Cimatti|Amerio Franco|1925-11-25

103 / Amerio Franco / 1925-11-25 /


a Don Franco Amerio, ex-allievo di Valsalice, musico e letterato



[25 novembre 1925]

Carissimo Franco,


Grazie del saluto nella cartolina. Ho passato tutto il giorno di S. Cecilia a Valsalice con te e coi musici, e alla vigilia nella catacomba presso l’altare della santa e alla sua tomba ho pregato tanto (non puoi credere che cosa provi l’anima mia in quei momenti quando vi ripenso!) per voi musici e per te, mio ottimo Franco.72

Oh, che possa essere in mezzo ad essi apostolo come lo fu la nostra cara santa per i suoi cari, per quei primi cristiani!

Sono certo che la nostra patrona mi ha esaudito! Ho domandato pure per te e per me la S. purità! Oh, Franco, noi felici se saremo casti come S. Cecilia.

Perdona, mio buon Franco; mentre scrivo vorrei nella piena dell’affetto, vorrei dire un mondo di cose belle… Basta! se no, scoppio e sto poi male. Prega.

Tieni d’occhio quelli del secondo corso: avvicinali senza paura. Manzato, Stradella, Frigerio, Ghezzi, Minghelli G., Gobbato, Schinca, ecc. ecc.

Buoni elementi, ma giovani. Questi ed altri hanno paura dei superiori: fa da trait d’union.

Una parolina, un incitamento, ecc. Oh, Franco, quanto bene! E se riesci (pur chierichetto) che spontaneamente (non forzare mai) si sfoghino, riferisci a chi di dovere, esortando che li chiamino. Avvisa, avvisa, avvisa senza paura, con bontà!

Basta basta basta, o Signore! Quante sono le dolcezze di chi Vi vuol bene! Quanto bene da fare che metti, o Gesù, a disposizione dei tuoi piccoli servi! Scusa, Franco, non so quel che mi dico.

So che tu vuoi far del bene. Lavora, lavora, lavora!

Anime, anime, anime, oh quante te ne manda Gesù! Perdonami le debolezze di carità e prega per me.

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Tuo

don Vincenzo Cimatti


72 Dalla lettera risulta chiaro che Don Cimatti si trovava a Roma il giorno 22 novembre 1925.