Cimatti|Bianchi Eugenio| 1898-12-19

2 / Bianchi Eugenio / 1898-12-19 /


a Don Eugenio Bianchi, suo maestro di noviziato



Valsalice, 19 dicembre 1898

Rev. Paternità e mio dolce Padre,


Il nostro caro Giacomino se ne è andato in Paradiso!1 Beato lui che amava la Madonna e certo la Mamma l’ha preso con sé. Ma è curioso il fatto che è morto al sei e noi a Valsalice abbiamo avuto l’annuncio al 18. Si disse il Rosario da requiem e fecero tutti gli altri la Comunione per Lui. Deo gratias, in Domino!

W M. Immacolata. Qui abbiamo fatto una festona, ma coi fiocchi. Quest’anno la Compagnia nostra cara va benino. Si vede che la Madonna ci vuol bene e fece mandare via nelle case quelli che ci potevano incagliare la nostra azione ed io ho seguito passo passo tutto ciò che è avvenuto nel collocamento del personale ed ho toccato con mano che la Madonna proprio fu che mandò via quelli che potevano disturbarci. Di terza è rimasto Minciotti (capo), Brigollis e Sassani; come vede tutte buone paste e si lavora e si dice e si fa tutto ciò che si può, per onorare la Madonna, nostra dolce Mamma.

Ci raduniamo quasi ogni settimana e il Direttore ci aiuta molto, venendo a parlarci, consigliandoci. Si fanno i circoli regolamentari: in uno parliamo di cose spirituali, conferenze… Nell’altro si commentano praticamente le regole e pare siano tutti ben animati. Durante la novena si fece da ognuno il tesoretto spirituale… siamo alla festa e soffia, soffia, soffia… Chissà che non si sia acceso il fuoco… La Mamma fu onorata, amata… Deo gratias! Anche la musica andò benino e furono contenti, in Domino! Venne a suonare un professore di Torino col viol. accompagnato da un suo scolaro ed accrebbero così la bellezza della musica.

W Maria. Ho scritto a Don Tozzi e mi sono sfogato! Mi piace tanto parlare di Maria e vorrei che tutti… bruciassero di fuoco per Lei, cara Mamma.

Siamo a Natale e anch’io le faccio i miei poveri, ma sinceri auguri, che il Signore le ottenga tutte le grazie convenienti per l’anima sua, lo faccia sempre più buono se non lo è ancora e l’aiuti a far tanto, tanto bene e insomma faccia Lui quel che vuole…

Ed anche Lei preghi qualche volta per me che ne ho tanto bisogno.

Che vuol mai! sono sempre lo stesso; e posso dire che è storia di tutti i giorni e di più volte al giorno che dico: “nunc coepi!” anche con forza e poi faccio ciflis e giù.

Mi aiuti adunque. Quest’anno poi, oltre la grazia di farmi più buono ho bisogno che Gesù mi aiuti per gli esami e poi per la leva militare. Viva i tempi del Papa! Non avrei quella seccatura, quell’umiliazione… Ma dico fra me: anche Gesù ne sofferse tante e sia fatta la sua santa volontà!

Ma intanto ho bisogno estremo di preghiere e desidererei proprio che s’impegnasse anche Lei.

Mio buon Papà, mi aiuti ché voglio ad ogni costo farmi santo; gran santo, presto santo e Don Bosco mi aiuterà.

Come sarei contento se potessi avere anche solo una sua riga di scritto in cui anche solo mi lasciasse un pensiero per la cara Mamma da dire a quelli della Compagnia.

C’è ancora a Ivrea? Se sì faccio scrivere in comune e così staremo più uniti.

W Maria! Mi benedica e mi creda di cuore il


suo Ch. Vincenzo Cimatti… boia d’un…


1 Si tratta del ch. Giacomo Brusa, morto a Imola il 6 dicembre 1898.