Cimatti|Tonelli Antonio / 1927-04-04

6153 / Tonelli Antonio / 1927-4-4 /


a Don Antonio Tonelli, compagno di ordinazione, collega a Valsalice



Miyazaki 4 aprile 1927


Mio Tonino

  1. Grazie del libretto “Briganti”. Mi ha revocato ricordi….. Deo gratias!

  2. Al solito fammi un po’ da postino.

  3. Per le cose che invio fa in Domino. La nuova spedizione contiene varie cose: due specie di coppe per Don Lussiana e oggettini per il suo banco, tre oggetti per Don Nardi, il resto piante, uccelli, insetti ecc.

  4. Grazie delle varie notizie. Auguri a Don Barale per l’attività sportiva. Fosse qui dirigerebbe il gioco di tennis di cui i giapponesi sono pazzi, ma proprio pazzi.

  5. A proposito della S. Sindone (se puoi) desidererei una figura un po’ grande della faccia (sola) e immagini piccole; ne avevo alcune inviatemi da Don Noguier (che mi saluterai in modo speciale; ho scritto varie volte ma forse le lettere andarono smarrite) andarono a ruba quando spiegai come meglio potei la cosa…1

  6. Il fotografo (è il primo fotografo …e l’unico) di Nakatsu.

Se ti ricordo?!.... ma sempre sempre sempre.

Tuo affmo

Don V. Cimatti


Grazie del libro di fisica. La macchina pure di proiezione è giunta bene. La Madonna fracassata.

Riceverai a parte foto e cartoline da far vedere ai liceisti.

1 Questa è la prima notizia che ci prova l’interesse di Don Cimatti per la Sindone. Da notare che siamo ancora prima dell’esposizione del 1931 in cui furono prese le bellissime foto dell’Enrie. Le uniche foto che allora lui aveva a disposizione erano quelle di Secondo Pia. Don Tonelli e Don Noguier de Malijiai erano conosciuti come studiosi della Sindone. Don Noguier ebbe il merito di intercedere presso il Re d’Italia per avere il permesso di pigliare le prime foto di Secondo Pia del 1898, alla cui ripresa egli stesso assistette. Nel 1930 pubblicò dalla SEI uno studio intitolato “La Santa Sindone”. Don Tonelli pure nel 1931 pubblicò dalla SEI un libro intitolato “La Santa Sindone – esame oggettivo”. Dopo gli esperimenti di Paul Vignon che ipotizzava che la figura dell’uomo della Sindone fosse stata prodotta sul telo inbevuto di aloe e mirra per influsso di vapori ammoniaci sprigionatisi dal cadavere, Don Tonelli dimostrò che per avere lo stesso effetto bastavano vapori d’acqua. Ipotesi poi queste, non più sostenibili, essendo la figura sulla Sindone di natura diversa. Don Cimatti a contatto di questi due studiosi, portò in Giappone l’interesse per questa reliquia e ne fu il primo diffusore.