“Vieni e seguimi”… non lo troviamo…


“Vieni e seguimi”… non lo troviamo…

1577 / Superiori Maggiori / 1936-1-1 /


ai Superiori Maggiori della Congregazione salesiana



Visitatoria S. Franc. Sav. del Giappone

Miyazaki, 1 gennaio 1936

Rev.mi Superiori,

È col senso di più profonda gioia che comunico che il 21/12/1935 il Prefetto di Tokyo concedeva il Decreto di approvazione legale della Scuola Professionale Don Bosco. È il primo passo per il pareggio completo della scuola. Se le cose procedono con regolarità potremo secondo le leggi giapponesi entro 4 anni avere il Decreto governativo.

È in tal modo che la Scuola sarà completamente valorizzata e così sarà possibile avere un gran numero di allievi. Le approvazioni e gli auguri pervenuti da ogni sorta di Autorità ci animano a proseguire con forza nella realizzazione completa di tale lavoro che metterà la nostra scuola in condizioni di svolgere un bene immenso a vantaggio della gioventù operaia giapponese.

Dobbiamo in quest’anno preparare il posto per 70 allievi e sono già in corso le opere di propaganda a tale riguardo, ma in quest’anno 1936 abbiamo da costruire una nuova branca di edificio per la somma di 8000 Yen (pari a circa 30.000 Lire). Invierò al più presto il progetto relativo, supplico fin d’ora i Superiori a prendere in considerazione la cosa e venirci in aiuto quanto più è possibile per riuscire a mantenere i nostri impegni presso le Autorità. Sono sforzi iniziali che costano gravi sacrifici, è vero, ma una volta che la Scuola abbia il suo riconoscimento legale definitivo si hanno di diritto sussidi per parte della Provincia e del Governo conforme alle leggi, e assai rilevanti per le scuole professionali. Pensando che tutte queste pratiche ci furono facilitate dalle Autorità centrali, mentre dobbiamo ringraziare il Signore, ci danno affidamento della bontà e necessità della pratica stessa. In tutte queste pratiche legali noi vi riconosciamo veri miracoli di Maria Ausiliatrice e Don Bosco.

Prego prendere in benigna considerazione questa pratica mentre col più distinto ossequio mi professo:

Aff.mo e dev.mo

Don V. Cimatti, sales.







1578 / Braga Carlo / 1936-1-5 /


a Don Carlo Braga, missionario e Ispettore salesiano in Cina



5 gennaio 1936

Mio amatissimo Don Braga,

Spero avrai incominciato bene il tuo anno nella grazia e benedizione del Signore. Già risposi genericamente al noto problema. Dopo di aver interrogato il Consiglio nostro qui in pratica si sarebbe di questo parere.

Pel settembre prossimo avere qui i nostri teologi [e] le ragioni sono da un lato economiche e più per la preparazione al ministero anche collo studio della lingua giapponese, se no triboleranno come e forse più di noi. Si farebbe pure voti che Filippa potesse trovarsi fin dall’Aprile prossimo. È solo studente del 2° corso e potrebbe qui completare e inquadrarsi col 3° anno.

Inoltre ti domando se ci fosse la possibilità (per chi ne fosse degno ed avesse i requisiti necessari) dell’anticipazione dell’ordinazione di qualcuno. Non so le norme, regole ecc. al riguardo e ti pregherei di dirmelo.

Sono in una penuria tale di personale (Don Cimatti ne sostituisce tre) che non so come fare a salvaguardare il poco che abbiamo. Eccoti le idee.

Ad ogni modo Don Cimatti ti dice: “se queste nostre proposte ti sembra che ne verrebbero inconvenienti gravi alle anime ed all’andamento generale delle cose, dimmelo al più presto con chiarezza, per saper fare gli opportuni preparativi in qualsiasi senso…”.

Le necessità materiali e spirituali di questa povera Visitatoria e missione mi obbligano a tutto questo. Don Cavoli è ammalato e penso possa fare ben poco – Don Lucioni per gravissimi affari di famiglia è ritornato in Italia e non so se e quando ritornerà.

Il Signore ci aiuti. Il nostro Arri va migliorando – la ferita pare ormai chiusa definitivamente – ma c’è ancora forte l’infezione sanguigna.

Saluta e ricorda tutti e prega prega prega anche per voi. Deo gratias.

Coraggio, caro Carlo. In attesa di tua carissima prego per te e tu per il

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1579 / Tirone Pietro / 1936-1-6 /


a Don Pietro Tirone, Direttore Spirituale Generale



Miyazaki, 6 gennaio 1936

M. R. Sig. Don Tirone,


Buon anno nel nome del Signore.

Eccole una domanda che mi fa il confratello Paolin, al primo rendiconto. Gli dissi di mettere in carta ogni cosa non conoscendo gli antecedenti, né sapendo cosa dirgli. In missione si sente di più che in Italia la situazione di questi individui che entrarono con uno scopo specifico – tirarne poi in mezzo parroco, famiglia all’inizio del suo apostolato missionario, quid dicam?

Anche l’altro coad. Ferrari qui inviato ha le medesime preoccupazioni – più adulto, è capace di dominarsi, ma al vedere i chierici, i preti – al pensare che aveva iniziato quella via, è per lui continua agitazione.

Ringrazio il Signore di avermi mandato questi aiuti, non certo di avermeli mandati in queste condizioni – è da anni che si soffre anche per questo problema per il Coad. Fogliani. Non ci mancherebbe che venissero dei duplicati. Fiat voluntas Dei. Ad ogni [modo] presento la cosa ed attendo. 1Due parole dei Superiori al confratello sarebbero assai bene. Preghi per il

Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.





1580 / Cecchetti Albano / 1936-1-7 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



7 gennaio 1936

Carissimo Don Cecchetti,

Passo di notte e non voglio disturbare. Qualche cosa lascio a Oita, dove spero trovare qualcuno alla stazione – pel resto di cui mi scrivi, all’arrivo a Miyazaki cercherò di provvedere.

Arri saluta, migliora, ma è ancor via lunga – gli ho detto non si stanchi a tradurre il “Shimai-kai”. Lei lo riceverà presto in lingua capibile.

Il bravo T. è atteso pel 15 da Don Tanguy, può spedire il baule. Lei veda che abbia quanto il regolamento e tradizioni nostre ordinano. Scriverò perché i tre possano poi trovarsi insieme.

Abbia la bontà di dire alle Figlie di Maria A. che la premura del ritorno mi impedisce di fermarmi.

A Tokyo autorità e istituti religiosi domandano insistentemente “a quando?”. Posto bello e pieno di lavoro. Saluti a tutti tutti tutti.

Don V. Cimatti, sales.

1581 / Circolare Salesiani / 1936-1-10 /


ai Confratelli della Visitatoria salesiana S. F. Saverio



VISITATORIA S. F. S.

Miyazaki, 10 gennaio 1936

Carissimi confratelli,

Abbiamo letto certo tutti la recente circolare del Ven. Rettor Maggiore e sono sicuro che tutti avrete rilevato l’importanza della medesima e la volontà del Superiore. Mi pare, ringraziando il Signore, di poter dire che siamo in regola per la massima parte dei suggerimenti ivi indicati per rendere più perfetta la nostra povertà, e sono sicuro che se qualche migliorìa in qualche punto potremo fare, lo faremo assai volentieri tutti e nella forma più perfetta che sia possibile.

Non vi nascondo che le disposizioni richiamate dal Superiore hanno anche un valore capitale per noi, che veniamo a risentire delle presenti condizioni di fatto.

Dall’Italia e in genere dall’estero sono cessate quasi tutte le offerte dirette, quelle indirette è un problema riceverle. Urge quindi attenerci mordicus alle disposizioni dei Superiori e nei limiti di una giusta e ragionevole economia studiare le forme più utili per far fronte all’attuale situazione. Interrogate anche i confratelli e di comune accordo lavoriamo per far fronte a questa grave situazione. Raccomando però vivamente che si tenga conto dello stato sanitario dei confratelli. Ma in modo speciale, mentre il Signore ci prova in queste forme, e specialmente in questo momento in cui anche la sanità di vari confratelli è scossa, procuriamo di pregare assai e di migliorare in tutte le forme possibili la nostra condotta per attirare insieme all’osservanza esatta delle disposizioni dei Superiori, le speciali benedizioni del Signore su di noi tutti, e sulle opere nostre.

Pregate per il nostro Don Antonio e Don Rodriguez che sono indisposti, anche per la salute di vari nostri seminaristi, ed in modo speciale pregate per il

Vostro aff.mo

Don V. Cimatti, sales.



P.S. - I Direttori delle case di Tokyo si accordino per il funerale prescritto dalle Ss. Regole per il compianto Segretario del Capitolo Superiore. Non dimenticare di fare le preghiere speciali di cui al terzo punto della lettera. Raccomando sempre la lettura delle comunicazioni dei Superiori e del sottoscritto ai confratelli, a meno che si tratti di cose riservate.


1582 / Grigoletto Giuseppe / 1936-1-10 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



10 gennaio 1936

Carissimo,

Mea culpa! Non ho ancora spedito gli oggettini in parte già pronti. Che vuoi? Ho Don Cavoli ammalato, Don Lucioni per gravi affari di famiglia in Italia e puoi capire… Ad ogni modo anche per l’Italia è un momento importantissimo… Insomma puoi capire.


    1. Noviziato è cominciato: 11 buoni elementi. Preghiamo.

    2. Studentato idem. Grazie Don Giuseppe. Ho ammirato i libri, splendidi, che al più presto saranno messi negli scaffali. Non so dirti altro, grazie. Non so darti altro per te e per i tuoi giovani che preghiere e sacrifici, povertà assoluta materiale. Di ricompensa, spirituale, assai ricca per te e per i benefattori.

Non so se abbia spedito pietre, non le ho trovate.

Senza ledere per nulla i tuoi doveri continua pure nei libri, come ti dico e dissi “fa’ tu, come fai tu è ben fatto”. A me serve tutto. Optime Civiltà, Perfice Munus, ecc. ecc. Enciclopedie…

    1. Per la tua andata missionaria, prega, domanda (se ti senti dal lato vocazione “missionario all’estero”) e poi fa come ti dicono i Superiori e lascia che corrano le voci. Dopo tutto è segno che ti conoscono anche in questo lato.

    2. Nel tuo consiglierato (l’ho provato per un anno a S. Giovanni) sforzati di fare come avrebbe fatto Don Bosco: applicazione integrale del sistema preventivo. Alla peggio ti daranno altro lavoro – per te, gran bene alle anime, gran merito, poco sforzo. Alle volte anche l’amore è mal ricompensato (pensa a Gesù, che però incatena tutti i cuori), ma è la via del Paradiso, e non ce n’è altra.

    3. Ricevetti l’annuncio con lettera mortuaria del Sig. Avv. Fontana.

    4. Scriverò anche al Sig. Don Narciso, alla Dal Soglio. Arrepta occasione assicurali delle continue nostre preghiere.

    5. Ah, Don Giuseppe! La S. Comunione! Facciamo di tutto per moltiplicarle… Grazie, grazie. A Natale profluvio di giovani… Quando tutte queste animucce saranno completamente di Gesù?

    6. Non ricordo di aver ricevuto a parte la regola del Seminario di S. Carlo, a meno che non sia tra i libri.

    7. Sarai tu un buon prete e buon salesiano se sarai uomo di amore sacrificato e di buona volontà.

    8. Non è improbabile quanto affermi su Pekino-Tokyo. Ormai (se si comprenderà, che cosa sia il Giappone… e non lo si comprendeva neppur alla lontana… neppure alla lontanissima… purtroppo) è vero Tokyo-Corea (e siamo attesi), Tokyo-Manchukuo (e siamo attesissimi) – e può darsi altre vie impensate per la Russia… Ah, se si comprendesse il Giappone! Ma per carità, tutto questo inter nos.


Per ora: allegro, buon anno e facciamoci santi. Saluta tutti.

Tuo

Don V. Cimatti



1583 / Cecchetti Albano / 1936-1-10 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



[10 gennaio 1936]

Carissimo Don Cecchetti,

L’acclusa è per ricordarle che ho fatto il pagamento a P. Bulteau del vino. In lettera recente si lamentava di non aver avuto nessun cenno se il vino fosse stato o no ricevuto.

Inoltre preannuncia pel prossimo Gennaio l8 la sua venuta a Beppu. Naturalmente alloggerà alla missione. È nostro gran benefattore.

Preghi e faccia pregare per me.

Tutto suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.



P.S. - Saluti a Tassan sempre carissimo.



1584 / Circolare Salesiani / 1936-1-13 /


ai Confratelli della Visitatoria salesiana S. F. Saverio


VISITATORIA S. F. S.

Miyazaki, 13 gennaio 1936

Carissimi confratelli,

Nell’approssimarsi della festa del nostro S. Patrono permettete che vi richiami la data colle più calde esortazioni a che sia ricordata convenientemente. Può essere buona occasione per organizzare meglio i nostri cooperatori.

Il Ven. Rettor Maggiore nella sua ultima circolare insiste a “che se ne abbia cura, se ne aggiorni l’elenco, si moltiplichino e si facciano le conferenze prescritte e si interessino a vantaggio delle opere nostre”. Pensiamo inoltre con tale iscrizione ai numerosi benefici spirituali che ne possono venire alle anime ed anche a quelli materiali che ne possono venire a noi e sono sicuro che tutti vi darete attorno affinché si possa fare in quel giorno una buona retata di buoni cooperatori.

Sapete che l’iscrizione si può fare per famiglie e per comunità. Non è dunque cosa difficile per i nostri cristiani. Sapete pure quali sono le condizioni di iscrizione; ho a vostra disposizione molti libretti e diplomi. Vi prego dunque di interessarvi anche di questa parte che forma un punto della nostra regola e del nostro spirito. Mi si mandino in seguito i nomi degli iscritti a cui faremo pervenire il nostro “Don Bosco” e se lo desiderano, anche il Bollettino in lingue straniere.

È pure festa patronale di Miyakonojo. Vi prego di ricordare al Signore le necessità di questa casa, le opere iniziate (tra cui il recente dispensario) e questa cristianità.

Il nostro Don Lucioni, che volentieri riceverà notizie vostre, ha il suo recapito a Torino-Oratorio o presso i parenti… Non so ancora la data del ritorno, ma potrebbe interessarsi per eventuali commissioni dei confratelli.

In applicazione alla predetta circolare del Rettor Maggiore dispongo che per le fotografie sono delegati il Sig. Don Marega, il Sig. Guaschino e il ch. Moro. Questa dichiarazione vale per il permesso scritto di cui ivi si parla.

Mi raccomando poi vivissimamente che si incominci subito a lavorare per una buona propaganda per le nostre opere all’aprirsi dell’anno. In missione: l’Ospizio che ha iniziato ora una modesta tipografia, destinata – se a Dio piacerà – ad essere la stamperia della missione; il Seminario, il Collegetto di Nakatsu, a Tokyo la scuola professionale (sez. tipog. e sarti) aspettano buone reclute anche dalla nostra attività.

Per l’elemento femminile l’Ospizio e le Opere delle Figlie di Maria A. a Miyazaki e Beppu sono disposte ad accettare buoni elementi raccomandati dai missionari.

Ma voi sapete che le nostre massime necessità sono le vocazioni. Mi raccomando che in questo lavoro ci dimostriamo veri salesiani. Ricordate il Seminario, ricordate il Noviziato. Ascoltate il grido di questo vostro fratello: “DIAMO ALLA CHIESA DEI BUONI MINISTRI. ALIA MISSIONE DEI BUONI CATECHISTI, ALLA CONGREGAZIONE DEI BUONI SALESIANI”. Colla preghiera, col buon esempio, colla persuasione e nelle forme che voi conoscete efficaci, diamo alla Chiesa questa consolazione, a Gesù questo regalo. E mettiamoci subito all’Opera. Sapete che abbiamo bisogno di personale di ogni genere per assestare le opere e per ampliare la zona di bene a noi affidata. Non solo chierici, ma buoni coadiutori e aiutanti di casa, catechisti, lavoratori della terra, insegnanti, ecc. Persuadiamoci che dall’estero il personale andrà sempre più diminuendo e abbiamo bisogno di formarci al più presto personale nostro sul posto.

L’inizio dell’anno ci consiglia pure la lettura ex-integro delle Ss. Regole. Serva davvero tale lettura a rafforzarci nello spirito del nostro Fondatore e del nostro Protettore.

Raccomando alle vostre preghiere il nostro Don Cavoli, il ch. Arri e in genere i nostri confratelli più malandati in salute. Ed anche un’Ave per il

Vostro aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1585 / Cecchetti Albano / 1936-1-13 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



13 gennaio 1936

Carissimo Don Cecchetti,

  1. Per il matrimonio non ci sono impedimenti. Non c’è bisogno di fare pubblicazioni – si può fare in chiesa con Messa.

  2. Per lo stipendio computando gli Yen 25 precedenti, circa 10-12 per la casa ed idem per il vitto. Domanda Yen 50 con l’esonero del pagamento di Nakatsu.


Lei valuti e poi mi dirà se le sembrano cifre esatte. E preghi preghi preghi per me.

Suo

Don V. Cimatti, sales.








1586 / Barbaro Federico / 1936-1-13 /


al chierico Federico Barbaro, tirocinante2



13 gennaio 1936

Carissimo Barbaro,

Abbi pazienza per quanto chiedi: invierò al più presto.

Non sempre si può fare quanto si desidera habe me excusatum. Per i novizi puoi incominciare l’Imitazione di Cristo o qualche cosa d’altro.

Tuo

Don V. Cimatti, sales.


1587 / Arri Carlo / 1936-1-13 /


al chierico Carlo Arri, infermo, missionario salesiano in Giappone



13 gennaio 1936

Carissimo Arri,

Per ora ho trovato solo queste. Accetta… e vedrò se potrò trovare altro.

Abbraccia la croce e prega per noi sempre sempre sempre. Ti abbraccio e benedico.

Tuo

Don V. Cimatti, sales.



1588 / Fogliani Mario / 1936-1-13 /


a Mario Fogliani, salesiano laico missionario in Giappone



13 gennaio 1936

Mario carissimo,

Voglio essere dei primi ad augurarti buon onomastico.

Tu sai quello che desidera da te il Signore. Lavoro e unione intima col tuo superiore – sarà la tua salvezza materiale e spirituale. Nella festa tua domanda questo per te; il

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.




1589 / Cecchetti Albano / 1936-1-15 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



15 gennaio 1936

Carissimo Don Cecchetti,

Bravo. Scriva (e non troppo) a Miyazaki ma non spedisca poi (come questa che mi invia) a Miyakonojo. L’elemosina dell’Ambasciatore non era ancora in mano che era già volata… Pensi a Tokyo… Alla fine del mese dovrei dare Yen 3.000 all’Arcivescovo e subito 1.000 all’impresario. Mah! L’ambasciatore non può dare al momento (sanzioni anche per lui)3 quanto vorrebbe: dice darà poco a poco. Finché sarà come rimane per la partenza di Tassan ricordi che via il gatto i topi ballano (e come!): il puro necessario… e più presto che può. Anche questo povero Beppu, povera Cenerentola anch’essa come tanti punti della Missione.

Non tema di parlare giapponese – ricordi che il Signore dà a noi preti una grazia speciale… “evangelizantibus virtutem multam”… che non dà ai catechisti. Lei si fa capire benissimo e quindi si butti senza paura nell’apostolato.

Non mi preoccupo dell’olio che non è materia per le mie mani, se non pel Battesimo, cresima ed estrema unzione. Primo di quello ci vuole olio di gomito per noi e per loro nella formazione.

Guai se diventano solo come me. Povero Giappone! Povera Prefettura e povera Congregazione! Preghi per me.

In Seminario piccola rivoluzione4 permessa dalla Provvidenza per liberarci da alcuni superbi facinorosi che forse in seguito ci avrebbero fatto piangere e con noi la Chiesa e la Congregazione. Deo gratias. Quelli degni sono ritornati. Esperienza per loro e per noi.

Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1590 / Ricaldone Pietro / 1936-1-16 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



16 gennaio 1936

Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,

Grazie della sua ultima del 29/11/35. Le scrissi da Tokyo le ultime notizie.


    1. Per me nulla di nuovo; salvo l’impossibilità di attendere a tutto. Don Cavoli ammalato di itterizia ne avrà per un pezzo, Don Lucioni in Italia – in missione vado qua e là; non posso in coscienza lasciare le case (Miyakonojo, Takanabe e Tano) senza nessuno,5 e dalle due prime dipendono numerose sottoresidenze a cui mi sforzo di passare almeno una volta al mese per dare il conforto della S. Messa ai cristiani. La scomparsa di Don Piacenza, il trasbordo per le opere nostre di Tokyo dei confratelli migliori, ha lasciato la missione in bolletta. Confido che i Superiori mi vengano in aiuto non nella prossima spedizione, ma subito.

Ad ogni modo ognuno farà il suo dovere usque in finem, anche a costo della vita… E se questo avvenisse per me: Te Deum…

Tutti ci siamo dati attorno a che le sue raccomandazioni sulla povertà siano perfezionate – perché mi pare che data la natura dei confratelli che ho (in massima parte nervosi, stanchi, ammalati) meno di così non si possa fare. Mi pare di poter dire in coscienza che siamo in regola per quanto Lei prescrive o consiglia o richiama. Perfezioneremo al grado massimo quello che già si fa.

    1. Arri va migliorando. Penso, e ne sarò orgoglioso, che diverrà il nostro Don Beltrami, e supplica di non essere inviato in Italia.

    2. Per il Superiore religioso mi rimetto ai Superiori. Non ho nomi da proporre, salvo una preghiera, e sarà la migliore soluzione. Inviino uno da Torino per questo mandato. Scegliere “in posto” significa sottrarre altre forze. Come non esiste il Prefetto Apostolico, così non ci sarà l’Ispettore che avrà tutt’altro da fare che l’Ispettore.

    3. Per Nobeoka al momento non ho né personale, né mezzi. Anime che si perdono inesorabilmente nel vortice delle fabbriche (città che aumenta di mille anime al mese), mi fanno lamentare col Signore e coi Superiori. Preferisco non dir nulla, perché comprendo che andrei fuori dei gangheri. Offro la mia povera vita e quella dei missionari al Signore che se ci prova così, bisogna dire che ne facciamo ben delle grosse o che ci vuole estremamente bene… Fiat voluntas Dei. Mi si assicura che i Superiori hanno chiara visione delle cose, se ci lasciano così è segno che sarà per il meglio, pur non capendo Don Cimatti e con me tutti i confratelli. Quando i Superiori mi concederanno personale, metterò tre sacerdoti per residenza; che, ascolti amatissimo Sig. Don Ricaldone, faranno poco o niente tutto il giorno, forse salvo la domenica.


Ah, è terribile l’evangelizzazione di questo popolo. E allora ci siamo dati alle opere che però esigendo la presenza del missionario, ammazzano l’evangelizzazione. Dilemma spaventoso…

Ecco perché ci siamo buttati alle vocazioni… Ma i frutti, a quando, o Signore? Ne vuol sentire una? (disposizioni eleganti della divina Provvidenza). Due facinorosi che mettono in subbuglio il Seminario e trascinano con sé una quindicina di compagni… E partono. Così il Signore dà modo di eliminare una mezza dozzina che avrebbero dato da fare in seguito. Ah, terribile carattere!… Mi sembrava di essere ai tempi di Don Bosco quando fiorivano le coccarde, libertà, ecc. in Seminario – identiche scene!

Ah, Sig. Don Ricaldone, ci aiuti, ci aiuti, ci aiuti in tutti i sensi, specialmente questo povero che Lei si ostina a titolare di Monsignore!

Badi che ho dovuto spendere Lire cinquanta mila per la costruzione dello studentato (che vengono ad aggravare la mia posizione economica in missione) ed ho assoluto bisogno di essere aiutato al più presto perché ho impegni imprescindibili con i missionari e con le banche.

Non mi parlino del lascito pro-Ospizio, che se è per questo, non è per altro.

Le ho aperto come sempre il cuore. Questa è la vera situazione. Comprendo a fondo le gravissime situazioni dei Superiori in questo momento e tutti vogliamo tentare di alleggerirgliele, ma si metta anche un poco nei nostri panni. Preghiamo preghiamo preghiamo. Tutti vogliono essere ricordati. Mi benedica.

Suo aff.mo

Don V. Cimatti

1591 / Cossu Pietro / 1936-1-16 /


a Don Pietro Cossu, consulente Diritto Canonico presso il Capitolo Superiore



Visitatoria S. Francesco Saverio

Miyazaki, 16 gennaio 1936

Rev. Sig. Segretario, amatissimo Don Cossu,

Non so se sia Lei il Segretario… Ad ogni modo se lo è, congratulazioni vivissime… E pensare che supponevo nominassero me… Sarebbe proprio il mio mestiere… ma quando si nasce sotto cattiva stella… Ed ora agli affari segretariali:

    1. Accuso ricevuta dei decreti inviati con lettera del compianto Don Gusmano 19/11/35 per il riconoscimento canonico delle case di Miyakonojo e piccolo Seminario (Miyazaki). Nulla di contrario per Takanabe a che sia casa filiale – si figuri che al momento non c’è nessuno e vi fa le scorribande Don Cimatti. Al Sig. Don Gusmano relativamente a Takanabe avevo ricordato che esiste il decreto canonico di casa di studentato e avevo suggerito se non era il caso di farlo trasportare a Tokyo, dove definitivamente penso sia trasportato lo studentato filo-teologico, ma non ebbi risposta.

Per l’erezione canonica del Seminario avevo solo ricordato la cosa per quanto è detto nella regola delle relazioni nostre coi Seminari. Se è necessario permesso speciale dell’Ordinario per tali cose… il sottoscritto… molto Ordinario… scriverà quanto è necessario. L’importante è che Don Cimatti Ordinario, vada nel massimo accordo con Don Cimatti Visitatore… presto scadente.

    1. In risposta poi alla sua del 2/12/35. Grazie delle consolanti parole… Lei è perfetto segretario… più di me… e delle preghiere… e del DILATA… Sono passati 10 anni e ne possono passare anche altri di DILAZIONE… Certo con nessun frutto, salvo quello dell’obbedienza. Se verrà il Visitatore toccherà con mano. Per me, salvo che pregare, ormai non posso far nulla di efficace per le opere nostre. Adesso faccio il missionario vagante e chi mi piglia è bravo. Don Cavoli ammalato e per molto sarà fuori combattimento. Ho tre residenze senza missionario e la zona Nord e Sud della provincia di Miyazaki abbandonata… Non posso in coscienza lasciar soli i poveri cristiani e vado qua e là… Ecco la mia vita attuale… venga quel che vuole… sono nelle mani di Dio.

    2. Per il catalogo facciano i Superiori, come già dissi. Nello stato attuale delle cose qui in pratica faremo come potremo. Per me è assurdo (salvo l’obbedienza) governare in tal modo. Idem per le nomine dei Direttori. Veda Lei col catalogo alla mano come si possono fare i capitoli delle case… e paragoni la nostra povera missione colla più povera di personale… e vedrà l’assoluta inferiorità nostra.

