1081 direttori salesiani


1081 direttori salesiani

1 1081 /Circolare Direttori salesiani in Giappone / 1933-3-21 /

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ai Direttori delle Opere salesiane della Missione e Visitatoria S. F. Saverio


Visitatoria di S. Francesco Saverio (Riservata ai Direttori)

21 marzo 1933

Carissimi,

Voi sapete che Don Cimatti vorrebbe come prima trovarsi più spesso a vostro contatto per potervi aiutare ed essere aiutato nell’osservanza dei nostri doveri, ma non potendolo fare colla frequenza che desidera, cerca di supplire con frequenti lettere particolari in risposta delle vostre carissime e colle circolari che di tanto in tanto vi invia.

Vi confesso che assai spesso mi assale il dubbio se le cose nostre e dal punto di vista missionario e dal punto di vista religioso procedano veramente bene, in modo che ci possiamo dire davvero buoni missionari e santi salesiani. E pensando che la causa possa in gran parte dipendere dal sottoscritto, mi dà animo a ricercare quali utili mezzi possa suggerirvi per riuscire fraternamente ad aiutarci a conseguire l’intento.

Si avvicina a grandi passi la fine dell’anno (scolastico) e può darsi che presto debba decidersi per l’inizio della Teologia dei nostri chierici. Vorrei che tutti facessero di fronte a Dio un buon esame sui vari punti che mi sembrano importanti per la formazione dei nostri confratelli.


  1. Trattiamo frequentemente con loro non solo nelle relazioni quotidiane, ma in quelle più intime del rendiconto? Facciamo per il personale le prescritte conferenze? Gran parte della giornata i nostri coadiutori per necessità di cose sono solitari nel loro lavoro. Cerchiamo di avvicinarli passando con loro in familiare conversazione anche solo qualche minuto?

  2. Molti di questi confratelli soffrono momenti di nostalgia, prodotti dall’età o dalla salute, ed anche dalle crisi spirituali proprie della loro condizione.

Il trattarli come li tratterebbe Don Bosco, ma che dico? come tratta ognuno di noi Gesù benedetto in quei momenti, credetelo, apre il cuore dei confratelli alla più viva riconoscenza; sentono di essere amati, e diventano migliori.

  1. Permettete pure che vi richiami ciò che fu detto in altra circolare: “Non facciamo apprezzamenti pubblici sui nostri chierici, né sulla loro maggiore o minore attitudine, né sulla loro riuscita, né sulla loro utilità; ecc…”.

I regolamenti e la regola parlano chiaro sul nostro dovere verso di loro durante il tirocinio: a noi metterlo bene in pratica secondo lo spirito e coi modi propri di Don Bosco.

  1. Facciamo che sia praticata bene la regola e i regolamenti anche nei loro particolari e non dimentichiamo la strenna di quest’anno dataci dal nostro Rettor Maggiore. Pensando che col vostro aiuto e colla vostra attività i nostri confratelli potranno formarsi veramente quali avrebbe formato Don Bosco, un senso di sollievo viene a ricolmarmi l’animo nei momenti di depressione, perché sono sicuro che ognuno di voi farà del suo meglio per rendersi interprete pratico di questi consigli che mi sono suggeriti di tanto in tanto anche dai Superiori Maggiori, desiderosi che il nostro apostolato e l’opera nostra in Giappone siano fortemente radicati sulle basi dello spirito nostro, sulle basi delle nostre regole e tradizioni.

Annuncio pure che per deliberazioni e intese fra Superiori Maggiori e l’Istituto delle Figlie di M. A. col prossimo 1 Aprile la gestione amministrativa e direttiva dell’Asilo di Miyazaki passa totalmente a detto Istituto, come lo è la fondazione di Beppu.

Il Superiore della Missione ha come prima, facoltà giurisdizionale sopra di loro in conformità del diritto canonico e subdelegato dal Rettor Maggiore. Si metteranno ancor più in pratica le norme dettate dalla S. Congregazione dei VV. e RR. (Circ. Don Rua 33, e circ. Don Albera 38) e altre particolari che fossero dettate dalla necessità. Nulla di mutato per il servizio religioso. Vi sia grande carità, riconoscenza, rispetto, ma senza alcun diritto di superiorità e dovere di sudditanza.

Prepariamoci con slancio alla S. Pasqua.

Vostro aff.mo nel Signore

Don V. Cimatti, sales.