Cimatti|Ricaldone Pietro / 1936-3-11

1625 / Ricaldone Pietro / 1936-3-11 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 11 marzo 1936

Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,

Sono un po’ in ritardo per il mio rendiconto del mese di Febbraio.

Salute: bene grazie a Dio. Qualche disturbo di tanto in tanto che offro al Signore… e ne ho tanti motivi. Certo che in genere non mi addormento più di botto come prima, mi è una buona occasione per pregare.

Studio e lavoro: vado sparpagliando un po’ qua e un po’ là le forze cercando di tener dietro la corrispondenza (per il pane e per un po’ di bene), sto finendo le memorie sul compianto Don Piacenza ed anche spero finire una memoria sulle raccolte scientifiche di questi anni, e la memoria del nostro decennio, e specialmente di tener dietro a tutto. Il cuore è a Tokyo. La missione sentimentalmente parlando per me è finita. È difficile vincere e dimenticare un lavoro di 40 coi chierici e non averli… Sia fatta la volontà di Dio.

Per tutto il resto regulariter mantenere costante la buona volontà: e cose d’importanza non ci sono. Ogni giorno più mi convinco della mia incompatibilità ad essere quel che dovrei essere – e i confratelli, grazie a Dio, me lo fanno capire assai chiaramente – tento di far l’obbedienza, ma non so se con merito.

Tokyo poi e le opere vitali che ci sono le lascio in mano di Dio e nelle mani in cui sono (e sono sante!). Per me non so come fare né a fare il Capitolo regolare con due Consiglieri in Missione e due a Tokyo. Per lettera tento di coordinare, ma… Al quesito fatto (del come fare?) non mi si rispose nulla e allora faccio come posso.

Per la carità: optime con tutti.

Per i confratelli. Tokyo: il ch. Arri migliora. Il ch. Mantegazza operato d’urgenza di appendicite è fuori di pericolo. Il coad. Fogliani malaticcio, fa quel che può, ma temo un disastro in tutti i sensi. Gli altri bene.

In missione: Don Cavoli ha ripigliato il lavoro. Gli altri si tira avanti.


Problemi:

  1. Spero che come ho scritto ripetutamente i Superiori mi verranno in efficace aiuto. Le poche risorse sono sfumate per Tokyo. Prego prendere in benevola considerazione i diversi problemi collegati fra loro, in modo [che] se manca l’aiuto dei Superiori, cadrà tutto.

Problemi scuola professionale: scrissi ripetutamente – nulla. – Seminario indigeno con annessa scuola media. Scrissi – nulla; ed altre questioni non meno importanti.

In generale tali pratiche le spedisco raccomandate e dai connessi risulta che sono giunte. Come mai non riesco a sapere il parere dei Superiori? Abbiamo dunque fatto male a pareggiare parzialmente la scuola? E se è bene, bisogna che i Superiori si rendano conto degli obblighi che la Congregazione si assume e che dicano chiaramente il parere, se no, come dobbiamo regolarci?

Come scrissi, la provincia di Miyazaki vedrebbe bene una sezione di scuola media presso il Seminario. Feci la proposta ai Superiori – dissi che sarebbe una soluzione magnifica per un’opera da affidarsi alla Società Salesiana. Le autorità insistono – e noi che rispondiamo?

Che le devo dire, amatissimo Sig. Don Ricaldone? A me dispiace per le figure che facciamo e davanti alle autorità e davanti ai confratelli.

Sto tranquillo, perché se i Superiori fanno così avranno i loro motivi. Comprendo che tutto andando a sbattere contro la questione economica, i Superiori rispondono come rispondono – ma prego e scongiuro; pensino che siamo in Giappone.

Suppongo che dai giornali pure si sappia qual è il fervore di attività di questa nazione. Ma possibile che solo le opere cattoliche (o meglio salesiane) debbano stare inerti? Francamente non capisco. Mah! Fiat voluntas Dei!

  1. Osaka. I Superiori hanno aderito. Deo gratias! E mi assicurano un prete ed un coadiutore per l’opera. S. E. il Vescovo insiste per vedere se è possibile che i Salesiani accettino la parrocchia per il mese di Aprile. Si tratta ora di fare la costruzione ed il Vescovo dice: “Se ci siete voi, faccio secondo i vostri desideri”, ed attende una mia risposta. Gli ho risposto quanto ho ricevuto ufficialmente dai Superiori, ed assicurandolo che avrei scritto. Già lo feci, e ripeto ora. Il mio piano era:

  1. Se i Superiori inviassero uno adatto pel Noviziato e studentato, subito manderei l’inviato o Don Rodriguez, e si potrebbe prendere Don Tanguy per Osaka. Per me, insisto di agire con calma sì, ma presto, date le buone disposizioni del Vescovo e più la necessità grave del Giappone che lavoriamo per la gioventù operaia… E non c’è nessuno… ed è il momento buono anche per non avere ostacoli dalle autorità.

  2. Non so nulla del Sig. Don Lucioni – quando ritorni. Non potrebbero i Superiori far venire insieme anche i nuovi?

E al momento null’altro. Le accluse sono offerte per la Chiesa di Maria Ausiliatrice raccolte in occasione della festa di S. Francesco nelle piccole riunioni dei Cooperatori (siamo agli albori dell’organizzazione). Poveri, ma di cuore anche i giapponesi, vogliono non essere fuori dall’elenco di quelli che intendono onorare Maria A. e Don Bosco. Presto anche il Bollettino Sales. giapponese avrà forma del Bollettino. Ci benedica e preghi specie pel

Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.