Miyazaki, 11 settembre 1928


Miyazaki, 11 settembre 1928

375 /Rinaldi Filippo / 1928-9-11 /


a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani



M.R. Sig. Don Rinaldi, padre mio buono,


Ho ricevuto la nomina e le facoltà1, prestato il giuramento prescritto, dal Vescovo di Fukuoka – Ed ora al lavoro di organizzazione e di apostolato più diretto, date le nuove responsabilità. Sto preparando a giorni alcune richieste di altre facoltà da Propaganda – Lei vedrà si conveniant… Sia ringraziato il Signore.

Siamo indipendenti… ma vogliamo essere dipendenti. Lei stia attento… Don Cimatti non può adattarsi ai fronzoli e ai colori dei vestiti, ecc… quindi non mi faccia fare delle pazzie.

Stiamo negli esercizi dettatici dal nostro Don Garelli (che sono riuscito a tirare qua… e credo gli farà bene in tutti i sensi). Mi dispensi dunque dal dettagliato rendiconto.

Nulla di nuovo per Don Cimatti. Nulla di nuovo per i confratelli.

Ad esercizi finiti invierò dettagliato resoconto. Ed ora alcune cose per la nostra missione:

  1. Speriamo che il Signor Don Ricaldone ci aiuti davvero e col mandarci l’aiuto dei confratelli e quello delle suore (come promise). Attendiamo fiduciosamente; ma, come già scrissi, mi occorrerebbe un aiuto: sapendo chi sono gli individui e mettendoli a Nakatsu o a Oita potrei guadagnare un po’ di personale. Ah, se i Superiori avessero ascoltato per tempo! Lei mi dice nella sua bontà, che vanno ancora coi metodi antichi… Oh, amatissimo babbo, si modernizzino un po’! Non discuto sui bisogni indiani… ma che vuole che facciamo all’Oratorio dei bei discorsi, dicendo che il Giappone è il più povero di missionari, se poi (sono ormai tre anni) non mandano aiuti, e aiuti (l’ho ripetuto) che non saranno tali se non fra un minimo di due anni? Ho assoluto bisogno di aprire due nuove residenze, ma quid faciam se…

  2. Strano che a poca distanza dalla venuta non sappia nulla dei confratelli, delle suore, ecc. Che siano state solo belle promesse? Non voglio pensare male, perché le sue lettere e l’entusiasmo di Don Ricaldone pel Giappone mi autorizzano a essere certo che ci aiuteranno, ma…

  3. Insisto a che la sua bontà voglia decifrarmi qualche cosa sui doveri del Visitatore: nell’ultima sua mi parla di distacco da Macao; mi dice che sono rappresentante del Superiore Maggiore dal quale devo dipendere ed al quale riferire. Per me continuerò a fare come prima, ma se qualche cosa di più devo fare, prego… Il mio imbroglio è nelle questioni giuridiche (per es. la questione Merlino): ad ogni modo se non ricevo nulla in contrario, faccio fare i voti a Merlino.

  4. Mi aiuti a risolvere la questione De Mattia. È necessario che il confratello ritorni; ma non posso lasciarlo solo tanto più che soffre il mare. Don Garelli mi parlava di alcune questioni pendenti di sua famiglia che i Superiori conoscono e che a risolverle in fretta e bene colla sua presenza sarebbe fatto e con vantaggio della Congregazione. Oh, se Don Garelli andasse in Italia non vi sarebbe davvero occasione migliore per noi e lo farebbe volentieri. Veda dunque di aiutarmi per il bene di questa cara anima. Ed ora, amato Padre, Lei che conosce e il povero Don Cimatti e i nuovi oneri preghi per me in modo specialissimo.

Tutto e sempre di cuore suo figlio:

1 don Vincenzo Cimatti

▲back to top