O chiudere tutto e perdere tutto o fare quel che si può… Ma Lei ne capisce le conseguenze… Ma sarei felice se per me e per i miei confratelli si verificasse quanto diceva Don Bosco sulle sorti dei salesiani…

Per PAOLIN scrissi così da quanto mi fu scritto. Correggo. I Superiori mi annunciarono un tipografo e arrivò un cuoco. Mi promisero un buon lavoratore di campagna e mi arrivò un decoratore. Che vuole che le dica… Piani scombussolati e quindi per Catalogo facciano i Superiori – per me firmo e mi prendo tutto le conseguenze… Non merito altro.

Quanto ai due coadiutori inviati poi abbia la bontà di riferire ai Superiori che essi domandano con insistenza di ridiventare chierici come lo erano prima (o meglio, come domandarono prima dei voti). La pratica del Paolin fu spedita al Sig. Don Tirone ed unisco ora la domanda che mi fa FERRARI. Non sono in grado di sapere i motivi che indussero alla loro ammissione come coadiutori. Le loro carte dicono poco o niente. Quindi domando ai Superiori quid respondendum… È doloroso però che debbano venire in missione in queste condizioni questi cari confratelli. Don Cimatti non merita altro, ma la Visitatoria e l’avvenire dell’Opera nostra meriterebbero altro trattamento. Pazienza e fiat voluntas Dei anche in questo. Non desidero altro che si verifichi in me e nei miei la volontà del Signore. Purtroppo la natura reagisce fortemente… Non badi alle mie parole, ma alla sostanza delle domande: è per il bene e per la pace di questi cari confratelli, che per forza di cose piombano in una missione che non ha personale che possa attendere come si deve alla loro formazione.

Per le case di Tokyo che vuol che le dica? Sono gli eventi che hanno portato questo stato di cose.

Inizialmente a Mikawajima si sperava di poter installarsi colla scuola tipografica; ed anche l’Arcivescovo desiderava questo – ed in tal senso diede la sua approvazione. Ma poi la ristrettezza del posto, la questione finanziaria che non ci permise di stare alle promesse fatte a Monsignore per l’acquisto del terreno cambiarono le cose in modo che Monsignore permise e ci aiutò per l’acquisto del terreno della Scuola altrove e desiderò continuassimo a Mikawajima per la cura della parrocchia e Oratorio festivo-quotidiano.

Installandoci a Suginamiku colla scuola e Noviziato e studentato, ho fatto presente ai Superiori la convenienza della separazione delle cose dal punto di vista amministrativo, se no non avremmo avuto la pace in casa.

Quando là risiederà l’Ispettore potrà essere che le cose cambino, ma al momento attuale va bene così. Questione di persone? Questione di principio? L’una e l’altra. Per me le opere hanno una facies nettamente propria ed è male considerarle come sezioni, che non andranno mai d’accordo. Bisogna pensare che tutte le opere sono agli inizi ed hanno bisogno di sostenersi su basi proprie e non su basi di attesa che la scuola sussidi il noviziato. Al momento attuale la scuola per formarsi ha bisogno di enormi capitali e il noviziato di forti sussidi specie per lo studentato. Penso non sia difficile ottenere dall’arcivescovo quanto mi chiede per regolarizzare la detta questione, e scrivo a Don Tanguy che veda di interessarsi della cosa.

Amatissimo Don Cossu scusi la libertà e voglia nei limiti del possibile a Lei aiutarmi affinché possa fare un po’ di bene. Dica agli amici che si ricordino e Lei non mi dimentichi a Maria A. e a Don Bosco.

Tutto suo nel Signore

Don V. Cimatti, sales.

1592 / Circolare alle Suore F.M.A. / 1936-1-16 /


alle Suore Figlie di Maria Ausiliatrice missionarie in Giappone



Prefettura Apostolica di Miyazaki

16 gennaio 1936

Alle Figlie di Maria A.,

Si avvicina la festa del S. Patrono della nostra Società Sales. e bisogna che con tutta la buona volontà ci prepariamo con questo intendimento di rafforzarci sempre più nello spirito del Santo e del nostro Don Bosco che volle darcelo per Protettore.

Insistiamo su questo punto base dello spirito di S. Francesco e di Don Bosco: “DONAZIONE PERFETTA ALLA VOLONTÀ DI DIO”. Dobbiamo essere religiosi, starei per dire, facenti un tutto solo colla S. Volontà di Dio.

A riuscirci serve assai il fare lungo il giorno molti atti di conformità al medesimo divin volere.

Poi “DOLCEZZA NEI PENSIERI, NELLE PAROLE E NELLE OPERE”. Il che vuol dire che non si debbano dire le verità con forza. S. Francesco diceva che “LA BUONA EDUCAZIONE È IL FIOR FIORE DELLA CARITÀ”.

In quel giorno ricorderò specialmente le Figlie di Maria A. ed esse facciano altrettanto per chi si professa:

obbl.mo

Don V. Cimatti, sales.




1593 / Fogliani Mario / 1936-1-16 /


a Mario Fogliani, salesiano laico missionario in Giappone



Miyazaki, l6 gennaio 1936

Carissimo Fogliani,

Ancora auguri e preghiere. Grazie della tua.

Eccoti un franco consiglio. Se vuoi stare calmo con Dio e cogli uomini, fa’ quello che ti dice il tuo superiore, ti guardi o non ti guardi. Questo è il punto sodo e non puoi dire di essere in pace con Dio se non sei in pace col tuo Superiore. Don Cim. ti ha consigliato di trovare quanto ti è necessario in casa, e non fuori. Per sante siano le persone con cui tratti, se non sono salesiani, non possono aver il nostro spirito e non ti potranno guidare secondo che è necessario per l’anima. Ormai la vicinanza del Noviziato ti può mettere nelle condizioni di migliorare quanto forse non potevi avere gli anni precedenti.

È questione di buona volontà da parte tua: e sono sicuro che lo farai. Ripeto: “Fa’ quello che ti dice il Superiore e quanto prescrive la Regola, e va’ avanti tranquillo”.

Come ti dissi: non aver paura di domandare quanto è necessario per le spese – fa’ un buon resoconto – parla ogni giorno con Don Margiaria – non lasciar entrare in tua camera – non far spese di regali, ecc. (molti confratelli ti vogliono bene per questo) – e specialmente non lasciarti trasportare solo dal sentimento, dalla fantasia, dal cuore, ma più dalla ragione e volontà… e acqua, acqua in bocca…

Il tuo protettore fu un martire. Abbi la forza dei martiri nel compiere con amore sacrificato il tuo dovere.

Prega per il

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


P.S. - Sono sempre felice quando mi scrivi.

1594 / Cecchetti Albano / 1936-1-23 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



23 gennaio 1936

Carissimo Don Cecchetti,

Eccole un po’ di aiuto. Ho lasciato Yen 150 pensando alle sue necessità, ospiti, viaggio a Nakatsu, ecc. e più per le tasse.

Quella rossa, se è per il terreno della missione, pare non si debba pagare.

Pel giorno 4 Febbraio veda di trovarsi in libertà per fare un po’ di adunanza a Oita. Trasporti per quel giorno la sua andata là e così a voce. Se vi è ancora il buon P. Bulteau lo assicuri delle nostre preghiere e lo saluti caramente a nome di tutti.

Per il matrimonio del Catechista fiat voluntas Dei: la vera ragione penso sia che la signora non si sentiva di addossarsi la prole – e d’altra parte qui, che si conosce la qualità della persona, da tutti si pronosticava non bene. È un’ammalata.

Quando potrà venga poi in aiuto a Don Cimatti. Non so se potrò e quando aiutare il Sig. Don Dumeez. Potendolo, anche a piccole quote, aiuti anche Lei. Se per la sua compagnia crede temporaneamente associarsi al pasto agli altri, niente di male, quando non ci sono forestieri o confratelli.

Preghi per il

Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.




1595 / Berruti Pietro / 1936-1-25 /


a Don Pietro Berruti, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 25 gennaio 1936

Rev.mo Sig. Prefetto Generale,

Il confratello Don Lucioni Edmondo per gravissimi motivi di famiglia ed altri di indole intima suoi è dal sottoscritto debitamente autorizzato ad un temporaneo ritorno regolamentare.

Data l’urgenza della cosa preavvisai il Rettor Maggiore – e diedi lettera di presentazione pel medesimo.

Lascio ai Superiori, date le particolari circostanze, determinare e le modalità della permanenza e quelle del ritorno.

E prego se è necessario, sovvenire alle necessità finanziarie del confratello, che portò con sé il puro necessario per il viaggio d’andata. Preghi per noi.

Tutto suo nel Signore

Don V. Cimatti, sales.

1596 / Cecchetti Albano / 1936-1-27 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



27 gennaio 1936

Carissimo Don Cecchetti,

L’adunanza è trasportata al 31 (Venerdì). Veda se può trovarsi.

Il buon P. Bulteau mi ha scritto entusiastica lettera di Lei e di Beppu. Grazie di cuore. Il Signore rimeriterà.

Grazie al buon Sig. Nishida della risposta. Il Sig. Kurita studia il da farsi. Preghi e faccia pregare per il

Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1597 / Tassinari Clodoveo / 1936-1-29 /


al chierico Clodoveo Tassinari, studente teologia a Hong Kong



29 gennaio 1936

Carissimo Tassinari,

Grazie. Congratulazioni dei voti. Il Signore e i superiori sono contenti di te.

Bravo! Aiuta la missione pregando e formandoti nel tuo dovere.

Bechis neanche a me ha scritto, ma se è vero quanto mi riferisce Baratto, non è a posto. Gli scrivo oggi e vedremo. Zanarini bene. Floran può essere che Capua gli faccia dimenticare il Giappone, che non so se abbia davvero amato. Da quanto mi scrisse penso “che chi sta bene non si muove”. Se è così per la gloria di Dio e della sua anima, così sia, pur dolendomi umanamente, non piango.

Per te “nulla dies sine linea”, e avanti con allegria e pace salesiana.

Oggi è S. Francesco! Ah che protettore ci ha dato Don Bosco e se sapessimo valutarlo bene… Prega per il

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1598 / Begliatti Letizia F.M.A. / 1936-1-31 /


a Suor Letizia Begliatti, Superiora delle F.M.A. in Giappone



31 gennaio 1936

Rev. Madre,

Come natalizio di Don Bosco eccole il quasi totale occorrente per la bilancia che chiameremo “Don Bosco” pregando il buon Padre a prendere gli angioletti sotto la sua protezione.

Proibizione assoluta di dire [che] è un dono di Don Cimatti: è un N. N. che desidera solo di essere ricordato nelle preghiere delle buone Figlie di Maria A.

Ricordo a tutte: Don Bosco: imitiamolo in quest’anno specie nella santa povertà.

Nella Purificazione di Maria tutte presentate a Maria, la risoluta volontà di operare per Lei, con Lei, in Lei, affinché Lei ci conduca tutti a Gesù.

Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1599 / Chierici salesiani in Giappone / 1936-1-31 /


ai Chierici della Visitatoria salesiana S. F. Saverio a Tokyo



31 gennaio 1936

Teologi carissimi in actu et potentia, compreso Barbaro…,

Ho sotto [gli] occhi le forme con cui occupate il tempo e con cui venite in aiuto ai vostri compagni. Ne godo e più ne gode Don Bosco dal cielo che vede perpetuato fra voi quello che faceva Lui agli inizi dell’opera sua e quel che fate voi ora.

Bravi! Dio vi benedica in omnibus. Fate questi vostri doveri con fede e rettitudine d’intenzione, con santo entusiasmo, con buona preparazione.

Deo gratias! Deo gratias et etiam vobis. Vi abbraccio e benedico.

Don V. Cimatti, sales.

1600 / Circolare ai Membri del Consiglio Visitatoria / 1936-1-… /


ai Membri del Consiglio della Visitatoria salesiana S. F. Saverio



[senza data, probab. fine di Gennaio 1936]

Carissimi (membri del Consiglio Visitatoriale),

Data l’urgenza (come mi si scrive) e l’importanza di provvedere al problema scuola serale di Mikawajima, mentre scelgo Don Tanguy a mio rappresentante, ecco chiaro il mio pensiero nella questione:


Per me avevo sempre pensato alla scuola serale di Mikawajima come una modesta scuola serale del tipo tentato a Miyazaki e Miyakonojo, che ci lasci nella piena libertà di azione e di educazione, destinata al ceto di persone che crediamo opportuno, secondo il nostro spirito. Certo occorre pensare a dare un valore alla scuola. Si tratta di trovare la forma. Penso però che l’approvazione viene a sbattere nella questione finanziaria che non mi sento di risolvere perché siamo già in lotta quotidiana col pane ed abbiamo debiti che bisogna pur pagare. Per contrarre nuovi prestiti e per l’autorizzazione di edifici i Superiori mi hanno dichiarato che essi non sono in grado di farne, non concedono autorizzazioni se non dopo certezza che vi sono i mezzi per pagare.

In attesa del promesso nuovo regolamento bisogna che ci atteniamo a queste direttive. D’altra parte bisogna pure considerare questo: a tutt’oggi le opere di Mikawajima di fronte alla Diocesi e alla Congregazione sono considerate come opere parrocchiali. Ci conviene ora chiedere il riconoscimento e considerare come opere nostre ciò che domani può essere tolto? (sia pure che ci sia assicurazione della delegazione che…). Ecco perché bisogna considerare bene anche la presentazione della scuola di Mikawajima come scuola salesiana numero due.

Attenti alla ricerca di un direttore della scuola. Nelle scuole dirette da noi penso che il responsabile dobbiamo, di fronte agli allievi e alle famiglie e per quanto si può di fronte alle autorità, essere noi. Inoltre chiarire bene che parte ha il personale della casa dell’Opera.

Penso che solo in questa maniera possiamo fare veramente del bene. In caso diverso se saremo soggetti agli altri che ci faranno fare quello che vogliono, ci faranno spendere soldi e non ricaveremo frutti di bene dal nostro punto di vista.

Dunque affido alla vostra responsabilità lo studio di questa opera, dite chiaro il vostro parere e decideremo nel nome del Signore. Vi prego di valutare le forze nostre, dire chiaramente anche alle autorita: “Noi possiamo arrivare solo fino a questo punto…”.

Credete, miei cari Consiglieri, né Don Cimatti e tanto meno Don Antonio intendono ostacolare l’Opera. È l’esperienza avuta nella trattazione della famosa scuola media del Seminario di Miyazaki colle autorità che mi fa dire quanto sopra.

Per Mikaw. poi vi è la considerazione delicatissima della nostra posizione attuale di fronte alla diocesi. Pensateci anche voi; ditemi chiaro e senza timori i pro e i contra come ho tentato di dirvi con questa mia.

Voi sul posto potete e dovete valutare meglio di noi la situazione. Studiamola nel nome del Signore e state sicuri che se è nei disegni della Provvidenza, l’Opera riuscirà, nonostante tutte le osservazioni di Don Cimatti.

Pregate e fate pregare per me.

Tutto vostro aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1601 / Pasetto Giuseppe / 1936-1-… /


a Giuseppe Pasetto, chierico salesiano


[Gennaio 1936]

Caro Pasetto,

Sono in ritardo per un mondo di cose accumulate. Grazie delle notizie. Un ricordino ai tuoi amici. Preghino e siano buoni.

La mitra di pietra, se fossi vicino, ne avresti sentito i dolori… Servirà a qualche scherzo, peggiore di quella foto…

Non ho molta pratica di concetti estetici, né mi guardo molto nello specchio. Ma se coi fiocchi dovessi essere così, un motivo di più per non metterli… Figurati se mi ci posso adattare.

È meglio che non sappia chi ha fatto quel bel coso… Al momento ci sono ancora dei matti come me, che in collegio ero detto “cima dei matti”.

Eccoti gli auguri di Capodanno in puro giapponese…

Fa’ esercizio di lettura coi tuoi e col bravo Don Pasa. Saluta i non pochi amici di Pordenone e mamma specialmente.

Un pugno a Don Bovolato.

Tuo

Don V. Cimatti, sales.

1602 / Barbaro Federico / 1936-2-5 /


al chierico Federico Barbaro, tirocinante



5 febbraio 1936

Barbaro carissimo,

Bene in omnibus. Quel che fai è ben fatto. Continua con retta intenzione e per la scuola e per l’infermeria…

Attento! Più che i corpi cura le anime, e in cuor tuo, prima di dar medicine o medicare, di’ sempre una preghiera per l’infermo, ed anche non dimenticare l’anima tua “Medice, cura te ipsum!”. Più che lo studio però ti occorre la pratica infermiera. Verrà anche quella.

Saluta sempre per me la tua buona e santa mamma. Quando sarai simile a Lei in spiritu amoris Dei et humilitatis?

Prega per me, ne dum aliis praedicaverim… Saluta tutti tutti tutti a theologis usque ad novitios.


Tuo

Don V. Cimatti, sales.

1603 / Marella Paolo / 1936-2-6 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Miyazaki, 6 febbraio 1936

Eccellenza Reverendissima,

Accuso la ricevuta delle sue varie recenti comunicazioni, sia quella diretta agli Istituti Religiosi che quella Pro. No. 35/36 sull’Enciclica del S. Padre sul Sacerdozio ed i desideri del Card. Prefetto di Propag.

Assicuro per ognuna delle comunicazioni che sarà fatto quanto è consigliato nella forma più perfetta che per noi si possa. Ringrazio di cuore di tutte queste belle comunicazioni che facilitano davvero il lavoro a tutti. All’occasione la informo delle cose nostre in quanto possono avere una ripercussione.

A Miyakonojo, coi dovuti permessi e approvazioni legali, si è aperto un modestissimo dispensario. Giornali locali hanno pubblicato tre articoli contro, ma non c’è da allarmarsi, in quanto se la pigliano coll’autorità che ha dato il permesso alla Missione. Sono – a quanto pare – questioni personali contro il Prefetto (siamo in momento elettorale) – altri pensano che sia una mossa bonzesca, non avendo ottenuto quanto avevano domandato per le loro opere – e forse è questione giornalistica, perché qualche giornalista sperava guadagnare soldi per far réclame di questo dispensario. Un giornale rispose per le rime in favore della Missione ed ora pare che tutto sia in pace, col vantaggio che tutti han saputo anche dai giornali che è un dispensario per i poveri.

Per la festa di S. Francesco di Sales a Oita buona riunione di giornalisti e professori delle scuole alla missione.

Ho Don Cavoli ammalato, Don Lucioni in Italia e vari indisposti. Non so dove ho la residenza (che fra parentesi non ho mai avuto). Meglio così ché non ho bisogno di stufa per riscaldare e non ho tempo ad irruginire.

Preghi per noi e specie per me che verso in “necessitatibus permultis”…

Ah, non aver un po’ di soldi… E pensare che tanti ne hanno tanti… Ma basta che ci salviamo l’anima… Preghi per questo povero disperato:

Obbl.mo

Don Vincenzo Cimatti, sales.

1604 / Zanuso Guglielmo / 1936-2-6 /


a Don Guglielmo Zanuso, salesiano dell’Ispettoria veneta



6 febbraio 1936

Caro Zanuso,

Se come merlo ti abitui a zufolare

da ogni mal sapraiti liberare.

Se manterrai la volontà costante,

teme il demon la croce e l’acqua santa

Gesù Maria e l’obbedienza quanta

saprai prestar con cuore sé donante.

Don V. Cimatti, sales.

1605 / Dal Fior Luigi / 1936-2-6 /


al chierico Luigi Dal Fior, missionario salesiano in Giappone



6 febbraio 1936

Dal Fior carissimo,

Allegro e ringrazia il Signore e pregalo che ci dia modo di aiutare anche la parte musicale. Ma la più bella musica deve essere quella dei cuori che uniti a Dio, intimamente si amano. Oh, Luigi, ama intensamente Gesù e potremo impunemente cioè senza pericolo amarci intimamente, come sento vivissimo l’amore per l’anima tua. Coraggio, Luigi, che la meta si avvicina. Ti benedica il Signore.

Tutto tuo

Don V. Cimatti, sales.

1606 / Ricaldone Pietro / 1936-2-7 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 7 febbraio 1936

M. R. Sig. Don Ricaldone,

Breviter, come Lei desidera, un po’ di rendiconto mensile, oggi in cui facciamo l’esercizio di buona morte.

Per me: nulla di speciale, né materialmente, né spiritualmente. Non posso certo nelle condizioni in cui si trova la Congregazione e Missione al momento attuale fare il mio dovere. Et de hoc satis: ne ho scritto ripetutamente, forse tanto da seccare i Superiori, ma è mio dovere riferire.

Per gli altri: Don Cavoli comincia ad alzarsi, ma non so quando potrà ripigliare il lavoro. Fogliani di nuovo all’Ospedale, non si sa per qual malore. Don Lucioni in Italia mi scrive dei suoi desideri di ritorno – di volontà di ritorno e mi prega di dirlo ai Superiori. Egli sa in quali condizioni ci troviamo, e più presto torna, Deo gratias!

Arri lentamente migliora. Molti nervosi e stanchi.

Ho fatto venire il ch. Filippa da Hong Kong e l’ho messo in Seminario assistente.

Don Carò da solo non può e su per giù siamo in cattive acque – anche Don Tanguy è solo a Tokyo con i novizi, filosofi e teologi.

Supplico il Signore a che i Superiori mi aiutino non solo per questo, ma anche per coprire le spese anticipate dalla missione per la costruzione dello Studentato; se no, non posso andare avanti.

Questa è la nostra attuale posizione ed il Signore ed i Superiori ci aiutino. E preghi per me (che pensavo di venire a fare il Segretario…) affinché non perda la calma e l’allegria, ma specialmente l’anima e non la faccia perdere agli altri.

Con il più profondo ossequio,

Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.



1607 / Circolare amici e benefattori Italiani / 1936-2-18 /


agli Amici e ai Benefattori dell’Opera salesiana in Giappone



Miyazaki, 18 febbraio 1936


Ai Benefattori e agli amici della Missione di Miyazaki e Opera Salesiana in Giappone


In un momento importante per l’avvenire della Missione di Miyazaki e dell’Opera Salesiana del Giappone ho bisogno di tutto il vostro caritatevole appoggio di preghiere e di mezzi.

Col vostro aiuto generoso sono un fatto compiuto e il Seminario indigeno di Miyazaki e la Scuola Professionale di Tokyo (sezione tipografi e sarti). Entrambe le istituzioni già hanno ottenuto il riconoscimento legale delle competenti autorità provinciali, e sono in corso le pratiche per il riconoscimento governativo della Scuola Professionale, e per la formazione presso il Seminario di una sezione scuola media, da riconoscersi pure legalmente dal Governo.

L’importanza che già hanno le attuali approvazioni e dal punto di vista del valore degli studi, e per l’onore che ne viene alle istituzioni cattoliche e alla religione, viene ad aumentarsi a dismisura colle approvazioni governative. Voi che con tanta simpatia e con tanta carità avete finora aiutato queste opere, continuerete certamente collo stesso impulso santo ad aiutarle ora che il povero vostro Don Cimatti vi domanda ancora uno sforzo di carità, di preghiere e di elemosine. Le spese per i locali da costruire, per l’arredamento scolastico e il macchinario, e per il complesso di quanto richiedono scuole moderne sono rilevanti.

Portate tutti il vostro contributo di carità: grande o piccolo che sia, per queste opere destinate a fare un bene immenso alle anime e a glorificare Dio.

La riconoscenza di noi tutti si esplicherà con preghiere e offerte di sacrifici secondo le vostre intenzioni per parte di tutti noi e specialmente del

Vostro riconoscente

Don Vincenzo Cimatti, sales.

1608 / Circolare Salesiani / 1936-2-22 /


ai Confratelli della Missione e Visitatoria salesiana S. F. Saverio



prefettura apostolica di Miyazaki

22 febbraio 1936

Carissimi missionari e confratelli,

L’avvicinarsi della Quaresima mi dà motivo, insieme a comunicazioni di indole varia, di intrattenermi alquanto con voi anche per iscritto. Vi assicuro il continuo quotidiano ricordo nelle preghiere e più volte al giorno sono tra voi e coll’affetto e colla preghiera, vado accompagnando la vostra molteplice attività. Come lavoro spirituale di questo periodo di tempo raccomando:

LA LETTURA E MEDITAZIONE DELL’ENCICLICA DEL S. PADRE SUL SACERDOZIO. Abbiamo tutti da apprendervi fruttuosi insegnamenti. Presto la medesima enciclica sarà tradotta in giapponese. È desiderio di Roma che se ne parli e si spieghi anche con apposite conferenze. Facciamo anche questo nostro dovere e sarà per tutti ottima santificazione del tempo quaresimale e buona preparazione alla Pasqua.

    1. Ogni capo-residenza dia secondo le condizioni della propria cristianità le norme opportune per il tempo quaresimale. Date le condizioni dei tempi si usi ragionevole larghezza.

    2. Non si trascuri, specie in questo periodo di tempo, l’istruzione catechistica a quanti è possibile darla (fanciulli, catecumeni, ecc.).

    3. Non posso ancora dirvi nulla sulla venuta del P. Gemeinder come avevo scritto in precedenza.

    4. Sono state canonicamente riconosciute le case di Tokyo e il Seminario colla nomina dei rispettivi Direttori: Don Tanguy, Don Margiaria, Don Escursell, Don Carò. A direttore della casa di Miyazaki fu rinominato il Sig. Don Cavoli e a membri del Consiglio della Società oltre i precedenti: Don Liviabella (economo) e Don Escursell.

    5. Il ch. Mantegazza è stato operato di appendicite. Lo raccomando alle vostre preghiere.

    6. Chi desidera corrispondere con il Sig. Don Lucioni per le eventuali commissioni si può scrivere al recapito…

    7. Raccomandiamo a S. Giuseppe le molteplici necessità della Missione e Congregazione in Giappone.

Pregate per il

Vostro aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1609 / Circolare Salesiani / 1936-2-22 /


ai Confratelli della Missione e Visitatoria salesiana S. F. Saverio



Prefettura Apos. & Visitatoria

Miyazaki, 22 febbraio 1936

Carissimi missionari e confratelli,

Sento il bisogno di farvi viva raccomandazione affinché vogliate venire in aiuto alla Missione o alla Congregazione in tutte le forme che vi sono possibili per alcune pratiche che sono in corso e che sono destinate a far un gran bene.

Sapete che il nostro Piccolo Seminario ha l’autorizzazione provinciale, ed ora le autorità stesse insistono a che presso il medesimo si istituisca una sezione di scuola media per venire in aiuto specialmente a studenti poveri, ecc. Comprendete che ne possono venire in tutti i sensi e per gli studi e per la propaganda cattolica grandi vantaggi.

Similmente sono in corso le pratiche per il riconoscimento governativo della nostra Scuola Professionale, ora riconosciuta dall’autorità prefettizia. Non spendo parole per dirvi dell’utilità di questi riconoscimenti per lo sviluppo e vita in pieno della scuola e della causa cattolica.

Don Carò, Don Margiaria, il sottoscritto per la parte loro fanno tutto il possibile e ancora un poco per la parte loro affidata, ma abbiamo bisogno di sentirci affiancati anche dall’aiuto di TUTTI i confratelli per la buona riuscita in queste importanti pratiche. Quindi supplico con tutto l’animo:

  1. Si preghi assai da tutti anche per questo.

  2. Ognuno si dia attorno per interessare benefattori, amici, compagni, ecc. a venirci in aiuto.

  3. Se avete proposte speciali siano a noi riferite. I confratelli poi, specialmente delle case interessate, esplichino un’attività speciale per raggiungere lo scopo.

