Cimatti|Ricaldone Pietro|1940-5-14

2502 / Ricaldone Pietro / 1940-5-14 /




Miyazaki, 14 maggio 1940


M. R. ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,

Inizio della nostra cara novena. Ricevo la sua carissima del 23/4. Grazie delle sue parole di incoraggiamento per tutti.

Non possiamo fare altro per loro tutti che pregare; tutto sommato stiamo meglio di Voi. Il Signore ad ogni modo ci tiene svegli colle prove – alla gioia di 5 sacerdoti fa seguire la partenza di Don Dupont soldato e la malattia del nostro caro Don B. (come già le avevo accennato in precedente: alienazione mentale) che mi obbligò a cercare di farlo rimpatriare al più presto. Non so in che condizioni avrà potuto essere imbarcato, non avendo sue notizie del viaggio che fino a Shanghai. Al sicuro dell’imbarco telegraferò.

Al suo ritorno in Giappone scrissi ai Superiori che, salvo l’ordinazione, il bravo Don B. aveva cambiato nulla del suo carattere. Il clima, lo studio disordinato (e feci di tutto per regolarizzarlo), le preoccupazioni sue intime spirituali, le sue inutili apprensioni per l’andamento delle cose lo hanno determinato ad uno sforzo che produsse lo squilibrio. È cosa – penso – passeggera, ma qui per noi impossibile a curare (che non ci sono istituti del genere) ed assai imprudente la permanenza come sacerdote e come straniero in tali condizioni. Fino a Shanghai accompagnato da Don Bovio, andò bene – poi non ho altre notizie. Grazie a Dio è una forma relativamente calma – di idee (cerca la Trinità in tutto) – ma preoccupante data anche la sua forza erculea e più la sua qualità sacerdotale.

Il Signore permise così e così sia. Ho detto alla sorella Suora che avvisasse la famiglia e ho scritto a Monteortone che avvisino il fratello.

Ho promesso Lire 500 alla nostra Mamma e segnalo a chi di dovere la cosa. Siamo noi che dobbiamo ringraziare Mamma e Don Bosco e i Superiori; e sperimentiamo ogni giorno che più si dà sulla base della povertà, più si riceve.

La presente poi è anche per augurare al nostro Padre buon Onomastico – grazie di quanto fa per noi come Rettor Maggiore colle circolari, Commenti, ecc., ma più come Padre per questa povera Missione, per aiutarci maternamente in tutti i sensi e materiali e spirituali, e più per aiutare il povero scrivente. In Paradiso il Signore aggiusterà tutti i conti, che certo Don Cimatti non ci riesce.

E ci benedica tutti tutti tutti. Lei domanda preghiere. Le assicuro che di gran cuore si prega e si offrono a Dio le nostre sofferenze. Una parolina per me alla Mamma, a Don Bosco e alla Madre Mazzarello.

Tutto suo nel Signore

Don V. Cimatti