1399 berruti


1399 berruti

1399 / Berruti Pietro / 1935-3-29 /


1

▲back to top

1.1 a Don Pietro Berruti, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani

▲back to top



Miyazaki, 29 marzo 1935

Rev.mo Sig. Don Berruti,

Mi consta che vari dei nostri chierici e forse altri del personale di Hong Kong hanno inviato ai Superiori delle lettere in relazione a vari argomenti (spirito informatore di quello studentato – maniera degli studi – poca formazione salesiana… E chi più ne ha, più ne metta), come pure alcuni chierici anche dietro mio consiglio esposero ai Superiori loro necessità personali. Per quanto sta a me ho sempre presa la parte (ed era ovvio) dei Superiori di Hong Kong che con vero spirito di sacrificio si sono assommati il lavoro per conto nostro e con il nuovo Direttore fanno tutto il possibile per formare questi cari confratelli. Ma è (come vede da queste lettere) scorgendo che c’è qualche ruota che non gira bene, e se realmente le cose sono come si dice, che cioè nel prossimo anno il lavoro degli insegnanti dovrebbe essere solo per il personale del Giappone, non è il caso che i Superiori, prendendo in considerazione anche quanto in relazione al delicato problemi ebbi a scrivere, vengano ad una soluzione della questione stessa? Mi pare che qui entrino in gioco anime di sacerdoti e di giovani confratelli, come pure l’onore dell’Ispettoria cinese, ed anche la formazione di futuri missionari del Giappone, e che quindi nelle forme in cui i Superiori credono più opportuno, occorra prendere qualche decisione.

Fui invitato per dettare gli esercizi, ma al momento attuale mi sembrerebbe grave abbandonare per un due o tre settimane la missione, e d’altra parte la mia presenza acuirebbe forse lo stato della questione, per cui sottopongo ai Superiori la cosa, che certo per altra via conoscono.

Sono in stretta relazione con il nostro Don Bardelli e dei chierici – ma ci sono certe ruote che non devono funzionare bene. Non avendo ricevuto disposizioni per il caso Bechis – di cui le avevo scritto – ed essendo necessario il ritorno, ho scritto al Direttore che mi prendevo la responsabilità davanti ai Superiori; è probabile quindi che da Hong Kong abbiano prese al riguardo.

Quanto ai due chierici Zanarini e Floran che hanno domandato ai Superiori il rimpatrio per vari motivi, per me sono del parere di esaudirli – nelle loro condizioni di testa e di cuore non fanno bene né a sé, né agli altri. Non sono in grado di esprimere il mio pensiero sulle domande di Don Dalmazan e Don Bury che hanno scritto ai Superiori per una venuta in Giappone. Ho per principio di non domandare persone, ma personale; e quindi i Superiori devono fare con assoluta libertà – d’altra parte che si dovrebbe pensare della loro venuta?

C’è chi propone un ritorno in massa dei nostri teologi in Italia, ma anche questa soluzione (che certo ha dei grandi vantaggi formativi, perché se in missione non si ha personale dirigente che possa formare, è meglio non fare) getterebbe a terra il tentativo della formazione del personale in posto.

Certo che se qualcuno degli elementi attuali venisse in Italia, e formato bene alla Crocetta diventasse un buon insegnante, il problema del futuro studentato del Giappone sarebbe risolto: supplico che si risolva in fretta. Se i Superiori credessero utile questo suggerimento, potrebbero quelli del secondo corso venire in Italia, i due del primo venire a Tokyo, e per ora usufruire del Gran Seminario come i Superiori hanno concesso.

Per il fabbricato avrei un’ottima occasione di un casone forte in vendita e che trasportato sul posto servirebbe e pel noviziato e per lo studentato, ma senza l’aiuto dei Superiori non è possibile pensarci, e già i Superiori mi hanno risposto che non possono.

Ad ogni modo invoco dai Superiori l’aiuto per risolvere questo benedetto problema che si trascina da anni e che, non concludendosi, non fa certo del bene alle anime.

Per ora calma sulle frontiere – noi continuiamo nel nostro lavoro. Preghino per noi e specialmente per il povero sottoscritto che ne ha bisogno assai assai. Tutto suo nel Signore

Aff.mo

Don V. Cimatti, sales.