Abbiamo certo bisogno di capitali forti che sembra follia sperare in questi momenti. Ma se saremo buoni, se faremo una saggia economia, se TUTTI ci impegneremo, e se è la volontà del Signore sono certo che si riuscirà. Uniti dunque in questo nella preghiera e nel lavoro, vogliate credermi

Vostro aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


1610 / Dal Fior Luigi / 1936-2-22 /


al chierico Luigi Dal Fior, missionario salesiano in Giappone


22 febbraio 1936

Caro Dal Fior,

Grazie delle belle notizie. Attento a non lasciarti influenzare l’anima dalla musica a discapito del resto. Chi ti scrive, alla tua età, era più, assai più pazzo di te per la musica. Mi ha salvato il lavoro, il lavoro intenso, a tutto spiano e non certo intorno alla musica, ma a tante altre cose – per studiar teologia andavo a nascondermi nel carro vicino alla stalla. Oh che tempi! Coraggio Luigi, la meta è vicina.

Mi unisco alle tue preghiere per il tuo Giuseppe.

Scrivo a Don Margiaria per il film Don Bosco.

Prega per chi ti abbraccia nel Signore

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.



1611 / Cecchetti Albano / 1936-2-22 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



22 febbraio 1936

Carissimo Don Albano,

Grazie della sua. Dovendo sostituire il buon Don Lucioni divento in parte come Lui, quindi isogashii (indaffarato) fino a perdere le abitudini a scrivere. Quid dicam?

    1. Finora ricevuto nulla per Tokyo.

    2. Per Muraya pensavo che il Sig. Arai avesse scritto. Naturalmente se Lui ha dei desideri bisogna che li esprima a Lei. Noi siamo disposti ad aiutare, ma bisogna vedere chiaro il suo pensiero:

  1. desidera fermarsi da noi per servizio di casa?

  2. come catechista è preparato? Se Don Marega lo prendesse? O se prendesse Nishida? E la signora può fare qualche cosa? Mi pare sia maestra. Sono disposti ad andare ovunque? Mi pare ci fossero delle difficoltà per parte della Signora. Non possiamo rispondere definitive finché non sono chiare queste altre questioni.


    1. Invio un po’ di candele – queste sono per la Messa – economizzi – per le altre funzioni tutti usano cera che si trova a buon mercato sul posto.

    2. Se Lei è del parere: dica pure al catechista che è concesso l’aumento a quelle condizioni.

Mi pare di aver risposto a tutto e preghi per me.

Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


P.S. - Il fitto suore vedrà come si mettono le cose, a quanto ammonta?

1612 / Barbaro Federico / 1936-2-22 /


al chierico Federico Barbaro, tirocinate



Miyazaki, 22 febbraio 1936

Carissimo,

Prego secondo le intenzioni tue… Me ne accorgo anch’io da certi forti e strani zufoli. Meno male che Don Tanguy fa la sua parte, ma bisogna che anche tu faccia senza timori, la tua.

Hic ure, hic seca, hic non parcas. Coraggio, Federico, certi tagli fan male, ma sono necessari, se no sarai sempre così.

Prega per me.

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1613 / Marella Paolo / 1936-2-24 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico


24 febbraio 1936

Eccellenza Reverendissima,

Grazie delle sue graditissime comunicazioni nella parte dispositiva; come sempre do immediata esecuzione.

Scusi la carta: sono fuori sede. La mancanza di personale mi obbliga (oh, dolce obbligo!) a non stare troppo a tavolino, come purtroppo deve fare V. E. e quindi ho ancor meno delle povere comodità della sede Prefettura apostolica di Miyazaki, quella camera (neppur del Superiore della Missione) che servì anche a V. E. Accolga la buona volontà.

  1. Ah, ci fossero denari!… Mi veniva voglia di musicare la bella sua poesia… Farei dei soldi! Ad ogni modo, pur guardando sempre in su, quando V. E. possa o con Ss. Messe o se per caso vincesse a una lotteria, un terno… Lei sa che Don Cimatti da buon salesiano è sempre in necessità.

  2. Quanto al Kyugoin, come già ebbi a scrivere in precedenza, alla prima avvisaglia se ne parlò alla Prefettura, che aveva consigliato il titolo, la quale disse:

Ora sono in corso le pratiche per avere l’approvazione (= Ninka) governativa. Ottenutolo, siete liberi di cambiare, pare non ci saranno inconvenienti”.

Il ninka (= approvazione) è avvenuto, tutte le pratiche sono fatte sotto il titolo tanto alla città, provincia e governo. Fu approvato il titolo “Miyazaki kyugoin” (= ospizio di Miyazaki) e la propaganda fu fatta in tal senso. Ecco l’attuale stato delle cose.

Parlo all’amministrazione, facendola riflettere sulle proposte precedenti e riferirò dell’esito.

A V. E., o meglio ai suggeritori del cambiamento di titolo (che non conosciamo) avevo pure domandato qualche nome o quale sigla o altro [che] potrebbe esser gradito. Perché nell’ipotesi che il nuovo titolo poi non corrisponda ai criteri mentali di chi ha suggerito, siamo da capo. Questo è per facilitare definitive la questione.

Dunque :

  1. Inizialmente e come base nessun ostacolo al cambiamento (prima fase).

  2. Consiglio dell’autorità di sospendere ad tempus (seconda fase).

  3. Ripresa della questione, speranza di condurla in porto, preghiera di suggerimento di nomi per facilitare la questione (terza e spero ultima fase).


[Manca il seguito]

1614 / Cecchetti Albano / 1936-2-26 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



26 febbraio 1936

Amatissimo Don Cecchetti nonché Albano,

Grazie delle sue carissime comunicazioni cui non risposi subito, perché ho l’abitudine, pur dando evasione alle lettere al più presto, di riflettere su almeno una mezza giornata ed alcune anche di più. Così informo e inglobo anche comunicazioni dopo il Consiglio (25/2/36).

    1. Forse riceverà anche Lei comunicazioni da P. Gemeinder. Sarebbe a Beppu nel pomeriggio del 12 e mattinata 13. Penso che data la natura dei cristiani, il massimo lavoro che potrà fare il missionario sarà presso le Figlie di Maria A. Andrà bene che anche il Catechista e anche Lei comprendiate bene lo spirito dell’Associazione. Se in serata i cristiani potessero adunarsi, almeno potrebbero udire un fervorino del padre. Non c’è bisogno di paga o altro. Fraterno trattamento alla salesiana.

    2. Veda di preparare subito in forma omoshiroi (N. B. interessante) quanto può dire dell’attività della missione (anche nei riflessi Figlie di M. A.) da Natale ad oggi per “Amici della Missione”. Invierò presto materiale propaganda (che Don Marega sta stampando). Grazie.

    3. Tutto il Consiglio e più Don Cimatti sono d’accordo che il mensile di tutte le residenze non corrisponda alle necessità del momento, ed è il tema delle lettere, non solo del buon Don Albano, ma di tutti i missionari da Nord a Sud, compresi i Salesiani di Tokyo. Don Cimatti non ha mai incolpato i missionari, essi sono responsabili davanti a Dio, e grazie a Dio tutte anime sante e Don Cimatti dorme tranquillo, neque cogitat malum, di sprechi, anzi sa che vari fanno veri atti di mortificazione per la propaganda, non essendo sufficiente il mensile.

Lei, Don Cecchetti, è da pochi mesi che prova che vuol dire aver dei crediti e non poterli ritirare, ed avere pochi debiti e non poterli pagare. Don Cimatti è da molti anni che prova (anche quando era in Italia) che vuol dire aver dei debiti e non poter pagare – che sente “parvuli petentes panem” e che può dare quel che dà – e nel prossimo mese non aver alla mano quello che dovrà dare. “Bisogna ascoltare ed aiutare”, facile il primo e difficile il secondo. Penso che a tutt’oggi per venire in aiuto alla casa di Beppu si sia fatto quanto si è potuto – se Don Cecchetti farà come gli si è detto, penso che anche in seguito, pur stentando, il Signore non ci lascerà mancare il necessario.

Per gli ospiti di Beppu ho già detto come Lei deve fare: al momento attuale al massimo il Centro può rimborsare le spese fatte per i forestieri effettivi. Tenga un registro dei nomi, permanenza, ecc. Se Lei mi potesse dare dei dati positivi, potrei interessarmi o presso i singoli o i relativi superiori ecclesiastici o religiosi.

Per il cimitero, caro Don Cecchetti, Lei mi domanda pane ed ho preferito darle per questo quanto avrei voluto dare per il Cimitero. Lo sa il Signore che anche questo mi sta a cuore. Se sembra urgente o altro, non posso consigliarle altro, che toglierlo dal deposito – con rifusione da parte del Centro, quando potrà. Sa quanto ha in cassa il Centro al momento attuale? Da 500 a 600 Yen. Storia vera. Che potrò dare al prossimo mese? Lo saprà al 24 del prossimo mese ed il Signore lo sa.

Matsumoto di Tano al solito. Gli faccio coraggio, ma certo che avrebbe bisogno di poter lavorare di più. Lo aiuto con libri, ma… bisognerebbe essere sul posto. Certo il Signore gli ha dato una croce non indifferente.

Tutti la ricordano e la vedrebbero volentieri con loro e Don Cimatti ne avesse la possibilità li accontenterebbe. Per me Tano è la residenza che mi sta più a cuore per l’avvenire futuro e per la speranza di buone vocazioni. Ah! Quando ci potrà essere uno in sede: che bel[lo] e facile lavoro! Mah! Fiat voluntas Dei, questa sola.

Caro Don Albano, non è che scomparendo noi due, da Beppu Lei, da Superiore Don Cimatti che fioriranno le cose – è facendo quello che vuole LUI.

Cerco ed invio il rituale. Il Catechista mi dice che si è fatto visitare dal dottore che gli ha detto: “Shinkei suijaku”, quello che noi diremmo “nevrastenia” e conseguenze. Se beve troppo gli verrà altro che quello, vedrà che dovrà riposare. Per il Sig. Muraya dissi già. Ad ogni modo:

    1. Al momento è certo troppo giovane per fare il catechista (non conosco la sua istruzione). Penso che ad Oita, come forse Lei propose a Don Marega, appunto per l’età e per l’istruzione non serve.

    2. Se Nishida per salute dovesse sospendere, potrebbe fare a Beppu? Oppure con aumento (intuitu familiae) continuare a fare l’attuale lavoro? Olim Don Lucioni era disposto a prenderlo. Potrebbe darsi servisse: ma non si può pensare a questo, se non quando Don Edmondo torni, e non so quando. Al momento non avrei altre soluzioni. Per le Figlie di M. A., come le ho aiutate sempre nel limite del possibile, non c’è difficoltà a fare quello che posso. Né Lei, né il sottoscritto ha doveri al riguardo, se non la carità e questa va bene sempre.

Per i suoi debiti le ho detto chiaro come deve fare – è il pensiero di Roma e Torino: non farne.

Per le campane Lei le ha ordinate – se le intenzioni – se le tiene Lei, nessuno, penso, avrà a ridire. Son del parere che può attendere all’arrivo e poi si vedrà. Al momento, dalle nostre parti (missione), occorre prudenza anche nelle cose buone. Il movimento in forma un po’ troppo visibile e chiassosa potrebbe nuocere la causa generale. Vedremo all’arrivo: niente di male, allora, sentire anche il Delegato.

Per me – salvati questi principi – dovunque vanno bene (tanto più che la campana tubolare è più uno strumento di concerto che vera campana).

Quello che più mi ha fatto piacere è l’abbozzo della conferenza femminile. Da quanti anni ho insistito e alla Missione e alle Figlie di Maria. Benedico con tutta l’effusione. Ah, se anche i catechisti tutti ne comprendessero la necessità e l’importanza!… E se lo capissero i cristiani, decuplicheranno i battesimi, sia pure in artic. mortis, ma sarebbero tante anime salvate.

Ah, caro Ozanam! Caro S. Pier Giorgio!

Il bravo Don Marega è così ab infantia. Sa solo il Signore i meriti che si fa lui e per riflesso anche gli altri.

Dunque, caro Don Albano, dirò a Lei le parole che Lei dice a tutti: “Fede, coraggio, mai paura”. Le croci materiali e spirituali che il Signore le manda, sono un materiale prezioso in questo periodo di S. Quaresima.

Mi unisco alle sue sofferenze e vorrei poterla sollevare dalle medesime – non posso che pregare e lo faccio di cuore. Mi creda

Tutto suo

Don V. Cimatti, sales.

1615 / Merlino Alfonso / 1936-2-27 /


ad Alfonso Merlino, salesiano laico missionario in Giappone



27 febbraio 1936

Carissimo Merlino,

Non ho risposto prima non per cattiva volontà, ma la tua era rimasta nascosta in un mucchio di altre.

Grazie delle notizie preziose di Don Piacenza – invio a Giov. Missionaria e anche gli indirizzi secondo i tuoi desideri. Vedremo gli effetti.

Grazie del delicato pensiero del decennio che ho tentato di passare insieme spiritualmente e a voi vivi e ai nostri due scomparsi. Ci aiuti il Signore a fare ancora insieme molti decenni per la sua gloria e nostra santificazione. Alfonso mio, questa è tutta di piccole cose quotidiane. La quaresima è buona occasione.

Ti ricordo sempre

Tuo

Don V. Cimatti, sales.



1615-2 / Merlino Alfonso / 1936-...-… /


ad Alfonso Merlino, salesiano laico missionario in Giappone



[1936]

Merlino carissimo,

Alfonso mio, auguri di cuore. Gesù ti faccia S. Salesiano, ecco la preghiera ardente di Don Cimatti per te e ti prepari bene alla tua professione perpetua.

Ti ringrazio del tanto lavoro fatto per le feste così ben riuscite. Non dimenticarmi al Signore che tanto abbisogno. Tu sta’ calmo, lavora, vigila e forma Misao affinché se a Dio piacerà divenga un caro figlio di Don Bosco.

Ti abbraccio e benedico.

Tuo

Don V. Cimatti


1616 / Ricaldone Pietro / 1936-2-29 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani


In cerca di basi religiose6


Miyazaki, 29 febbraio 1936

Rev.mo ed amatissimo Sig. Don Ricaldone,

I suoi lontani figliuoli coll’aiuto del Signore e sostenuti dalla carità dei buoni tentano con tutte le forze di raggiungere lo scopo per cui furono mandati in questa grande nazione: salvare cioè le anime, far conoscere Gesù Cristo e i suoi insegnamenti.

Non le ho nascosto in varie circostanze le difficoltà gravi, che si oppongono alla rapida espansione di questo lavoro. Da qualche tempo a questa parte, col rafforzarsi in tutte le forme dei culti più o meno ufficiali, si viene assistendo ad una vera fioritura di altre manifestazioni di colorito più o meno religioso, che si espandono non tanto nel popolino, quanto nelle classi intellettuali, nelle classi dirigenti e fra il ceto medio in genere. I dati ufficiali contano ad oltre quattrocento le diverse manifestazioni a tinta religiosa sorte come sette eretiche in seno ai culti più in voga.

Sarebbe interessante studiare le tendenze, origini, credenze, mezzi di propaganda di ognuna di queste manifestazioni. Per il missionario è una necessità, perché dimostrano non foss’altro le tendenze psicologiche di questo popolo, e quali possano essere le molle di scatto della sua anima verso i problemi dello spirito. Bisogna constatare che tali problemi, e in modo speciale il problema religioso nei suoi rapporti coll’educazione, vanno in Giappone assumendo importanza somma, richiamano l’attenzione anche delle autorità, ed è noto anche all’estero il decreto del novembre dell’anno scorso del Ministero dell’educazione con cui, pur non revocando le disposizioni emanate nel 1929 (proibizione cioè nelle scuole dell’insegnamento religioso ed ogni genere di feste religiose confessionali) si segua tuttavia un decisivo cambiamento nell’atteggiamento del Ministero della Educazione di fronte alla religione e alle manifestazioni di fede religiosa. Secondo il decreto l’educazione nelle scuole deve prendere questa posizione:

Si faccia attenzione di non recare pregiudizio al sentimento religioso cresciuto nella famiglia e nella comunità e si abbia riguardo ai bisogni religiosi del cuore degli scolari in modo che non si manifesti alcun disprezzo o minore considerazione per i medesimi.

Si deve cercare di valorizzare le buone religioni (le fedi veramente oneste), e di sradicare invece le superstizioni dannose per l’ordine pubblico e per il buon costume. Se pure non è permesso dare nelle scuole un’educazione confessionale, è però molto necessario curare per mezzo dell’educazione scolastica il sentimento religioso allo scopo della formazione del carattere. Tuttavia l’educazione scolastica deve prendere come punto di partenza l’editto imperiale sull’educazione e non permettere che venga impartita un’educazione che se ne allontani per il contenuto e per il metodo.

E di tali bisogni naturali dell’animo fa fede anche la fioritura di queste manifestazioni religiose, pullulanti, come dissi, al momento attuale in Giappone. Disorientamenti certo, deviazioni dal punto fondamentale religioso – per vari, mezzo di guadagno o altro – per altri, espressioni di vago sentimento, ma dimostranti la potenzialità spirituale di queste popolazioni. Sono alle volte uomini illetterati che si mettono alla testa di questo movimento ed attirano le folle. Nel 1930 un mercante di carbone lancia al pubblico un appello misterioso di fede – in due anni ascendono a 6000 gli addetti, ed ora si contano a migliata al nord del Giappone, specie tra la classe dei fanciulli e fanciulle delle classi elementari e scuole femminili medie. Preghiere, canti e libri – una pubblicazione mensile “La fiamma eterna” – tengono vivo il fuoco. La tenue quota di 20 sen mensili (di cui 15 per le pubblicazioni e 5 per il fondo di mantenimento) – amuleti scaccianti ogni malattia e sedicenti immunizzanti da ogni male – fatti meravigliosi, che si attribuiscono al fondatore a sostegno delle nuove idee, la semplice applicazione della mano direttamente sulle parti doloranti del corpo o vicino alle medesime, mormorando speciali preghiere o formule deprecative, senza bisogno di una fede speciale, per guarire, ecc. popolarizzano sempre più la nuova religione.

Altro corpo religioso attualmente assai diffuso è il gruppo “HITO NO MICHI” (via dell’uomo). È certo uno spettacolo interessante il riunirsi di buon mattino (alle cinque) di questi fedeli – in gran parte mercanti ed operai – nelle grandi città, vi è perfino speciale servizio di tram e auto per loro. Al fondo della sala vi è una specie di santuario e al di sopra, incorniciato, il rescritto imperiale del 1890 sull’educazione. Al segnale si apre radunanza col battito delle mani, l’un contro l’altra a riprese, segnale della preghiera – recita della preghiera mattutina che si conclude col canto dell’inno a voce di popolo, accompagnato dal piano – si chiude il velario – un microfono è collocato nel centro e davanti a quello i fedeli alla presenza di tutti espongono le loro necessità. Il rito è compiuto, e così ogni mattino. La colazione che è servita in seguito, è buon richiamo all’armonizzazione di idee e di cuori. La principale dottrina di questa setta è detta “OFURIKAE” o più originariamente “ONORIKAE”: il fondatore cioè di questa assicura la guarigione dei mali col trasferimento delle malattie degli ascritti nel suo proprio corpo. I fondi per il culto sono raccolti pure in maniera caratteristica: contributi liberi o secondo le categorie.

Tre categorie di fedeli (devoti – quasi fedeli – fedeli) formano il corpo religioso – il passaggio graduale da una categoria all’altra è segnato da somme corrispettive, proporzionate in valore a criteri diversissimi, che fanno ascendere assai i contributi… Chi non abbocca all’idea di benessere del proprio corpo, della guarigione di malattie, non già colla cura medica, con medicine spiacenti, con tagli dolorosi… ma col misterioso e suggestivo trasferirsi del male in un altro, che si sacrifica per te? Col complesso di pratiche che assicurano l’immunità da ogni male, da ogni pencolo?… E sono milioni e milioni di yen profusi… per far star bene la pellaccia… e le tasche…

In una forma ancor più moderna, più gustosa al palato della speculazione monetaria tanto dei singoli che di società commerciali si è iniziata un’altra manifestazione a colorito religioso (“SEICHO NO YE” = casa della vita) che in sostanza, prendendo elementi fondamentali atti al suo scopo da tutte le religioni precedenti, costituisce il suo fondo coi contributi dei fedeli, cui distribuisce i dividendi, che pare ascenderanno pel corrente anno al 40%.

Chi non resterà attirato a dare il nome ad una religione, che sa fare così bene gli affari dei suoi devoti? Una delle mire poi di queste manifestazioni religiose è di attrarre nella loro orbita, per quanto è possibile, le classi intellettuali. Il grande mezzo, la stampa e quel che è più forte, la stampa organizzata. Ed ecco entrare in scena nomi noti e cari al popolo giapponese: col romanzo, colla novella, colla rivista, col giornale, con fogli volanti, ecc. adatti ad ogni classe di persone, l’idea centrale religiosa è inculcata goccia a goccia – il fondo culto assicurato.

È difficile seguire la ridda cinematografica di queste manifestazioni semireligiose.

Mi permetterà, amatissimo Padre, che non le scriva i nomi e di queste e dei fondatori. Non è mia intenzione che di manifestarle come su di un quadro generale, quanto è sotto ai nostri occhi, e quanto va estendendosi fra queste popolazioni. Si mettono alla testa di queste religioni anche uomini di pensiero, dando così un colorito di contenuto scientifico, filosofico al complesso delle manifestazioni sopra indicate. Pratiche a base di superstizione, o di manifestazioni spiritiche o ipnotiche assai suggestive, unite a qualche vago principio più o meno filosofico, sono le tendenze più usuali. Qualche altra manifestazione è strettamente circoscritta ai soli fedeli-membri della medesima, limitando perfino il matrimonio fra i soli inscritti (un qualche cosa di simile alla formazione di una casta).

Altre manifestazioni partono da principi scientifici (la religione del sole, la sacra trigonometria (ogni cosa nel mondo può essere descritta o spiegata in termini ternari) – la religione alfabetica (ogni cosa può essere descritta in termini dell’alfabeto giapponese) – la moralogia (eclettismo di saggi, eroi, uomini e donne famosi nella storia del mondo)… C’è posto per tutti… la religione elettronica… e sarà meglio non continuare.

Tutte queste religioni, basate su principi materialistici, d’interesse corrente e riguardanti non il mondo futuro e quanto in esso ci attende, ma quanto interessa lo sfruttamento piacevole del mondo presente, sono capite facilmente e facilmente abbracciate in pieno.

Eccole, amato Padre, una pallida idea dello sbizzarrirsi della povera testa umana quando non ci vede chiaro nei problemi dello spirito, e quando nelle sue considerazioni si ferma solo al di qua. Ed ecco un nuovo campo d’azione del missionario – ecco nuovi elementi su cui poggiare il suo lavoro pratico di propaganda, che anziché aprirsi vie sempre più nette viene intralciandosi di tanta zavorra, di tanti ostacoli alle volte impensati.

Mi parve di sognare quando in treno verso Tokyo ebbi una conversazione di due buone ore con un bel tipo, che mi scodellava la sua religione elettronica… e mi domandava: “se io ci credevo”. Gli feci prima un po’ di lezione di fisica, con appendice sui veri problemi religiosi: ci separammo da ottimi amici… Ma se crede solo a quelli… Sale più intensa e più capita e speriamo più efficace la preghiera quotidiana del sacerdote missionario al Benedictus: “Illuminare bis qui in tenebris…”. Unitevi, anche voi o buoni amici, a che si affretti fra queste care anime la visione della vera luce, Gesù.

Ci benedica tutti e benedica specialmente il

Suo aff.mo figlio

Don V. Cimatti, sales.

1617 / Barbaro Federico / 1936-3-2 /


al chierico Federico Barbaro, tirocinante



2 marzo 1936

Barbaro carissimo,

Grazie di cuore di quanto hai fatto per S. Tommaso. Hai fatto del gran bene a te e agli altri. Bravo! Ieri ho passato molto tempo con te. Leggevo le pagine del Vol. XI della Vita di Don Bosco (pag. 291) e ti posso garantire che tale lettura mi ha fatto del bene, anche con i miei 40 anni d’insegnamento, e farà del bene anche a te7.

Allegro, Federico, lavora per Lui e solo per Lui e prega per me.

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti

1618 / Grigoletto Giuseppe / 1936-3-4 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



4 marzo 1936

Carissimo Don Giuseppe,

Ho divorato la tua bella relazione sul buon Carlo. Misteri della vita umana per parte della madre. Disposizioni di Dio per tutto il resto. Meglio certo così: chissà che sarebbe venuto se fosse stato nel mondo, ne è venuto un bene immenso a tanti, anche a te, quindi: Deo gratias!

Se la morte fosse un peccato dovremmo dolerci, ma è un bene, e qual bene, per chi la conosce e quindi, Deo gratias! Prego di cuore. Puoi essere certo della sua salvezza, tanto più che offrì se stesso per la causa delle anime. Scrivo alla mamma e ben volentieri fin d’ora plaudo all’idea “sala dello studentato teologico”.

Sicuro ho ricevuto le cose di chiesa, diapositive e secondo le indicazioni tue ringraziato gli offerenti. Non ringrazio te, perché è già inteso e d’altra parte non troverei le espressioni ad hoc. Ma tu conosci…

Pel Consiglierato… Son del tuo parere. L’ho dovuto fare un anno a S. Giovanni. Non so dire che ne pensassero i colleghi, ma so che applicando i criteri di cui mi parli, non ho dato castighi e mi par di aver ottenuto quanto dovevo e sono in ottime relazioni con tutti i miei cari consigliati.

Don Bosco si conosce troppo poco ancora. Le forme solite son più o meno comode.

Sii in molta relazione di forze col catechista: i Sacramenti sono il fulcro indefettibile. Poi ancora amore sacrificato per la salvezza delle anime. Don Bosco è tutto qui. Fa’ e lascia dire e forma a questo spirito: ne guadagnerà l’intera Congregazione, ma più le anime.

Per me compio quest’anno i quarantesimi di insegnamento e professione, godo di poter ripetere con Don Bosco di aver ottenuto dai giovani collegiali (ginnasio, liceo, normale), oratoriani, chierici (che sono giovani religiosi) e dal personale quanto domandavo per il bene. Le basi, quelle sopra dette e quelle che (strano!) tu capisci solo ora. Ma non stancarti di avvisare, avvisare e preavvisare i chierici e giovani. Poi prega, prega, prega per ognuno dei tuoi affidati.

Invierò pel battesimo possibilmente foto. Salutami tanto Prosdocimo. Preghi per me: sempre lo ricordo e prego.

Per Don Frigo, quid dicam? Per me, se lo mandano, lo piglio, come chiunque altro, in Giappone. Al Giappone ha sempre voluto bene ed ha fatto del bene, ma per me (ho il principio e intendo non derogare) domando personale, non persone.

Come ti ho detto tante volte, non disturbarti a scrivere, ti sono vicino sempre in fractione panis e mi troverai sempre con Lui nel S. Tabernacolo, ove trovo sempre te. La tua sensibilità è buona, non temere.

