Cimatti|Conte Bonarelli / 1938-09-17

6194 / Conte Bonarelli / 17-9-1938 /1


a S.E. Conte Bonarelli Direzione Affari Transoc. Roma


17 settembre 1938


Eccellenza,

Il sottoscritto Prefetto Apostolico di Miyazaki-Giappone ed Ispettore dell’ Opera Salesiana in Giappone, fa rispettosa domanda di una udienza privata da V.E. per esporre le condizioni delle Missioni Cattoliche Italiane in Giappone ed avere dall’ E.V. quei consigli e direttive che valgano ad ampliarne l’efficenza e l’espansione.

I miei superiori mi hanno inoltre data facoltà di iniziare pratiche per la fondazione delle Opere Salesiane in Manciuria e Corea, dove non esistono ancora nè missioni nè istituzioni tenute da Missionari Italiani.

Come l’ E.V. avrà potuto rilevare dalla relazione che fu presentata, la recente visita di amicizia al Giappone e Manciuria della Missione Nazionale Fascista, ideata dall’ E.V., ha constatato quanto fu fatto dai Missionari Italiani e più quanto sarebbe utile fare date le

favorevoli circostanze del momento.

Da tredici anni i Salesiani di Don Bosco lavorano in Giappone e in tutte le forme loro possibili, unitamente all’ Apostolato Missionario hanno voluto essere sempre uniti di pensiero e di dovere alla Patria loro.

Da questa udienza penso che i Missionari riceverebbero un grande impulso in tutti i sensi al loro lavoro.

Ma non posso nascondere all’ E.V. che anche un altro motivo mi spinge a chiedere l’implorata udienza: rivedere prima di morire, dopo quarantaquattro anni, Il Mussolini del Collegio Salesiano di Faenza, rievocazione per me dolcissima degli anni della nostra fanciullezza. Se fosse possibile, domanderei l’ udienza del 27 del c.m. epoca in cui mi trovo in Roma prima di ripartire per il Giappone.

Col più profondo ossequio dell’ E.V.


Roma, 17 settembre 1938

Sac. Vincenzo Cimatti

Sales. Pref. Ap. in Miyazaki (Giappone)

e Ispettore Op. Sales. Giappone

1 Non abbiamo altri dati su questa persona del Ministero esteri. Don Cimatti dice: “Fui consigliato a rivolgermi a V.E. e da S.E. Paolucci di Calboli Barone, che ebbi occasione di conoscere in Estremo Oriente, e dal nostro Procuratore D. Tomasetti e la domanda fu presentata da M° Rubino.”