Cimatti|Tonelli Antonio / 1926-09-20

6137 / Tonelli Antonio / 1926-9-20 /


a Don Antonio Tonelli, compagno di ordinazione, collega a Valsalice



Miyazaki 20 settembre 1926


Mio Tonino,

Grazie della tua carissima del 13 agosto. Godo delle belle notizie piovane ed ho ringraziato di cuore Gesù che tutto sia arrivato bene e che le care tradizioni si siano potute mantenere e vivificare con le belle conferenze di Don Noguer, di Don Ubaldi. A Don Noguer1 scriverò presto anche perché ho bisogno dell’opera sua.

Una settimana fa ho spedito pacco erbe a Valsalice (mese agosto) e cassetta vari generi (insetti, conchiglie) tutto di Miyazaki. Vi è anche una busta con te per Don Caviglia. Abbia fede: cioè se non è secco, faccia seccare all’ombra, polverizzi e metta nel recipiente, versi sopra acqua calda e serva: viene fuori un ottimo te.

Te beato per i suffissi e prefissi, radici… non sarà mai come la diavoleria dei caratteri e del giapponese. Ma avanti senza paura e… buon congresso.

Don Picca sempre lui: meno male che non guidava Don Ruffini se no, si ripeteva il bis di due anni fa. Venite a orientarvi al sol levante.

Mi domandi della mia cristianità: non ho i dati ufficiali, ché non siamo ancora ufficialmente in casa nostra…. spero presto (ma alla carta credo poco – sai che sono scettico, agnostico e non poco positivista). Dunque

  1. In chiesa tra tutti bimbi in braccio e in piedi, donne e uomini credo si possa dire 150 quando vi furono tutti nelle grande feste;

  2. Nakatsu nell’Assunzione (festa magna) ne aveva 12;

  3. Ōita non vidi, quindi… ma andremo poco più in là.

Credo qua e là sparse famiglie, e le scoverò e saranno piccoli nuclei per iniziare il lavoro in altre città. Molte pecorelle smarrite che bisognerà condurre all’ovile. Certe famiglie cristiane non fanno battezzare i figli. Perché? Rispetto umano? Difficoltà e intrighi speciali? È tutto da fare, se no sono generazioni perdute. Intensifico sui giovani per fare un buon nucleo che primeggi. Il giorno che si dice ai pagani “entrate” mi mangiano in un boccone i cristiani. E allora? Occorre formare la coscienza dei cristiani all’apostolato e ne hanno pochina, pochina, tendono a far casta a sé, sono in massima parte poverissimi, anche esteriormente non possono godere le modalità di lotta solite nelle altre missioni. Purtroppo è tutto diverso: il Giappone è fornito di tutto, in ogni ramo….ma bisogna fargli capire che lo straniero (che vede come un fumo negli occhi), sa quanto lui e più di lui… . È un popolo che fu chiuso a tutto e che crede di aver tutto e solo tutto lui. Ma a questi chiari di luna quando ti senti domandare: “ E in Italia c’è la luce elettrica….. et similia?!” cosa diresti? Quando è obbligato a riconoscere che se ne sa più di lui, si avvicina (sia pur per interesse) al missionario, parla… se no è troppo superbo di sé.

Sono sicuro che le nostre scuole professionali saranno una rivelazione anche qui: non c’è nulla del genere. Vi sono innumerevoli giovani (la famiglia giapponese è sempre sulla media di 6-7), è un campo immenso. Sono avidi di sapere, di conoscere… e noi ne sapremo sempre più di loro, chiusi forzatamente nei loro caratteri, che permettono l’istruzione letteraria a pochi. Il popolo, i poveri sono in abbandono…. Oh Don Bosco, oh Don Bosco…. è il tuo nuovo campo che si apre…. vieni a trasformare in agnelli….

Pregate per la Cina. Condizioni di salute dei confratelli non buone. Colera a Shangai. Vittime tra i giovani. - Preghiamo

1 Don Noguer, studioso della Sacra Sindone, a cui domanderà foto.