Cimatti|Cantone Carlo|1953-7-31

4208 / Cantone Carlo / 1953-7-31 /


a Don Carlo Cantone, missionario salesiano in Giappone



Carissimo D. Carlo,


Grazie della sua del 27 c. m. Deo gratias!

Optime per le gite – e che riescano realmente di sollievo al corpo e all’anima. Optime pure per lo spirito di famiglia, base della vita salesiana e religiosa, secondo lo spirito di D. Bosco. Ma abbiamo ancora da progredire molto per vincere il nostro io personale, che tenta sempre di centralizzare nel piccolo ristretto mondo individuale. In troppe cose i nostri cari chierici non sono ancora abituati (spirito di adattamento del corpo) a tante giornaliere situazioni. Oh, l’indurimento fisico non è ancora attuato in molti… Non sono ancora padroni del loro corpo.

Non parlo poi del dominio di pensierose volontà… Mah! siamo poveri uomini.

Comunque insistiamo – mettiamoli nell’occasione e preghiamo per loro e per noi. La fonte di tante stonature della nostra vita di famiglia dipende anche da questo. Per la mia venuta (non è necessaria… non so neppure se utile… ad ogni modo con la Serenissima non si discute), propongo al Sig. Ispettore così:

l. - Mi preme finire materialmente, quanto mi rimane per i novizi; e il giorno 6 consegnerò al loro maestro.1

2. - Il giorno 7 vi sono le ammissioni – dunque venissi su per sabato, dovrò poi ritornare.

3. - Mi pare essere utile in sede per ricevere gli aspiranti e i filosofi ed esercitandi.

Conclusione: se sono vivo, parto col solito treno il 7 sera e mi fermo fino al 14.

Probabiliter poi riconduco su i novizi professi, e faccio la consegna dei nuovi confratelli e poi… buona notte?! Anche da questo impegno sono liquidato…

Sempre uniti nel pensiero e nell’affetto e nella preghiera.

Aff.mo

Don Vincenzo Cimatti, sales.

1 In assenza del maestro ne stava facendo le veci.