Cimatti|Ricaldone Pietro|1940-6-30

2535 / Ricaldone Pietro BS / 1940-6-30 /




Fine e principio1


Miyazaki, 30 giugno 1940


Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,

La ricorrenza del suo Onomastico coincide colla resa dei conti dell’anno missionario ed i suoi lontani figli del Giappone col loro modesto rendiconto annuale vogliono aver parte al concerto armonico di mille cuori, che inneggiano al padre buono, al padre che dà a tutti esempio di attività, al padre che vuol innestare nei suoi figli il genuino spirito di Don Bosco, che non vuole se ne disperdano le minime tracce.

Fra i magnifici doni a Lei presentati per l’occasione, questo è il meno vistoso, il meno appariscente, ma, penso, non sarà meno gradito. Lei, amat.mo Sig. Don Ricaldone, conosce le nostre difficoltà, le nostre personali, quelle proprie dell’ambiente in cui viviamo, e quelle create dal momento che attraversiamo.

L’incubo del fattore economico sempre più assillante, l’emigrazione delle masse ai centri di lavoro, la chiamata della gioventù alle armi determinano uno stato d’animo speciale, che si polarizza con forza verso la necessità presente – determinano un orientamento di masse, per la realizzazione dell’ideale, che necessariamente deve perseguirsi da tutti al momento – e che distoglie o non lascia tempo a far ponderare i problemi per cui noi siamo qui a lavorare.

Non desistere, dunque, ed ottenere quanto si può. Offriamo al Signore e alla Chiesa e a Lei come regalo dei salesiani del Giappone 250 Battesimi e 150 catecumeni che con vero fervore vengono preparandosi a ricevere il santo Battesimo.

Le attività principali svoltesi nell’annata tanto nella Prefettura Apostolica di Miyazaki, che nelle Opere salesiane a Tokyo, sono note ai lettori del Bollettino.

Penso che tutti gradiranno un riassunto generale, che attesti il nostro modesto lavoro e manifesti parte degli effetti dovuti alla loro carità: dico “parte”, perché quanto costi il condurre a Dio un’anima in Giappone, penso che Dio solo può valutarlo. Ai nostri benefattori tutti il grazie riconoscente e la preghiera quotidiana.


Nella prefettura apostolica di Miyazaki


  1. Ampliamento della Cappella di Miyakonojo dedicata al S. Cuore. Benedizione del cimitero cattolico di Beppu, ed erezione della casa della Missione. Le Figlie di Maria A. a Beppu hanno messo mano alla fabbrica del padiglione della S. Infanzia e Chiesa – e nella medesima città la Pia Associazione femminile di carità (Hikari no sono) ha costruito la casa per le consorelle e per il cappellano.

  2. Propaganda stampa in tutte le forme: distribuzione di 1100 copie del settimanale del giornale cattolico fra i non cristiani – dell’Angelo delle famiglie (500 copie), del Bollettino salesiano giapponese (500 copie), delle Letture cattoliche – libri di propaganda apologetica, patristica, per ammalati e per mezzo della collana drammatica – discorsi di propaganda culturale, discorsi alla radio di Don Margiaria e Don Marega. Continuano gli studi di Don Marega sul Buddismo e le ricerche storiche sulla Chiesa cattolica nella zona evangelizzata da S. Francesco Saverio. I risultati sono pubblicati o sui giornali locali o sul giornale cattolico, o sui “Monumenta Nipponica” di Tokyo o sugli Acta del Laterano.

  3. La propaganda per mezzo della musica: hanno suscitato molto interesse le serate mensili di audizione grammofonica a Beppu; i concerti commemorativi del 2600° della fondazione dell’Impero, dati in ogni ordine di scuole, in teatri e saloni; la suonata per piano commemorativa dell’avvenimento e l’Opera Hosokawa Grazia del sottoscritto che a Tokyo e Osaka ebbe lusinghieri successi.

  4. La propaganda per mezzo della carità ed opere d’assistenza sociale, mentre ha condotto allo sviluppo delle opere già esistenti a Beppu, (Figlie di Maria A. e ospedale cattolico), ha dato l’apertura di una succursale delle suore giapponesi della Carità a Tano, e tre suore e tre nuove novizie alla nascente Congregazione. Sempre fiorente il segretariato degli infermi diretto dal nostro Don Arri, ed in aumento le conferenze di S. Vincenzo de’ Paoli.

  5. In ogni residenza missionaria partecipazione attiva del missionario e della cristianità alla mobilitazione spirituale della nazione, indetta dal Governo per far fronte con unione di menti e di cuori, con costanza e sacrificio alla situazione locale e mondiale.

Cordiale e attiva partecipazione pure ai festeggiamenti del 2600° della fondazione dell’Impero.

  1. Preziosi doni di Gesù. Vestizione di tre seminaristi giapponesi e sei novizi salesiani, e consegna della medaglia ad un novizio coadiutore, e ordinazione di cinque preti salesiani.

  2. Commemorazioni solenni per il 50° dell’Opera S. Pietro per il clero indigeno, giornate della buona stampa e della propagazione della fede.

