Cimatti|Liceisti di Valsalice|1940-10-22

2607 / Liceisti Valsalice / 1940-10-22 /




Jizo e Kishibojin, gli amici dei fanciulli

[22 ottobre 1940]


Tra le miriadi di migliaia di divinità giapponesi ve n’è una popolarissima: il protettore, l’amico dei fanciulli (Jizo). Quando i bambini piangono è loro vicino e li aiuta a far spuntare i denti. Quando i parenti, desolati per la perdita di un fanciullo, impiegano molto tempo ad andare a visitare la tomba e trascurano i loro doveri, i fanciulli sono obbligati (secondo l’idea buddista) ad accumulare mucchi di pietre lungo la riva del fiume infernale. Ma allora i giapponesi per facilitare il lavoro a “Jizo”, che corre ad aiutare i fanciulli, accumulano pietre vicino alla sua immagine.

Kishibojin è un altro bel tipo creato dalla fantasticheria buddista, che merita qualche considerazione. Era una demonessa costretta a mangiare ogni giorno uno dei suoi cinquecento figli… Budda riuscì con un ingegnoso stratagemma a convertirla dalla sua antropofagia. Ogni giorno le portava delle melagrane, che sembravano pezzi di carne umana, ed ecco perché “Kishi-bojin” è rappresentata conducente per mano un fanciullo ed avente nell’altra una melagrana.

Credenza comune a molte religioni orientali: i giapponesi danno molta importanza agli dei della felicità, che furono riuniti in un gruppo di sette divinità.

Fururokuyu: simbolo della vecchiaia saggia e felice e in buona salute; è rappresentato da un vecchio con un bel testone, coperto di una Cappellina.

Jurojin: quasi come il precedente è accompagnato da un corvo o da gru.

Ebisu: simbolo del lavoratore onesto, ha in mano la lenza per pescare un pesce.

Daikoku: simbolo della ricchezza, ha con sé delle balle di riso.

Hotei: grasso, panciuto, faccia tonda, è simbolo del buon umore.

Bishamon: è armato di tutto punto, ha in mano la lancia, dall’altra una piccola pagoda; rappresenta la guerra ben riuscita.

Benten: divinità femminile, simbolo dell’arte, è quasi sempre a cavallo d’un serpente o di un dragone e sta suonando la biwa, gran mandolone.

Miei buoni amici, se voi pensate che ci sono milioni di persone che credono e adorano queste povere cose, e si affannano per piacere loro fino ad ossessionarsi, come non vi muoverete a pietà di queste anime? Natale! Forse quando voi leggete o sentite raccontare dai missionari queste descrizioni, vi mettete a ridere e forse finisce tutto lì.

Soddisfatta la curiosità per la cosa nuova che avete letto o sentito, una risatina di commiserazione, e intanto le anime rimangono come sono: le vostre, e quelle dei poveri adoratori di queste miserie.

E allora? Quando leggete e sentite queste panzane, che per milioni di uomini sono verità di fede, pregate e aiutate nelle forme che vi sono possibili le missioni.

Don V. Cimatti