Cimatti|Braga Carlo / 1939-1-19

2189 / Braga Carlo / 1939-1-19 /




Miyazaki, 19 gennaio 1939


Mio amatissimo Don Carlo,

Giunto felicemente tanto a Shanghai che a Yokohama, sbrigato bene tutto, fatto una visita sommaria alle case, eccomi al telonio. Qui tutto benino – stremato di personale – e dal solito problema finanziario.


  1. Grazie della tua carità per le immagini. Sono per il primo prete giapponese che, spero, dà il Signore alla diocesi.

  2. Per regolare anche definitivamente i miei conti sappimi dire e quanto ho ancora da dare a Hong Kong: ho lasciato a te quanto avevo sul problema.

  3. All’arrivo il poco denaro fruttò assai in proporzione, dato il cambio favorevole di Shanghai.

  4. Quanto alla questione, dubito anch’io che il bravo Ernesto stia per passare un brutto quarto d’ora. Prego assai di cuore. Quanto ti so dire e quanto ho detto ai Superiori e a te, è noto; ossia:


  1. Che quando fui di passaggio a Shanghai, tanto Don Pomati che Don Ruffini mi dissero per la ennesima volta le sentite idee (già da quando venni per gli esercizi e che anche allora dissi) di un certo disaccordo di vedute tra Don Fontana e il Sud; di quanto Don Fontana fa per il bene di Shanghai, delle sue benemerenze, che non sono condivise ecc. ecc.

  2. A Torino in brevi frasi accennai al Sig. Don Ricaldone la cosa: si dimostrò informatissimo e aggiunse parole che mi fecero capire che i Superiori lo ritengono un po’ ammalato.

  3. A Lui accennai, anzi in termini più che incoraggianti, entusiasti, quanto tu mi avevi detto, del desiderio che hanno i Superiori di aggiustare le cose per lo svolgimento definitivo dell’opera del Nord. Non potevo naturalmente discendere a particolari che non conosco, ma lo assicurai che trovai in Italia e presso le altre opere, e presso i Superiori e il popolo una più forte comprensione del problema missionario ed un desiderio in tutti di aiutarci.


Non feci nomi né di persone, né di superiori, né di te tanto meno. Può essere che abbia fantasticato nella forma che tu conosci, avendo anche detto che tante cose bisogna chiarirle coi Superiori, perché si persuadano dello stato delle cose per noi che siamo lontani – l’essere stato deplorevole (ed è a questo punto che mi manifestava tutto il suo dolore, perché la cosa fu notata da molti) che fosse mancata la visita dei Superiori a Shanghai che certo avrebbero veduto in tante cose passate e presenti il netto delle questioni. Gli dissi (e lo feci per l’affetto che nutro per Ernesto) che avevo manifestato le sue difficoltà al Rettor Maggiore – e ti avevo detto che cosa mi disse il Rettor Maggiore.

Lo trovai calmo, contento e mi stupisce quanto mi scrivi – se da questo che ti ho detto, fa queste deduzioni… Prego davvero di cuore per Lui e per te. Grande carità, dimostrazione di fiducia e avanti nel Signore.

E scusami se col desiderio di far del bene, sono stato sia pure inconsapevolmente causa estrinseca di quanto mi dici. Prego. Salutami omnes, omnes.

Ti abbraccio e benedico.

Don V. Cimatti, sales.