Cimatti|Rinaldi Filippo / 1928-1-10

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a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani



Mio amatissimo Padre,


Sono un po’ in ritardo perché desideravo darle relazione a festa terminata. Deo gratias!

Novità nessuna, che valga la spesa di essere particolarmente notata. Grazie a Dio, tutti i confratelli ora stanno bene. Don Tanguy al solito per le preoccupazioni linguistiche si è preso un forte mal di capo. Don Cavoli ha avuto uno dei suoi scatti di nevrastenia, che naturalmente sconta con qualche giorno di malessere.

A fine d’anno fu fatta la riunione trimestrale di tutti a Oita (Don Cimatti rimase di guardia a Miyazaki) e le notizie sono buone.

Buon movimento a Nakatsu di cristiani e specialmente l’oratorietto va nutrendosi sempre più. Idem nelle altre residenze.

Insisto affinché (anche facendo sacrifici) invii subito qualcuno per iniziare lo studio della lingua: si guadagnano degli anni, e in Giappone un anno guadagnato è di un pregio incalcolabile per l’avvenire.

Bisognerà pure che alla testa di qualsiasi istituzione si abbia in animo di fare ci sia chi sa la lingua (è inutile illudersi! In Giappone le altre lingue possono essere un lusso, si può fare un bene relativo anche con quelle, ma senza il giapponese non si fa nulla, parlando umanamente). Se no dovremo in tutto dipendere dagli altri ed i Giapponesi, anche cattolici, per tirare l’acqua al loro mulino sono l’ideale.

Disse bene un grande missionario che spese la sua vita in Giappone: “Sono anime naturalmente scismatiche”. Ripeto: abbia fede, mio buon Papà, ed avendo pensato a tanti, l’aver dimenticato il Giappone, è imperdonabile davvero e non v’è rimedio se non provvedendo al più presto.

Se Lei lo vuole, lo può.

Se poi non lo vuole, si aggiusti col Signore. Don Cimatti sempre al solito. Optime di salute materiale. Spiritualmente mi sforzo senza visibili risultati per farmi santo. Il desiderio – mi pare, efficace – c’è, ma… Una cosa temo fortemente “di essere sia pure involontariamente, causa degli scatti di Don Cavoli, santo uomo davvero”. Se così fosse con tutta l’anima prego i Superiori di provvedere con tutta libertà nei riflessi miei, senza timore alcuno.

Mi sembra davanti a Dio di essere (come dirò) in uno stato di indifferenza tale in questo genere di cose, che mi viene spesso di domandarmi: “È conforme al nostro spirito questo?”. Credo di sì, seguendo S. Francesco di Sales. Di tanto in tanto anche la superbia e la sensualità vorrebbe avere la loro – mi fanno così comprendere che c’è ancora molto posto per la santità. Preghi amato padre, per l’anima mia che non desidera altro che di abbandonarsi in Dio… e poi vada come vuole.

Pronto a stare in Giappone, ad andare altrove, a tornare come e quando piace ai superiori: non ho davvero preferenze.

Le invio carte e proposte per il Sig. Don Ricaldone. Sono terreni che forse possono essere adatti per le future nostre opere. Ci fosse la possibilità di comprare ora… più si aspetta e più i prezzi crescono… perciò videant consules.

Data l’urgenza del caso (si sarebbe perduta l’occasione propizia) ho comperato per ¥ 3000 un appezzamento di oltre 2000 mq a Tano per costruirvi – quando avrò i mezzi – una nuova residenza che si rende necessaria per la nuova cristianità che si è venuta formando (una cinquantina): spero per Maria A. sarà un fatto compiuto. Preghi e ci aiuti. Altre notizie.

A Natale buon movimento di cristiani dappertutto e a Miyazaki ho avuto la consolazione di amministrare tre battesimi (a un babbo e figlia, e a un giovanotto operaio, di cui unisco foto; imponendogli – come da promessa fatta – il nome di Pier Giorgio Frassati). Comunicai la cosa a Don Cojazzi e per tramite suo alla famiglia.

Con questo mese si chiude il primo anno di lavoro nostro nelle residenze e le invierò relazione presto.

Il Signore ci ha davvero benedetti in ogni senso e ciò è certo dovuto alle preghiere di tanti e più di tutti alle sue.

Le accludo per informazione due lettere (Don Garelli e Don Bardelli).

Per ora null’altro. Non ci dimentichi presso il Signore e presso la Mamma. Buon anno e sia davvero… un anno per il Giappone.

Capisce? L’abbraccio a nome di tutti nel Signore.

Suo figlio

don Vincenzo Cimatti