Niente ti turbi, se ti parlai della cattolicità delle Missioni, è per il tuo e mio bene. Chi leggesse la nostra corrispondenza deve capire che si lavora pel Signore: è per istruzione ed educazione di tutti.

Noto pure per il battesimo Giorgio Pesaro e prego. Per l’educazione della volontà occorre che si eserciti. Fagli leggere Förster “Il Vangelo della vita” e più che leggere, eseguisca. Ma se non c’è la sua volontà… non si riesce a nulla. Leggi tu le belle pagine di Don Bosco in vita di Colle (mi pare siano riprodotte anche da Don Ceria, se no, vedi il 1° vol. delle mie lezioni di Pedagogia, sono riportate), c’è da imparare. Molta della fiacca volontà dei figli, è colpa dei genitori.

La Missione del Salesiano è dove lo manda l’obbedienza, comunque si chiami il luogo: Mogliano, Marocco, Giappone, Valsalice, ecc. È identica cosa, pur nella vita cosiddetta di Missione, per individui che abbiano molti legami si sente il sacrificio più di altri, ma dove abbonda il dolore, abbonda pure la consolazione più pura.

Sì, sii integrale in tutto ciò che è dovere e salvezza d’anime. Tale integrità e rettitudine ti salverà da parzialità dannose a te e agli altri, ti darà forza sempre. Allegro sempre nel Signore.

Unisco per i tuoi scolari, da quel che scrissero ho risposto come mi sembrava mi suggerisse il Signore. Leggi: se ti sembra ci siano consigli non opportuni, non consegnare: dirai “per il tuo caso Don Cimatti si riserva di pregare e scriverti” e tu mi scriverai quanto è per il bene.

Tu intanto prega anche per me che sempre ti ricordo e saluta tutti tutti tutti

Tuo sempre

Don V. Cimatti, sales.



P.S. - Al buon Don Del Favero assicura preghiera.

1619 / Ricaldone Pietro / 1936-3-5 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



VISITATORIA S. FRANCESCO SAVERIO, GIAPPONE


Fondazione di Osaka


Miyazaki, 5 marzo 1936

Rev.mi Superiori,

Mentre godo dal più profondo del cuore per la benevola considerazione con cui i Superiori hanno preso la questione della fondazione di Osaka, accuso ricevuta della comunicazione del 4 Febbraio. Mi si dice pure che posso contare sull’aiuto di personale. Siccome il Vescovo insiste e sarebbe di tutta convenienza che il personale per detta fondazione fosse preparato per tempo, faccio umile domanda ai Superiori per sapere quando è che posso contare su detto personale, per potere dire una parola definitiva a S. Ec.

Per ora gli comunico il parere dei Superiori. Il Signore dia modo ai Superiori di poter iniziare al più presto quest’opera, che sarà una nuova gemma per la nostra Congregazione e che ci attirerà le benedizioni di Dio e degli uomini. Il Giappone per muoversi vuol vedere le istituzioni.

Valutatele è generoso ed è un momento propizio perché il Governo si avvia risolutamente sulla via educativa a base della religione. Noi felici se sapremo sfruttare santamente la situazione.

Ah, se potessi essere compreso… D’altra parte occorre tener conto delle ottime disposizioni di Monsignore in cui è venuta una vera conversione… Ogni ritardo può nuocere al presente e all’avvenire. Metto il problema nelle mani di S. Giuseppe nel suo bel mese.

Con rispettoso ossequio:

Don Vincenzo Cimatti, sales.

1620 / Ricaldone Pietro / 1936-3-5 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Visitatoria S. Francesco S. Giappone



Scuola professionale di Tokyo


Miayazaki, 5 marzo 1936

Rev.mi Superiori,

Con lettera dei Superiori del 4 Febbraio 1936 godo che sia giunta assai gradita la notizia dell’approvazione legale della Scuola Professionale di Tokyo. I Superiori pregano che presto sia coronata l’Opera.

Mentre tutti preghiamo e diamo attorno per aiutare lo zelo del nostro Don Margiaria che davvero è superiore ad ogni elogio e che merita tutto il nostro appoggio morale e materiale, supplico anche che i Superiori rivolgano uno sguardo benevolo ed efficace su quest’opera in cui è impegnato l’onore della Congregazione presso le autorità provinciali e governative.

Secondo il piano che ebbi a presentare ai Superiori in varie riprese (e di cui dolorosamente non ebbi risposta) in quest’anno dobbiamo procedere alla parziale costruzione secondo che è indicato alla pratica che unisco.

Mi occorrono i mezzi e spero che i Superiori ci verranno in aiuto proporzionato ai bisogni. Secondo i dati presentati in antecedenza in quattro anni dobbiamo oltre l’edificio dotare la scuola del capitale necessario ad assicurare la vita della scuola stessa, valutato a Yen 40.000. È capitale che non si perde e di cui si percepiscono gli interessi, ma che bisogna depositare. Inoltre occorre dotare la scuola ecc. Insomma i nostri buoni Superiori comprendono che l’Opera salesiana che al momento non ha reali risorse in posto, ha bisogno di essere efficacemente aiutata se vogliamo riuscire nell’intento.

Ed è questo aiuto che imploro perché al momento non so dove sbattere la testa e presento a parte nuovamente supplica che mi si venga in aiuto speciale.

Anche questa pratica affido al cuore paterno di S. Giuseppe tanto più che trattasi di scuola per artigiani e al nostro Don Bosco cui la scuola è consacrata e a tutta la buona volontà dei superiori.

1 Col più profondo ossequio

▲back to top

Don V. Cimatti, sales., Visitatore



1621 / Ricaldone Pietro / 1936-3-5 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



1.1 PREFETTURA APOSTOLICA DI MIYAZAKI, GIAPPONE

▲back to top

Richiesta di aiuto


Miyazaki, 5 marzo 1936

Rev.mi Superiori,

Come già ripetutamente ebbi a riferire e a comunicare (purtroppo invano) mi rivolgo nuovamente al cuore paterno dei Superiori affinché vogliano in efficace modo venirmi in aiuto per le ragioni tante volte e ai singoli superiori o cumulativamente ai Superiori manifestate.

Per le opere approvate dai Superiori a Tokyo ho fatto fronte colle forze dei missionari (propaganda all’estero) e con personale stesso tolto dalla missione, che più di così non può essere a terra.

I Superiori sanno in che condizione è Don Cimatti. Basta dare un’occhiata al catalogo, che d’altra parte non può rappresentare il vero stato delle cose. Inoltre per tutte queste opere e specialmente per il Noviziato e Studentato non ho avuto l’aiuto neppur in minima parte dei Superiori (salvo i novizi e il Sac. Don Rodriguez). Le costruzioni gravarono tutte sulle spalle del sottoscritto che adoperò i depositi (non certo rilevanti) della missione. Ora mi trovo nella vera necessità stretta sia per dare il mensile ai missionari e per impegni fortissimi che mi scadono in questo tempo e presso persone o istituzioni che non possono dilazionare.

Imploro dunque l’aiuto efficace dei Superiori per arrivare almeno fino a giugno. Qui si tratta, mi sembra, di una certa qual giustizia e la realtà è che non so come fare a dar da mangiare ai confratelli, se i Superiori non mi vengono in pronto aiuto, sia pure mese per mese. Il Sig. Don Tanguy inviò nota delle spese fatte dalla missione e anticipate per lo studentato. Si tratta di Lire 50.000 che imploro o in blocco o mese per mese per far fronte alla situazione che è per me particolarmente dolorosa perché il Consiglio della Missione e della Visitatoria sono al corrente della cosa, e i Superiori comprendono le conseguenze – e ancor più perché verrei meno a formali promesse fatte a vari buoni amici, che hanno anche loro le loro necessità e che si alienerebbero da noi e che in altre critiche occasioni non ci verranno certo in aiuto. Attendo fiducioso e al più presto, perché sono nella vera necessità.

Vogliano i Superiori mostrarsi anche in questa occasione buoni padri per il povero figlio

Don V. Cimatti, sales.

1622 / Tassinari Clodoveo / 1936-3-5 /


al chierico Clodoveo Tassinari, studente teologia a Hong konga


5 marzo 1936

Carissimo Tassinari,

Procura di trovare fede, riposo e fiducia nell’abbandono in Dio.

Il Signore ti vuol suo, tutto suo, anche nelle cose buone e desiderabili, come quelle che chiedi.

Procura di studiare e santificarti e prega un po’ per me.

Di Zanarini bene, di Floran so nulla – di Bechis è in prova triennale a Ravenna; mi sembra si metta in carreggiata. Preghiamo. Filippa bene. Arri migliora. Don Cavoli al lavoro. Guaschino mezzo rotto. Don Liviabella diventa pelato, ecc. ecc.

Ti abbraccio.

Tuo

Don V. Cimatti, sales.

1623 / Barbaro Federico / 1936-3-5 /


al chierico Federico Barbaro, tirocinante



5 marzo [1936]8

Carissimo Barbaro,

Ti penso allegro (cum moderamine et in tempore opportuno… se no, pur passando i 100 Kg et ultra, sei leggero… È un saggio dei fuochi di fila di Miyazaki) e studioso (non stare su di notte) e santo come ti vuole il Signore.

Il mese di S. Giuseppe è un buon mezzo di azione spirituale: unione con Dio – lavoro per Gesù e Maria – parlare con Gesù e Maria.

Beh, guarda te e i tuoi allievi di quanto scrive S. Paolo ai Coloss. 2, 8 e prega per me.

Tuo

Don V. Cimatti, sales.

1624 / Merlino Alfonso / 1936-3-10 /


ad Alfonso Merlino, salesiano laico missionario in Giappone



10 marzo 1936

Caro Merlino,

Grazie della tua venuta. Maccario ti attendeva a Miyakonojo. Sarà per un’altra volta.

Buona festa di S. Giuseppe.

Grazie delle parole giapponesi “Stabat Mater”.

Fatto memento per lo zio. Allegro sempre e prega pel

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1625 / Ricaldone Pietro / 1936-3-11 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 11 marzo 1936

Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,

Sono un po’ in ritardo per il mio rendiconto del mese di Febbraio.

Salute: bene grazie a Dio. Qualche disturbo di tanto in tanto che offro al Signore… e ne ho tanti motivi. Certo che in genere non mi addormento più di botto come prima, mi è una buona occasione per pregare.

Studio e lavoro: vado sparpagliando un po’ qua e un po’ là le forze cercando di tener dietro la corrispondenza (per il pane e per un po’ di bene), sto finendo le memorie sul compianto Don Piacenza ed anche spero finire una memoria sulle raccolte scientifiche di questi anni, e la memoria del nostro decennio, e specialmente di tener dietro a tutto. Il cuore è a Tokyo. La missione sentimentalmente parlando per me è finita. È difficile vincere e dimenticare un lavoro di 40 coi chierici e non averli… Sia fatta la volontà di Dio.

Per tutto il resto regulariter mantenere costante la buona volontà: e cose d’importanza non ci sono. Ogni giorno più mi convinco della mia incompatibilità ad essere quel che dovrei essere – e i confratelli, grazie a Dio, me lo fanno capire assai chiaramente – tento di far l’obbedienza, ma non so se con merito.

Tokyo poi e le opere vitali che ci sono le lascio in mano di Dio e nelle mani in cui sono (e sono sante!). Per me non so come fare né a fare il Capitolo regolare con due Consiglieri in Missione e due a Tokyo. Per lettera tento di coordinare, ma… Al quesito fatto (del come fare?) non mi si rispose nulla e allora faccio come posso.

Per la carità: optime con tutti.

Per i confratelli. Tokyo: il ch. Arri migliora. Il ch. Mantegazza operato d’urgenza di appendicite è fuori di pericolo. Il coad. Fogliani malaticcio, fa quel che può, ma temo un disastro in tutti i sensi. Gli altri bene.

In missione: Don Cavoli ha ripigliato il lavoro. Gli altri si tira avanti.


Problemi:

  1. Spero che come ho scritto ripetutamente i Superiori mi verranno in efficace aiuto. Le poche risorse sono sfumate per Tokyo. Prego prendere in benevola considerazione i diversi problemi collegati fra loro, in modo [che] se manca l’aiuto dei Superiori, cadrà tutto.

Problemi scuola professionale: scrissi ripetutamente – nulla. – Seminario indigeno con annessa scuola media. Scrissi – nulla; ed altre questioni non meno importanti.

In generale tali pratiche le spedisco raccomandate e dai connessi risulta che sono giunte. Come mai non riesco a sapere il parere dei Superiori? Abbiamo dunque fatto male a pareggiare parzialmente la scuola? E se è bene, bisogna che i Superiori si rendano conto degli obblighi che la Congregazione si assume e che dicano chiaramente il parere, se no, come dobbiamo regolarci?

Come scrissi, la provincia di Miyazaki vedrebbe bene una sezione di scuola media presso il Seminario. Feci la proposta ai Superiori – dissi che sarebbe una soluzione magnifica per un’opera da affidarsi alla Società Salesiana. Le autorità insistono – e noi che rispondiamo?

Che le devo dire, amatissimo Sig. Don Ricaldone? A me dispiace per le figure che facciamo e davanti alle autorità e davanti ai confratelli.

Sto tranquillo, perché se i Superiori fanno così avranno i loro motivi. Comprendo che tutto andando a sbattere contro la questione economica, i Superiori rispondono come rispondono – ma prego e scongiuro; pensino che siamo in Giappone.

Suppongo che dai giornali pure si sappia qual è il fervore di attività di questa nazione. Ma possibile che solo le opere cattoliche (o meglio salesiane) debbano stare inerti? Francamente non capisco. Mah! Fiat voluntas Dei!

  1. Osaka. I Superiori hanno aderito. Deo gratias! E mi assicurano un prete ed un coadiutore per l’opera. S. E. il Vescovo insiste per vedere se è possibile che i Salesiani accettino la parrocchia per il mese di Aprile. Si tratta ora di fare la costruzione ed il Vescovo dice: “Se ci siete voi, faccio secondo i vostri desideri”, ed attende una mia risposta. Gli ho risposto quanto ho ricevuto ufficialmente dai Superiori, ed assicurandolo che avrei scritto. Già lo feci, e ripeto ora. Il mio piano era:

  1. Se i Superiori inviassero uno adatto pel Noviziato e studentato, subito manderei l’inviato o Don Rodriguez, e si potrebbe prendere Don Tanguy per Osaka. Per me, insisto di agire con calma sì, ma presto, date le buone disposizioni del Vescovo e più la necessità grave del Giappone che lavoriamo per la gioventù operaia… E non c’è nessuno… ed è il momento buono anche per non avere ostacoli dalle autorità.

  2. Non so nulla del Sig. Don Lucioni – quando ritorni. Non potrebbero i Superiori far venire insieme anche i nuovi?

E al momento null’altro. Le accluse sono offerte per la Chiesa di Maria Ausiliatrice raccolte in occasione della festa di S. Francesco nelle piccole riunioni dei Cooperatori (siamo agli albori dell’organizzazione). Poveri, ma di cuore anche i giapponesi, vogliono non essere fuori dall’elenco di quelli che intendono onorare Maria A. e Don Bosco. Presto anche il Bollettino Sales. giapponese avrà forma del Bollettino. Ci benedica e preghi specie pel

Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


1626 / Dal Fior Luigi / 1936-3-11 /


al chierico Luigi Dal Fior, studente di teologia



Miyazaki, 11 marzo 1936

Carissimo Dal Fior,

So che hai lavorato assai per S. Tommaso. Grazie, mio buon Luigi. Dio ti rimeriti e ti benedica di tutto. Allegro e buono e laborioso.

Tuo

Don V. Cimatti, sales.

1627 / Barbaro Federico / 1936-3-13 /


al chierico Federico Barbaro, tirocinante



13 marzo 1936

Caro Barbaro,

Sicut adipe et pinguedine corporis repleatur anima tua.9 Non temere! Diligentibus Deum omnia cooperantur in bonum, anche quando la testa gira. Vi sono più giramenti di testa:

    1. Materiale… – si è ammalati e bisogna curarsi.

    2. Per i grilli di maggio… e allora si fa come fanno i Giapponesi: si mettono in gabbia – e il ridestarsi dei fiori si offre a Dio e alla Madonna.

    3. Per i giri fantastici… e alla pazza di casa si deve comandare – Non domus domino sed dominus domui.

    4. Per l’amor ferito… ed è il più grave. Non c’è che ricorrere all’umiltà.

Quest’ultimo giramento – il più grave. Gli altri 2-3 riderci su e disprezzare.

Tieni bene in mente: “Mai lottare col diavolo. Piglialo in giro…”. “Hai sbagliato, caro… Gira di bordo!…”. S. Francesco d’Assisi lo trattava come si meritava… Leggi i fioretti.

Ed ora un favore. Coi debiti permessi, vedi di scovare su Rivista dei Giovani un complesso di articoli che si riferiscano alla carità della Chiesa (dal punto di vista storico) e me li tieni pronti per quando verrò.

Allegro e buono… e se te lo meriti avrai anche le pedate, colle quali mi dico

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti

1628 / Dal Fior Luigi / 1936-3-14 /


a Don Luigi Dal Fior, studente di teologia


14 marzo 1936

Carissimo Dal Fior,

Ti mando un po’ di tutto – Mese di aprile-maggio – Ce n’è per tutti i gusti. Quel che serve, Deo gratias! – quel che non serve, sai come devi fare.

In caso scrivi, come puoi e poi metterò l’accompagnamento. C’è anche per l’accademia qualche roba… splendida. Non ti parlo della mia musica… roba d’oro e di diamante, pur voi non capendo niente… Ma ve la farò gustare. Si potrebbe tentare di tradurre in giapponese… Se ci fosse poi qualche bella poesia in giapponese…

Sentirò le voci che avete – Avrei un bell’Oratorio (Figliuol prodigo) in latino. Ma ci vorrebbe un bel coro e qualche buon assolo. Vedremo!

Oh, non perder la testa dietro la musica, se no quando vengo, sono botte. Ne ha già perduta tanto Don Cimatti.

Allegro e un baso sulla punta del naseto.

Tuo

2 Don V. Cimatti, sales.

▲back to top

3 1629 / Propaganda fide / 1936-3-16 /

▲back to top


a Propaganda fide


Prefettura apostolica

Risposta alla lett. Pr. 362/35

Miyazaki 16 marzo 1936

Eccellenza Rev.ma,

In ossequio alla citata lettera mi affretto a controrispondere per esprimere anche a nome di tutti i missionari i più vivi ringraziamenti per la bontà davvero paterna del S. Padre e per il segno di compiacimento della S.C. di Propaganda per il nostro modesto lavoro. Tutto ci servirà per aumentare al limite del possibile il nostro lavoro, affinché tante speranze ed auguri non vadano dispersi.

Come già scrissi l’osso più spostato in questa povera missione è il Superiore della medesima. Abbia quindi la bontà di venirmi in aiuto con speciale benedizione, ed avvicinandosi il tempo in cui si adunerà il Consiglio Generale e dell’Opera della Propagazione della fede e del Clero indigeno, raccomando le cose nostre alla sua carità. Crescono i bisogni col crescere delle difficoltà. Quest’anno si compie il primo decennio della nostra venuta; la missione fu eretta in Prefettura… Eccellenza… oso dire (perché parlo al Padre)… ci bagni il decennio e… i galloni.

Sempre e tutti la ricordiamo cotidie e specialmente chi le chiede la S. Benedizione.

Obbligatissimo

Dell’E.V. Rev.ma

Sac. Vincenzo Cimatti, sales.

1630 / Cecchetti Albano / 1936-3-21 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



21 marzo 1936

Caro Don Cecchetti,

Non so quando potrò aiutarla in questo mese. Col suo deposito veda di far fronte nelle quantità del mensile. Spero in settimana fare una scappata. Preghi preghi preghi.

Suo

Don V. Cimatti, sales.

1631 / Ricaldone Pietro / 1936-3-23 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 23 marzo 1936

M. R. Sig. Don Ricaldone,

La presente è per dire a Lei gli auguri da parte di tutti per le feste e assicurazione di preghiere speciali.

Non mi sono ignote le critiche situazioni del momento e quasi ciò non bastasse anche Don Cimatti viene ad accrescerle.

Ma il figlio nella necessità non può non ricorrere al Padre. E sono sicuro che Lei si sarà investito della vera estrema necessità in cui mi trovo e che mi obbliga ad insistere presso i Superiori per un pronto aiuto. Ho scritto dettagliatamente al Sig. Don Giraudi e spero che i Superiori, come non mi hanno abbandonato mai, così ora che sono davvero a terra, mi aiuteranno efficacemente.

In questo mese come mio rendiconto nulla di particolare. Deo gratias! Il Signore si compiace anche con queste croci di farmi conoscere sempre più la mia miseria. Deo gratias!

Ci benedica tutti e voglia estendere gli auguri agli amati Superiori.

Tutto suo

Don V. Cimatti, sales.

1632 / Zerbino Pietro / 1936-3-23 /


a Don Pietro Zerbino, segretario di Don Pietro Berruti Vicario Generale



23 marzo 1936

Zerbino carissimo,

Grazie della tua carità. Eccoti alcune lettere urgenti. Che pervengano a destinazione. Abbi la bontà di mettere la busta – è per non passare il peso.

Mi dici che non ti adatti a questa vita poco salesiana. Sei anche tu del mio parere. Francamente anch’io mi adatto poco al mio lavoro – ma se lo facciamo per LUI, vedrai che andremo molto su in Paradiso.

Di Bechis ho avuto notizie dirette: sta’ tranquillo. Bravo! Prega prega e dà buoni strappi a Maria e a Don Bosco e a D. Savio. Grazie degli amici tutti che mi nomini: ricordai speciatim i Giuseppe il 19 corrente mese.

Il mezzo migliore al momento attuale per spedire è inviare Lire 50 per volta (vaglia postali, modulo giallo – se ne può mandare uno alla settimana allo stesso indirizzo – tu potresti mandarne a vari nomi: Don Cimatti, Don Cavoli, Don Liviabella, Sig. Guaschino…).

Cerca poi di trovare anime buone che mi aiutino nell’adozione di seminaristi. Ecco la forma Lire cento annuali (spedibili nella forma indicata, se riesce, se no dà a Don Anzini) (oppure Lire 500 corso completo inferiore). Frutti: 12 Messe e preghiere di tutti e foto dell’adottato.

Consiglia anche ad amici la cosa e spero che… Ma senza chiasso…

Allegro e prega per me che sono sempre in magnis tribulationibus. A tutti, tutti tutti buone e sante feste Pasquali.

Tuo

Don V. Cimatti, sales.

1633 / Cecchetti Albano / 1936-3-23 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



23 marzo 1936

Carissimo Don Cecchetti,

Per varie cause fui in ritardo colla risposta,

  1. perché in giro,

  2. e in attesa delle altre che ricevo oggi,

  3. e specialmente perché bisogna pur sapere cosa rispondere.

La questione del Dott. Imamura è che fu cosa per parte sua precipitata e cambiò orario. Pazienza. Ho scritto al Console. Ed invio le carte alla Miyashi di Kobe per l’invio delle campane a Miyazaki. Poi vedremo.

A Don Marega avevo già risposto. Per il buon Don Dumeez veda le ragioni iniziali. Spero in settimana fare una scappata da voi tutti. Per il Catechista (Esercizi): è vero che si è espresso il desiderio come fanno in varie diocesi di riunirli. Ma non è che un desiderio ardentissimo – fu fatto a tutt’oggi (se ben ricordo) due volte. Frutto spirituale dei singoli? Penso di sì. D’altro non poche mormorazioni e dettamenti di leggi per cui si smorzò in vari di noi l’entusiasmo. Ad ogni modo vedremo se colle vacanze… Abbia la bontà di ricordarmelo.

Sono in molte tribolazioni materiali… al verde completo. Preghi e faccia qualche miracolo.

Proprio stanotte l’ho sognata (caso stranissimo). Visto che non venivo a Beppu, venne Lei a Miyazaki, ma non ci siamo parlati.

Preghi per il

Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


P.S. - Don Tanguy Direttore10Per gli esercizi parlerei volentieri io agli studenti filosofi e teologi (meditazioni lette). Per i novizi dovranno fare a dicembre gli ultimi esercizi e forse potrebbero servire quelli di Agosto. Ad ogni modo Lei ci pensi. Se trova altre soluzioni optime. Preghi e faccia pregare e tenga stretto più che può e moltiplichi i soldi.

Don V. Cimatti

1634 / Circolare Salesiani / 1936-3-24 /


ai Confratelli della Visitatoria salesiana S. F. Saverio


Visitatoria S. F. S.

Miyazaki, 24 marzo 1936

Carissimi,

Come al solito degli anni scorsi in occasione delle sante feste pasquali penso di fermarmi il tempo necessario per stare tra voi e compiere la visita e per i chierici dello Studentato anche i prescritti esercizi di metà anno (pur essendo essi appena all’inizio). Vi prego dunque di disporre le cose in modo che possiamo fare le cose bene.

Per ora possiamo stabilire 14-15 a Mikawajima; l6-17 alla scuola ed il resto del tempo allo Studentato e noviziato. Il 15 e 16 avrò delle adunanze ma si potrà lavorare nelle ore libere.

Ognuno prepari bene le cose che gli si riferiscono e potremo fare tutto e bene con relativa prontezza.

Penso che sarà questa ottima preparazione per la visita che ci attendiamo dai Superiori. Vogliate fin d’ora pregare per il buon andamento della visita e specialmente pregare perché il Signore ci aiuti in materialibus.

Tutto vostro

Don V. Cimatti, sales.





1635 / Joyeusaz Abele / 1936-3-24 /


a Don Abele Joyeusaz, ex-allievo di Valsalice, salesiano



24 marzo 1936

Carissimo Abele,

Grazie, grazie! Tu e i tuoi avete capito assai bene i veri bisogni della Missione di Miyazaki. Preghiera preghiera preghiera. Ah, se tutti lo capissero!

Se vengo, farò un triduo ai tuoi, sta’ certo. Vuoi che te lo dica? Sono senza un soldo e parto stasera per elemosinare il pane per i figliuoli ed il Signore me lo farà trovare.

Grazie di cuore di tutto e della bella adorazione fatta. Bravi bravi bravi tutti! Farà Don Cimatti altrettanto per voi.

Prego di cuore per te e per i tuoi. Tu fai quello che puoi e sai, e sta’ tranquillo.

Ti unisco un progettino per venire in aiuto alle vocazioni: dallo a quelle persone che credi possano aiutare.

Grazie degli auguri e vivo contraccambio a tutti per le feste di Pasqua. Sempre in unione di cuore e di preghiere mio buon Abele, mi dico

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1636 / Cossu Pietro / 1936-3-26 /


a Don Pietro Cossu, Consulente Diritto Canonico presso il Capitolo Superiore



[26 marzo 1936]

Amatissimo Don Cossu,

Grazie di tutto. Chiaro tutto.

