Cimatti|Ricaldone Pietro / 1932-3-10

909 /Ricaldone Pietro / 1932-3-10 /


a Don Pietro Ricaldone, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani



[10 Marzo 1932ca]

M. R. Sig. Don Ricaldone,

Non è la fine del mese, ma per vari motivi anticipo perché:

  1. Sono nella dura necessità

  2. e non voglio arrivare tardi per gli auguri pasquali.

Comincio da questi ultimi. A Lei, rappresentante ora del nostro Don Bosco, a Lei cui è legata la memoria, la carità, l’attività dei successori, gli auguri cordiali dei lontani figli, l’assicurazione del rinnovato ardore nel rimanere fedeli allo spirito del Padre, la preghiera quotidiana, affinché il Signore la conservi nella sanità e santità mentis et corporis.

Tutti e singoli riconoscono e sanno di quanto amore Lei ci ami. Abbiamo questo santo orgoglio di essere – credo – fra i più amati, perché fra i più lontani e bisognosi di tutto e di tutti, e fra i più desiderosi di essere santi missionari salesiani. Lei accetti l’affetto e le preghiere dei singoli, e preghi per noi e ci venga in aiuto quanto può, perché davvero il povero Don Cimatti è in necessitatibus et in tribulationibus. Voglio sperare che per noi la crisi sia nella fase più acuta e che la Provvidenza ci verrà in forte aiuto.

La missione deve d’urgenza provvedere:

  1. Al pagamento di circa Lire 70 mila per terreno asilo di Miyazaki. Il padrone insiste ed ha già pazientato dal Natale in qua. L’altro giorno ha domandato Lire settemila e fa capire che vuol essere pagato presto, tanto più che dice “che ora essendo lo Yen diminuito non vi tornerà più difficile come prima”.

  2. Al pagamento di Lire 75 mila ai Padri delle Missioni Estere di Parigi che ci vennero in aiuto caritatevolmente nella necessità, mi fanno capire troppo chiaramente che è ora. Avevo dato loro la speranza che avrei restituito alla fine dell’anno.

  3. Al pagamento di Lire 20 mila alle suore, che nei tempi dell’indigenza su un fondo lasciato loro da Don Torquinst, imprestarono per vivere noi e loro.


Non parlo di altri (Oita, Beppu con banche estinguibili in 3-5 anni). E poi bisogna pur vivere. Ho pregato i Superiori che mi dicono di non potere – ho insistito facendo osservare che lo Yen è in ribasso, e non riesco a trovare chi possa venire in aiuto – delle pratiche in corso presso il Capo del Governo – e presso Sua Santità non ho notizie pur avendo insistito – quid faciam per questi nostri figliuoli?

I Superiori non mi sanno suggerire qualche mezzo? Quello che la povera testa di Don Cimatti poteva pensare, le vedute dei confratelli che si è cercato di attuare non hanno per ora condotto al sereno, anzi…Non manca la fede – il desiderio di fare, di rassodare, di non diminuire il lavoro che si ha tra mano, anzi di aumentarlo – non mancano le fervorose orazioni – ed il Signore in compenso ci invia i catecumeni e lavoro di anime.

Veda un po’ Lei di aiutarmi colla preghiera (non ne dubito), col consiglio, e se può…

Il Signore ci protegga specialmente nell’anima. Qualche confratello specialmente soffre – come si può lavorare con questa agitazione? Mi dicono…

E pensare quanta ne hanno i Superiori!

Come vede finisco per cadere in un mortorio… Avanti con fede.

Cerco di arrabattarmi come meglio posso… ed ecco anche il motivo della presente.

Mi benedica e mi ottenga da Maria A. di poter aiutare efficacemente le sue figliuole – da Don Bosco che non ci lasci in asso – e da Gesù che ci aiuti tutti a fare in tutto la sua santa volontà e salvare le nostre anime. S.O.S. Mi benedica come il più bisognoso di tutti.

Suo aff.mo

Don Vincenzo Cimatti, sales.