Cimatti|Circolare F.M.A. / 1934-5-30

1258 /Circolare Figlie di Maria A. in Giappone / 1934-5-30 /

alle Figlie di Maria Ausiliatrice missionarie in Giappone

[30 maggio 1934]

Memoriale riservato alla rev. ispettrice Figlie di Maria A.1


  1. Per quanto consta al sottoscritto l’osservanza religiosa e lo spirito di pietà tanto nelle suore quanto nel personale dipendente mi paiono regolari.

Tento una volta al mese e presa occasione di feste speciali, di tenere con lettera o circolari desto il fervore. Hanno come confessori ordinari il missionario di Miyazaki e di Beppu, e straordinario il Sig. Don Cecchetti e Don Tanguy. Consigliai alla Superiora generale di insistere con me a Torino per avere almeno per Beppu un sacerdote che potesse aiutare un po’ più la formazione spirituale delle novizie ecc. Sarà difficile ottenere, ma tentare non nuoce. Al momento attuale la missione è talmente stremata di personale che non è possibile fare di più di quanto si fa.

  1. Per la parte materiale non è mio campo parlare: ad ogni modo per assicurare sotto un certo punto di vista le proprietà della Congregazione, come hanno fatto tutti gli ordini religiosi, si può procedere allo “Shadan” cioè ad una forma di Società legalmente riconosciuta. Vi è chi dubita se sia ora il momento più opportuno, data la difficoltà del momento politico attuale, perché in caso di rivoluzione non si sa se tali proprietà sarebbero rispettate, ad ogni modo come linea di massima le leggi di proprietà in Giappone sono sulla stregua delle leggi dei Paesi più civili, e le successioni fra privati sono fortemente tassate, come è forse più che da noi.

Attualmente le Figlie di Maria A. hanno in proprio la proprietà dell’Asilo (intestato a M. Letizia e M. Carmela), come pure loro è la proprietà di Beppu, che però è ancora di fronte alla legge intestata ai missionari. Se si avesse lo SHADAN il passaggio di proprietà è facile e costa pochissimo; se si vuole fare come feci per l’Asilo, occorre una somma discreta.

  1. Il passato non macina più ed è inutile insistervi. Ad ogni modo per la valutazione completa penso non inutile dire che in gran parte le passate difficoltà, che potrebbero anche in seguito ripresentarsi, furono causate o dalla questione finanziaria, o da malintesi, o dal non avere subito fin dal principio capito la situazione di fronte alla Missione (da cui erano state chiamate) o di fronte al paese (usi, costumi, lingua, ecc.).

Molte di queste difficoltà sono scomparse con l’avere le buone Figlie di Maria A. assunto per conto loro il lavoro. Bisogna insistere a che ci mettiamo tutti da questo punto di vista: farci più giapponesi in tutto. Persuadiamoci che siamo sopportati e compatiti. Inoltre cerchiamo di lavorare secondo il nostro spirito e nelle opere nostre, dando in un primo tempo grande importanza al lavoro per le vocazioni e alle opere di carità conformi al nostro spirito

  1. Da qualche tempo a questa parte le relazioni con le Figlie di Maria A. sono ottime e si vede una speciale attività che consola. Non è certo da escludere la visita dell’Ispettrice. Ad ogni modo si desidera che le Figlie di Maria A. aiutino la Missione nelle opere proprie del loro spirito – Oratorio. Il Superiore della Missione ne ha autorizzato le F. M. A. a lavorare nella missione in tutte le forme che credono opportuno – quindi non temano. Nelle difficoltà non abbiano paura di parlare.


Vi è sempre in mezzo la questione SOLDO, ma il Signore ci aiuterà. Alle volte non si fanno fare lavori alle Suore perché francamente fanno pagare salato – così ad es. i Giapponesi dicono che l’Asilo di Miyazaki non fiorisce troppo anche perché il mensile è un po’ forte. Ad ogni modo è certo che di aria non si vive e che se vogliamo avere opere in Giappone, occorrono mezzi e buon personale.

Il Giappone è alla testa del movimento mondiale in molte cose e lo sa e vuol che si sappia. Nelle istituzioni educative non la cede in ogni ramo alle nazioni…

Don V. Cimatti, Sales.

1 Dato che parla della Visita recente della Madre Ispettrice e che i confessori straordinari sono Don Tanguy e Don Cecchetti, si deve far risalire la relazione alla fine Maggio 1934, tempo in cui potevano realizzarsi le condizioni sopra ricordate.