Scrivo a S. E. Mons. Chambon, che già olim mi scrisse dicendo che se non andava bene la formula, indicassi…

Per il caso dei due coadiutori, di uno ho ricevuto risposta dal Sig. Don Tirone. Grazie del consiglio per la salute. Per me la penso come Don Bosco ed ho sempre parlato in tal senso ai chierici:

  1. Sì, dovere di accudirla, secondo lo spirito di povertà.

  2. E poi buttarsi nelle mani di Dio, ché non c’è medicina che tenga, quando è ora.

  3. Lavorare, lavorare, lavorare.

Oh, lavoravo di più; molto di più nei begli anni di Valsalice e di S. Luigi! Ah le cariche! Il decoro! Ah quanti calci darei… Caro Don Pietro, buon onomastico e preghi per me. Che S. Pietro ci faccia entrare.

Tutto suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


1637 / Madre Generale F.M.A / 1936-3-22 /


alla Rev.ma Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice



Miyazaki, 22 marzo 1936

Reverendissima Madre,

Grazie della Sua venerata del 19 febbraio p.p. Le confido che mi ha assai sorpreso la comunicazione sulla “si­tuazione attuale delle Figlie di M. Ausiliatrice in Giappone che è insostenibile”.

Non so quale relazione (e perché farla breve?) abbia fatto la Rev. M. Cogliolo. Da quel poco che ho capito tutto il punto è: l'aiuto pecuniario che la Missione dovrebbe dare alle Opere delle F. di M. A.

La Rev.da Madre conosce assai bene gli antefatti:

a) si inizia colle F. di M. A. alla dipendenza totale dalla Missione.

b) si conclude, dopo prova, col lavoro per conto proprio delle F. di M. A.; e tutti (noti: tutti anche le sue figliuole) ne sono contenti.

Si dibattono (come in genere tutte le Opere Missionarie e specie quelle del Giappone) nelle ansie dei mezzi materiali. Non ci ve­do alcun male. D. Cimatti si dibatte come loro e piú di loro.

hanno, a Beppu, l’Opera della S. Infanzia, con 30 e più angiolet­ti; hanno iniziato una scuola di lavoro; aspirantato e Noviziato.

A Miyazaki l’Asilo e il Collegetto. Si teme di altre Opere del­la Missione, e che forse potrebbero essere affidate alle F. di M. A. come sottraenti vocazioni. Non temano; il Signore c’è per tutti e bisogna persuadersi che i giapponesi amano le cose loro e apprezza­no in quanto vedono giapponesi al lavoro. È una base essenziale.

è aperto un campo vastissimo: TOKIO. Come mai si dichiara inso­stenibile la situazione delle F. di M. A. in Giappone? Forse volevano limitare e dire: insostenibile a Miyazaki?

Forse non è chiaro l’avvenire di opere nella Missione… e anche noi, Salesiani, non sappiamo, come tali, quale Opera stabile possa effettuarsi nella Missione. Ma mi pare che il problema si è generalizzato troppo. Ad ogni modo, se per la missione non si vedrà dalle Superiore conveniente la cosa, rimane sempre il vasto campo di Tokio.

Non vorrei che avessero paura della Provvidenza che, come non è mai mancata, non mancherà mai. L’importante è che lavoriamo, che siamo poveri e che viviamo con lo spirito della Regola. Non tema che, come fu fatto finora, in tutte le forme aiuterò le sue figliuole. Voglia pregare e far pregare per noi.

Da varie manifestazioni, la buona Sr. Giuseppina di Miyazaki, come forse le fu riferito, ha dato luogo a dimostrazioni di forma nervosa un po’ impressionanti. Purtroppo il clima del Giappone non è il più propizio per tal genere di malattie, e non vi sono case di cura per questo. Data la delica­tezza della cosa, se si desidera un mio consiglio, è: far cambiare clima o ritornarla in Italia. Il primo mezzo, come tentativo. Non conosco, però, quale ambiente possa essere buono per queste malattie.

Con vero ossequio auguro a Lei, Madre e alle Rev. Superiore, buona e santa Pasqua, e assicuro quotidiane preghiere.

Obbl.mo

D. Cimatti, Salesiano



1638 / Grigoletto Giuseppe / 1936-3-27 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



27 marzo 1936

Mio Don Grigoletto,

Grazie di tutto. Scrivo agli interessati. Fa’ tu e disponi in Domino per i libri, ecc. ecc.

Per i pesci sta’ tranquillo, mi trovo abbastanza fuori d’acqua come un pesce… Beati loro! Che pietrificati danno da fare agli altri per la classificazione… mentre a noi vivi, danno altri da fare.

Sì, sì… Annate anche incomplete di Verbum Dei, Ministerium, ecc. tutto serve a chi ha voglia di studiare.

Per le altre cose tue (impressioni su chierici, ecc.) parla chiaro al Direttore e all’Ispettore, senza paura, perché a rimediare, almeno per l’avvenire, bisogna risalire alle fonti: aspirantato, noviziato, studentato… non si scappa, caro Giuseppe. Le tue conclusioni “grazia di Dio e umile cooperazione” sono verissime. Oh, vedessi come sono evidenti nella conversione delle anime…

Al quesito di un elemento extra-ufficiale… se lo trovi… ah che grazia per i chierici specialmente. Non va bene parlare di sé, è il meglio che ho fatto a Valsalice finché non mi obbligarono a salire. Ah, Don Giuseppe, trovalo, trovalo… Se lo trovassi anche fra i giovani! È così che devi comprendere la Compagnia dell’Immacolata:

  1. Annulli se stesso, e diriga al Direttore o al responsabile.

  2. Preavvisando “il tale è in queste condizioni, gli ho detto così… verrà…”.

Ah, se lo trovi… e che capisca Don Bosco… Se non ci sono quelle doti… meglio niente. Si creerebbero solo antagonismi.

La Storia Ecclesiastica di Don Bosco è spiegata ai nostri giovinotti di Miyazaki e in Seminario, ecc. Ma è certo che Don Bosco è papalino. Egli concepisce la Storia della Chiesa come perno. Hai letto il discorso sulla storia universale di Bossuet? Entriamo con Don Bosco in quell’ordine di idee: “La Chiesa è perno e punto di riferimento”.

Per tutto il resto di lavoro e di attività dobbiamo fare come Don Bosco che non aveva ancora condotto a termine un’impresa, che ne imbastiva già un’altra ed era immerso nei debiti, col cuore sempre in alto. Ah, fossimo come Lui vi sarebbe la realtà ancor più chiara dei suoi sogni… [Una riga indecifrab.]

Mi par di aver risposto a tutto. Allegro, Giuseppe, vivendo s’impara ed il più importante è imparare ad amare Dio e il prossimo, et… nesciri et pro nihilo reputari.

Buona e santa Pasqua a te e a tutti, tutti, tutti, specie a Don Lovato.

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


P.S. - Mi rivolgo a Torino per reliquia. Anch’io ne son privo.

1639 / Begliatti Letizia F.M.A. / 1936-3-27 /


a Suor Letizia Begliatti, Superiora delle F.M.A. in Giappone



27 marzo 1936

Rev.ma Madre,

Speravo vederla nella fugace visita a Beppu (davvero “tamquam fur”).

Grazie per aver accolto il ragazzetto portato dal Dott. Imamura. Per mia norma abbia la bontà di dirmi che cosa hanno convenuto, specie per la parte materiale – sia perché questi bravi cristiani non mi piantino carote e perché avendolo raccomandato vorrei tener desto…

Mi pare di aver vedute le sue figliuole bene – non ho veduta nessuna coll’aureola dei santi, ma a me la faccia dice molto. Deo gratias.

Preghi e faccia pregare pel

Suo povero

Don V. Cimatti, sales.

1640 / Direttore Banca Italia / 1936-3-27 /


al Direttore della Banca d’Italia



Prefettura Apostolica di Miyazaki

Miyazaki, 27 marzo 1936

Ill.mo Direttore Banca d’Italia,

Mentre i nostri valorosi soldati in Etiopia combattono la santa battaglia per la giustizia e la carità e tutto il popolo italiano in una compatta volontà di sacrifici segue e sostiene la grande azione, permetta ad un povero missionario del lontano Giappone a nome dei confratelli suoi di apostolato di presentarle una viva preghiera destinata a venire in aiuto alle opere nostre che per la massima parte, essendo noi in gran parte figli di Don Bosco (Salesiani) italiani, vengono sostenute dalla carità dei nostri benefattori d’Italia. Le giustissime e previdenti restrizioni del R. Governo nostro per l’esodo della moneta italiana all’estero, l’impossibilità di fare in posto il cambio, mettono in serio imbarazzo lo svolgersi di tali opere, destinate in gran parte o a sollevare miserie materiali di poveri vecchi e orfanelli o far progredire negli studi gli allievi che vengono formandosi in posto, tanto italiani che giapponesi.

Seguendo lo spirito di Don Bosco tali opere non sono prive di ottimi riflessi a vantaggio anche della Patria nostra (studio dell’Italiano – conoscenza dell’Italia nelle sue opere artistiche, commerciali e professionali, ecc.) ed il nostro R. Governo in varie circostanze dimostrò il suo compiacimento per il nostro modesto lavoro di apostolato venendoci in aiuto in varie forme.

La domanda che rispettosamente porgo alla S. V. Ill.ma è se non le fosse possibile la permissione che fossero inviati a questa missione (naturalmente opportunamente cambiati) alcuni depositi di denaro depositati a mezzo del Dr. Lussiana, Liceo Valsalice, Torino; presso la Sig.na Anna Lipparini, Consigliera Gen. delle Conferenze di S. Vincenzo de’ Paoli, Via Castiglione 8, Bologna. Tali somme sono raccolte di oblazioni per la missione salesiana del Giappone (formate o da piccole offerte dei nostri collegiali, frutto di piccole recite, ecc. dei nostri amici e parenti) o, come quella presso la Sig.na Lipparini formato da un lascito in memoria del defunto E. Schiapparelli, oltre a offerte come sopra.

Al momento tutte le opere non possono avere risorse locali sufficienti a sostenersi senza l’aiuto della carità estera. Ho un centinaio fra vecchi e poveri orfanelli da mantenere all’Ospizio, un centinaio tra studenti, operai e seminaristi – l’Opera della S. Infanzia divisa fra la missione e le Suore di Don Bosco che conta oltre settanta angioletti.

Se potessi dalla carità della S. V. essere in qualche modo aiutato per realizzare l’invio di tali offerte, posso far fronte ai crescenti debiti necessari per l’alimentazione di queste povere anime e nostra.

Purtroppo che in queste circostanze noi non possiamo aiutare la patria nostra che con ardenti preghiere, e lo facciamo di cuore, restringendo al minimo le richieste, perciò per quanto è possibile il denaro italiano rimanga in Patria, ma date le urgenti necessità imploro questo aiuto nelle forme che saranno possibili alla S. V. Ill.ma.

Pregando il Signore che specialmente nelle prossime feste di Pasqua si degni [di] effondere su Lei, sulla sua famiglia e sulla Patria nostra le più elette benedizioni, posso riaffermarmi della S. V. Ecc.ma

Obbligatissimo

Sac. Vincenzo Cimatti, sales.

Prefetto Apostolico

1641 / Circolare ai benefattori / 1936-3-… /


per il Giornalino di comunicazione ai benefattori “Voci Lontane”


[Marzo 1936]

BUONA PASQUA!


Nell’esultanza del cuore riconoscente, formulo per tutti i benefattori dell’Ospizio di Miyazaki i più lieti auguri per le feste Pasquali, e assicuro a nome di tutti i dirigenti e beneficati le più ferventi preghiere.

La parola della Chiesa in questa solenne occasione è, a nome di Gesù, parola di pace, parola di carità, parola di confidenza. “Non temete: avvicinatevi con confidenza! Sono io, non spaventatevi!”.

È bello meditare queste parole nei momenti tragici che attraversa la cara nostra Patria nella lotta impegnata per la giustizia e per la carità.

Benché lontani, uniti in un cuore solo col cuore di tutti gli Italiani, fiduciosi nell’aiuto di Dio, mentre preghiamo per le necessità della Patria, attendiamo con confidente fiducia l’aiuto di quanti lavorano con Gesù nella conquista delle anime.

Iddio vi benedica materialmente e spiritualmente come di cuore vi augura con riconoscenza


Don V. Cimatti, sales.

1642 / Cristiani Prefettura di Miyazaki / 1936-…-… /



ai Fedeli della Prefettura Apostolica di Miyazaki1


[1936?]


Si avvicina la festa di Pasqua ed ogni buon cristiano deve sentire il dovere di prepararvisi e compiere i doveri con fede, con amore, con senso di responsabilità. La risurrezione di Cristo ci richiama la nostra risurrezione spirituale, il nostro rinnovamento continuo nel bene per la correzione continua e l’allontanamento del male per divenire così somiglianti del nostro Padre celeste che è nei cieli. Ma non basta. Se è vero che “probatio amoris, exibitio operis” bisogna che la fede e l’amore a Gesù si estrinsechi anche fuori di noi in favore dei nostri fratelli, diffondendo attorno a noi, nelle forme a noi possibili, questa fede e amore a Gesù, affinché per tutti, nessuno eccettuato, Gesù sia fonte di risurrezione e di vita.

Il presente foglietto dà modo a tutti di farlo.

Le benedizioni speciali di Dio a quanti con senso di fede, di amore, di responsabilità lo useranno.

Don Vincenzo Cimatti

Prefetto Apostolico di Miyazaki


1643 / Cecchetti Albano / 1936-4-5 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



[5 aprile 1936]

Carissimo Don Cecchetti,

Le notizie che mi dà del colloquio con Suor Letizia mi ha colpito profondamente. Pazienza, ma se si mettono per quella via non concluderanno nulla.

Per le altre notizie, Deo gratias! Per la vecchia quid dicam? Sono in un momento in cui non è possibile dire ciò che sia per il meglio. Lanciarsi in questo campo? Ne parleremo al prossimo consiglio. Occorre l’uomo che vi si metta – l’istituzione cui affidarlo – terreno ad hoc (in qual punto di Beppu?) ed i mezzi… Ma a questi pensa la Provvidenza. Studi anche Lei la cosa e soprattutto preghiamo. L’affiderei volentieri alle Figlie di Maria A. e sarebbe il complemento della S. Infanzia.

Per le idee di indipendenza dell’Opera di Tokyo, è certo che non avranno da fare con me – il loro Superiore è l’Arcivescovo di Tokyo, se vogliono avere i benefici spirituali bisognerà se l’intendano col Parroco. Ad ogni modo penso che ne passerà ancora dell’acqua…

Provvederò per i documenti, ecc. E preghi per me. Di Don Lucioni niente.

L’abbraccia nel Signore il

Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


P.S. - Abbia la bontà di completare i dati della cresima e notare la data sul registro suo del Battesimo.

1644 / Dal Fior Luigi / 1936-4-5 /


al chierico Luigi Dal Fior, studente di teologia



5 aprile 1936

Carissimo Dal Fior,

Per l’inno al momento attuale, isogashikute [troppo occupato], ne invio due – a voce di popolo – tutte e due fior di roba. Bisognerebbe che il poeta riducesse la sua poesia a quel ritmo (ci vuol poco… poëtis omnia licent). Quello scritto in matita (se ti piace) è roba ginnastica: dovrebbero alla fine i ginnasti fare gli esercizi elementari… forse col tempo gli esploratori… e se scegli quello, l’orchestra (violino mandolino ocarina (tu o Moro… più oche di voi due non c’è nessuno) può fare il canto della danza (…che vale ogni nota 100 yen… specie il minore).

L’altro è inno agricolo. Farne ora nuovi mi è impossibile.

Porterò secondo i desideri venendo su quanto ho e quanto mi danno… e verranno anche i soldi da Torino. Abbi fede!… E molta pazienza. Per Pasqua – per l’onomastico grazie degli auguri e delle preghiere.

A te: S. Luigi amava Gesù Eucaristico

lo sentiva anche se non c’erano i segnali

amava la mortificazione.

Coraggio e imitiamolo

Tuo

Don V. Cimatti, sales.

1645 / Barbaro Federico / 1936-4-5 /


al chierico Federico Barbaro, tirocinante



5 aprile 1936

Barbaro carissimo,

Grazie di cuore di tutto. Le conversioni le fa il Signore e la buona volontà dell’individuo. Medito spesso: “Nisi granum frumenti…”. Questo sarà il vero evoluzionismo, non quello che spieghiamo noi a scuola.

Allegro sempre. Tu (dato il tuo carattere) hai bisogno di essere a + a + a = allegro, amante, attivo.

Buona Pasqua. Sai che voglio dire? Anche qui evoluzione. Grazie degli auguri di conversioni. Come sei avaro nella conversione delle anime… tutto il mondo, diamine. È probabile che né tu né chi scrive converta un giapponese: non so di aver convertito nessuno, in dieci anni, eppure penso che qualcuno sarà per la grazia di Dio convertito. Ah, quando comincio a predicare… Bravo! Saluta sempre mamma per me, e assicura delle preghiere.

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1646 / Fogliani Mario / 1936-4-5 /


a Mario Fogliani, salesiano laico missionario in Giappone



5 aprile 1936

Carissimo Fogliani,

Grazie dei tuoi auguri e delle tue preghiere. Coll’augurio di Buona Pasqua ti auguro un rinnovamento totale di te in pensieri, in parole (è qui il “latus minoris resistentiae”) e opere.

Così dobbiamo intendere noi cristiani e religiosi la Pasqua: risurrezione – cambio totale.

Cerca di formare un tutto col tuo direttore (parlagli frequente – esponigli le tue difficoltà) e coi confratelli.

Le prove fisiche e spirituali per cui ti fa passare il Signore, sono purificazione in tutti i sensi. Pigliale dalle mani di Dio. A voce presto tante altre cose.

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1647 / Perego Giovanni Battista / 1936-4-5 /


Al novizio Giovanni Battista Perego, missionario in Giappone



+ 5 aprile 1936

Perego caris.mo,

Grazie di tutto. Siamo sempre intesi. A te la buona Pasqua. Ti raccomando allegria calma confidenza come doni di Pasqua e vedrai che tutto andrà bene.

Prega sempre per il tuo

D. V. Cimatti, sales.




1648 / Begliatti Letizia F.M.A. / 1936-4-7 /


a Suor Letizia Begliatti, Superiora delle F.M.A. in Giappone



Prefettura Apostolica di Miyazaki


Miyazaki, 7 aprile 1936

Rev.ma,

Nella bella occasione della S. Pasqua permetta che a nome dei missionari e mio le porga i più sentiti auguri di buone e sante feste, e che il Signore risorga realmente e sempre nel cuore nostro e in quello delle sue care figliuole. Assicuro preghiere speciali e confido di essere contraccambiato dalla sua carità di preghiere per noi tutti.

Si avvicina il tempo in cui le Figlie di Maria A. inizieranno a Tokyo l’Opera loro di bene per tanta povera gioventù. Non è mio compito dettare suggerimenti, ma siccome da qualche voce o stato d’animo mi sembra che a mio modo di vedere si va fuori delle intese generali per cui si ottenne il permesso da S. E. l’Arcivescovo, mi permetto di far presente:

  1. Che Don Cimatti assicurò S. E. l’Arcivescovo che le Figlie di Maria A. a Mikawajima avrebbero lavorato per la gioventù femminile, come i Salesiani lavorano per la gioventù maschile.

  2. È desiderio mio che le opere iniziate per la gioventù femminile nell’attuale parrocchia siano esercite dalle Figlie di Maria A.

  3. Ho la convinzione che se le Figlie di Maria A. lavoreranno per la gioventù povera ed abbandonata e stracciona di Mikawajima si attireranno le benedizioni di Dio e dell’Ausiliatrice e nostra e quella dei benefattori, in caso diverso faranno buchi nell’acqua. Opere in grande a più tardi se il Signore vorrà.

Sono mie idee condivise da tutti i Salesiani. Il timore forse delle Figlie di Maria A. sarà il piombare sotto le relazioni del parroco, non aver mano libera et similia… E forse temono un duplicato di Miyazaki. Quanto ho esposto è consiglio; non sta a me imporre. Ma in missione per poter lavorare con frutto bisogna che le Figlie di Maria A. lavorino con semplicità in perfetto accordo col sacerdote missionario che devono stimare come ministro di Dio e con cui coordinino il lavoro, con docilità, sommessione devota… se no buchi nell’acqua.

Voglia scusare la libertà: preghi e faccia pregare per me. Ossequi al Capitolo generalizio. Tutto nel Signore:

Don V. Cimatti, sales.

1649 / Merlino Alfonso / 1936-4-7 /


ad Alfonso Merlino, salesiano laico missionario in Giappone


7 aprile 1936

Merlino carissimo,

Grazie grazie grazie.

Niente paura. In patientia vestra possidebitis animas vestras.

Il Paradiso non è in questo mondo – o meglio è paradiso in questo mondo ciò che si vuol fare servir tale. Pensa qual è il paradiso di un pagano?

commerciante?

filosofo?

ignorante?

Quale fu il paradiso di Don Beltrami? Vivere per patire. Scrivi al buon Arri: “qual è il tuo paradiso?”.

Animo. Il Signore vede, nota, conta e retribuisce alla fine della giornata. Fossimo felici qui… jam recepimus mercedem nostram. Fa’ quel che sai e correggi quel che puoi e devi.

Ti seguo coll’affetto e preghiera. Buona Pasqua e Gesù risorga continuamente in te.

Tuo

Don V. Cimatti, sales.

1650 / Tassinari Clodoveo / 1936-4-7 /


al chierico Clodoveo Tassinari, studente teologia a Hong Kong



7 aprile 1936

Carissimo Tassinari,

Sereno e tranquillo buttati senza timore in Dio, mi piglio io tutta la responsabilità.11

Squadra avanti… march!

Buona Pasqua! Gesù risorga ogni momento in te nei pensieri, parole, opere, coll’unione con Lui.

Ama la Madonna e Don Bosco e il tuo Angelo Custode.

Ti benedico e abbraccio.

Don V. Cimatti



1651 / Circolare salesiani / 1936-4-12 /


ai Salesiani della Prefettura Apostolica di Miyazaki



Prefettura Apost. di Miyazaki

12 aprile 1936

Carissimi,

Coi rinnovati auguri delle feste Pasquali vi do comunicazioni di alcune deliberazioni del Consiglio, prese nelle ultime riunioni, affinché siate informati delle cose nostre e per tempo prendiate gli opportuni provvedimenti e accordi. Si cercano provvedimenti per l’opportuno riposo dei confratelli. Intanto per quest’anno la muta degli esercizi per i missionari sarà in settembre; nel mese di Agosto il centro provvederà pel conveniente riposo dei confratelli a Aoshima.

Date le condizioni pietose delle nostre finanze, il consiglio ha mandato di far fronte alla situazione mese per mese, con piccoli prestiti, che sotto la vigilanza del Consiglio saranno messi in condizione di servire per il mantenimento dei missionari, in modo da non ricadere nella situazione attuale.

È rimandata a quando le comunità cristiane saranno più numerose la questione del come possa una residenza trovare in sé i mezzi di sussistenza.

Alla domanda di Don Cecchetti sulla possibilità di inizio a Beppu di un’opera di beneficenza analoga all’Ospizio, il Consiglio è di parere [che] si dia impulso all’asilo; non rigetti il soccorso iniziato, si informi sull’esistenza di opere del genere in città ed attendiamo che la Provvidenza ci faccia vedere il da farsi.

Don Cimatti fa il resoconto dello stato delle opere della Missione all’inizio dell’anno scolastico, e accenna alla necessità di dare sviluppo a Nobeoka per il crescente numero dei cristiani. Purtroppo mancano mezzi e personale.

Si approva la pubblicazione del Vangelo di S. Marco in edizione popolare.

Il Seminario per la redazione, Don Marega per le note, l’Ospizio per la stampa sono incaricati di mandare a termine al più presto l’impresa che si spera utilissima per la propaganda.

Il S. Padre domanda specialmente alle comunità religiose offerte di preghiere e sacrifici per la conversione della Russia.

Ogni missionario veda di portare in forma privata il contributo nella forma che ritiene più utile per il buon esito di questo apostolato.

Vogliate pregare assai per il

Vostro aff.mo

Don V. Cimatti



1652 / Ricaldone Pietro BS / 1936-4-15 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Entrate e uscite12

[15 aprile 1936]

Rev. mo Sig. Don Ricaldone,

Non si spaventi, non si spaventi al leggere il titolo pensando che voglia farle il bilancio consuntivo o preventivo a base di cifre della nostra amministrazione… Lei può già prevedere quale possa essere un bilancio di una missione salesiana… Ma non è di questo che voglio parlarle, ma di valori spirituali, valutati al principio del nuovo anno scolastico giapponese, iniziato al primo aprile. Sì, entrate ed uscite in uno sguardo complessivo nelle varie opere della missione di Miyazaki e dell’Opera salesiana a Tokyo.

Quali possano essere le entrate spirituali, desiderate dal missionario salesiano, è facile immaginarlo. Anime! Ed estendere al massimo numero di anime, specialmente giovanili la sua sfera d’azione. Il Signore, se, specialmente nelle circostanze attuali, ci tiene a corto di entrate materiali; ci dà l’ineffabile soddisfazione di metterci a contatto con un moltiplicato numero di entrate spirituali.

Le accenno le più importanti. Il Seminario vede entrare una ventina di nuove reclute, che porta così il contingente esattamente a cinquanta – e la casa è zeppa e mette il direttore Don Carò nel dolce obbligo di pensare ad un ampliamento. Quando?… L’Ospizio conta a 110 i suoi ricoverati – ad una quarantina i frequentanti esterni la sala custodia per bambini – una decina le aspiranti all’associazione delle sorelle della carità, e Don Cavoli, vigile organizzatore e provvido già si guarda attorno… Bisogna allargare i confini.

E intanto Don Liviabella si viene destreggiando nelle prime prove della incipiente tipografia dell’Ospizio, che già viene affermandosi con buoni lavori, fra cui “voci lontane” in italiano e “AI NI IKIRU” (vivere nella carità), il primo destinato a portare notizie ai benefattori dell’opera all’estero e ad estendere la rete di buona propaganda fra quanti vogliono con noi vivere la carità. Il secondo [ha] a [che] fare [con l’]opera di propaganda cattolica fra i pagani, interessandoli e avvicendandoli al problema delle opere di carità proprie dello spirito cristiano.

Se si deve giudicare dagli inizi dobbiamo formulare le più belle speranze di splendido successo per le anime. All’attivo delle entrate anche questo…

In zona Takanabe l’apertura di un nuovo oratorio festivo (Ososhima) ha richiamato oltre 120 frequentanti. A Oita il nostro Don Marega vede l’ASILO “Stella mattutina” allietarsi di oltre 80 frugoli, mentre Don Dumeez a Nakatsu riempie il vivaio di 22 future speranze e non ce ne entrano di più, per il Seminario e per le Opere salesiane. Il buon Don Cecchetti a Beppu, in attesa che la Provvidenza completi i mezzi necessari alla costruzione dell’atteso e desiderato asilo d’infanzia, ha raccolto dalla strada una povera famiglia… Che il Signore desideri anche in questa zona un’opera analoga all’Ospizio? Il materiale non manca certo a Beppu. Lo sanno le Figlie di Maria A. coi loro trenta angioletti…

A Tokyo Don Margiaria vede con gioia accresciuti a 22 gli allievi della scuola professionale mentre Don Escursell lavora attivamente a Mikawajima e già funziona una sala custodia di oltre 130 bambini ed il primo reparto esploratori tenuto dai cattolici a Tokyo. Nel reparto come nell’oratorio sono tutti pagani… Future speranze… per i futuri missionari.

È opera veduta simpaticamente dalle autorità ed ebbe il suo inizio il giorno di Pasqua. Cinquanta reclute, istruite dal nostro bravo Ch. Dupont, alla presenza di notabilità religiose, politiche e civili e di numeroso popolo, che meravigliato osservava, fecero la loro promessa solenne… E riandavo col pensiero agli anni belli, i più belli della mia vita, quando all’Oratorio di S. Luigi a Torino, mi deliziavo fra la fiorente gioventù del Terzo Reparto. Oh, spero assai assai per l’avvenire di questa istituzione e dei buoni effetti che produrrà.

Come ne viene producendo e ne produrrà assai più una recente istituzione “Shimaikai’’ (Associazione delle sorelle), ormai impiantata in tutte le residenze nostre a vantaggio dell’elemento femminile e col preciso scopo di formare l’anima femminile alla perfezione dello spirito giapponese e dirigerla allo spirito cristiano. Piccoli gruppi, fra loro collegati, esercitano, secondo le attitudini delle sorelle, l’attività educativa, sociale, istruttiva, di beneficienza, di sport, ecc. Le dirigenti il gruppo sono cattoliche; tutte le altre socie possono essere anche pagane. Anche in questa associazione, come in quella degli esploratori, preparazione alla vita, e direzione verso la pienezza della vita, Gesù. Ah, che bella entrata anche questa per la nostra missione.

La rivista di questa geniale associazione, di cui è vita il P. Gemeinder della Congregazione del Verbo Divino, è stampata dalla nostra tipografia di Tokyo. Lo zelante Padre all’occasione della sua venuta fra noi, tenne una riuscitissima missione a Miyazaki… Ah, che entrata di anime a più intimo contatto col Signore…

E Lei attenderà che le parli delle uscite. Uscite dolcissime che si risolvono in attivo desideratissimo. Due allievi dell’Ospizio escono ed entrano in Seminario. Tre allievi del nostro Piccolo Seminario sono usciti dal medesimo ed entrati per l’inizio del corso filosofico al Gran Seminario. Il nuovo gruppo si unisce così ai cinque che già vi si trovano. Totale, sette filosofi – un teologo… A quando, o Signore, i primi sacerdoti giapponesi per noi? Già pregustiamo per la fine dell’anno i primi salesiani giapponesi. Ma di questi a suo tempo.

Amato Padre, a sostenere tali entrate, occorrono entrate di altro genere… Lei comprende. Domando specialmente a tutti, preghiere, preghiere preghiere, affinché Gesù mi conceda le entrate materiali per formare quelle di cui le ho parlato. Ci benedica tutti.

Don V. Cimatti, sales.



1653 / Circolare alle F.M.A. / 1936-4-23 /


alle Suore Figlie di Maria Ausiliatrice missionarie in Giappone



Miyazaki, 23 aprile [1936?]

Alle Figlie di Maria Ausiliatrice,

È l’inizio del vostro mese… Lo dico in modo speciale vostro, e ne capite il perché. Che cosa dovrete fare per passarlo bene? Ecco alcuni consigli pratici:

  1. Per onorare la Madonna far meglio del solito i piccoli doveri quotidiani

  2. Far delle Comunioni di fuoco

  3. Dire bene il Rosario

  4. Proporsi la correzione di un difetto

  5. Privarsi di qualche cosa cui si ha ancora il cuore attaccato


Che cosa dovete domandare alla Madonna?

  1. Prima di tutto di corrispondere più fedelmente alla propria vocazione

  2. Voler ad ogni costo correggere i propri difetti

  3. Dignare me laudare te, Virgo sacrata…

Quale proposito vorrete prendere per l’avvenire… Amare e far amare e propagare la devozione alla nostra buona Mamma Maria Aus.

Vostro

Don V. Cimatti, sales.



1654 / Cecchetti Albano / 1936-4-25 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



[25 aprile 1936]

Carissimo Don Albano,

  1. Ho qui la raccolta dei suoi ottimi scritti (attendo sempre un po’ a rispondere perché, in generale, non c’è uno senza due e qualche volta tre), dolente di arrivare in ritardo per la Messa di Don Bosco (che sto cercando) e sto pensando anche per la macchina. Badi però che non mi intendo di queste cose di macchine. Veda o con Don Pedro o Don Tanguy o altri pratici di scegliere quanto può andare bene e Don Cimatti contribuisce con metà (purché non sia una cannonata). Parleremo chiaro anche di questo trasporto… di manoscritti…

  2. Per le Ss. Messe riceverà da Don Liviabella (i numeri dati prima a me e segnati sul registro danno 49 – riceverà 50) e in caso conteggio le Ss. Messe nel numero seguente.

  3. La questione di cui scrissi due volte sullo stare in guardia di alcuni cristiani che vengono (forse) da Tokyo, in breve è questa:

    1. Dall’Ospedale Betlemme dolorosamente sono partite la capessa, la dottoressa e una decina di infermiere;13

    2. La dottoressa è di Beppu e andrà a lavorare al Sanatorio di suo padre (non so dove sia). Pare che la capessa abbia casa a Beppu;

    3. Ragioni: si dice ispirata dal S. Cuore a fondare una congregazione indigena e cerca colle sue compagne legate a Lei una missione che le accetti;

    4. La cosa che può essere buona in sé, al momento certo, per quello che è avvenuto a Tokyo, e perché c’entra e disobbedienza e anche molta esaltazione in queste teste, promesse fatte davanti al Signore, rotte, ecc. – qualora pensassero di venire da noi, non è il caso di dar loro illusioni o speranze. Andremo coi piedi di piombo;

    5. Ad ogni modo se qualcuna viene a Beppu è sperabile [che] sia buona cristiana: verrà alla missione. Parola d’ordine: non legarsi con compromessi. Se le consta che vadano dalle Figlie di Maria A., medesima norma. Trattiamo bene e con carità, ma al momento bisogna seguire la regola data. E poi… preghi preghi per me.

Mi pare che a Tokyo tutto proceda benino. Deo gratias! Tutti desiderano le sue barzellette e poi di vedere Lei.

Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1655 / Studentato di Tokyo / 1936-4-26 /


Visita canonica al Noviziato-Studentato di Tokyo



Tokyo, 26 aprile 1936

Festa di Don Bosco


In occasione del ritiro (esercizi spirituali) di metà anno fatto al Noviziato-Studentato Don Bosco di Tokyo, feci pure la prima visita ordinaria nella settimana 19-26 Aprile 1936.

L’ordinamento delle due case e dal punto di vista igienico, intellettuale e morale (pur mancando ancora molte cose, troppe cose necessarie specie allo studentato filosofico-teologico) è ottimo.

La sanità, l’applicazione allo studioso spirito di pietà e salesianità è, ringraziando il Signore, quale si può desiderare. Deo gratias. Si sforzino tutti di continuare.

Bisogna dar forma e perfezione alla biblioteca ed al materiale d’insegnamento letterario, storico, scientifico dello studentato.

Il Signore benedica e mantenga tutti nella sua santa grazia.

Il Visitatore

Don V. Cimatti, sales.

1656 / Superiora F.M.A. / 1936-4-28 /


a una Superiora delle F.M.A. in Giappone


[28 aprile 1936]

Rev. Madre,

Di passaggio… un saluto. Non avrei avuto tempo a venire e fermarmi… Preghi per me. A Tokyo si sente sempre di più la necessità della presenza delle Figlie di Maria A. A quando? Prego di cuore.

Tutto suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


Ossequi cari alle consorelle, suorine, novizie e aspiranti e un bacino a tutti gli angioletti.

A tutte: la primavera c’insegna: rinnovamento – impulso di vita – frutti copiosi.

1657 / Ricaldone Pietro BS / 1936-4-30 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Scuola professionale Don Bosco e mostre di vario genere14


[30 aprile 1936]

Amatissimo e Rev.mo Sig. Don Ricaldone,

Don Bosco santo è stato festeggiato in questo anno dai suoi figli di Tokyo, oltreché colla solennità dei riti religiosi e con un’ottima preparazione spirituale di un corso di esercizi, coll’inaugurazione della scuola professionale a Lui intitolata in Tokyo. Detta scuola avendo il riconoscimento legale della provincia, fu onorata per la circostanza dalla presenza del sottoprefetto, e delle massime autorità civili ed ecclesiastiche delle circoscrizioni vicine – e per festeggiare il gran Santo italiano, S. E. Auriti, Ambasciatore d’Italia e rappresentanti di altri Stati, del clero, delle Congregazioni religiose e dei Cooperatori e Cooperatrici salesiane della Capitale. Il servizio d’ordine, eseguito inappuntabilmente dai confratelli coadiutori, dagli allievi e maestri della scuola e dal Primo Reparto esploratori Don Bosco, di recente istituito all’Oratorio di Mikawajima; la parte musicale e di accademia, affidata ai nostri novizi e studenti teologi e filosofi, uniti in fraterna unione alla scuola.

A dar tonalità alla festa di Don Bosco non mancavano i frequentanti l’incipiente oratorio festivo. Festa scolastica dunque, intonata alla serietà delle cerimonie inaugurali alla presenza delle competenti autorità – festa religiosa e salesiana, nell’esplosione giuliva dei cuori dei figli, degli allievi, dei benefattori ed ammiratori di Don Bosco, che lodano il Signore – festa della riconoscenza salesiana manifestata alle autorità, ai benefattori, a quanti intendono di lavorare con lo spirito animatore di Don Bosco per la salvezza delle anime in Giappone.

Il programma stabilito ne era la manifestazione, e, bisogna dirlo, fu svolto con fede, con amore, e riuscì di piena soddisfazione a tutti. Il poderoso coro dei nostri chierici specialmente nella Messa “Cantiam di Don Bosco” a 3 voci, scritta per l’occasione, nella solenne antifona “Corona aurea”, nell’Operetta “Marco il pescatore” tradotta in giapponese, si affermò fra la meraviglia e il compiacimento universale.

Il Primo Reparto Esploratori Cattolici di Tokyo poi, sotto la guida del nostro impareggiabile Dupont, eseguì ben riuscite evoluzioni e saggi inappuntabili fra gli applausi degli intervenuti. Il bravo Don Margiaria o quanti lo coadiuvarono possono essere soddisfatti: la solenne inaugurazione, allietata da un tempo splendido, non poteva riuscire meglio.

Ma la parte caratteristica fu che la famiglia salesiana sparsa in tutto il mondo, era pure presente alla festa. La geniale idea di presentare al pubblico di una modesta esposizione di saggi di lavori tipografici, l'attività non solo della scuola professionale Don Bosco di Tokyo, ma anche di quelle salesiane all’estero, ebbe la sua manifestazione concreta, ben riuscita e per la prima volta in Giappone in questa bella festa.

Risposero al nostro appello 34 scuole tipografiche salesiane e librerie editrici, e con saggi di ogni genere, dai più semplici d’indole strettamente didattica a quelli che posson fare onore a scuole fra le più provette, vennero di lontano a decorare la nuova scuola, ad incoraggiarla, a dire l’unione di carità, che nel nome di Don Bosco deve legare figli ed allievi di tutto il mondo.

Nel salone centrale della scuola su una maestosa colonna a ripiani in stile moderno, erano disposte in bella mostra le pubblicazioni finora edite dalla nostra scuola, fra cui primeggiavano le periodiche (Don Bosco e le Letture Cattoliche), ed anche un saggio didattico riuscitissimo degli allievi, dal manoscritto alla composizione – stereotipia – stampa. Su appositi ripiani, fiancheggianti le quattro pareti, erano disposte le produzioni tipografiche inviate dalle altre scuole e librerie editrici nostre, il tutto armonicamente collegato da sobrie ed eleganti decorazioni del nostro Ferrari.

Mi permetta una rapida rassegna, che, non fosse altro, servirà come modesto tributo d’omaggio riconoscente a quanti concorsero alla mostra.

Nel gran corridoio d’entrata, in alto, a mo’ di festoni dai colori sgargianti, avvisi, manifestini, cromolitografie, copertine colorate ecc. delle varie scuole e su tavoli lungo la parete a destra i magnifici saggi di composizione e disegni di legature della Scuola Professionale Don Bosco, San Benigno Canavese. Entrando nella sala, magnifico colpo d’occhio!

La parete a destra è quasi tutta occupata dall’ingrandimento della Casa Madre, l’Oratorio di Torino, che attira subito l’attenzione per l’imponente numero e varietà di edifici, cui fanno ala, fra ornamentazioni delle bandiere del Giappone, del Papa e d’Italia, buone stampe in nero e a colori ed i programmi delle scuole professionali. In alto quasi ad inghirlandare la decorazione, le belle copertine dei Bollettini Salesiani, di Gioventù Missionaria nelle varie lingue. Sui tavoli sottostanti inizia la serie delle scuole, a destra la Sicilia, con Catania, Ospizio S. Cuore e Palermo, Istituto S. Filippo. Ottime e caratteristiche le produzioni presentate e le splendide fotografie.

Segue Ravenna, scuola professionale S. Apollinare, che si impone nelle sue produzioni a tinte vivaci forti, vero simbolo dell’ardore romagnolo di quei bravi allievi: le significative fotografie dello svolgersi della vita nell’Istituto e di saggi di lavori, e più il magnifico album per le firme, ammiratissimo per la fine legatura, avvincono subito l’attenzione del visitatore, che si indugia con compiacenza ad ammirare, e vuol avere il piacere di mettere o la firma o un motto-ricordo della sua visita.

Anche le librerie editrici di Faenza e Pisa presentano varie delle loro pregiate produzioni, saggi anche questi dell’attività tipografica della premiata scuola di Ravenna.

Il centro è occupato dai saggi della SEI di Torino: mi pare si possa dire di essa “tanti nomini nullum par elogium”. Ma il nostro pensiero, come salesiani, era attratto e costretto a lasciarsi trasportare come in una fantasmagoria lontana, nell’osservare proprio nel centro, fra le pubblicazioni della SEI, alcuni dei primi fascicoli delle Letture Cattoliche di Don Bosco. Li ho voluti sfogliare con senso di vera devozione e paragonavo i modesti, molto modesti volumetti, che tante buone battaglie del Signore avevano combattuto, cogli splendori di edizioni da cui ero attorniato… E rivedevo il Padre che faticosamente lavorava… finché non ebbe una tipografia sua… e lo rivedevo a Valdocco, in colloquio con un giovane sacerdote, che si rallegrava con Don Bosco del sapiente e ardimentoso sviluppo dato da lui all’arte tipografica… “In queste cose Don Bosco vuol essere sempre all’avanguardia del progresso”... Ed oggi quel sacerdote ora Pontefice afferma: “Le opere di propaganda tipografica e libraria furono proprio le opere della sua predilezione e formarono il suo nobile orgoglio”… E con un groppo alla gola riguardavo la verifica delle parole del Papa nelle Opere dei Figli, qui convenuti da tutte le parti del mondo… Non potevano inviare da Torino cimelio migliore per la nostra mostra!

E accanto alla SEI, S. Benigno Canavese con interessante mostra, cui segue Genova Sam-pierdarena, Ospizio S. Vincenzo de’ Paoli e La Spezia, scuole S. Paolo. Si estasia l’occhio nel riguardare l’esattezza dei lavori di commissione (réclame, inviti, composizioni commerciali, ecc.) che sono anche indice delle molteplici relazioni di cui godono le due scuole, quanto la nitidezza delle edizioni librarie di ogni genere.

E dall’alto, su questo popolo di lavoratori, su queste opere di attività operaia, guarda sorridente l’effigie di un lavoratore esemplare, il Duce.

L’angolo fra le pareti è occupato da Roma, Istituto Pio XI. La mite figura del Papa missionario domina benedicente i suoi figli, che lo inghirlandano con un festone ornamentale formato dalle migliori, svariate loro produzioni.

Nel braccio di fronte all’entrata prendono posto le scuole d’Europa. Lubiana, Collegio San Francesco e Radna, scuola di perfezionamento, presenta fra l’altro una fioritura incantevole di policromie sui costumi locali.

La Francia con Nizza-Mare, Oratorio S. Pietro e Marsiglia, Oratorio S. Leone con le pubblicazioni di propaganda dell’Opera Don Bosco. La Mulattiere ci fa vivere nel mondo della beneficenza, di cui è dispensatore generoso e insuperabile il popolo francese, mentre il Bollettino Salesiano francese ha voluto concorrere con quanto di meglio (e non è poco!) sa interessare ed eccitare tale carità a favore delle Opere salesiane. Si rivisse con Don Bosco, fondatore di queste due case, nei suoi storici viaggi in Francia.

Per il Belgio si presenta Woluwe St.-Pierre, Orfanotrofio S. Giorgio fra l’altro con magnifiche immagini. Quello che richiama l’attenzione di tutti sono le produzioni interessantissime non solo dal punto di vista tipografico, ma dal punto di vista missionario di Lakafubu (Katanga – Congo Belga), scuole professionali. In paese di missione, non possono non intercalare al sommo gli sforzi che per la medesima santa causa, fanno i fratelli in apostolato.

Prendendo in mano i bei libretti di propaganda religiosa, di insegnamento e di preghiera in lingue per noi incomprensibili, si pensa a ciò che costa la salvezza delle anime…

Ed ecco l’Ungheria con Ràkospalota, S. Stefano e Szmbathely, Ospizio. I giapponesi stessi, che nell’arte dei colori sono maestri, si soffermano meravigliati alle produzioni finissime della scuola: illuminate in pieno dai raggi del sole, risaltano ancor più gli smaglianti colori.

L’occhio soffuso da queste gamme di colori, si riposa in Spagna. Las Palmas, scuola professionale del S. Cuore ci trasporta per un poco nel mondo incantevole delle Canarie. L’arte arabo-moresca bellamente armonizzata con quella moderna ci si presenta con produzioni impeccabili.

Ed anche l’Africa è rapprescntata: l’Egitto con Alessandria d’Egitto, Istituto Don Bosco di cui ammirati sono i saggi arabici, e il Capo di Buona Speranza con la Scuola professionale Ven. Beda espongono ottimi lavori in cui non sai se più ammirare la compitezza e varietà delle composizioni o l’elegante maniera della presentazione.

Una piccola esposizione di oggetti religiosi e di devozione fa passaggio alla parete a sinistra. L’Asia ha pure inviato i suoi rappresentanti: Macao, orfanotrofio con le sue nitide ed eleganti produzioni in portoghese; Hong Kong, scuola St. Louis con magnifiche foto di lavori eseguiti e con caratteristiche produzioni in cinese. Calcutta, Catholic Orphan Press, colle sue produzioni tipografiche religiose in servizio della propaganda missionaria.

L’America non vuol essere inferiore alle altre parti del mondo ed invia ottimi rappresentanti, che si schierano lungo la parete a sinistra. Un’ampia carta del mappamondo fra ornamentazioni geniali dà un’idea dello sviluppo mondiale delle opere salesiane.

I Giapponesi sostavano a lungo sulle produzioni inviate dal Brasile, punto importante della loro emigrazione. Nichteroy, Collegio S. Rosa; Bahia, Collegio SS. Salvatore con splendide fotografie erano fatti segno all’ammirazione dei visitatori.

Il Centro America si fa notare assai con Granada, Collegio Don Bosco, e Panama, Ospizio San Michele: ottime in ogni senso le produzioni che crescono di valore al pensare alle piccole mani operaie che le hanno formate.

L’Argentina si afferma con Cordoba, Collegio Pio X con una ricca esposizione di saggi di ogni genere, in cui si ammira gusto, ordine ed effetto che colpisce ed avvince. La Paz, Bolivia, Collegio Don Bosco presenta buoni saggi e illustrazioni. Lima (Perù), scuola S. Rosa, si impone subito ai visitatori specialmente colla superba collezione di libri scolastici per le elementari, degni davvero di accurato esame.

Chiude la serie il Messico con Puebla, Collegio S. Ignazio, che attira a sé gli sguardi di tutti colla splendida “Revista de Oriente”; e Messico, Collegio Colòn, che domina fra l’altro per i suoi libri illustrati. Emerge per pregi indiscutibili di arte tipografica e legatoria quello sulla Vergine di Guadalupe, la cui venerata immagine campeggia fra le produzioni, e così coll’effigie di Maria si chiude la mostra.

Il visitatore si sofferma ancora in uno sguardo d’assieme e piena la mente ed il cuore delle sante emozioni provate in questa gita mondiale, dà all’uscita una capatina al nuovo laboratorio dei sarti; sono ammirati i nuovi banchi da lavoro e di taglio, le nuove macchine e la bella mostra didattica ideata dal nostro Masiero.

La scuola è così anche civilmente inaugurata, e si propone quanto era desiderio di Don Bosco “sempre più e sempre meglio”.

Giacché siamo in tema di mostre o esposizioni non le sarà discaro sapere una nuova riuscitissima iniziativa del nostro Don Dumeez a Nakatsu. É riuscito ad attirare alla Missione circa 5000 visitatori ad una mostra di oggetti religiosi, di indumenti e di quanto può servire al servizio del culto cattolico. Nel gran salone della missione, messo a festa con ornamentazioni dei colori nazionali, all’entrata il Presepio e di fronte, quasi a contrasto, il Calvario con una magnifica riproduzione del Cristo di Limpias. che nella sua straziante realtà fece meravigliare, commuovere ed interessare non pochi visitatori.

Lungo le pareti e su tavoli splendidi arazzi, ricchi paramenti, stendardi, immagini e statue sacre e sul palco un altare parato al completo. Su ogni oggetto le spiegazioni relative, chiarite a viva voce dal personale di guida.

Effetto? Visite numerose alla mostra, richiesta di molte spiegazioni, ottima propaganda insomma, in parte coadiuvata anche dai giovani oratoriani che accompagnando i loro genitori, loro ripetevano quanto avevano appreso all’Oratorio. In tutti ammirazione e meraviglia. La via è lunga, polverosa o irta di ciotoli: passo passo, lentamente si tenta di procedere. Ci benedica tutti, specie il

Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.




[

1658 / Barbaro Federico / 1936-4-30 /


al chierico Federico Barbaro, tirocinante



Miyazaki, 30 aprile 1936

Barbaro carissimo,

Abbiamo parlato di quel materiale sulla carità, ma è rimasto a Tokyo e mi urgerebbe… O inviami i fascicoli o fammeli copiare… Capisco le vostre firme.

A Moro: mi mandi presto le foto prese dell’esposizione (se può due copie) ed anche Don Margiaria (mi basta una).

Moro ha consegnato la biografia di Don Piacenza? Prega per me e testa sul collo – lingua in bocca e… in piedi sempre.

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1659 / Ricaldone Pietro / 1936-4-30 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 30 aprile 1936

Rev. mo Sig. Rettor Maggiore,

In base al prescritto dei Reg. nostri le invio sommaria relazione sullo stato della Cooperazione salesiana in Giappone nell’anno 1935-1936.

Ringraziando il Signore anche in quest’anno si è segnato un nuovo progresso nell’Opera che:

  1. Ha inscritto una trentina di nuove reclute.

  2. Ha fatto a Tokyo la prima riunione familiare dei Cooperatori.

  3. Ha dato al Don Bosco, organo di cooperazione per i cooperatori che non leggono lingue straniere, la vera forma del Bollettino Sales., avvicinandosi sempre più al tipo generale. Ne inviai copia in precedenza.

Voglia benedire questa branca importantissima di attività salesiana e cristiana di vera azione cattolica, che potrà svilupparsi assai quando il Superiore salesiano avrà la possibilità di essere staccato dalla Missione e in centro ove possa lavorare specialmente a questo scopo.

Voglia benedirci tutti e specialmente chi si professa nel Signore

Don V. Cimatti, Visit.



1660 / Dal Fior Luigi / 1936-5-2 /


al chierico Luigi dal Fior, studente di teologia


+ 2 maggio 1936

carissimo D. Dal Fior,

Grazie della tua e delle belle notizie che mi dai. Ho sentito parlare assai bene delle vostre esecuzioni all’Hibia. Quando potrò aiutare in qualche cosa, basta che mi preavvisi. Quanto alle mancate lezioni non saprei perché quel bravo Maestro Comelli non si sia fatto vivo: non c’era che d’andare a Lui.

Quanto alle tue difficoltà musicali (non pensarle tali) fa’ come suggeriva D Bosco “buttati in acqua e nuota”. Sta’ certo che non annegherai. Chi ti parla lo fa per esperienza e in vita sua non ha dovuto far altro.

Coraggio Luigi e arrivederci. Ti ricordo cotidie.

Tuo D. V. Cimatti, sales.


1661 / Ricaldone Pietro / 1936-5-3 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



3 maggio 1936

Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,

Ricevo la sua carissima dell’11 Aprile e la tiratina d’orecchie. Dal Padre si pigliano anche le bastonate. Desidererei sfatare (ma non so come fare) le dicerie che “Don Cimatti scrive qua e là che i Superiori non rispondono”. A me non consta di averlo fatto – se fu fatto, l’ho fatto qualche volta coi superiori, su questioni in cui urgeva soluzione che non volevamo prendere da noi – non ho coscienza di averlo fatto con altri. Che interesse devo avere a scriverlo ad altri, mentre sono i Superiori che devono risolverle tali questioni? Beh… Beh… Ne hanno dette e ne dicono tante… Laetare et benefacere… E lasciar cantar le passere…

Per la questione finanziaria… Penso che siamo figli di Don Bosco, saremo sempre come siamo ora… e finché Don Cimatti dovrà fare quel che fa, assillerà sempre i Superiori e tutti… Unico dispiacere di non saperlo fare come Don Bosco – nelle sue proporzioni – nei suoi risultati. La frequente lettura della vita di Don Bosco mi eccita a fare ancor di più su questa linea (cioè propaganda, insistenza, ecc…) perché ho bisogno di tutto e di tutti.

Senta, amatissimo Sig. Don Ricaldone, mi ferisce il cuore “abbiamo la pena di udire ad ogni momento che non vogliano fare”. Non penso che Don Cimatti ad ogni momento dica così: no, no. Per me è chiaro questo:

  1. Troppo poco si conosce il Giappone e l’anima giapponese anche dai nostri cari Superiori.

  2. Al momento siamo nelle condizioni più felici per impostare bene le opere (parlo della nostra Pia Società), prima che svolte inopportune mettano dei bastoni nelle ruote (l’avvenire è nelle mani di Dio!).

  3. In Giappone o seguire la tattica giapponese nelle loro conquiste territoriali, commerciali, intellettuali… (avanti sempre… sempre più e meglio…) o non concludere. È il programma di Don Bosco e del Papa (naturalmente applicato al bene).

  4. La missione e le opere nostre sono in Giappone: dunque mezzi proporzionati a questa grande nazione.

Questo è quello che pensiamo noi. La finale della sua lettera: “Sui piani attuali della Provvidenza” è chiarissima, e le confesso che fu sempre il povero mio pensiero. Lavorare con serenità di spirito, con pace ed allegria del cuore – mi pare che ci sia pure. La questione dell’impossibilità dei Superiori a venirci in aiuto et similia è affare loro, ma ciò non impedisce che noi si domandi e che i Superiori studino le forme di venirci in aiuto, e ce ne sono tante.

Per le questioni burocratiche di conti ecc. scrivo al Sig. Don Giraudi. Non si spaventi, amatissimo Sig. Don Ricaldone, di dover trattare questioni finanziarie: una buona metà, se non i tre quarti della corrispondenza del nostro Don Bosco, sono proprio su questo tema e su temi burocratici (denaro e burocrazia… le cose più seccanti quando non si ha il primo e quando si ha da fare con la seconda). Il Signore ci aiuterà.

Dunque? Mi chiami a far il Segretario, e ne guadagneremo tutti. Nel mese di Maria voglia pregare in modo speciale per il

Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.




P.S. Il nostro bravo Don Arri è in via di guarigione perfetta. Se continua così fra due mesi uscirà dall’ospedale e potrà entrare in vita di comunità. Deo gratias. Gli altri confratelli in generale (quelli della missione) stanchi, ma speriamo nei rinforzi.

La promessa visita del Superiore nel 1935 non l’avremo forse nemmeno nel 1936? E quanto sarebbe necessarial

Come verrei volentieri a far da segretario al posto del caro Don Gusmano! Oh, come andrei volentieri allo Studentato come maestro di musica e altre materie! Saranno realtà possibili? Certo se Dio vuole e con Lui se lo vuole il Rettor Maggiore. Oh, come tutto andrebbe bene in terra giapponese, perché il guastamestieri è sempre solo l’incorreggibile figlio suo

Don V. Cimatti


La dolorosa notizia di Shillong15 ci mette in unione spirituale più intensa con quei cari confratelli così duramente provati dal bacio del Signore.

1662 / Ricaldone Pietro / 1936-5-3 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



3 maggio 1936

Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,

Grazie del suo ultimo bigliettino in cui promette il commento desiderato. Grazie. Don Cimatti ringrazia a nome di tutti. Rendiconto mensile:

Salute: divento come tutti gli uomini vecchio e quindi…

Lavoro: al solito. Si cerca nonostante la penuria estrema di personale e di mezzi di tener le posizioni, rassodarle e specialmente non lasciar mancare alle anime i mezzi indispensabili, e sta qui il difficile, il riuscirci, ed è il massimo dolore.

Pietà, ecc.: al solito. Quando posso fare in comune vado avanti discretamente, quando sono solo, mi viene da dormire in tutti i sensi. La buona volontà non manca e non viene meno.

Regole e santi Voti: nulla di speciale. Pro castitate tuenda in me et in aliis Domino indesinenter tamquam victimam offero me.

Carità: numquam exicidit.

Ho iniziato le visite che spero finire in maggio e in giugno invierò notizie dettagliate.

Per cose nostre. Fatto visita consolantissima al noviziato e studentato filosofico e teologico a Tokyo. Deo gratias! Bene.

Il 26 (Aprile) festa di Don Bosco inaugurazione civile della scuola professionale – intervenne il sottoprefetto di Tokyo – l’Ambasciatore d’Italia – rappresentante del Belgio e la notabilità del dintorno – molti per lettera.

Bene tutto. Esito della visita dirò – elemento coadiutori difficilissimo – spiegherò.

Per carità non mandino in Missione studenti chierici falliti. Tokyo ne ha tre… Ma spiegherò. Ad ogni modo l’elemento artigiani dà buone speranze. Per fortuna gli interni sono cristiani – ho due domande per il noviziato fra di loro. Deo gratias!

Anche i nostri giapponesi (8) del Gran Seminario fanno bene e hanno portato là lo spirito di Don Bosco, ed i Superiori ne sono contenti. Sono 106 in tutto. Il Rettore invitò chi desiderava occuparsi dell’Oratorio festivo ed opere di beneficenza (visita ai poveri, ammalati): solo i nostri di Miyazaki si misero tutti in nota. Deo gratias.

In missione attendo Don Lucioni e buoni rinforzi. Unisco lettera ai Superiori per le nostre necessità e scongiuro ci si aiuti, se no si muore.

Don Rodriguez a tutt’oggi non lo capisco. È ammalato o preoccupato della salute. Riuscirà bene in giapponese…

[manca il seguito]

1663 / Dal Fior Luigi / 1936-5-5 /


al chierico Luigi Dal Fior, studente di teologia


+ [5 maggio 1936]

carissimo Dal Fior,

Ricevo da Torino notizia di offerte fatte dai tuoi (Dal Fior Luigi e Girelli Silvino). Appena avrò in mano spero ci sarà tanto da comprare (se tu lo crederai) quanto è nei tuoi desideri. Ed ora Luigi vorrei averti qui vicino e ripeterti quanto ti ho detto a voce e per iscritto:

  1. Ricordati che la musica non è tutto nella vita del salesiano e del sacerdote. Credilo a questo amico dell’anima tua che alla tua età ed ora forse più fortemente che allora, è provato da questa crudele maga. In guardia, figliuolo. Non crearti una vita di sentimento che ti farà soffrire enormemente sempre.

    1. Non posporre la musica al dovere.

    2. Quando suoni fa’ un atto di volontà ed offri ogni nota al Signore – in questo mese alla Madonna – idem quando canti.

    3. Qualche volta per castigo imponiti di non suonare, specie quando più lo desideri, e quando ne fai qualcuna delle tue.

      1. ho detto quando ne fai qualcuna delle tue. Attento al tuo carattere pronto, suscettibile… hai già avuto qualche urto in precedenza con Superiori… recentemente anche… Non che ci sia in te mal animo, ma gli effetti in te e negli altri sai quali sono. Sforzati dunque. Fosti sottoposto ad una prova. Non temere di sopportarla. Ti fa del bene in tutti i sensi. Ama nesciri et pro nihilo reputari, e dilata il cuore nella carità. Ora soffri – ora l’amor proprio contrasta, vuol la sua parte – e tu calpestalo… è l’unica via, caro Luigi. Non renderti schiavo di te.

E al momento null’altro. Mezzo indispensabile per metterti in rotta:

        1. Ogni giorno esame di coscienza ben fatto;

        2. Bocca chiusa a tempo e luogo;

        3. Ogni giorno qualche cosa per la Madonna.

Ti abbraccio e benedico

Tuo D. V. Cimatti, sales.


Sto finendo l’accompagnamento di tutte le lodi del Giovane Provveduto. Invierò poi… Grazie di quanto hai fatto per la festa… offri a Dio.


Farò ricerche di ferri e… vedremo il da farsi. Tu sta’ calmo.



1664 / Barbaro Federico / 1936-5-5 /


al chierico Federico Barbaro, tirocinante



5 maggio [1936]

Carissimo Barbaro,

Ti penso allegro (cum moderamine et in tempore opportuno… se no, pur passando i 100 Kg et ultra, sei leggero… È un saggio dei fuochi di fila di Miyazaki) e studioso (non stare su di notte) e santo come ti vuole il Signore.

Il mese di S. Giuseppe è un buon mezzo di azione spirituale: unione con Dio – lavoro per Gesù e Maria – parlare con Gesù e Maria.

Beh, guarda te e i tuoi allievi di quanto scrive S. Paolo ai Coloss. 2, 8 e prega per me.

Tuo

Don V. Cimatti, sales.


1665 / Superiori Maggiori / 1936-5-7 /


ai Superiori Maggiori della Congregazione Salesiana



Prefettura Apostolica di Miyazaki - Visitatoria S. Francesco S.


Miyazaki, 7 maggio 1936

Rev. mi Superiori,

Avvicinandosi il tempo in cui i Superiori stabiliscono il personale per le missioni, mi sento in dovere di presentare ai nostri amati Superiori le necessità di questa Missione e dell’Opera nostra in Giappone. In dieci anni circa da cui si è iniziato il lavoro con l’aiuto di Dio, della nostra Ausiliatrice e di Don Bosco e per opera dei Superiori ci si comincia ad orientarsi. Purtroppo il Giappone è poco conosciuto all’estero e forse anche da noi. Per noi è chiaro:

  1. Che nello sviluppo del nostro lavoro bisogna procedere colla stessa tattica con cui procede questo popolo meraviglioso nelle sue conquiste civili, militari e politiche, intellettuali e commerciali: “SEMPRE AVANTI E SEMPRE MEGLIO” in caso contrario si basisce [?] e si muore in tutti i sensi.

  2. Il momento spirituale per cui si travaglia questo popolo e le ottime relazioni in cui ci troviamo con tutti sono più che favorevoli ad uno svolgimento in pieno delle nostre attività.

  3. Occorrono mezzi appropriati alla nazione in cui ci troviamo, diversissimi da tutte le altre.

I Superiori in varie circostanze mi hanno paternamente invitato alla realtà del momento. La presente esposizione vuol dire ai Superiori le nostre reali necessità viste specialmente sotto il punto di vista del bene dei confratelli, scarsi di numero, stanchi non solo per il lavoro effettuato e che vengono effettuando in clima eccitante i nervi e snervante, ma anche per precedenti malattie ed indisposizioni – e che facilmente si abbattono per un lavoro di apostolato arido di frutti, lento, che esigerebbe da un lato la vera vita di apostolato, uso S. Francesco Saverio, e che per molti è difficile adattamento e pericolo per la vita di comunità e per la vita religiosa, dato il paganesimo in pieno che ne circonda.

Il personale in formazione sul posto sarà realtà fra qualche anno, ed anche quando sarà in grado di iniziare il lavoro di apostolato non lo si potrà mettere immediatamente allo sbaraglio. Supplico i Superiori a rendersi conto delle nostre necessità, e provvedervi nel Signore.

Non domando persone, ma personale. Affido questa mia richiesta alla nostra cara Ausiliatrice nel mese a Lei consacrato.


Opere Salesiane di Tokyo


Casa di Mikawajima. Parrocchia di 500.000 abitanti, cristiani individuati 300. Oratorio quotidiano (media 200). Sala custodia bambini nella mattinata (130). Reparto esploratori (30). Dispensario. Un prete, un chierico e un coadiutore. Il sacerdote aiuta le due case per le confessioni e fa scuola ai teologi. SCUOLA PROFESSIONALE DON BOSCO (sez. stamperia e sartoria). Allievi 25 – Oratorio festivo. Un prete, un chierico – quattro coadiutori. Il sacerdote è confessore al noviziato e ha lezioni in una scuola preparatoria di maestre. Dei quattro coadiutori quello inviato per [la] tipografia faceva in Italia il cuoco (ora si addestra come compositore) – uno è ammalato un po’ in tutti i sensi – due non sono in calma perché furono fatti loro sospendere gli studi da chierici, ed hanno sotto gli occhi i loro compagni di studi…

NOVIZIATO E STUDENTATO TEOLOGICO E FILOSOFICO (25). Un prete che si arrabatta dal mattino alla sera con la importanza del lavoro che ha tra le mani… Il personale che lo aiuta sono i filosofi e teologi… Con meno di così… Francamente fremo e piango quando prendo in mano il catalogo nostro e faccio delle passeggiate per il mondo della Congregazione e delle missioni nostre. Invidio, prego e penso… PETITE ET ACCIPIETIS di Gesù.


PREFETTURA APOSTOLICA DI MIYAZAKI. Ed ora diamoci il tono di prefettura…


NAKATSU. Missione, Oratorio, Collegio preparatorio al Seminario e Vocazioni (22): un prete, un chierico.

BEPPU: Missione, Oratorio, Cappellania Suore (15), Aspirantato, S. Infanzia (36): un prete anche confessore ad Oita e Nakatsu.

OITA: Missione, Oratorio, Asilo (80): un prete, un coadiutore.

Gli Oratori pressoché dappertutto sono quotidiani e alla sera della domenica le adunanze battono dappertutto sui trecento.

TAKANABE: Missione, tre Oratori settimanali, una dozzina di sotto-residenze: un prete vagante… Viene ora formandosi una città industriale (Nobeoka) con accrescimento mensile di circa 1000 abitanti; supera ormai Miyazaki… A Pasqua naturalmente non ho potuto inviare il prete. Deus scit. Quasi due ettari di terreno che affitto in perdita. Ah, le promesse di buoni lavoratori di terra!…

MIYAZAKI. Missione, Oratorio, Ospizio (110), Cappellania suore (4) che hanno oltre l’Asilo, collegetto (20) che bisogna pure accudire. Cristiani oltre 600 e grazie a Dio, praticanti, e il cristiano che pratica in Giappone è settimanale… Chiaro? Due preti, un chierico, un coadiutore.

TANO. Missione (l50)… fervorosi, fonte di vocazioni… Oratorio settimanale, perché non c’è il missionario residente. Due ettari di terreno che attendono chi lavori a vantaggio di tutta la missione… Chi metto?

MIYAKONOJO. Missione, tre oratorietti quotidiani, dispensario. Un coadiutore.

Il capo della missione al sabato va a Tano e, detta alla domenica una Messa, va dire la seconda a Miyakonojo, per tornare per il pomeriggio a Tano. Lungo la settimana o a Miyakonojo o in giro per portare almeno mensilmente il conforto a quei cristiani che non possono venire alle residenze. Durante l’assenza di Don Lucioni tento di aiutarlo o sostituirlo… Quid facere?

MIYAZAKI-SEMINARIO (54). Due preti (uno è Don Rodriguez, ammalato e che sta studiando il giapponese), due chierici. Pensando a quanto c’è da fare in un Seminario per la formazione… c’è anche qui da piangere e sperare in Dio e nei Superiori. Anche qui come all’Ospizio terreni da coltivare.


Il personale in formazione a HONG KONG [4] che al sei giugno saranno suddiaconi, poi secondo le intese precedenti li ritiro in Giappone.

A TOKYO 4 del secondo anno di filosofia (entreranno in tirocinio), 2 del secondo anno di teologia, e 5 del primo anno. Novizi 11 (3 coad. e 8 chierici).

A Tokyo Gran Seminario: 1 teologo giapponese; 4 seconda filos.; 3 prima filos.

Per il prossimo anno spero entreranno in noviziato almeno una mezza dozzina di giapponesi, più quelli che i Superiori credessero utili inviare.

Ecco la nostra reale situazione – siamo a terra per il personale in attività di servizio, che come risulta è numericamente insufficiente. Le relazioni dopo la visita diranno ai Superiori le difficoltà personali. La missione poi è al Sud e molto al Sud (carta alla mano) e le opere prettamente salesiane sono al Nord. Due dei Consiglieri a Miyazaki – due a Tokyo. Le sedute le faccio in due volte – non posso fare diversamente – né posso farle tutti i mesi, come per il Consiglio della Missione.

Se si riuscirà a concretare l’apertura della casa di Osaka (di cui invio lettera di quel Vescovo) i Superiori hanno promesso un prete ed un… che se servono per quell’Opera, naturalmente non servono per il resto. Ed intanto attendiamo tutti la promessa… Siamo gli… ESTREMISTI… non temano di venire in Estremo Oriente – è necessario… Implorando venia per la lungaggine ed efficace aiuto mi professo con tutta l’anima

Aff.mo nel Signore

Sac. Don V. Cimatti, sales.16


1666 / Circolare Salesiani / 1936-5-7 /


ai Confratelli della Visitatoria salesiana S. F. Saverio



VISITATORIA S. F. S.

Miyazaki, 7 maggio 1936

Carissimi,

Nel mese dolcissimo di Maria vediamo di infuocare il nostro cuore di amore per Lei e propagare ovunque la sua devozione.

Il 24 c. m. il ch. Filippa completerà gli ordini minori ed al 6/6 i nostri teologi di Hong Kong riceveranno il suddiaconato, dopo di che torneranno in Giappone. Preghiamo per tutti.

Per la zona di Tokyo gli esercizi sono stabiliti dal 2 all’8 agosto e saranno predicati dal Rev. Padre Matteo. In missione vi sarà una muta in settembre. Prego fin d’ora di pensare come farne beneficiare tutti i confratelli. Più tardi altri dettagli.

Il nostro Don Lucioni partito il 1 Maggio dall’Italia sarà a Shanghai il 23 c. m. Chi avesse eventuali commissioni per Shanghai può giungere ancora in tempo. Nel mese di Maggio e giugno si compiono le visite alle case della Missione. Chiedo [che] si preghi anche per la buona riuscita delle medesime.

Al momento non ci sono novità notevoli. Grazie a Dio dappertutto lavoro in pieno. Maria protegga la nostra povertà accresciuta dalle difficoltà del momento. Ancora col cuore pieno delle consolazioni che mi avete procurato nell’ultima permanenza a Tokyo, vi ringrazio e prego cotidie per voi.

Tutto vostro aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1667 / Circolare alle Suore F.M.A. / 1936-5-8 /


alle Suore Figlie di Maria Ausiliatrice missionarie in Giappone



Miyazaki, 8 maggio 1936

Alle figlie di Maria Ausiliatrice,

Si avvicina sempre più la festa della vostra cara Mamma e speciale vostra festa. I cuori di tutte saranno certamente animati ad onorarLa in tutte le forme a voi possibili. Ma siccome fu detto “DE MARIA NUMQUAM SATIS”, aumentiamo sempre più il nostro fervore verso di LEI regina e madre nostra. Il 17 c. m. a Roma si inaugura il nuovo tempio a Lei dedicato. Uniamoci in spirito e facciamo sì che tutto il nostro essere diventi degno tempio dello Spirito Santo nella fedele osservanza della nostra S. Regola e specialmente nel corrispondere alle grazie di Dio.

Disposizioni della S. Sede danno facoltà agli Ordini e Congregazioni femminili di fare in opportune condizioni gli studi speciali per la cura dei bambini e per il loro allevamento, segno chiaro dell’importanza che tale opera di carità viene ad avere di fronte alla Chiesa e per assicurare la salvezza a tante anime.

Il Signore benedica sempre di più il vostro lavoro e che possa produrre frutti immensi di bene per voi e per la Chiesa. Spero ci vedremo presto per la visita, intanto preghiamo per la buona riuscita della medesima.

Tutta la famiglia salesiana del Giappone è unita specialmente a voi per onorare Maria e pregare per le opere importanti che avete fra mano. Pregate pure specialmente per il

Vostro aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1668 / Cecchetti Albano / 1936-5-11 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



11 maggio 1936

Carissimo Don Cecchetti,

  1. Per il problema Nishida – disobbedienza formale al capo dell’Istituto – Don Liviabella e Sig.ra Osabune tentarono di ragionarlo – si fosse piegato… invano – quid facere? È un momento in cui bisognava fare così.

  2. Perché il Padre, che aveva affidato i figli all’Ospizio (promessa) li voglia portar via… non si sa. Egli viene a trovarsi così in posizione nuova di fronte alla missione, che manteneva i suoi figliuoli – bisognerà pensarci, tanto più che c’è il problema ancor in aria di Muraya – in pratica questa nuova posizione se la crea Lui – quid? Preghiamo.

  3. Per la Sig.ra Nagata e dottoressa (che parla solo quando è interrogata… e sempre nel senso dell’altra) quid dicere?

La Sig.ra Nagata parla di fondazione, di noviziato, ecc. Ho detto scriva chiaro le sue intenzioni. Intanto scrivo a Tokyo – ma ha fatto colla venuta delle compagne un pasticcio tale, che se prima si poteva sempre a qualche cosa pensare, ora non so davvero che concludere.

Insomma preghiamo, caro Don Cecchetti, che passiamo davvero brutti quarti d’ora. Il Signore sa e vede – Maria A. non ci abbandonerà nel suo mese. Preghi per il

Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.



1669 / Marella Paolo / 1936-5-12 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Miyazaki, 12 maggio 1936

Eccellenza Reverendissima,

Non so se l’E. V. sarà in grado di potermi dare qualche suggerimento per il problema seguente di cui forse è al corrente.

Un gruppo di otto donne (più o meno) mi piomba senza precedenti intese in missione a Beppu. Sono le fuoriuscite (in senso buono) dalla casa di Betlemme di P. Flaujac. La sig.ra Nagata (capo-gruppo) a Tokyo – pare dietro suggerimento di P. Candau – che pregò di aiutarla – parlò con me; l’intesa era che essa veniva ad tempus per riposarsi a Beppu, dove ha casa.

Viene con queste compagne e dice di voler fondare una Congregazione, noviziato, ecc. Ho detto chiaro e netto in iscritto quanto ho in testa e le ho dato un’idea di quanto è necessario per la vita religiosa, specie obbedienza (e pare ne abbia poca) – insomma non le ho dato né voglio darle inutili illusioni.

Ad ogni modo (pur scrivendo a S. E. l’Arcivescovo di Tokyo) desidererei qualche direttiva:

  1. Per non far pasticci;

  2. Per non venire meno a quella solidarietà di azione che mi pare necessaria in queste cose;

  3. E per non fare del male alle anime.

Preghi per me “quia versor in tribulationibus propter inopiam pecuniae”.

Il nostro Don Lucioni annuncia il suo ritorno il 23 c. m. a Shanghai.

Voglia benedire i poveri salesiani specialmente il 24 c. m. festa di Maria A. loro Patrona con una benedizione speciale.

Tutto suo nel Signore

Don V. Cimatti


P.S. - Oggi festa onomastica del S. Padre abbiamo pregato in modo speciale per il suo rappresentante in Giappone.

1670 / Circolare alle Suore F.M.A. / 1936-5-12 /


alle Suore Figlie di Maria Ausiliatrice missionarie in Giappone



Miyazaki, 12 maggio 1936


14 Maggio 1936! Data cara al cuore delle Figlie di Maria A.: la data della Madre che si avvicina sempre più ad essere esaltata dalla S. Chiesa. Preghiamo intensamente per l’esaltazione della sua fedele serva.

Per me ciò che più mi colpisce nella santità della Mazzarello è la naturalezza, la semplicità della santità, che penso sia frutto dell’intima unione con Dio di cui si beava questa anima santa: “Far – cioè – le cose ordinarie in forma straordinaria, ossia per il Signore e in unione con Lui”.

Ecco il ricordo di quest’anno in questa cara occasione, assicurandovi che tutta la famiglia salesiana sarà con voi in spirito di preghiera per l’esaltazione della Serva di Dio; per la prosperità materiale e spirituale vostra.

Si avvicina la grande festa… Ah, che Maria ci faccia realmente tutti suoi devoti.

Pregate per il

Vostro aff.mo nel Signore

Don V. Cimatti, sales.

1671 / Cecchetti Albano / 1936-5-15 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



15 maggio 1936

Carissimo Don Cecchetti,

  1. Un po’ piccola… ma ho trovato la Messa di Don Bosco.

  2. Per la Nagata, calma. Le tratti come cristiane… e avanti. Se vengono a domandare a Lei, dica che Lei sa che la Nagata è venuta a Beppu a riposare. Gli articoli pare compaiono, perché si fa intervistare. Ma vedremo. Certo che da quanto appare non ha idea di vita religiosa. Lo sbaglio massimo suo (e gliel’ho scritto) è di essersi condotto dietro il codazzo.

  3. Per Don Pedro, quid dicam? Gli ho perfino scritto che se fossi nella bagna (come oggi) mi sarei rivolto a Lui per aiuto – unito a quanto gli scrivo di Lei sarà… quel che sarà.

Ah, caro Don Albano, l’amico indefettibile è solo Lui. Per me ho fede [almeno penso di averla… pur pregando “adjuva, Domine, incredulitatem (debolezza di fede) meam” se ci fosse] e sono sicuro che il Signore e la Madonna ci aiuteranno, pur essendo dai tetti in giù un momento terribile per tutti.

Il l6 c. m. giunge Mons. Piani a Yokohama.

Beh! Caro Don Cecchetti, preghi preghi e faccia pregare per me. Attendo lettera da Mons. Breton per combinare la venuta a Beppu. Oggi novena di Maria A.

Tutto suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.




1672 / Pasetto Giuseppe / 1936-5-15 /


a Giuseppe Pasetto, chierico salesiano


15 maggio 1936

Pasetto carissimo,

Grazie della carità che sarà perfetta quando pregherai per me ancor di più e quando lascerai “Monsignore” nella penna. Assicura pure la mamma che cotidie con te è nel calice santo in fractione panis. É poco quello che posso fare per compensarti di quanto fate per me. Tu sta’ allegro.

Non ti ho scritto per S. Giuseppe, ma eri anche tu in compagnia con quel farabutto di Grigoletto: non temere.

Ti abbraccio e ti benedico.

Tuo

Don V. Cimatti


P.S. - Invierò pacco. Il fare il bene secondo che vuole Dio non entra nei desideri vani. Allegro sempre.

1673 / Zanuso Guglielmo / 1936-5-15 /


al chierico Guglielmo Zanuso, salesiano



+ 15 maggio 1936

Carissimo Zanuso,

Grazie della tua carità. Ho inviato quanto mi dicevi al Cav. Storaci e spero sarà contento. Chissà che non sia un mezzo per condurre il marito sulla buona via.

Tu cerca di far bene il mese del S. Cuore, sai come? Favorendo anche in mezzo ai compagni le visite a Gesù.

Allegro sempre e prega pel tuo

aff. D. V. Cimatti, sales.


1674 / Fogliani Mario / 1936-5-25 /


a Mario Fogliani, salesiano laico missionario in Giappone


25 maggio 1936

Mario carissimo,

Ho tardato un po’ a risponderti sia per le occupazioni, che non mi lasciano regolarmente in sede, sia specialmente per pregare, al fine di darti non una risposta qualunque in cosa tanto importante.

Certo, Don Cimatti e tutti quelli che hanno avuto da fare con te, mi pare che in coscienza ti abbiano sempre parlato chiaro. Eccoti anche questa volta chiaramente i miei pensieri:

  1. Tu sei ammalato e materialmente e spiritualmente – te l’ho sempre detto e quante volte:

    1. per la prima, ne sei convinto, e le cure fatte lo dicono, e anche la vita tua attuale – avresti bisogno di tante cose che le condizioni attuali non ci permettono – e più la natura e modo di fare dei medici giapponesi, che a noi non soddisfano. Ad ogni modo quanto fu in nostro potere fu fatto;

    2. per la seconda, anche tu te ne convinci (e quante volte ne hai convenuto e con me e con gli altri). Sia la malattia, sia il tuo carattere ti portano a momenti terribili per te e per gli altri, e lo sai. Ed è specialmente allora che la lingua batte dove il dente duole (tu capisci) e allora brontoli, mormori e parli senza pensare con chi parli e con poco criterio – e tutti non ne rimangono certo edificati, perché hai l’abitudine di parlare più coi confratelli che coi superiori ed anche questo è un male.

Tutte le storie passate a Nakatsu e Seminario e ora a Tokyo hanno questa base. È tutto qui il massimo guaio. Don Cimatti e altri ti hanno ripetuto queste cose, e tu ne hai convenuto. A questo punto tu pensi: “Ma perché mi richiamano queste cose?… Anche Don Cimatti mi ha detto “Acqua passata non macina più…” e te lo ripete. “È seccante sentirsi dire le stesse cose!” Attento bene a capirmi: chi ti giudicherà in definitiva è il Signore – e nelle tue lettere fai frequente appello a Lui – e sta bene – certo Lui vede le tue intenzioni, i tuoi desideri di bene, la tua volontà ecc., cose che non si vedono sempre da quelli che ti devono giudicare dall’esterno. Tutti siamo uomini – e come Don Cimatti sa le sue miserie – così le sai tu. Se abbiamo le dovute condizioni di pentimento, certo il Signore perdona, ma per la tua formazione e per prevenire mali in avvenire i tuoi superiori sono obbligati a ricordarti anche queste cose, che come in passato, anche ora più o meno continuano, e fanno sì che naturalmente non si sia ancor contenti di te – tanto più che il maneggio della lingua non essendo privato, ma di dominio pubblico, i superiori sono obbligati a salvaguardare non solo te, ma anche gli altri. E bada bene che, come ti ho detto tante volte, ho la convinzione che tu non ti accorga di quanto dici, è anche per questo un dovere di più per parte nostra di ammonirti.

