Cimatti|Ricaldone Pietro / 1946-1-...

3283 / Ricaldone Pietro / 1946-1-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



le più belle figure storiche di cattolici giapponesi1



Miyazaki, Gennaio 1946

Rev.mo ed amat.mo Sig. D. Ricaldone,


Il dopo guerra ha portato tra l’altro in Giappone un soffio di libertà religiosa, che se ben compreso ed attuato, riuscirà certo di grande vantaggio all’apostolato missionario. Naturalmente non c’è da farsi illusioni sulla realizzazione pratica di questo ardentissimo desiderio dei missionari e di tutti i buoni.

Troppi inveterati ostacoli si hanno da abbattere e la tradizione secolare familiare e scolastica; tutta l’organizzazione statale… imperniata in questo editto composto negli anni di guerra: “Comunicato del Ministero dell’Educazione:

Già parecchie volte il Governo ha manifestato chiaramente il suo pensiero, spiegando che cosa sia l’Impero Nipponico; come anche riguardo a ciò che debbono fare i giapponesi per comportarsi da perfetti cittadini. Prima di tutto, chi governa in Giappone è Sua Maestà l’Imperatore. Questo è il principio fondamentale del Giappone e lo credono senza il minimo dubbio tutti i sudditi dell’Impero. Ogni articolo della legge dell’Impero è imbevuto di questo spirito; ma senza motivo alcuno, parecchi individui, riproducendo in Giappone esempi e dottrine venute dall’estero, pretendono che la base non sia l’Imperatore, ma la nazione. Quelli che pretendono che l’Imperatore sia, come si direbbe, il veicolo della nazione o il rappresentante del popolo, sbagliano in modo grossolano; non capiscono costoro il carattere sacrosanto dell’Impero.

Bisogna respingere severamente tale mentalità, bisogna far penetrare ed instillare nella mente e nel cuore di ogni giapponese, che il nostro paese è un paese specialissimo che non si può paragonare, dal punto di vista politico, di educazione, ecc. con nessun altro Paese.

Il Governo fa sapere chiaramente che ciò che ha detto prima sul principio fondamentale è la sua convinzione, e che per far osservare e realizzare tale pensiero si dice pronto a qualsiasi misura”.

E tanto altro si potrebbe aggiungere. Non si può non pensare poi al naturale senso di opportunismo, che viene sempre ad inframmettersi nei periodi di cambiamenti radicali…

Anche ai tempi di S. Francesco Saverio la conversione di un signorotto cristiano portava con sé quella del suo seguito che al segnale della persecuzione non aveva scrupoli di passare all’altra sponda.

Il movimento consolante che si manifesta al presente verso il cattolicesimo penso non sia di lega opportunistica. Anche per questo è utile presentare ora al popolo giapponese cattolico e non cattolico, maschie figure di cristiani tutti di un pezzo, apostoli, disposti anche alla morte in conferma della loro fede.

Fra tutti certo risplende di luce vivissima tal Giusto Takayama Ukon di cui su proposta dei RR. Ordinari giapponesi si è inoltrata la domanda di beatificazione.

Vari dei nostri confratelli, D. Marega, D. Tassinari, D. Romani, si sono dati con amore allo studio della primitiva storia della Chiesa in Giappone, ed in Giappone sono noti i loro studi, ed anche interessantissime scoperte fissate in pubblicazioni, articoli per Riviste e giornali, ecc. 2. Tolgo dagli appunti del nostro D. Tassinari3 quanto mi sembra possa interessare i lettori del nostro Bollettino sulla personalità di Giusto Takayama, anche come omaggio di propaganda della famiglia salesiana per la richiesta di beatificazione.


[Probabilmente manca la continuazione]

1 R.M.2062: manosc..

2 Dr. M. Marega: raccolta Archivi di antichi scritti di Oita. Vol. 2° 1944. Don Bosco-sha.

3 Cfr. Bollettino Salesiano del Marzo, Aprile, Giugno 1946.