Cimatti|Tassinari Clodoveo / 1938-9-27

2134 / Tassinari Clodoveo / 1938-9-27 /


a Don Clodoveo Tassinari, missionario salesiano in Giappone



27 settembre 1938


Carissimo Renato Clodoveo,

Ho potuto finalmente con gran consolazione del mio cuore andare a S. Felice e ti faccio le mie congratulazioni per tutto. Bella cittadina, buona e ardente di spirito cattolico. Musica in chiesa e fuori (banda) perfetta: vivo contrasto colla tua poca musicalità, non sembri da questo lato un Sanfeliciano. Ad ogni modo ho goduto la bellissima festa. Vi era Vasco, Paltrinieri e amici chierici, i parroci viciniori, insuperabile Don Alfonso.

Arrivato al sabato sera feci conferenza in teatro, a pagamento, pieno, e il giorno dopo funzioni, oltre 400 comunioni i soli giovani; piena la chiesa ad ogni Messa.

A sera bella processione, luminaria, concerto. Nel pomeriggio convegno di plaga dei giovani. Insomma tutto riuscì ottimamente. A pranzo a casa tua, ho baciato mamma e babbo per te, ti aspettano per il 14 (Messa di Vasco). Tuo fratello maggiore è quello che più ti somiglia. Buona e santa famiglia di cui devi ringraziare il Signore.

Le notizie di famiglia (esami del fratello e sorella) – mettere a posto Pietro per cui ho inoltrato pratica al Ministero (Duce), ecc., penso che le conosca meglio di me. Puoi capire, saluti, auguri e loro felicità e mia di aver passato breve ora con loro.

In conclusione tutto bene, in teatro ti commemorai e dissi che le offerte sarebbero devolute per lo scopo che mi avevi indicato. Per ora puoi pensare a 600 lire.

Vasco è indifferente alla venuta o restata, i genitori non sanno, il parroco propende alla tua prima proposta. Attendo l’ultimo tuo pensiero e lasceremo decidere i Superiori definitive, come è naturale.

Grazie delle molteplici notizie che mi dai. Dio benedica te e i tuoi.

Godo che nella giuria di musica ci fosse Ragogna… Meno male… Tutti ne conosciamo la valentia in flauto e basso… Don Braggion non discuto… ma tu… Via! Fanne pì niune… Bravi! E che il Signore benedica tutti tutti tutti.

Per la scuola quanto fai è ben fatto. Il Signore ci aiuti a fare bene.

Tengo dietro a Nishimura e si prega per lui anche dai Superiori. Avendo occasione di scrivergli diglielo ed inoltre digli che è dispensato dai voti, faccia quanto può per mantenersi nello spirito.

Per Takeuchi era quanto si prevedeva e la soluzione era stata già concordata, mancava il suo assenso perché preferiva andare a casa. Per venire in aiuto all’ospedale, vedere se può prestare servizi all’ospedale e alla missione (con scrivere, ecc.) vedere quanto può fare la famiglia (qualche cosa farà) ed al resto penserà la Provvidenza, ossia noi. Don Arri potrebbe trattare del problema.

Per tutto il resto calma e serenità… Lascia stare i capelli che si drizzano: omnia possum… e nelle deficienze il “bonum mihi Domine quia humiliasti me”.

Per la stampa sono del tuo parere e Don Margiaria sa i massaggi che gli faccio, che vuoi? Gli uomini sono come sono… É sempre questione del denaro

Pel noviziato da Torino, visto che non ci davano il maestro, ho preferito che facciano il noviziato a Torino. Se eventualmente ci fossero dei desiderosi tra i nostri, varie soluzioni:


  1. Per aprile si può anche pensare ad un maestro, ed intanto essi finiscono l’anno calmi in Seminario

  2. Oppure frequentino filosofia subito con noi (1° anno)

  3. Oppure possono restare in Seminario ad aiutare, iniziando una specie di tirocinio.


Ad ogni modo non temere di lavorarli: vedremo! Approvato per l’italiano; direi però di insegnarlo più in forma pratica che teorica (usare il sistema Berlitz – nomi su cui si intavola la conversazione).

Approvatissimo tutto il resto. Mi dici di portare:


  1. Preti… affare dei superiori… ma mi pare che bisognerà cercare di fare il possibile per aggiustarci noi meno male che si può.

  2. Soldi… affare della Provvidenza. Lavoro preghiera e povertà.

  3. Buon polso… affare mio, ed è il più difficile per me per tanti motivi, anche perché ipse fecit nos et non ipsi nos.


Mi conosci, e purtroppo non posso dare quello che non ho, è una roba che vedo così chiaro, e la vedete anche voi, e non riesco.

Ci sarà l’Ispettore? Sono oscuro completamente dei disegni dei Superiori e più di quelli di Dio; per me è da molto che mi sono buttato come bambino e quel che si riesce a fare è opera sua, il lavoro e l’attività è vostra; gli spropositi, è chiarissimo, sono miei, e ne avete veduto e vedete i risultati.

Ma sta’ tranquillo: il Signore provvederà presto e bene.

Mi pare di aver detto tutto. Non so dirti nulla della mia partenza, se e quando.

Buon mese del Rosario e salutami tutti indistintamente i cari e singoli seminaristi di cui ho ammirato i voti di religione.

Saluti speciali ai singoli confratelli.

Ti abbraccio e benedico.

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti