Cimatti|Rinaldi Filippo/ 1927-22-2

242 /Rinaldi Filippo BS / 1927-22-2 /


a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani1



Miyazaki, 22 febbraio 1927

Veneratissimo nostro buon Padre Don Rinaldi,


Torno ora da Nakatsu dove ho insediato l’ottimo Don Piacenza, Don Leone e Merlino. Deo gratias! La famigliuola di Miyazaki va scindendosi ed iniziando il lavoro prefisso. Un anno fa incominciavamo il lavoro di preparazione, cimentandoci colle difficoltà della lingua, ed in mezzo alle meraviglie di natura che si delineavano sotto ai nostri occhi estasiati, sognavamo il momento in cui avremo potuto fare qualche cosa per le anime a noi affidate.

Ed ora al ricomparire della fiorita primavera giapponese, tra le stesse affascinanti bellezze, pur appena balbettanti la difficile lingua, iniziamo nel nome del Signore, di Maria Aus. e di Don Bosco l’umile opera nostra.

Le gemme turgide, i fiori sboccianti, le verdeggianti coltivazioni; fondentisi in un tutto armonico col verde cupo delle pinete fiancheggianti i ripidi dossi delle montagne colle rocce variegate, col seccume dei canneti di bambù e col ceruleo mare disseminato di neri scogli e promontori, ci richiamano le speranze dei frutti futuri, l’armonia dei cuori di tanti fratelli ed amici lontani che con nostalgico affetto pensano a noi, l’unione intima di preghiere e di aiuti di tanti generosi che non mancheranno di soccorrerci.

E mentre il treno ci trasportava veloce sognavo, sognavo… Guardavo attorno a me e vedevo i buoni giapponesi o taciturni e riflessivi, o parlando dei loro affari, udivo le allegre chiassate degli studenti che affollano i treni per recarsi ai centri di studio; a destra il mare che viene apparendo o scomparendo in forme sempre nuove; a sinistra belle coltivazioni in piano o alternantisi in magnifici ripieni delle scarpate dei luoghi scoscesi e più lontano le montagne ed un susseguirsi continuo di villaggi, di piccole città, di centri popolosi dediti all’agricoltura o al commercio… Invano il mio occhio cercava tra questi paesi, in mezzo a queste case la bella chiesa cattolica, la croce elevantesi in alto… Sì! Qua e là nel verde del bosco, su un rialzo il tempio pagano… Qua e là disseminati per le campagne piccoli cimiteri… Dappertutto un pulsare di attività economica consolante, ma come più fruttuosa se fosse attivata dalla nostra fede! Dappertutto un rigoglio di vita fanciullesca e giovanile, che si diverte spensieratamente nella incoscienza dell’età o che si raccoglie numerosa nelle scuole… E guardavo i campi verdeggianti di grano e di orzo… “O Gesù, quando mireremo i campi biondeggianti per la messe quando mieteremo?”… Le nove lunghe ore di treno sono passate ed eccoci a Nakatsu, il punto più a Nord della Missione, una bella cittadina di oltre 20.000 abitanti, su linea ferroviaria importante, a poca distanza dal mare interno del Giappone. Pianura ben coltivata a cereali, a frutta, a verdure e limitata dalla parte interna da una bella catena montagnosa dove qua e là si vedono ancora lembi di neve.

Alla stazione si trovano a riceverci alcuni dei cristiani residenti in Nakatsu. La famiglia del fotografo ci volle a casa sua a riposarci e ristorarci. Verso le sette di sera facemmo la nostra entrata solenne. Nella modesta cappelletta intonammo il Te Deum ed affidatici alla protezione di Maria Ausiliatrice e di S. Giuseppe cui è dedicata la residenza e rinnovati i nostri voti a Don Bosco, non ci rimaneva che andare a preparare i nostri letti. Il letto giapponese è presto allestito: sulla stuoia un piccolo materasso, e poi le coperte e… Buona notte! Il mattino seguente intronizzai stabilmente Gesù in casa e venga presto il suo regno in queste anime. La giornata fu occupata a mettere in ordine le cose nostre. L’indomani Domenica funzione solenne: discorso del caro Don Piacenza, musica e canti coronati dalla benedizione di Gesù. I sei cristiani presenti erano giubilanti, e pensavano con gioia all’avvenire della loro comunità. Al suono dell’armonium, ai canti qualche curioso occhieggiava dall’esterno: è un primo richiamo. A tarda sera tre ragazze vengono ed esprimono il desiderio di istruirsi. Diamo qualche libro, l’immagine e la medaglia di Maria Ausiliatrice e di Don Bosco. Cosa volere di più per quel giorno? Ed ora? Cara Madonna mia pensateci voi! Assestate alla meglio le cose in vera povertà salesiana, non mi rimaneva che tornarmene. E mentre il treno mi riconduceva verso Oita e Miyazaki, ora inerpicandosi sulle ripide coste, ora attraversando i numerosi tunnel, e spaziando nelle verdi campagne, continuavo a pregare e a meditare.

E rivedevo questa terra di Oita già campo principale dell’apostolato di S. Francesco Saverio e forte baluardo del Cristianesimo in Giappone! Rivedevo i missionari gesuiti allora numerosi, le numerose chiese, le scuole, gli ospedali, i 70.000 cristiani! E come in una fantasmagoria passavano in ridda verticose i tre secoli di persecuzioni, le dolorose apostasie che cambiarono aspetto a questi campi ubertosi di fede! Al lavoro iniziato con tanto zelo dai missionari delle Missioni Estere di Parigi aggiungono ora le loro minuscole forze i poveri figli di Don Bosco. Certo questa grande nazione giapponese nei disegni della Provvidenza deve avere avuta la missione di rigenerare i popoli dell’Estremo oriente conducendoli a Gesù Cristo. Questo, mi pare, è il significato del meraviglioso suo progresso; questo pure la vera spiegazione delle difficoltà di ogni genere che si oppongono all’apostolato cattolico dalle forze coalizzate del nemico delle anime. Come è pensiero di missionari che ci hanno preceduto, cooperare all’evangelizzazione del Giappone è compiere un’opera di immenso valore per la Chiesa intera.

O fratelli, o cooperatori nostri, colla preghiera, col sacrificio, lottate a fianco nostro per Gesù e per le anime.

Benedica amato padre, i nostri primi lavori. Abbiamo iniziato a Nakatsu all’inizio del mese di San Giuseppe, predicando sulla parabola del seminatore. Buoni auspici! Oh, che il seme caduto in terreno buono e, cresciuto, frutti davvero e trenta e sessanta e cento.

Per tutta la colonia salesiana giapponese,

Suo figlio don Vincenzo Cimatti

1 Riprodotto sul Bollettino Salesiano del mese di Giugno 1927.