Cimatti|Zerbino Pietro / 1935-11-18

1530 / Zerbino Pietro / 1935-11-18 /


a Don Pietro Zerbino, segretario di Don Pietro Berruti Vicario Generale



18 novembre 1935

Mio carissimo Zerbino,

Congratulazioni! Cominci a salire. Godo che presso il Superiore incaricato delle missioni ci sia un amante come te delle missioni. È così raro trovarne. Non voglio con ciò parlare male dei nostri bravi confratelli. È vero per le missioni il noto detto: “Ignoti nulla cupido”.

Povero Gesù missionario e povere anime che hanno così pochi amanti. Grazie pure del Don che è meglio di tutto; più breve e più vero. Grazie di quanto hai fatto per il povero Bechis. Che almeno gli serva la prova. Se trova un padre che lo comprenda e lo domini e se egli si umilia, è salvo, se no è meglio che se ne vada, gliel’ho detto chiaro. È tutto lì il suo prblema. Mi si scrive che è a Ferrara. Fiat voluntas Dei. Lui, ed il Signore, sa che cosa ha fatto Don Cimatti per salvarlo… Speriamo che non rifiuti la grazia di Dio. Ma se non fa ut supra è perduto.

E pensare che potrebbe fare un bene immenso. Ah, che terribile rendiconto dovrà rendere al Signore!

Se credi gli possa far bene serviti pure liberamente di quanto ti ho scritto. Unisco lettera per il buon Nino. Non saprei dire se l’anno scorso ho ricevuto tale offerta e se ho risposto. Ho l’abitudine di rispondere e subito a quanti scrivono – quindi penso di aver risposto.

Ad ogni modo seguo il tuo consiglio. Coraggio, mio Don Pietro. Grazie dei saluti del buon Tommaso.

Il Signore vedrai che ti rimeriterà abundanter di tutto. Di’ per me una parolina a Maria A. e a Don Bosco. Di’ così: “Esaudite quanto vi domanda quel povero vostro amico…”.

Ti prego salutare quanti conosco. A te la povera benedizione e l’abbraccio caloroso del

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.