Cimatti|Circolare salesiani / 1943-4-8

2970 / Circolare Salesiani / 1943-4-8 /


ai Confratelli di Tokyo dell’Ispettoria salesiana S. F. Saverio



Tokyo, 8 aprile 1943

Carissimi confratelli di Tokyo,


Ho già inviato ai cari confratelli della missione i miei poveri auguri pasquali e l’assicurazione delle mie costanti preghiere, insistendo a che tutti facciano e facciamo fare una bella preparazione alla Santa Pasqua. Ed ora faccio lo stesso con voi. Vogliate accettare il mio cordiale omaggio ed il sentito ringraziamento per quanto fate per il bene della Chiesa e della nostra cara Congregazione in Giappone, specialmente nelle critiche circostanze in cui ci troviamo.

Ho detto a tutti e ripeto a voi pure ed a me: la miglior preparazione ed il miglior risultato della festa sarà se ci rinfrancheremo in una sempre migliore esecuzione delle nostre regole e tradizioni. Come penso che sarà questo il miglior omaggio che potremo presentare al nostro Venerato Rettor Maggiore in occasione della sua Messa Giubilare. Ho pure comunicato ai confratelli le modificazioni del personale che voi già conoscete…

Può essere che in seguito siano necessari altri rimaneggiamenti, ma sono sicuro che tutti siamo disposti a lavorare dovunque pur di fare un po’ di bene.

Le attuali circostanze portano che specialmente nelle piccole case e residenze missionarie anche i sacerdoti facciano un po’ di tutto (non trovandosi personale di servizio) ed è davvero edificante vedere come in santa semplicità tutti si prestino e facciano di buon cuore di necessità virtù.

Oh, Don Bosco è certamente contento di vedere i suoi figli in Giappone, emuli dei suoi figli dei tempi eroici dell’Oratorio.

Facciamo tutto con spirito di semplice umiltà e povertà, e anche se ci costa qualche sacrificio offriamolo di cuore per le nostre anime e per tante anime che son lontane dal Signore e che forse per le nostre preghiere e sacrifici saranno chiamate alla grazia proprio in queste sante feste.

Come sapete il nostro Don Arri è sempre grave, mi scrive una commovente lettera in cui dice: “Domando ai confratelli la carità di una preghiera affinché abbia la forza di fare ogni giorno la volontà di Dio, e se sarà sua volontà possa fare una buona morte. È l’ultimo favore che domando, mentre ringrazio dei tanti che tutti per lunghi anni mi hanno fatto…”. Facciamo con gran carità anche questo nostro dovere verso il nostro caro infermo.

Le notizie dei nostri assenti al momento buone per tutti.

Non dimenticatemi mai nelle vostre preghiere.

Don Cimatti