533 ricaldone


533 ricaldone

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1.1 533 /Ricaldone Pietro / 1930-2-8 /

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a Don Pietro Ricaldone, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani


Miyazaki, 8 febbraio 1930

M. R. Sig. Don Ricaldone,


Ed ecco che posso darle un po’ di notizie più chiare della nostra situazione.

  1. Cassa vuota – famiglia più che raddoppiata – attesa del sussidio annunziato per telegramma.

  2. Suore alloggiate in casa di fitto – piene di buona volontà e che bisogna mantenere. Spero potranno iniziare qualche cosa già da quest’anno.

  3. I nostri chierici non sono sulla strada, ma come studentato urge provvedere sede fissa. Tutti si sta bene, nella s. povertà, ma meglio così che Shanghai di una volta. Si vedono i miracoli della Provvidenza. Certo che le case di formazione d’Europa sono regge più che sontuose… non ripeto il discorso del refettorio… se no Lei mi scomunica… ma credo valga più per la formazione dell’animo questa povertà che tante altre cose.

  4. Il Vescovo di Nagasaki chiama divino il pensiero dei Superiori di iniziare i chierici in queste condizioni e tutti (anche pagani) vedono con piacere la cosa.

  5. Ho autorizzato a Nakatsu la costruzione di due piccole stanzette (al posto del pollaio) per iniziare gli aspiranti giapponesi nostri (non so dove metterli) con Don Piacenza che li guidi e li provi.1

  6. Per la disposizione del personale non ho potuto realizzare nessuno dei “pourparlers” fatti per i seguenti motivi:

    1. Togliere Don Piacenza da Nakatsu, non poteva essere sostituito da Don Liviabella (non se la cava per la lingua; debole di salute sarebbe stato certo aumentargli le apprensioni con pericolo di peggio – avrei dovuto dargli per compagno Don Lucioni che ne sa meno di lui… e Nakatsu – pur essendo il lavoro avviato magnificamente – è un osso dei più duri). Sentito il parere del Consiglio dovetti soprassedere… D’altra parte Don Piacenza implorava lo si esonerasse.

    2. Non tener conto di Don Tanguy che tra i confratelli era il più quotato, mi pareva un po’… e allora sospendendo le lezioni pratiche di francese (era poi una alla settimana con più vacanze che scuola) per un anno, poté accettare e lo sostituii con Don Margiaria, tanto più che questi (incaricato della stampa, che si pubblica a Oita) potrà così attendere più de visu ed economicamente alla cosa.

    3. Don Cavoli regge Miyazaki, coadiuvato da Don Lucioni, cui ho affidato anche la cura di Tano (ci sono già un centinaio di cristiani) che è delitto lasciare in abbandono. Per me – esonerato dalla direzione – oltre la scuola allo studentato, turerò i buchi, girerò in umiltà di spirito, depresso di vedere gli altri oberati ed il sottoscritto darsi l’aria di aggiustare il mondo che va come può.

Il Signore vede la mia umiliazione, che non ha altro merito che quello dell’obbedienza, che in questo è proprio cieca, perché non ci vedo niente. Sa quanto mi costa… e intendo ripetere ai miei Superiori la mia totale inettitudine a fare la parte che devo fare. Dopo tutto i responsabili sono essi.

Don Tanguy, Don Marega, Don Cavoli, Don Lucioni e il sottoscritto si sono spezzettati le materie d’insegnamento e mi pare che si sia (pel momento in via provvisoria) provveduto benino.

I chierici contenti, e finora corrispondono bene. Fatto il triduo d’introduzione ed eserc. buona morte e lunedì 10 scuola regolare secondo programma di Don Fascie e ritocchi adatti al Giappone e secondo i nostri regolamenti: 28 ore settimanali.

  1. In mia assenza tutto bene; aumentato il numero dei cristiani – continuate le iniziative.

  2. Tra i confratelli i più depressi erano Don Margiaria e Don Lucioni – per qualche urto con Don Antonio che ora cerco di colmare. Esperienza anche per loro.

  3. La prego vivamente di cominciare a pensare pel nuovo anno. Così e per il locale e per gli insegnanti non può continuare.

Mi dicono che Don Ziggiotti… sarebbe certo un regalo, ma non basta. Come Lei aveva detto, veda di trovare qualcuno che facendo l’assistente possa fare scuola (di vario genere) e se è possibile anche un prete e qualche buon coadiutore. Se si vuol pensare alle scuole professionali…

  1. Per me che dirle? Preghi per me… posso morire (ogni momento) quest’anno in Luglio – se non riceve annunci speciali, pensi che Don Cimatti crede di vivere ancora 25 anni…

È il mio 25.mo di Messa e voglio offrire al S. Cuore la casa dello studentato, la Cappella del Sacro Cuore e la casa degli aspiranti. Sogni! Preghi e ci riusciremo. Mi benedica e riceva i saluti di tutti tutti tutti.

Con affetto:

Dev.mo

Don Vincenzo Cimatti, sales.

1 Questo è il primo aspirantato del Giappone, chiamato Piccolo Seminario. Per tre anni continua in questa situazione.