Cimatti|Circolare salesiani/1948-12-12

3656 / Circolare Salesiani / 1948-12-12 /


ai Confratelli dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 12 dicembre 1948

Carissimi,


Permettete che ancora una volta prima della fine dell’anno invii auguri, saluti e preghiere a nome dei nostri Superiori di Torino e di tutti i confratelli. Buon Anno in tutti i sensi.

Breve notiziario. Nulla sappiamo ancora della venuta dei nostri D. Margiaria, D. Marega e Don Romani. Pare partano il 17 c. m. come pure se tutto va bene il giorno 18 rimpatriano D. Frantzen ed il coad. Rosso nel progettato turno. Si spera presto di vedere tornare dall’ospedale i nostri D. Crevacore e il coad. Maestro ben guariti.

Questa sera cominciano gli esercizi spirituali per i nostri teologi promossi alla tonsura (ch. Matsuo, Nishida, Yasuhara) e al presbiterato (Acerbi, Petracco, Secchi ed Emi) che saranno ordinati il giorno 21 c. m. al gran Seminario, per mano di Mons. Doi. Vi domando abbondanti preghiere.

Pur non avendo ancora notizie di quanto avete fatto in missione in occasione della festa della Mamma nostra, condecorata della presenza del nostro Ven.mo Amminis. Apostolico, penso che tutto sia riuscito assai bene, come vi posso assicurare essere avvenuto al nostro orfanotrofio di Kokubunji. Vi è proprio da ringraziare il Signore e quei confratelli, che sotto la guida dell’infaticabile D. Tassinari hanno compiuto (permettetemi l’espressione, perché non ne trovo altra adeguata) dei veri miracoli: miracoli nella costruzione ed organizzazione della casa; veri miracoli educativi in relazione ai giovani; miracoli nell’essere riusciti a circondare di simpatia e di aiuti efficaci alla nuova opera.

E dobbiamo dire altrettanto dell’analogo lavoro compiuto dai nostri confratelli a Nakatsu, dove si è pure inaugurato di questi giorni il nuovo camerone, refettorio, cucina, studio, ecc.

A Tokyo l’inaugurazione della nuova riuscitissima cappella, l’inaugurazione ufficiale dell’Opera alla presenza delle massime autorità giapponesi ed americane, culminanti in S.A. il Principe Takamatsu.

Non mi è possibile descrivervi in lungo quanto abbiamo visto ed udito, che ridonda tutto a gloria di Dio, della Chiesa e della nostra cara Congregazione e dei nostri confratelli e di quanti hanno cooperato.

Spero che ne leggerete ampia relazione sul “Karashidane”, ed a tempo opportuno sul Bollettino Salesiano. Giornate veramente indimenticabili, in grazia delle quali il nome di D. Bosco e del lavoro specifico dei salesiani viene sempre più affermandosi e a conoscenza di molti. Deo gratias, dunque, e grazie a tutti con l’augurio di sempre più e meglio per la gloria di Dio e per il bene delle anime.

In missione furono inaugurati i nuovi locali di Oita, destinati a sala di riunione, per catechismi, biblioteca, ecc., nuovi locali dell’Oratorio a Nakatsu, i restauri della casa di Takanabe, ecc.

A Beppu le Figlie di Maria Aus. inaugurarono pure la bella chiesa ed il salone. Le Figlie di Maria A. pure si sono prestate per l’aiuto domenicale a Kofu (catechismo, Oratorio femminile) dove viene delineandosi un buon lavoro di apostolato, preludio di frutti spirituali non indifferenti.

Ma miei buoni confratelli, non dimentichiamo che questo magnifico risveglio di lavoro, di apostolato, dobbiamo saldamente fondarlo sullo spirito di fede e di preghiera condito fortemente di sacrificio, e normato dall’osservanza delle nostre regole, senza di che, assicuratevene, si riduce tutto ad un fuoco di paglia. Fioriture apparentemente magnifiche, ma sterilità completa di frutti… e Dio non voglia, che mentre pensiamo di riuscire a salvare le anime mettiamo in pericolo la nostra. Richiamiamoci a quello spirito di vita interiore, di intima unione con Dio, cui (a ricordo della mia andata in Italia) ci richiamava il S. Padre e di cui fu modello il nostro D. Bosco.

Mi si dice: “Dobbiamo rimunerare conferenzieri che passano alle volte nelle nostre residenze, e tenendo discorsi, conferenze, ecc.?”. Risposta: “Se furono invitati da voi, è troppo naturale che si debba dare adeguata ricompensa, oltre l’alloggio. Se sono inviati da centri o comitati appositi non spetta a noi, ma a chi li invia. Ben inteso: accoglienze oneste e liete, secondo i dettami della carità cristiana e salesiana”.

Il Signore conceda a tutti le buone e sante feste, e la pace assicurata agli uomini di buona volontà, perché certo tutti vogliamo esserlo e lo siamo.

Vostro aff.mo

D. V. Cimatti, sales.