1234 ghetti


1234 ghetti

1234 /Ghetti Giorgio / 1934-3-27 /


1 a Giorgio Ghetti, Dottore di Faenza, amico e benefattore

▲back to top



27 marzo 1934

Amat.mo Sig. Dottore,

Sono a Takanabe per qualche ora facendo la spola in questi giorni da Miyazaki per predicare in questi giorni a questi poveri cristiani, e voglio passare con Lei un po’ di tempo. Sono le 4 e 1/2 del mattino – forse Lei è per andare al riposo, ed il primo lavoro di questo giorno, dopo di aver pregato e per Lei, per i suoi cari, per la nostra Faenza.

Grazie, grazie della sua carità per le nostre Opere e per i nostri poveri. Spero presto che qualche cosa sarà completata. Già sono una sessantina che ne usufruiscono e finora non è morto nessuno dei nostri vecchietti senza battesimo e gli orfani vanno salendo – motivo per cui anche i pagani ci dicono: “completate!”. E qui se non vedono le cose – non aiutano. Recentemente l’Ospizio ha avuto una buona offerta di un fondo Imperiale di beneficenza, ma non la danno finché non vedono la costruzione.

Il buon Don Cavoli anima di quest’impresa, ne sa qualche cosa. Preghi affinché anche in questo si faccia la volontà di Dio.

Grazie delle belle notizie di famiglia: inteso che sempre la ricordo con tutta la sua famiglia, compreso quel sant’uomo di Don Caramaschi e compagni, veri nostri benefattori, e i beneficati non si devono dimenticare, così insegnò mamma mia e Don Bosco. Oh, povero Don Lingueglia! Il Signore ce lo conservi ad multos annos.

Per la mia venuta, quando e come al Signore piacerà: sono talmente indifferente oramai anche a queste cose, che mi viene alle volte il dubbio se possa essere male. Beh! Il Signore sa e vede, d’altra parte “Ipse fecit nos et non ipsi nos!”.

Buona Pasqua, amat.mo Sig. Dottore, e non dubito punto che tutti la farete santamente ed anche pregherete per questo povero prete, ma buona Pasqua nel senso Cristiano, risurrezione cioè ad meliora e ad una vita più santa, più perfetta che in definitiva è quanto vuole ai singoli suoi – alla famiglia Pasolini e alla sua signora.

Con profonda riconoscenza

Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.