  3. Un tifone si rovescia su Miyazaki. Grazie a Dio non danni di persone fra noi. Abbattimento del magazzino e scoperchiamento della stalla dell’incipiente colonia agricola.

  4. Consacrazione della Prefettura Apostolica al S. Cuore di Gesù, chiusa con la splendida processione eucaristica in Seminario.


Nelle opere salesiane di Tokyo


  1. Benedizione della nuova Chiesa di Don Bosco a Tokyo e dei locali per interni della scuola professionale.

  2. Riconoscimento legale della nostra Scuola professionale Don Bosco, come scuola media di primo grado (sez. tipografia, sarti, falegnami).

  3. Le Figlie di Maria A., lasciato l’Asilo di Miyazaki, nei pressi della nostra Parrocchia di Mikawajima a Tokyo, stanno erigendo un altro asilo ed opere sussidiarie, mentre continuano ad aiutare i Salesiani col lavoro tra quelle fiorenti opere sociali.

  4. Nello studentato filosofico-teologico nostro, per la carità di speciali benefattori, si è potuto inaugurare la biblioteca, che ci può essere invidiata dalla massima parte degli studentati del genere.


In missione e a Tokyo poi si continua l’Opera degli Oratori (al Signore determinarne i frutti!), ma specialmente, dietro gli incitamenti, prescrizioni e suggerimenti suoi, o amato Padre, nessuno dei suoi lontani figli ha voluto star con le mani in mano per cooperare al buon esito della Crociata catechistica. Molto modestamente, sia pure, ma anche noi tutti vogliamo trovare posto vicino al suo cuore per la buona volontà, che intendiamo dimostrare colla partecipazione attiva a questo movimento salutare e di prima necessità per il missionario.

Gare, mostre, organizzazione dell’insegnamento catechistico nelle case, scuole e negli oratori, che culmineranno col Congressino di Tokyo nel prossimo agosto, tutto fu messo in opera; e tutti vi hanno prestato mente e cuore, missionari e giovani confratelli.

Come già dissi, è per noi un sogno pensare a quanto si può e si deve fare altrove. C’è ancora molto, per quasi dire tutto da fare, e molti altri missionari del Giappone lavorano anche in questo campo, tentando vie, metodi, preparando materiale catechistico adatto alle varie categorie di persone.

Abbiamo quasi nulla, ma anche quel poco che si ha serve assai poco se non lo si fa passare attraverso una trafila, direi, opposta alla nostra. È così difficile penetrare la mentalità del Giappone e assimilarsela, ed è così difficile imporsi e rendere in atto costante la legge dell’adattamento dell’ambiente e più alle inclinazioni, intime aspirazioni, disposizioni speciali dello spirito di questo gran popolo.

Ed è perché non si è ancora riusciti a questo che, secondo me, si va così a rilento nel problema missionario in Giappone. E libri al riguardo non ci sono – qualche tentativo fatto dai primi missionari dell’epoca di S. Francesco Saverio, scomparso o incompreso – si ricomincia – si fanno saggi – pazienza e costanza e preghiere.

Oh, che il Signore si degni di concedere ai poveri figli di Don Bosco di poter portare un contributo efficace allo stabilirsi della Chiesa in Giappone. E fu d’immenso conforto per noi il vedere che il Santo Padre, come manifestazione del suo grande amore verso della nostra povera missione, concesse alla nostra catechista più anziana, Sig.ra Enami, che da 45 anni continua nell’insegnamento del catechismo ai fanciulli e fanciulle cristiani di Miyazaki un diploma di benemerenza con speciale benedizione, e ai coniugi Kurita la decorazione Pro Ecclesia et Pontifice per il loro disinteressato lavoro nelle opere cattoliche di beneficenza e assistenza sociale.

Il modesto elenco delle cose più salienti dell’annata le dicono una parte del lavoro apostolico dei missionari suoi figli in Giappone. Ma Lei pensi poi questo e tutto il resto del lavoro, materiale e imbevuto di sacrifici, contrarietà di ogni genere, e ci benedica.

Sono grazie anche queste del Signore, che fra tante prove, ha anche chiamato a sé un giovane seminarista all’inizio del corso di teologia. Preghi e benedica i nostri confratelli salesiani sotto le armi (tre) e i cari seminaristi della Prefettura (nove). Non dimentichi i suoi figli lontani che, mentre con effusione di cuore ringraziano quanto hanno fatto per loro i Superiori in quest’anno a costo di veri sacrifici, quanto per loro hanno fatto i fratelli, i nostri allievi ed ex-allievi e i caritatevoli amici e benefattori, vogliono continuare a lavorare sempre più e meglio nell’adempimento del loro dovere.

Per tutti riconoscente

Don Vincenzo Cimatti



1 R. M. 1007: manosc. pubblicato parzialmente in Bollettino Salesiano, Settembre 1940.

Da Giugno in avanti non esiste più alcun manoscritto di articoli inviati da Mons. Cimatti. Ci furono certamente, come si può arguire dalle sue lettere al Rettor Maggiore e da qualche cosa uscita sul Bollettino Salesiano. Dove andarono a finire?.