1219 berruti


1219 berruti

1219 /Berruti Pietro / 1934-2-23 /


1 a Don Pietro Berruti, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani

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Miyazaki, 23 febbraio 1934

Rev.mo ed amatis.mo Sig. Don Berruti,

Grazie della sua carità nuovamente manifestata colla sua 1/2/34 cui subito rispondo.

Grazie di tutto e specialmente della buona volontà di venirci in aiuto. Comprendo benissimo, e con me i confratelli, delle varie difficoltà in cui si trovano i Superiori. Permetta solo nell’interesse della Missione e della nostra cara Congregazione, che faccia presente come probabilmente dovrò togliere per il prossimo agosto dalla missione tre individui per le Opere di Tokyo.

Così in pochi anni la missione è stata assottigliata di sei buoni individui.

È per il bene, e non si discute, tanto più che è inutile discuta con me stesso, dovendo rivestire le due cariche, ma non so che dovrò dire a Propaganda. Non dirò nulla, e le cifre parleranno.

Quanto al noviziato, veda a parte alcuni pensieri, che sono il riflesso dei pensieri del Consiglio. Per me non so che pesci prendere – e non voglio certo litigare con essi, tanto più che fu detto anche che Don Cimatti fa di sua testa e non ascolta il Consiglio.

Uno atto per Maestro dei Novizi non saprei davvero, d’altra parte sarebbe togliere ancora un missionario dal lavoro. Umiltà a parte, faccia così: i Superiori mi esonerino dalle mansioni attuali di Superiore e non ho difficoltà a fare anche questo… Veda che razza di santità c’è in questo bel mobile!…

Quanto agli alti e bassi della missione; mi sbaglierò, ma in missione o si procede in avanti o non si conclude, ed è quello che dolorosamente vedo nella nostra povera missione. L’indietreggiare è sconfitta irreparabile in Giappone, e purtroppo indietreggiamo su tutta la linea.

Sono con Lei rassegnato nel Signore, che se dispone così, è certo per il bene, almeno delle anime nostre e più per la mia.

Preghi per me, amatissimo Sig. Don Berruti che sempre la ricordo nel Signore.


Tutto suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.



Pensieri sul noviziato da costituirsi in Giappone


              1. Per far fronte alle impellenti necessità di personale e per la Missione e per le Opere Salesiane del Giappone, non potendo forse i Superiori per un tempo ancora lungo, venire in aiuto proporzionato allo sviluppo dato e che si vorrebbe dare alle opere e della missione e della Congregazione, si ritiene di somma utilità la costituzione del Noviziato.

Il Superiore della Missione cerca di dare impulso al piccolo Seminario, che al suo quarto anno conta 27 elementi. Fra questi già vari fecero domanda per la nostra Società.

Per molte ragioni e specialmente per l’urgenza di avere a disposizione personale indigeno il Superiore della Missione è di parere di avviare tutti quelli che ne hanno i requisiti necessari per gli studi ecclesiastici, prescindendo per ora dalla vocazione religiosa, che porta con sé Noviziato, triennio, ecc. Divenuti preti è assai facile il passaggio alla vita religiosa.

In questa ipotesi non è d’urgenza il noviziato per gli elementi indigeni. Ma si delineano benino anche vocazioni religiose come coadiutori, per i quali, se i Superiori hanno autorizzazioni speciali, si potrebbe far fare il noviziato come si faceva ai primi tempi da Don Bosco, oppure inviare a Torino o ad altro noviziato, oppure costituire il Noviziato in Giappone.

              1. Date le difficoltà economiche per il mantenimento e il tempo che ci vuole per preparare il lavoro conveniente a quelli che poi escono dalle case di formazione, si opta che però il noviziato non debba essere tutti gli anni, ma, oltre gli elementi locali, rafforzare con buoni elementi dall’Italia di tanto in tanto, secondo le richieste del Superiore.

              2. È certo però che bisogna fare anche questa considerazione: se tutti gli anni non si mandano novizi, i Superiori manderanno i chierici filosofi? Tutti gli anni c’è bisogno di avere chi entra e chi esce per regolare funzionalmente i bisogni delle case che prendono i chierici per il tirocinio. L’esperienza attuale dimostra che l’interruzione avvenuta di un anno ci ha mandato a gambe levate, e gran parte del disagio attuale proviene anche da questo, e per quest’anno sarà ancora peggio.

Tante teste e tanti giudizi. Don Cimatti attualmente ha due cariche e una testa sola, e quindi vado sempre d’accordo.

Domani che un altro venga (oh, venga presto!) a prendere una delle cariche (supposto che non le pigli tutte due) saranno due teste: continuerà la coincidenza di idee? E se all’altro non piacesse il Noviziato? Non piacesse il posto? Dove starà l’Ispettore?

Dunque spese inutili. FORSE NON SIAMO ANCORA IN GRADO DI AFFRONTARE e sotto l’aspetto economico e giuridico il problema.

              1. Oltre l’aiuto del personale da parte dei Superiori è necessario sapere se e quanto possono aiutare finanziariamente. Le Opere della Congregazione in Giappone non sono in grado di dare il più piccolo margine per ora a sussidio del Noviziato.

Don V. Cimatti, sales., Visitatore