Cimatti|Tassinari Clodoveo|1950-9-10

3940 / Tassinari Clodoveo / 1950-9-10 /


a Don Clodoveo Tassinari, Ispettore salesiano in Giappone



Tokyo, 10 settembre [1950]

Carissimo D. Clodoveo,


A completare i miei Ss. spirituali esercizi, avrei voluto anch’io, secondo la tradizione nostra, fare un po’ di rendiconto (come son solito fare mensilmente al mio caro Direttore). Ma temevo disturbarti, dovendo tu trattare con tanti bravi confratelli. Supplisco con queste poche righe:


  1. Sanità. Grazie a Dio buona: lo vedono tutti.

  2. Studio e lavoro. Non me ne hai dato da ammazzarmi, e le spalle (come si suol dire) porterebbero altro che questo. Ad ogni modo faccio quel che mi danno, come so e posso. E quando non ne ho me ne cerco.

  3. Occupazioni. Continuerò qualche insegnamento dell’anno scorso ai teologi – e non essendoci più i filosofi, aiuterò in qualche cosa per i novizi. Penso che mi lasceranno pasticciare in biblioteca e in musica.

Per la diligenza: in quantum possum et scio, che specialmente in certe materie, è assai limitata la (teido) capacità.

  1. Comodità d’adempiere le pratiche religiose: ampia. Tento di riuscire a migliorare: fatto il proposito: “Age quod agis” e come se fosse l’ultima azione della vita.

  2. Comportamento nella oraz. e meditaz. ut supra.

  3. Frequenza e devozione ai Ss. Sacramenti: regolare in omnibus, con sforzo al sempre più e meglio. Necessari per me per rafforzare i “locus minoris resistentiae”, ossia: superbia e cuore. Come vedi anche tu, è per me più che carissima la volontà di Dio (manifestata nelle disposizioni dei Superiori a mio riguardo). È il pensiero che ho espresso ai Superiori nelle occasioni in cui si sono voluti disturbare a scrivermi.

È utile anche per te. Tu sai il mio passato salesiano. Foglizzo – Valsalice circa 30 anni – con intercalati 6-7 anni (S. Giuseppe, oratorio S. Luigi e Valsalice). Il pallone comincia a gonfiare – prime cariche salesiane. Poi i 25 anni di missione. Il pallone gonfia ancor di più! Visitatore, Prefetto Apost., Ispettore, il Capitolo. Una soffiata ancora non riuscita.1 Il mio calvario del ritorno. “Torna presto! Torna subito!”. Parole e scritti. “Ti dirò quando è ora… è cosa delicata!”. Il Visitatore straordinario: “È desiderio dei Superiori che Lei si fermi allo studentato”. Quest’anno: “È vecchio… non si conclude nulla!”.

Come vedi, il Signore ha fatto nel pallone, che stava per scoppiare, qua e là buchi di vario genere (tutte le fesserie di 25 anni!) e non c’è pezza che possa chiudere. La parabola discendente sta per chiudersi. Il Signore, come vedi, mi ha messo nelle felici condizioni di poter pensare a racimolare con calma qualche cosa per il mio prossimo esame finale… perché chissà che mi sarebbe capitato. I Superiori hanno capito che un pallone bucato è inservibile.

Sarei senza testa se non cercassi di approfittare delle disposizioni del Signore. Ti ho detto questo, che sotto varie forme ho espresso anche ai Superiori, perché tu mi possa capire meglio ed anche aiutarmi per fare una buona morte. Deo gratias!

Miei pensieri predominanti in materia: “Bonum mihi, Domine, quia humiliasti me.

In spiritu humilitatis et in animo contrito expecto ut bonus Jesus me suscipiat”.

Ridi pure, ma è chiarissima la volontà di Dio e le conseguenze che ne derivano.

  1. Voti. Desidero osservarli meglio che posso. Tento di ritornare all’antico anche in minimis (permessi, puntualità, vita in tutto comune… Oh! come mi seccano i riguardi… monsignorili…). Per il resto potrei dire con S. Paolo (un po’ di umiltà) dell’“angelus qui me colaphizat”. Deo gratias!

  2. Carità. L’altro lato che fa il paio colla superbia: devo stare attento nelle mie cordiali manifestazioni esterne. Sono di vetro! Non mi pento però di aver amato e amare forse troppo i miei confratelli.

  3. Al momento non conosco disordini ecc. né in casa nostra né nell’Ispettoria. Ho cercato di insistere su qualche punto speciale nelle prediche degli esercizi (che il mio buon direttore si è fatto promettere che metterò in carta o sul filo2).


Scusami se ti ho fatto perdere tempo e prega per me. Tento di trasformare la vita che al Signore piacerà concedermi ancora, in preghiera continua per te e per i buoni confratelli del Giappone e per tutti i nostri benefattori. Prega anche tu per il tuo povero

D. V. Cimatti, sales.

1 Forse vuole alludere alla mancata (per pochi voti) elezione alla terza carica della Congregazione. Anche le seguenti allusioni non sono di facile comprensione.

2 A quei tempi era appena uscito il registratore, che all’inizio non era su nastro magnetico, ma su filo magnetico. Non ci sono registrazioni della voce di Don Cimatti su filo. Abbiamo invece una serie di Esercizi Spirituali scritti di sua mano e con una lettera di presentazione al suo direttore Don Romani datata marzo 1952. Devono essere quelli di cui qui parla. Anche questi saranno pubblicati su internet dopo le lettere.