Cimatti|Grigoletto Giuseppe

5800 / Grigoletto Giuseppe / 1962-10-11 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice


Chofu, 11 ottobre 1962

W il Concilio Ecumenico1

W il Papa!

W la Madre di Dio Maria!

Carissimo D. Giuseppe,

Rispondo a varie tue carissime ornate di carissimi nomi di vecchi amici e benefattori.

Lettera 12 agosto. Non ho l’indirizzo della fam. Roncato. All’occasione fammelo avere.

Il tuo pensiero sull’obbedienza delle F.M.A. (cieca)… non c’è che insistere. Olim la Rev. Madre Vaschetti, Super. Generale, mi dava questa norma: “Lei insista, avvisi… non so se l’ascolteranno… ma Lei insista, avvisi…”. Ad ogni caso se vuoi fare le cose bene, avvisa di tutto questo o l’Ispettore o il Rettor Maggiore o le loro Superiore. Eviterai inutili urti e responsabilità. Tu tira dritto a fare il tuo apostolato per il bene delle anime.

Lettera 23 agosto. La preziosa benedizione del Card. Antoniutti. Era già in ottime relazioni con noi fin da quando era Del. Apost. in Hong Kong, nel tempo in cui i primi teologi frequentavano i corsi in quello studentato. Grazie di cuore. Per la tua posizione prega e rimettiti in tutto alla volontà di Dio. Anche in questi problemi specialmente per non perdere la pace dell’anima, e fare del bene, è rimettersi totalmente alla volontà di Dio, pur facendo le giudiziose e umili osservazioni a chi di ragione. Il punto fondamentale è che non trionfi l’io! (il tuo io).

Lettera 17 settembre. Prego di cuore per il buon Vescovo Luciano e per quei poveri sacerdoti. Ah, che miseria! Preghiamo.

Per la distribuzione di quel poco di materiale inviato fa come credi, e se non serve, distruggi senza paura. Se le persone che ricevono possono fare una modesta offerta per i nostri poveri chierici giapponesi (in dic. 4 nuovi preti) è vera fiorita carità.

Spero col prossimo 11 Nov. parte da Yokohama qualche confratello per l’Italia a cui affiderò un po’ di materiale, di cui disporrai come ut supra, senza timore.

Per la questione Direttrice e ragazze ut supra. Ah, sì, che le ragazze preghino pubblicamente… è più salesiano… è più cristiano… è più utile… (quando due o tre sono riuniti…). La S. Messa è funzione comunitaria, almeno il sottoscritto crede, pensa così… sed videant consules ne quid animae detrimentum capiant. Non so dirti altro.

Buon Rosario, caro D. Giuseppe. Niente ti turbi. Allegro, laborioso e sempre più buono.

Ti ricordo cotidie! Per la mia buona morte… un’Ave.

Ossequi al mio buon benefattore D. Marcoaldi.

Ti abbraccio e benedico.

Tuo

Don Vincenzo Cimatti, sales.

1 L’11 ottobre cominciava il Concilio Vaticano II, che finì l’8 dicembre 1965, due mesi dopo la morte di Don Cimatti. Si può dire che egli lo seguì con interesse e con la preghiera in tutte le fasi, adattandosi subito alla nuova Messa e al Breviario riformato per quanto gli fu possibile.