Cimatti|Fracchia Italo

5935 / Fracchia Italo / 1963-5-25 /


a Italo Fracchia, ex-allievo di Valsalice e Ufficiale dell’Esercito Italiano



Chofu, 25 maggio 19631

Carissimo Italo,


Proprio in questi giorni ricevo la tua dolorosa lettera – e subito ho cercato di dire quattro parolette alla nostra Ausiliatrice (come continuo cotidie) per la tua anima, per il bravo Angelo, per la povera… ed il figlioletto.

La nostra buona Mamma certo in occasione della sua cara festa sarà stata più disposta ad ascoltarci.

Non ero deciso a risponderti: ma poi visto che la profonda amarezza della tua anima ti fa uscire in espressioni che si comprendono per chi sa capire il tuo stato d’animo, ma che non sono esatte per una mentalità e fede cristiana…

Anzi per essere più sicuro nella mia correzione ho voluto pregare un carissimo collega salesiano (che è anche giudice di cause matrimoniali per la diocesi di Tokyo) che ti chiarisse il problema (sono sicuro che il problema lo capisci benissimo – è l’amore paterno che fa straparlare).

Non potevo dargli spiegazioni del complesso delle cose che condussero allo stato attuale della separazione, perché anch’io al buio di tutto. Mi ha commentato le tue parole. Penso che non ne sarai malcontento. Coraggio, caro Italo. Ravviviamo la nostra fede, quella dell’Angelo.

Cerca rifugio nella preghiera, il Signore sa bene quanto è per il bene delle vostre anime.

Ad invicem uniti in carità e preghiera quotidiana.

Tuo

Don Vincenzo Cimatti, sales.





1 Questa è l’ultima lettera scritta da Don Cimatti prima dell’ultima malattia. Il 26 maggio durante la processione della Madonna fu visto barcollare. Il 27 fece ancora la lezione di Pedagogia ai novizi. Fu l’ultima lezione. Il 30 fu portato per una visita all’0spedale di Sakuramachi. Il medico curante Prof. Moriguchi lo trovò grave e lo fermò. Vi rimase fino al 22 giugno. Tornato a Chofu, rimase a letto fino alla fine. Continuò a scivere finchè potè, a volte dettando ad altri.