Cimatti|Ricaldone Pietro / 1939-11-22

2377 / Ricaldone Pietro / 1939-11-22 /




Miyazaki, 22 novembre 1939


Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,

Controrispondo immediatamente alla sua veneratissima del 30/10 da Roma.

Tutti i confratelli del Giappone fanno proprie le accorate parole del Superiore e Padre in relazione specialmente ai nostri cari confratelli delle 42 case della Polonia1 e nei mesi di dicembre e gennaio:


                  1. Con offerta di preghiere e sacrifici speciali,

                  2. E con una migliore e intensa esecuzione dei loro doveri intendono di unirsi ai loro inenarrabili dolori e privazioni.


Grazie dei consigli ricevuti. Mi permetta schiarimento per il caso dell’aspirante vocazione tardiva – e di insistere per la dispensa. Le ragioni sono:


    1. È un caso davvero particolare (che sono sicuro non capiterà più o solo rarissimamente in Giappone) e quindi non vi è da temere che si debba facilmente ripetere con scapito della norma consigliata.

    2. Siamo noi salesiani gli unici in Giappone che lavoriamo ex-professo per le vocazioni tardive e ne facciamo propaganda pubblica (anche recentemente ho chiesto ai Vescovi l’autorizzazione per una del genere tra i giapponesi della Corea) – i risultati sono discreti – ne abbiamo in Seminario (ed il nostro primo prete indigeno è del numero) e spero verranno fuori buoni elementi anche per la Congregazione. Fu indirizzato da noi dal suo buon parroco e dai Padri Gesuiti proprio per questo.

    3. Dal come vien compiendo esemplarmente il suo aspirantato dà ottime speranze di buona riuscita.

    4. Non ha impedimenti speciali ed ha ottime referenze anche dai Padri Gesuiti, presso cui iniziò lo studio del latino.

    5. È del 1903 – dunque 36 anni (dissi 38 perché alla Giapponese si conta così), ha fatto tre anni dei corsi superiori per cui gli si bonificano, secondo le norme, tre anni. Domando al Rettor Maggiore la dispensa di tre anni. Se nel Signore non mi sarà concessa, fiat voluntas Dei. Mi trovo certo in serio imbroglio per il rinvio, anche di fronte alle persone che l’hanno inviato.


Il chierico indicato (nella lettera precedente) è Cella Giovanni: sto preparandolo nel senso indicato, pur egli implorando ulteriori prove, ecc.

Per il coadiutore giapponese – al momento l’ho cambiato di casa e rimesso alla vita regolare dello studentato – fa bene: vedremo a tempo opportuno. Ah, fossimo tutti Don Bosco!

Per questo mese pel mio rendiconto nulla di speciale:

SALUTE: non sono più quel di prima… saranno gli anni… Ma se Lei che è più giovane di me (sic), va avanti, finché Dio vuole, seguirò il suo esempio.

LAVORO: il piede in due staffe… Secondo l’ultimo numero del “Salesianum” come Ispettore potrei risiedere anche a Tokyo. Quando vidi la sua datata da Roma, pensavo che fosse lì per combinare il mio esonero o rinvio del Prefetto Apostolico… Come sono bambino! Eppure e l’una e l’altra carica in testa al sottoscritto sono proprio la rovina dell’una e dell’altra regione. Quando i Superiori esaudiranno le mie povere suppliche?

Per il resto al momento nulla di nuovo: non riesco a risolvere la posizione di questi poveri orfanelli o abbandonati che mi provengono dall’Ospizio o dall’Opera delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Pareri diversi, inettitudine mia a risolvere… Mah! Che Maria Immacolata e le sante anime del Purgatorio cui in questo mese ho affidato le nostre cose materiali e spirituali, mi aiutino.

La carità inesauribile dei Superiori ha aiutato anche recentemente e nuovamente la Scuola Professionale. Avrei bisogno che il Signore mi inviasse Lire 50 o 60 mila per pagare i miei debiti interni… Ma non ci ha mai abbandonato e spero, anzi sono certo, che continuerà ad aiutarci…

Per i confratelli al momento nulla di speciale, alcuni ammalati (il ch. Drohan irlandese ebbe due costole asportate per carie – operazione ben riuscita – è già in casa).

Idem assai migliorato il diac. De Kruyf, olandese, che sembrava avviarsi verso la tubercolosi: sono ormai a posto; ma abbiamo vari altri ammalati di diverso genere che danno assai dolore. Mah, fiat voluntas Dei. Oh, come offro volentieri per queste care anime la mia povera vita!

Voglia accogliere a nome di tutti e singoli confratelli e Figlie di Maria A. gli omaggi cordiali natalizi e di Capodanno. Siamo lontani, ma vogliamo essere i più vicini al suo cuore ed alla sua preghiera.

Preghi per i nostri soldati: due confratelli (uno parte oggi, non sappiamo per dove, l’altro ferito, spero presto ritornerà – ha scritto anche a Lei) e cinque seminaristi in guerra – 3 altri entreranno prossimamente in quartiere.

Ossequi ai singoli Superiori. Mi benedica.

Suo nel Signore

Don V. Cimatti


1 Era stata invasa dai nazisti. Fu l’inizio della seconda guerra mondiale.