Cimatti|Circolare salesiani / 1934-2-10

1214 /Circolare salesiani / 1934-2-10 /


ai Salesiani della Missione Indipendente di Miyazaki


Miyazaki, 10 febbraio 1934

Carissimi,

Nell’approssimarsi della Quaresima permettete che vi rivolga qualche pensiero che serva vicendevolmente ad animarci al bene, e che vi prego di comunicare nelle forme che credete più opportune ai vostri dipendenti.

Il Santo Padre vuole che in quest’anno specialmente sia alle menti di tutti il pensiero della Redenzione, impersonato in GESÙ SALVATORE ed applicato all’uomo. Alla nostra anima deve apparire nella sua vastità e nella sua bellezza il problema santo della redenzione di cui noi pure siamo parte e come missionari-sacerdoti, collaboratori di GESÙ nell’opera di redenzione di queste care anime a noi affidate.

Oh, pensiamo nel nostro lavoro, per modesto che sia, per indiretto o inutile che possa sembrare alla nostra superbia, pensiamo dico a GESÙ che in ogni parte del nostro lavoro, in ogni manifestazione del medesimo, deve essere nostro modello. Il Suo amore per le anime, il suo spirito di sacrificio, la sua calma inalterabile siano le doti del nostro apostolato, lo spirito suo di preghiera e di unione alla volontà del Padre sia pure nostra conquista. Oh, potessimo davvero trasformarci in altri GESÙ e come Lui attrarre le anime alla grazia!

Questo è il voto più ardente che formulo per voi e per la povera anima mia, e ne affretto la realizzazione colle più ardenti preghiere.

In secondo luogo per NOI e per gli ALTRI da noi dipendenti, procuriamo di applicare abbondantemente e il più perfettamente che per noi si possa i mezzi della redenzione. La prossima Quaresima ne presta tante occasioni; non perdiamole né per noi, né per gli altri. È l’anno santo. È l’anno della Canonizzazione del nostro Don Bosco. Deve essere per noi anno di SANTITÀ, dobbiamo trascinare più anime che sia possibile alla SANTITÀ.


Disposizioni e suggerimenti


              1. Con senso di paternità si diano ai confratelli obbligati al digiuno le norme opportune. Insistiamo a tutto potere sulla mortificazione spirituale (dominio di sé, osservanza esatta della Regola; spirito di preghiera, ecc.). Identicamente per le famiglie cristiane più bisognose.

              2. Non dimentichiamo i CATECHISMI QUARESIMALI e quelle devozioni (ad es. VIA CRUCIS) che tanto conferiscono a passare l’anno bene, specialmente quest’anno santo e la Quaresima.

              3. A costo di qualsiasi sacrificio facciamo in modo che TUTTE le anime a noi affidate possano avere comodità di compiere il loro dovere pasquale.

              4. Il regalo più gradito che possiamo fare al S. Padre in quest’anno santo è che un gran numero di anime conoscano GESÙ, ed è questo pure il regalo più bello che possiamo fare al Signore. Vediamo di realizzare il modo di riuscirvi nelle forme che ci sono possibili.

              5. Si invitino gli allievi delle varie nostre istituzioni (Seminario, scuola Profess., ecc.) a pregare per questo scopo specialmente in questo tempo. Poi si faccia capire il dovere che hanno di non dimenticare nelle loro preghiere quotidiane i loro benefattori.


Ci ottenga il Signore tante e tante grazie spirituali e specialmente quella che deve formare il nostro continuo desiderio e l’assicurazione nostra: “LA SALVEZZA DELLE ANIME”.

Pregate per chi vi ricorda quotidianamente nel Signore.

Vostro aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


P.S.-1. Dato l’imminenza delle feste pasquali, e in qualche residenza facendosi nella settimana santa o un po’ di Missione, o altrove essendo i confratelli impegnati per gli esami, credo non sia possibile in questo mese la solita adunanza per l’esercizio b. m. Quindi ogni casa pensi a compierla nel periodo utile.

2. Raccomando che tutti i sacerdoti si prestino, come con grande consolazione vedo effettuarsi qua e là, per predicazioni, conferenze, confessioni, ecc. Procurate poi che nell’annata sotto forma o di triduo o di novena si predichi ai cristiani USO MISSIONE. La festa di Don Bosco ad es. presta una magnifica occasione.

3. Permettetemi infine di ricordarvi la prossima festa di S. Giuseppe nostro caro Patrono. Raccomandiamo anche a LUI il buon esito di tutti questi speciali lavori, le famiglie cristiane ed anche le necessità materiali della nostra missione. Riconosciamolo come Padre, imitiamolo nelle virtù con poche parole e molti fatti, imitiamolo nella purezza e nell’obbedienza, nel lavoro assiduo fatto per Gesù e con Gesù sotto lo sguardo materno di Maria.

4. Vada pure nel giorno sacro di S. Giuseppe il nostro pensiero al nuovo Santo Cottolengo. Preghiamo in quest’occasione per la nostra modesta opera dell’Ospizio e impariamo ad avere somma fiducia come Lui nella materna PROVVIDENZA.