652 rinaldi


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1.1 652 /Rinaldi Filippo / 1930-11-4 /

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a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 4 novembre 1930

Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Rinaldi,


Mi trovo coi nostri cari chierici a Takanabe1 dove “ad tempus” si è trasportato lo studentato filosofico. Già in altra mia le avevo detto che non potendo il nostro Don Torquinst aiutare proporzionatamente ai nostri bisogni, si pensò di affittare una casa più grande che potesse contenere tutti i nuovi che arriveranno, non potendo l’attuale contenere comodamente tutti. Ed è così che lo studentato passa nella nuova casa di Takanabe, casa di fitto, ma che ha relativa comodità come casa di studio, e che sotto rispetti è alquanto più economica.

L’esserci arrivati nel giorno della festa di S. Carlo, protettore dei Seminari, è – mi pare – di buon augurio. Come si metteranno in seguito le cose è difficile poterlo prevedere: certo la Provvidenza avendo così disposto ha certo disposto per il nostro bene. La massima difficoltà la proveranno gli insegnanti, se il nostro buon Don Ricaldone non viene in aiuto di personale insegnante, perché qualcuno sarà obbligato a venire da Miyazaki: a bocce ferme vedremo come aggiustarci.

Quanto alla salute un po’ scossa di alcuni confratelli, eccole le ultime notizie.

Don Piacenza è ritornato da Shanghai più riposato, ma certo non guarito ed ha bisogno di riposo, specialmente di non avere uffici di responsabilità.

Devo avergliene scritto, ed attendo ordini o consigli al riguardo. Egli viene per ora allo studentato, e certo può in varie forme fare del gran bene e come insegnante e come ottimo confratello. Penserei – se i Superiori non hanno difficoltà – di fermarmi allo studentato, specialmente se non viene il personale insegnante sufficiente: Don Piacenza in mia assenza può fare ottimamente e prestar un aiuto anche per la contabilità, non potendo il sottoscritto capir niente… Don Tanguy prenderebbe il posto di Don Piacenza per la direzione del piccolo Seminario. Il motivo che mi induce a rimanere allo studentato è – oltre che per aiutare per l’insegnamento – anche perché occorre provvedere al servizio religioso di Tano. La mancanza delle piccole comodità necessarie per non soffrire troppo nella salute, mancandomi i mezzi, non furono ancora potute realizzare, e non posso in coscienza mandare confratelli deboli, e quindi va il sottoscritto.2 Così per tirare avanti alla bell’e meglio si cerca di aggiustarci.

È certo che il lavoro è cresciuto e va crescendo ogni giorno più, inoltre la povertà dei mezzi in cui ci troviamo va sfiorando prima del tempo confratelli già piuttosto stanchi da lavori precedenti.

Un’altra preoccupazione viene pure per la malattia del ch. B.. La nevrastenia da cui da tempo è colpito mi dà seriamente a pensare per la sua salute, ed insieme per la sua salute morale perché non potendo stare alla regola comune proprio negli anni di sua formazione non ne avvantaggia davvero; inoltre non potendo fare gli studi regolarmente come sono prescritti, sarà difficile che possa continuare nella via intrapresa. Mi pare che continuando lo stato attuale delle cose non c’è che la soluzione o del ritorno o quella di cambiare stato (coadiutore). Si provarono cure mediche, ma il miglioramento non si vede. A titolo di prova lo esonerai dallo studio della filosofia e lo misi subito nel triennio pratico nella speranza che ciò gli possa servire.

Prego il Rettor Maggiore a darmi la sanatoria dell’atto compiuto e permettere che in via eccezionale il chierico prima dello studio della filosofia faccia uno o due anni di tirocinio nella speranza che possa ripigliare gli studi.

Quanto agli altri: Don L. è in attesa della domanda fatta ai Superiori di cambiare la missione.

Il Ch. Zanarini colpito da tifo è in piena convalescenza. Deo gratias.

E quanto al sottoscritto? Al solito… le solite difficoltà per farmi buono.

Sono purtroppo quello di sempre… In qualche momento assai volenteroso… alle volte assai sensibile… desideroso che il Signore mi tolga di tra i piedi alla gente. Preghi per me.

Salute sempre ottima. Lavoro ne potrei fare di più, se fossi in altra condizione… Lei sa che il comando o la direzione non è pane per i miei denti…

Come rendiconto mio e dei confratelli invierò presto relazione sui moduli inviati e quindi per questa volta stop…

Le scriverò subito che Don Torquinst abbia concretato ciò che vorrà positivamente fare per la nostra povera missione.

Pare che conti di partire l’otto c. m. La Provvidenza ardentemente da noi tutti pregata ha realmente disposto diversamente da quello che desideravamo… e così sia, perché sono sicuro che è certo per il bene. Le voglio però esprimere un pensiero… Compiango davvero il buon Don Torquinst… e non voglio certo legiferare sulle disposizioni della Provvidenza… Ma il Signore liberi la nostra cara Congregazione dalle ricchezze e dai ricchi.

E preghi per me affinché possa riuscire a fare il mio dovere… e nella posizione in cui mi trovo Lei sa che mi costa assai per le solite ragioni che tante altre volte ho accennato.

Ci benedica tutti e ci ottenga che per noi, per la missione e per l’opera nostra si compia sempre e in tutto la santa volontà del Signore.

Per tutti, suo

Dev.mo

Don V. Cimatti, sales.

1 Lo studentato fece il trasporto da Miyazaki a Takanabe lo stesso giorno 4 novembre.

2 Pensando alla distanza, non era certo facile neanche per lui. Andava al sabato sera e tornava la domenica sera.