Cimatti|Ambasciatore d’Italia a Tokyo/ 1932-7-5

962 /R. Ambasciatore d’Italia / 1932-7-5 /


a S.E. Cesare Majoni, Regio Ambasciatore d’Italia in Giappone



Miyazaki, 5 luglio 1932

Eccellenza,

Abbia la bontà di ascoltare il povero scrivente in una questione che sottopongo alla sua benevola carità, sempre pronta ad aiutare i bisognosi.


Antefatti


L’E. V. conosce le condizioni critiche in cui si trova la nostra Missione. Vivendo noi della privata e pubblica carità fin dall’anno scorso mi rivolsi a quante persone potevano interessarsi dell’opera nostra per animarle a venirci in aiuto, e fra le altre, conoscendo il cuore del Duce non esitai, per il tramite della nostra Procura di Roma, di fargli pervenire una supplica, di cui unisco copia, affinché si degnasse di venirci in aiuto. La pratica fu presentata, e come vede dalla lettera dell’Ill.mo Sig. Conte Venerosi ha bisogno di una spinta dell’E. V. per giungere in porto.

Oltre le copie di quanto può servire ad illustrare la situazione unisco una relazione dello stato attuale della nostra missione, e a nome anche dei Missionari e delle Figlie di Maria A. supplico l’E. V. a dire una buona parola per noi.

Così la pratica in corso, rinnovata e vivificata dall’alto consenso del R. Ambasciatore, non potrà non avere esito buono, e ci sarà di aiuto per far fronte alle strettezze causate dall’attuale disagio mondiale.

Conosciamo il cuore caritatevole dell’E. V. e non dubitiamo menomamente né dell’appoggio, né della riuscita.

Il Signore la rimeriti di quanto vorrà fare per noi, e presentando gli omaggi ossequienti di tutti passo a riaffermarmi:

Dell’E. V. Ill.ma

Dev.mo

Don Vincenzo Cimatti, sales.

Super. della Missione