Cimatti|Chierici salesiani|1945-5-5

3191 / Circolare ai Chierici salesiani / 1945-5-5 /


ai Chierici dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio, sfollati a Nojiri



[Tokyo,] 5 maggio 1945

Carissimi teologi,


È la festa di S. Pio V, papa dell’Ausiliatrice. Un saluto cordiale a voi, omnibus et singulis.

Il bravo nostro Direttore D. Tassinari vi dirà a suo e mio nome il risultato di varie constatazioni che con metodo positivo-oggettivo-sperimentale ho fatto in questo tempo su di voi. Per ora mi preme fissare questi due punti:

  1. Attivamente continuare il bel mese di Maria Aus. collo spirito salesiano – pensieri, parole, opere al nostro Gesù, offerte per le mani di Maria, in compagnia di Maria, non sentimentalità o velleità, ma sostanza e realtà.

  2. Lavoro, lavoro, lavoro… e intendiamoci!.. perché molti all’udire questa insistente parola pensano solo al lavoro necessario per procurare l’alimento quotidiano…

Mettiamo in prima linea il lavoro per l’anima… cessata una preoccupazione (timore, ansietà per le incursioni, ecc.) approfittiamo per rivolgerci sempre più nettamente al vero lavoro essenziale per il bene dell’anima nostra, della Congregazione e della Chiesa.

Se siamo salesiani e preti per metà, lavoreremo per metà e meno – se siamo salesiani di ricotta (e l'assaggerete… Deo gratias anche di questa provvidenza!) faremo opere di ricotta, che se piace pel momento, è inconsistente e su cui non è possibile costruzione alcuna – se siamo salesiani tutti di un pezzo… lavoreremo come D. Bosco in estensione e profondità.

Quali siano le disposizioni della Provvidenza sull’avvenire della Chiesa e della Congregazione nostra in Giappone, non lo sappiamo: ma è nostro dovere tenerci pronti e ben preparati – e alla base di questa preparazione non ci vuole né ricotta, né mediocrità, né sentimentalità, né velleità; ma energica volontà per cooperare alla grazia di Dio e al lavoro che su di voi intendono e debbono fare i vostri superiori.

In secondo luogo: lavoro della mente. Purtroppo mancano quasi totalmente i ferri del mestiere – e bisogna che preghiamo il Signore che ci aiuti a realizzare anche questa necessità della vita nostra spirituale.

Ma anche per questo, miei cari confratelli, lavorate come meglio potete e lasciatevi formare dai vostri superiori. In antico, quando anche non c’erano libri, non sono mancati né gli insegnanti né gli allievi, e furono proprio allora gettate le basi dell’insegnamento umano, e datano da allora tutte le aberrazioni ed anche i fondamenti delle verità, cui può giungere l’intelligenza.

Siete a contatto coi vostri insegnanti che, se non vi parlano ex cattedra, sono a vostra disposizione in omnibus… Ah! conosceste il valore di questa istruzione familiare sorta dall’“arrepta occasione”, da un dubbio, da uno sbaglio liturgico, ecc.!

Alle volte si perde tanto tempo in insulsi colloqui!… Circondate nei tempi liberi i vostri superiori – stuzzicateli con belle domande – rettificate – ampliate le vostre cognizioni… Oh, qual tesoro di istruzione spicciola, pratica, efficace, e che sottratta all’apparato scolastico, si stamperà naturalmente e più profondamente nella vostra anima!

Poi non vi mancano libri del tutto… Insomma che il diavolo non vi trovi mai disoccupati di testa, se no, lavora lui… E sapete che è abile maestro…

I vostri superiori poi vi invitano anche ai lavori materiali, necessari anche questi, specie ora, e tutti, come membri attivi della nostra famigliola, si prestino volenterosi.

Anche questo lavoro, fatto con ordine et secundum oboedientiam, ci fa del bene in tutti i sensi – non vi siano scansafatiche, né brontoloni, né tira-molla – ma lavoro cordiale, proporzionato alle forze, ecc. Anche in questo lasciatevi guidare, lasciatevi guidare – così realizzeremo il programma educativo nostro, affidato a Giovannino Bosco da Gesù benedetto:

Giovannino renditi forte = educazione fisica

Giovannino renditi umile = educazione intellettuale – il lasciarsi guidare nello studio, perché la tutte-salle1 (intelligenza), l’io se non vi lasciate guidare, vi ciurla nel manico – la vana, superba scientia inflat.

Giovannino renditi robusto = educazione della volontà, cooperazione totale alla grazia di Dio, estrinsecata nell’azione dei Superiori e nello sforzo personale.

Ma, badate… “io ti darò la Maestra” e questa è la nostra buona Mamma, la Madonna, e siamo così ritornati al primo punto.

La Maestra deve guidarci, insegnarci – la maestra ama i suoi allievi e ne deve essere riamata – ecc. ecc. Ricamate come meglio vi piace questo pensiero, ma siate persuasi che Maria non solo deve essere considerata da noi come Madre, ma come Maestra.

Scusate la predica, se volete chiamarla così – ma sarebbe inutile il sacrificio fatto dalla Congregazione per noi con questa nuova situazione, se non ci sforzassimo di realizzare quanto vi ho detto.

Animo dunque, allegramente – in charitate – in labore – in traditione corporis et mentis et voluntatis nostrae superioribus pro gloria Dei et Ecclesiae et Congregationis S. Francisci Salesii.

Et orate indesinenter pro me

D. V. Cimatti, sales.



P.S. Mi si domanda da molte parti notizie del sokai (sfollamento) del sottoscritto. Desidero che tutto sia a posto in materialibus anche per la scuola, a Mikawajima – poi, se non muoio, penserò… e se muoio pregate per me, ed aiutatemi a fare una buona morte.


1 Forse parola dialettale, il pensar di saper tutto.