Cimatti|Ricaldone Pietro / 1933-1-29

1051 / Ricaldone Pietro / 1933-1-29 /

a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani


Più avanti a nord e a sud1

Tokyo, 29 gennaio 1933

Amatissimo Padre,

Come vede le scrivo da Tokyo, dalla seconda città del mondo per popolazione, dalla Capitale dell’Impero, per annunciarle ufficialmente l’entrata dei Salesiani nel più grande centro dell’Impero. Entrata calma e tranquilla, senza squilli di tromba o rulli di tamburi; entrata pacifica di tre suoi figliuoli: Don Piacenza, ch. Filippa, coad. Ragogna, che già sono al lavoro, sul terreno affidato loro dal nostro gran benefattore Mons. Chambon delle Missioni Estere di Parigi, Arcivescovo di Tokyo.


Il nuovo campo di lavoro

Il campo di lavoro è esteso, comprendente due compartimenti della capitale (Arakawa-ku e Adachi-ku) con un complessivo di 300.000 abitanti, di cui una trentina cristiani. Il campo di lavoro è formato da poveraglia: zona notoriamente conosciuta come la più misera di tutta la città, la più bisognosa in tutti i sensi… Il campo di lavoro è formato da moltitudine di ragazzi. Nei pressi della missione vi sono varie scuole elementari rigurgitanti di allievi, che finito il corso elementare inferiore, non trovando altre scuole né lavoro, bighellonano a migliaia per le vie… Sono chiare le conseguenze. Come vede, amato Padre, è proprio un campo di lavoro adatto per i Salesiani, che vi ci si trovano, mi lasci dir così, come in casa loro. Pur non essendosi fatta réclame né potendo per ora svolgersi ancora un programma coordinato di azione, il cortile nel pomeriggio è sempre pieno di giovani, e si comincia a sentire già la ristrettezza del locale. Il nostro Don Bosco andava per le vie di Torino a cercare i ragazzi per il suo Oratorio. A Tokyo si sono invertite le parti, e sono i ragazzi che han cercato e trovato i Salesiani, e non pare loro vero di aver a disposizione un bel cortile ove scorrazzare, e non pare vero a noi di aver potuto realizzare con tanta facilità l’inizio di quello che noi chiamiamo oratorio.

Il resto verrà poco a poco… E chissà che entro l’anno non possa annunciarle qualche bella ed importante notizia, che consolerà certo il suo cuore e quello dei nostri cari cooperatori e cooperatrici. Lei comprende che a Tokyo specialmente bisogna farsi onore: quindi ormai Lei ed i nostri Benefattori sono impegnati a non farmi fare brutta figura. Aiutatemi in modo speciale. Tokyo a cui s’appunta il pensiero e il cuore dei Giapponesi, perché in essa risiede il loro grande tesoro; Tokyo, sede di quanto nel campo intellettuale ha di migliore il Giappone; Tokyo, centro, emporio di ogni genere, che dà valore a quanto parte di là, Tokyo la grande, che come tutte le metropoli, accoppia le massime grandezze e le massime miserie (e i figli di Don Bosco guazzano fra queste ultime) lo esige. Le autorità civili della circoscrizione ci hanno accolti con la massima deferenza e già formulano le più liete speranze sull’opera nostra. Si sono messe a nostra disposizione per facilitarci il compito, e spero presto che non solo l’oratorio quotidiano, ma il dopo-scuola e la scuola serale e qualche altra istituzione ci darà modo di metterci in efficace contatto colla porzione eletta del cuor di Dio. La casa è in magnifica posizione. Prospiciente col fronte su una strada frequentatissima, circondata da case operaie; a pochi passi dal Municipio (della zona), dalla Polizia e ufficio postale, dai Pompieri (di somma importanza in una città dove ogni giorno si può dire che non manchino incendi). Il buon Dio ci scampi dall’altro flagello: il terremoto, contro cui non valgono difese.

Formano il caseggiato un vasto salone, che inizialmente servirà di tutto, e due casette di due piani, una per dimora dei missionari e piccola cappella provvisoria, e l’altra per scuole speciali. Costruzioni modeste, in legno alla giapponese… In attesa che lo sviluppo dell’opera esiga altro di meglio. Le autorità religiose poi, gli istituti religiosi maschili e femminili, non potevano più fraternamente dimostrare la loro stima ed il loro sentito affetto ai poveri figli di Don Bosco, e il 29 gennaio, festa di S. Francesco di Sales,2 nostro Patrono, data scelta per l’inaugurazione, vollero di persona manifestare la loro gioia con l’intervenire alla funzione. S. E. l’Arciv. Mons. Chambon compì la cerimonia, e con delicato pensiero, che mise al colmo la gioia nel cuore nostro, volle che il 31 gennaio, giorno natalizio del nostro Don Bosco, i suoi sacerdoti missionari finissero il ritiro mensile nella nuova residenza dei Salesiani.

