualche cosa da lui non farebbe male a scrivere per tempo all’Oratorio a Torino. Non vi so però ancor dire nulla sulla data del suo ritorno.

Pare già fissata la partenza del nostro Don Escursell per il 21 Aprile prossimo. Egli sarà felice di esservi utile per eventuali commissioni in Italia; non si aspetti all’ultimo momento. Don Liviabella e Don Cecchetti avvisino di questo anche le F.M.A.

Ringraziamo il Signore anche per un nuovo segno di bontà che ha voluto darci a nostra consolazione ed impulso al lavoro nelle opere di beneficenza. Così il lavoro del compianto Don Piacenza, compiuto con tanta alacrità dal nostro Don Escursell ha un alto riconoscimento coll’approvazione avvenuta per parte del Governo Giapponese. Così le Opere Sociali di Mikawajima poste sotto così benevola protezione possono sperare a sussidi fissi annuali. Miei cari confratelli, seguiamo alla lettera i consigli che Don Bosco dà ai suoi missionari, e vedrete i miracoli suoi e di Maria A. anche in Giappone. Invio tale lettera anche alle case di Tokyo affinché nei limiti del possibile vi si uniformino.