Cimatti|Giardini Mario / 1926-9-13

193 / Giardini Mario / 1926-9-13 /


a S.E. Mons. Mario Giardini, Delegato Apostolico


Eccellenza Reverendissima,


Nelle afflizioni, dopo Dio e la nostra Ausiliatrice e Don Bosco, ricorro a Lei che consideriamo come nostro Padre.


  1. Qualche tempo prima della morte di Mons. Combaz, S. E. mi aveva pregato che ad tempus permettessi a P. Bonnecaze di andare a Kuroshima a sostituire un Padre ammalato. Cosa potevo dirgli? Feci vedere le disastrose condizioni in cui venivano a trovarsi tutti e più la cristianità, ma non potevo dir di no, non avendo nessuna autorità né giurisdizione in materia.

  1. La morte di Monsignore lascerà le cose nello stato attuale o, come promise Monsignore, il Padre tornerà? È quello che non riesco in alcun modo a sapere dopo avere oralmente e ripetutamente per iscritto fatto pressioni al P. Thiry, attuale vicario. Per me non domando altro che questo:


    1. La Curia è in grado di dirci quando ritirerà definitivamente i suoi missionari?

    2. O V. E. sa dirmelo nella sua carità? È necessario saperlo per lo sgombro di Nakatsu (ora affittato) almeno un due mesi prima – per fare un po’ di bilancio delle spese, che sarà certo diverso a case divise – e più… per avere un ubi consistam ove fissare la mente e concentrare le forze di studio.

    3. Mi sembra necessario il ritorno di P. Bonnecaze, perché:


    1. Mi dia notizie sulla Missione. S. E. avendo espresso il desiderio naturalissimo che il Missionario avesse la direzione morale della Missione, mi sono ritirato assolutamente, solo aiutando in quanto ero richiesto, ma non conosco famiglie, né il numero dei cristiani, né abitudini ecc. ecc.

    2. E ci avvii praticamente al lavoro.


Eccole in breve la nostra situazione… in aria… senza chiarezza presente, senza preveggenza futura, senza inizio, sia pur elementare, di quello che bisognerà fare, perché in casa d’altri, senza guida ed esperienza.

Mi illumini l’E. V. e mi dica quid agendum. Mi arrabatto per trovare qualche confessore nei padri vicini, ma essi pure hanno i loro impegni. Dunque?

Mi dia, perché ne abbisogno più di tutti, una grossa benedizione con l’assicurazione più viva di preghiere.


Dell’E.V. Rev.ma

Devotissimo

don Vincenzo Cimatti, salesiano