Nella zona a noi affidata a un 20 minuti di distanza, i buoni PP. Gesuiti hanno pure il “Settlement” dell’Università Cattolica, ove giornalmente essi pure in ambiente poverissimo lavorano cogli stessi nostri intenti per la gioventù povera dei dintorni. Connubio santo di carità che lega sullo stesso terreno di lavoro i figli di S. Ignazio coi figli di Don Bosco. Oh, quanto ne siamo contenti e quanto ne benediciamo e ringraziamo il Signore! Coincidenza provvidenziale di avvenimenti poi volle che la nuova opera fosse dedicata a S. Giovanni Evangelista! Accettai con gioia la proposta, perché ricorderò l’onomastico del Padre nostro, e al povero scrivente in modo speciale ricorderà la carità dei nostri benefattori ed amici del caro Istituto San Giovanni in Torino e la bella sua Chiesa e l’indimenticabile Oratorio S. Luigi.

Dica loro, amato Padre, che il povero Don Cimatti non potrà mai dimenticare il bene ricevuto: si degnino ricordare quest’opera, che anche per l’identità del nome, deve certo loro tornare gradita.


Una nuova casa in missione

Ma un’altra notizia pure rallegrerà il suo cuore nel sapere che nello stesso giorno 29 gennaio, in forma più povera, più modesta in casa d’affitto si inaugurò al sud della Missione una nuova residenza, a MIYAKONOJO. La volemmo intitolata al nostro caro Patrono S. Francesco di Sales. Oh, che egli, apostolo di carità, modello di missionario, ci aiuti ad avvincere nella carità di Gesù tutte queste care anime, che ancora non lo conoscono!

MIYAKONOJO è la seconda per importanza delle città della provincia di Miyazaki (conta 35 mila abitanti; centro commerciale importante e nodo di comunicazioni per tutta la parte sud della missione). Domina la bella pianura coltivata assai, il KIRISHIMA vulcano, che collegato a Nord coll’Aso, e più a Sud col Sakurajima è fonte delle non infrequenti scosse che turbano questa terra.

Storicamente poi la sottoprefettura di Miyakonojo si collega cogli avvenimenti, che diedero inizio all’impero giapponese, alle lotte del periodo feudale e della restaurazione. La nuova residenza dal punto di vista missionario dà modo di sorvegliare tutta la parte sud della missione dove già si trovano qua e là sparsi un centinaio di cristiani. Le buone disposizioni con cui le autorità accolsero il nostro Don Tanguy cui è affidata la zona, ed il fervore con cui i pochi cristiani della città si misero ad aiutare il missionario, danno bene a sperare per l’avvenire di questa zona importantissima.


Dovete raddoppiarvi”

Lei sa, amato Padre, che vorremmo inondare queste terre, a noi affidate, di missionari per dilatare il più possibile il Regno di Gesù Cristo. Ci venga in aiuto. La messe biondeggia lentamente, ma, grazie a Dio, biondeggia. Ci venga dunque in aiuto. Oltre questa, bisogna aprire altre residenze, molte altre residenze. Bisogna che moltiplichiamo le vocazioni indigene. Ci venga in aiuto. L’ultima volta che ebbi la fortuna di inginocchiarmi ai piedi del S. Padre, mentre S. S. faceva il giro nella sala del trono, dando a baciare la mano agli ammessi all’udienza, si degnava di rivolgermi rapide domande sulla nostra missione; fra le altre cose chiese il numero dei salesiani in Giappone. Ed alla risposta, mi diceva: “Bisogna che vi raddoppiate, bisogna che vi raddoppiate!”. Amato Padre, mi dia modo di ubbidire a S. S. Solo chi conosce il Giappone ed il carattere giapponese, può valutare l’importanza che viene ad assumere la fondazione di Tokyo, ed il riflesso in bene che ne verrà alla Missione, ed all’espandersi dell’opera salesiana nel grande Impero. Chi è e chi va alla capitale, chi viene dalla capitale, quanto da essa procede ha per questo popolo un valore tutto speciale. Ci aiuti colla preghiera, col consiglio, coi mezzi a valorizzare sempre più la nuova provvidenziale situazione, e ci benedica tutti; ci raccomandi ai fratelli, agli ex-allievi, ai cooperatori e cooperatrici nostre, e specialmente non dimentichi il suo povero figlio:

Don V. Cimatti, sales.

1 Manoscritto, riprodotto letteralmente sul B. S. Maggio 1933.

2 A quei tempi la festa era il 29 gennaio.