E allora mi domandi, quid faciendum?: non vedo che due vie:

  1. o ti senti di correggerti e metterti nella condizione di non far del male né a te, né agli altri – vigilando accuratamente la lingua e allora non c’è che continuare il tuo lavoro, e vigilare affinché il Signore e i tuoi superiori siano contenti di te. Al momento, penso che si sarebbe ancora in bilico per la tua ammissione ai voti perpetui – o almeno si è naturalmente sulle spine per ammetterti;

  2. o tentiamo una cura radicale della tua salute, e come Don Cimatti ti ha consigliato tante tante tante volte (e non solo Don Cimatti) non v’è che da pensare a un ritorno in Italia o in altra missione. Tu hai manifestato anche questo pensiero a qualche confratello.


Eccoti chiaro il mio pensiero che del resto ti ho espresso tante volte e in tante forme. Ho deposto queste mie povere parole ai piedi di Maria A. e le ho tenute sotto il calice nella santa Messa, pregando per te, caro Mario.

Tu sai quanto Don Cimatti ti vorrebbe vedere sano, santo e felice e lo puoi essere: dipende da te. “Si vis”.

L’Ausiliatrice e Don Bosco ti aiutino e proteggano e prega prega prega per chi ti ricorda cotidie.

Sempre tuo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


Conclusione: prega, consigliati, e davanti a Dio deciditi al più presto. Siamo appunto nella novena dello Spirito Santo. Il Signore ti ispiri a fare la sua santa volontà e quanto è per il bene dell’anima tua.

Tuo

Don V. Cimatti, sales.

1675 / Ricaldone Pietro / 1936-5-26 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



26 maggio 1936

Rev. mo Sig. Don Ricaldone,

Permetta che nella fausta occasione del suo onomastico a nome di tutti presenti i più sentiti ossequi e assicurazioni di speciali preghiere. Ah, vorremmo esserle i più vicini, noi più lontani, ma non vogliamo essere secondi a nessuno per l’affetto riconoscente a Lei, manifestato con l’osservanza delle regole e con quell’integrità di vita che Lei viene continuamente inculcando colla parola e coll’esempio. Preghi specialmente per chi gode ripetersi

Obbedientissimo figlio

Don V. Cimatti, sales.

1676 / Tirone Pietro / 1936-5-26 /


a Don Pietro Tirone, Direttore Spirituale Generale


26 maggio 1936

Rev.mo Sig. Don Tirone,

Grazie della sua da Buenos Aires. Colgo l’occasione per augurare, anche a nome dei confratelli, buon onomastico e assicurazione di preghiere vivissime.

Quanto alla questione Paulin (che domandava di essere riammesso come chierico) ho comunicato la cosa all’interessato, che spero la piglierà in buona parte… La responsabilità vada a chi tocca. Ed anche in queste circostanze permetta, amatis.mo Sig. Don Tirone, che le apra il mio cuore ed esponga chiaramente il mio pensiero, che vorrebbe al possibile, rimediare ad inconvenienti che spetta ai superiori eliminare.

Lei dice che in Giappone c’è la malattia attaccaticcia dei coadiutori che vogliono ritornare chierici.

a) Purtroppo che la malattia la portano dall’Italia – là furono ammalati – là non guarirono, anche perché non si parla loro chiaro, se devo arguire dalle motivazioni scritte sui loro documenti di emissione ai voti.

b) E alle volte si tratta purtroppo di opinioni personali dell’insegnante A, B, C, che fanno a pugni con quelle del Direttore o dell’Ispettore… ed i confratelli colpiti conoscono queste miserie.

Quid dicam? Mi sono sempre domandato se tali elementi siano fatti per la missione del Giappone. Ne ho tre in queste condizioni… (due di loro: Paulin e Ferrari) non avevano, si può dire, messo il piede in Giappone che manifestarono le loro pene al riguardo. Ignaro del loro passato che non riesce per nulla chiaro dai documenti, non potei altro che dire: “Abbiate la bontà di scrivere ai Superiori!”.

Optime per l’Azione cattolica: è quanto si cerca di fare secondo i suoi consigli. Amat.mo Sig. Don Tirone, quando è che i Superiori penseranno un po’ sul serio all’Estremo Oriente?

Quando è che verranno ad aggiustare un po’ le cose nostre e togliere di mezzo un cotal guastamestieri noto un po’ a tutti e che si chiama Don Cimatti?

Preghi per me – mi benedica e mi creda,

Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1677 / Zerbino Pietro / 1936-5-26 /


a Don Pietro Zerbino, segretario di Don Pietro Berruti Vicario Generale



26 maggio 1936

Caro Don Pietro,

Secondo il solito eccoti un po’ di lavoro. Ai Superiori maggiori presenta le cose bene, in busta – fammi insomma far fare bella figura – agli altri a mano.

Buon Onomastico… Pensa pure [che] Don Cimatti domanderà per te le cose più belle a Gesù.

Tuo

Don V. Cimatti

1678 / Cecchetti Albano / 1936-5-28 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



28 maggio 1936

Carissimo Don Cecchetti,

Sono un po’ lentino nel rispondere. Pensi i motivi…

  1. L’acclusa è affidata a Lei. Delle Lire 50 dei battesimi le accludo Yen 10 (il resto 3,94 lo tengo come imposta o sua elemosina)… È un’offerta che mi arriva ora e la invio, che chissà quando arriverà dall’Italia…17 E quando avrà eseguito o invii a me o spedisca a Torino (a qualsiasi ufficio salesiano e di là faranno recapitare).

  2. Per il cimitero spero liquideremo tutto col mese di giugno. Si lotta per il pane e finché non viene il sussidio Don Cimatti è sempre coll’arco teso.

  3. Da Don Pedro per ora, nulla. Il guaio è che il detto “eadem mensura qua mensi fueritis…” è quasi da tutti preso in senso accomodatizio. Pare che dal contesto sia ben diverso.

  4. Grazie dei francobolli davvero mezurashii (rari). Quando ne ha…

  5. Don Marega mi ha scritto delle sue indisposizioni che ritiene regali del Signore.

  6. Scritto a P. Candau (e all’occasione gli ho domandato informazioni della Nagata – Lui è al corrente).

  7. Invio a parte gli stampati richiesti o meglio porterò. Penserei di fare così: arrivare mercoledì prossimo (summo mane). Vado direttamente dalle Figlie di Maria A. (quindi Lei non venga alla stazione) e dopo la Messa comincio lassù la visita e continuo fin che ce n’è. Poi vengo alla missione e tra mercoledì dopo pranzo e giovedì mattina parliamo delle cose nostre con Lei e giovedì dopo pranzo vado a Oita da dove partirò domenica prossima sera o lunedì. Tutto ciò se è volere di Dio. Parleremo anche della Nagata, ecc.

  8. Assicuri il Sen. Cavazzoni che il suo desiderio sarà soddisfatto: è cosa naturale. Noi due, almeno Don Cimatti certo preferisce avere il suo nome scolpito nel cuore di Gesù e in questo dolcissimo cuore la saluta il

Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1679 / Grigoletto Giuseppe / 1936-5-28 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



28 maggio 1936

Carissimo Grigoletto,

In procinto di rispondere alle notizie precedenti di cui ringrazio, mi arriva Don Lucioni colle notizie e l’ultima tua lettera.

Don Lucioni ha dimenticato a Shanghai la valigetta che arriverà più tardi. All’arrivo delle altre cose ammirerò la carità tua e degli amici.

  1. Ammiratissime le foto tue e scolari.

  2. Al solito per i libri fa’ quel che puoi. Certo la stampa è una grande arma in Giappone. Ecco perché scomparsa dalla Missione la stamperia, ne inizio un’altra all’Ospizio che funziona già benino pur con una macchina a piedi. (“Voci lontane”, ad es. è stampata in missione; e uscirà ancora “Amici della Missione”, ecc.).

Auguri per il Migne. Su cataloghi di Francia Don Cimatti vide annunciato a prezzi discreti. Fa’ pure e se occorrono soldi domanda a Don Lussiana e Don Ruffini a Torino. Ah, se Del Favero si convertisse… digli che compro (se hai buone occasioni domanda a Don Lussiana che ha qualche fondo). Oppure digli che intitolo a Lui (famiglia) la biblioteca.

  1. Quanto alle conoscenze pratiche che vai facendo, vedrai ne farai altre… ne faccio continuamente su di me a 58 anni e continuamente su gli altri. Siamo fedeli a Don Bosco e cerchiamo di conoscerlo e farlo conoscere. È così poco conosciuto anche da noi. Prega Lui e Maria Aus…. fanno essi le eliminazioni di marci inevitabili.

  2. Per adozione seminaristi (corso di 5 anni) devo supplire a quanto manca al concorso della Pia Opera S. Pietro. L’anno scorso fino a Febbraio fui tranquillo: dopo dovetti pensare io, e sono salassi enormi. Allora l’adozione modica con f. spirituali può aiutarmi con 500 che mi dessero 100 Lire: così faccio fronte per l’anno comodamente, ecc. ecc.

Mah! Mi è venuta l’idea… e quando mi vengono tento di realizzarle. Riescono? Bene. Non riescono? È sempre bene che si fa. Il motivo, caro Grigolo, è questo: più che altrove per la salvezza del Giappone è necessaria la formazione di buon clero, di buoni cristiani giapponesi, preparati all’azione cattolica. Guai se non si fa in fretta e bene (e bisogna far in modo che il proverbio “ presto e bene, raro avviene” abbia la smentita).

Ma quando, quando si capirà il Giappone all’estero?… Prega che il Signore ci mandi vocazioni indigene.

Siamo venuti in nove. Caro Don Giuseppe ne abbiamo 22 nel vivaio; 50 nel Piccolo Seminario; 8 nel Grande Seminario; 6 novizi. Per l’Ospizio 16 ragazze in preparazione. Le Figlie di Maria Aus. 20 ragazze in preparazione e 3 suore indigene. Ma non mi lamenterei fossero il decuplo o centuplo. Ah, non sapete quel che bolle in pentola nel Giappone, e bisogna far presto, presto, presto.

Ecco perché Don Cimatti povero stracciato e misero domanda preghiere e preghiere e preghiere.

Beh! Perdona lo sfogo, e sia absolute solo per te. Per me sono sicuro dei miracoli di Maria A. e Don Bosco, anche dovesse venire un esodo generale, ma se avremo i giapponesi a posto, tutto sarà conservato.

  1. Grazie delle notizie del fratello.

  2. Ordino i dipinti.

  3. Per la tua non venuta in Giappone, se hai fede, devi dire: “Dio ha disposto così”. Se avessi l’obbedienza come l’ha avuta Don Cimatti (se no, non si sarebbe mosso) anche tu saresti venuto. Lasciati guidare dal Signore.

  4. Oh, S. Giuseppe! Non sai… É mio protettore specialissimo… Oh dovessi contarti tutto!…

  5. Per Periodici ricevo Civiltà Cattolica. Potessimo aver per lo studentato qualche Rivista liturgica, Deo gratias! Anche se fossero annate arretrate… optime.

  6. Pel Battesimo (per essere più sicuro) fa’ inclinare la testa in modo che l’acqua scorra sulla fronte, sulla testa non tocca la pelle).

  7. Prego per te e per i tuoi tutto giugno e luglio, secondo l’intenzione speciale: formazione ed esami.

  8. Raddoppiatevi o moltiplicatevi… Nelle opere dell’apostolato purtroppo che è da farsi anche la statistica… Vorrei però essere davanti a Dio come quel santo che lo pregava di non vedere il bene che il Signore gli permetteva di fare. Dopo tutto sono conscio di aver fatto nulla, perché il lavoro vero l’han fatto gli altri.

Per me ho dei criteri così tonici sull’autorità… Mah! É meglio che non te li dica, perché ti scandalizzeresti… Sono più bolscevico dei russi. Il Signore mi perdoni!… Bravo, lasciamo i calcoli… e facciamo, facciamo quel che si può per la gloria di Dio e salute delle anime… Tutto il resto, fumo, caro Bepi Z. B., nient’altro che “kemuri, kaze kara chitta, nakunatta kemuri” (bel giapponese! = fumo disperso e reso nulla dal vento), buono per la boria umana e per i cortigiani… Chissà come la pensa il Signore del povero Don Cimatti? Questo sì deve essere la mia continua meditazione… Mah! Che il Signore mi aiuti a salvarmi e a salvare.

Sottolineo e approvo pienamente tutti i tuoi pensieri sul Consiglierato e sulla paternità… è così. Oh, sì! Padre nostro.

  1. Per il 1938 dicono si dovrà venire. Non ipoteco il futuro, ma sarei felice di vedere la Messa di tuo fratello. Dio farà ciò che è bene per tutti! Ah, davvero santo uomo il tuo Padrino. Sa esprimersi benissimo. Desidererei proprio potergli a voce esprimere la mia riconoscenza.

Tu hai fatto benissimo come hai fatto. Quindi sta’ tranquillo. Godo che Lui sia il primo che ha risposto all’appello… Gli risponderò coll’invio della foto e una volta al mese avrà la S. Messa.

Mi par di aver risposto a tutto. Non mi dici chi è il fotografato e se devo scrivere qualche cosa, rimandami…

Nel mese del S. Cuore prega per i nostri poveri pagani catecumeni e specialmente per la conversione del

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


P.S. - Saluti al caris.mo Direttore e Prefetto.

1680 / Pasetto Giuseppe / 1936-5-28 /


a Giuseppe Pasetto, chierico salesiano



28 maggio 1936

Carissimo Pasetto,

Spedita l’ultima, mi giunge il buon Don Lucioni con la tua e di Luccetti… e rispondo. Grazie di tutto. Se il Signore ti ha messo nelle condizioni in quest’anno di sapere e di imparare (come provarono Don Bosco e Don Rua), di che sapore sia il pane altrui e quanto costi il salir e scendere le altrui scale – ha i suoi buoni motivi, che capirai più tardi. Così impari che cosa voglia dire elemosinare, verbo – che se non stiamo attenti – minaccia di scomparire dal vocabolario salesiano (eccezione fatta per i missionari)…

Sì, sì… Con te ringrazio il Signore, anche per il dono (non l’ho ancora visto, ma sarà degno di voi, e pregherò per voi, per mamma e benefattori), ma in modo speciale per il bene che ne è venuto alla tua formazione spirituale. Le difficoltà che vengono dai confratelli sono naturali: se fossero per un mese in necessità, di tutto e di tutti, diventerebbero perfetti mendicanti.

Quelle per parte dei Superiori sono doverose, e non si discute: se tu fossi nei loro panni saresti lo stesso o peggio. Il Signore dispone per il bene: e tu farai d’accordo sempre coi Superiori quanto il Signore ti ispira.

Grazie delle buone relazioni che mi vai facendo, non temere, non temere, Giuseppe mio. Fa’ tutto con rettitudine e per Lui, solo per LUI, tutto per LUI: più ti attiverai e più starai bene di corpo e di spirito.

Per il tirocinio: lasciati guidare dai superiori e fa’ come ti dicono, per la propaganda domanda preghiera (questa non fa male a nessuno) poi agirai secondo l’ambiente… diverso secondo i tipi.

Per il Giappone “Preghiera”, ma la propaganda missionaria deve essere cattolica, non legata alle persone, alle anime.

Bravo, Matteo! Ma sii come lui obbediente ai Superiori anche nelle direttive di apostolato: non sbaglierai mai. Dillo pure a quelli che intendono se devouer pour le Japon.

Quanto alla risposta dell’Ispettore è naturale:

  1. Tutti rispondono così, e il perché lo sa il Signore – al sottoscritto han detto di no, per 30 anni, consolati!

  2. È segno che il Signore vuole così. Se ragioni così, la fede ti dirà qualche cosa e starai tranquillo, se no, rischi di fare la tua volontà. Non puoi andare missionario? Manda… e puoi mandare tante cose materiali e spirituali, ecc. Chi ti scrive mandò per 30 anni – ed ora ho amici dappertutto…

Abbandonati, Giuseppe, a Lui… Ah, avessimo un briciolo di fede… Seduto sulla storia?

Ricordati che Maria A. è in piedi, mai seduta. E basta per stavolta.

Anche a te come a Lucetti a + a+ a: Pasetto perfetto. Saluta omnes.

Tuo

Don V. Cimatti, sales.

1681 / Dal Fior Luigi / 1936-5-28 /


al chierico Luigi dal Fior, studente di teologia


+ 28 maggio 1936

caro dal Fior,

Consolantissima la tua. Spero a giorni inviare a D. Tanguy notizie più dettagliate delle offerte dei tuoi e di quanto sarà possibile fare.

Coraggio Luigi – nel mese del S. Cuore (che è anche il tuo mese) procura di fare uno sbalzo in avanti nella virtù – vinci te, il tuo io, la lingua, ecc. e prega anche per qui.

Sei anni fa tu… e 40 anni fa chi ti scrive… Allora eri più semplice, ma conoscevi meno te stesso – non avevi le responsabilità che hai ora – forse inconsciamente e quindi senza merito eri più buono: ora puoi esserlo (o lo sei) con maggior merito… ed è meglio.

Tutti salutano. Pel fratello fa’ con libertà quanto avevamo combinato – fagli le raccomandazioni e preghiamo per lui.

Ti abbraccio e bacio in Gesù

Tuo D. V. Cimatti, sales.



1682 / Ricaldone Pietro / 1936-5-30 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



la statistica può dirci qualche cosa18


Miyazaki, 30 maggio 1936

Rev.mo Sig. Don Ricaldone,

Proprio nel chiudersi del mese dei fiori, consacrato alla Mamma nostra, mi giunge un interessante resoconto delle religioni edito dal Ministero dell’Educazione Nazionale, che mi pare valga la pena riferire.

Contemporaneamente esce pure una piccola brossura-statistica delle opere di carità della Chiesa Cattolica in Giappone (escluse le Colonie).

La composizione di una statistica è certo un lavoro ingrato, noioso, pedante; ma se fatto bene, dice pur qualche cosa. A noi Missionari specialmente fa capire assai bene l’immane colosso entro cui si cerca di far opera di penetrazione pacifica nel nome di Gesù… Siamo proprio alla figurazione biblica: la grande statua e il sassolino… La statistica ci fa capire quanto si è fatto, ciò che si sarebbe potuto fare e quanto resta da fare per l’avvenire, specialmente nelle opere assistenziali di carità, ché al momento, sono – pensiamo – le più efficaci per accelerare il ritmo dell’avvicinamento a Dio di queste anime a noi così care.

La statistica governativa, completa, minuziosa (anche in questo i Giapponesi sono ammirabilmente perfetti), sfortunatamente è condotta solo fino al 1930. Pensi pure quindi a cifre assai più rilevanti… mentre il ritmo ascensionale delle conversioni cattoliche è più che lentissimo, pur essendo relativamente numerosi i Battesimi amministrati in punto di morte, e quindi le anime salvate.

Questo popolo meraviglioso, troppo poco conosciuto, che è appena agli albori della sua espansione, anche nelle sue manifestazioni religiose merita la nostra considerazione. La statistica, di cui le parlavo, dà i seguenti risultati, che riassumo nelle linee fondamentali.

La religione buddista suddivisa in 12 sette principali con 50 sotto-sette, ha le sue manifestazioni di culto pubblico in 71.343 templi di primo ordine e 34.96l di secondo ordine; è funzionata da 55.094 bonzi (dei quali 53.093 uomini e 1.401 donne). Le riunioni istruttive sono tenute in 6.982 locali. Il totale degli aderenti ascende a 4l.882.307. Nella nostra Missione in Provincia di Miyazaki i templi buddisti sono tra principali e secondari 269 con l89 bonzi (!); e in provincia di Oita, 2.224 con 1.025 bonzi.

La religione shintoista è suddivisa in 13 sette principali con 101.659 ministri dei quali 71.464 sono uomini e 30.195 donne. Le funzioni vengono fatte in 19 templi principali e in l4.250 locali di istruzione e riunione. Il totale degli aderenti è valutato a l6.525.840.

Nella nostra Missione, in Provincia di Miyazaki, i locali in servizio dello Shintoismo ascendono a 73 e in Provincia di Oita 199.

La religione cristiana è divisa in:

  1. Cattolica, con 273 missionari stranieri e 99 indigeni, e 233 locali di culto con 89.119 aderenti;

  2. numerose sette (37) con 589 ministri stranieri e 1.985 indigeni, e 1.586 locali di riunione con 183.707 aderenti. Nella nostra Missione, le sette protestanti e affini hanno, in Provincia di Miyazaki, 12 centri; e, in Provincia di Oita, 19.

I monumenti nazionali, che hanno relazione con la religione, si possono valutare, in tutto l’Impero, a 1.650; di cui una dozzina in Provincia di Oita e mezza dozzina in Provincia di Miyazaki. Se si pensa poi che questo poderoso esercito è fornito di quanto si può desiderare per lo sviluppo materiale della sua attività di propaganda, d’azione, ecc., si comprenderà come possa trovarsi il piccolo sassolino cattolico. Passando alla seconda statistica, ecco qui l’elenco sintetico delle opere di carità istituite dai Cattolici per il solo Impero: Opera S. Infanzia, 25; Orfanotrofi, 23; Asili d’Infanzia, 89; Ospedali, 9; Sanatori, 6; Dispensari, 22; Lebbrosari, 3; Ricoveri nottorni, 5; Case-famiglia, 11; scuole domenicali (Oratori) 12. Lei e i nostri amici già conoscono quanto tenti la nostra piccola Missione di fare in questo campo di carità; e, grazie a Dio, i frutti sono relativamente abbondanti.

Ci aiutino la preghiera e la carità dei buoni a intensificare sempre più queste nostre opere di bene e di redenzione sociale. In mezzo a questo immenso popolo, le opere di assistenza sono numerose in ogni branca di carità.

Come già ebbi a scrivere, ci avviamo ad un inquadramento generale, in cui figureranno assai bene anche quelle tenute dai Cattolici e che, bisogna confessarlo, sono già conosciute, ed anche sussidiate dalla Famiglia Imperiale, da Enti pubblici e da privati. È la verifica, chiara ed esatta, del detto di Gesù: “Date e vi sarà dato”.

Ci aiuti la sua benedizione e la preghiera di tanti amici, allievi e fratelli ad attrarre più facilmente le anime alla carità di Cristo.

Suo aff.mo in C. C.

Don V. Cimatti, sales.



1683 / Comitato Patronesse / 1936- 5-… /


alle Signore del Comitato Patronesse “Pro Mikawajima” di Tokyo



[maggio 1936]

Ill.me Signore del Comitato Patronesse “Pro Mikawajima” Tokyo,

La notizia confortante dell’Istituzione di questo Comitato che si propone, coll’approvazione dei Superiori e coll’aiuto dell’infaticabile D. Pugliese di venire in soccorso dell’Opera di Mikawajima- Tokyo, mi ha riempito il cuore di gioia e l’ho aperto alle più belle speranze. Siate benedette dal più profondo del cuore, colle benedizioni più elette del Cuore di Gesù, di Maria A. e di D Bosco. Il povero missionario non può promettervi altro che preghiere, e le avrete quotidiane ed incessanti da ognuno di noi, unitamente all’offerta dei nostri sacrifizi, che non sono pochi.

Il pensiero poi che i vostri lavori, anche esigui, realizzano la gloria di Dio e la salute delle anime per queste povere anime, vi sia di sprone per accrescere di più la corona di gloria che andate intessendo.

Al caro D. Pugliese, alla Presidentessa Sig.na Sciarra Colonna e alla Segretaria Sig. Alvagnini e a tutto il Comitato le più elette benedizioni di Dio, di Maria A. e D. Bosco.

Con ossequi, riconoscente

D. V. Cimatti, sales.

Visitatore Op. Sales. Giapponesi



1684 / Circolare Salesiani / 1936-6-1 /


ai Confratelli della Visitatoria salesiana S. F. Saverio



Visitatoria e Prefettura Apostolica

Miyazaki, 1 giugno 1936

Carissimi,

Il mese del S. Cuore ci richiami la consacrazione della nostra Congregazione e le promesse fatte di propagare in tutte le forme che ci sono possibili tale devozione. Raccomando inoltre:

    1. Speciali preghiere per i nostri Teologi di Hong Kong, che sabato prossimo ricevono il suddiaconato.

    2. Idem in occasione dell’anniversario della morte del nostro Don Piacenza (giovedì prossimo). A Mikawajima sarà solennemente inaugurato il Dispensario a lui intitolato. Saranno presenti le autorità e il clero di Tokyo, là radunato per il ritiro mensile.

    3. Raccomando per domenica prossima, come da comunicazione sul giornale Cattolico, la giornata della stampa. Se ne parli ai cristiani e si esortino alla lettura e abbonamento al Giornale Cattolico.

Non si dimentichino le nostre pubblicazioni: le Letture Cattoliche, il Don Bosco, il “Vivere nell’amore” i foglietti di propaganda del nostro Don Lucioni. Ricordiamoci che al momento attuale la buona stampa è ancora uno dei mezzi più potenti di cui possiamo disporre, non fosse altro indirettamente, per far del bene alle anime; e per far opera di penetrazione.

    1. Vi raccomando di riempire accuratamente per la fine del mese gli acclusi moduli per la relazione annuale di Propaganda Fide. Vi costerà un po’ di sacrificio, che sarà compensato del merito del dovere compiuto e dall’aiuto che la S. Sede darà a sostegno della Missione.

    2. È tornato il nostro Don Lucioni che personalmente porterà a tutti le notizie dirette di quanto ha veduto.

    3. Spero entro il mese di compiere la fraterna visita annuale. La visita dei Superiori sarà forse per la fine dell’anno o all’inizio dell’anno prossimo.

Vi ricordo fraternamente.

Vostro aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1685 / Pasetto Giuseppe / 1936-6-1 /


a Giuseppe Pasetto, chierico salesiano


[1 giugno 1936]

Caro Pasetto,

Ho un mondo di cose cui rispondere. Et in primis il Signore centuplichi a tuo merito il bene che fai. Non posso fare altro che ringraziare e pregare – e sta’ certo che lo faccio.

  1. Le due foto sottolineate sono quelle richieste: Angela – Marco – Sante.

  2. Parte un pacco con quel che ho potuto raggranellare – non ci sono grandi cose, anche per la difficoltà della spedizione, tanto più ora. Ad ogni modo tu sai che domando più che tutto preghiere.

  3. L’acclusa foto è per il Battesimo a nome Bozzo col biglietto. Agli altri mi pare di aver risposto.

  4. Per i vestiti – quanto a comodità (specie d’estate) il vestito giapponese è l’ideale. V’è la tunica romana per i maschi – un quid simile colle lunghe maniche per le donne. Gli impiegati e allievi (salvo le donne) di scuola tutti all’europea, le ragazze scolari hanno la divisa speciale bellina. Ma è questione di gusti…

E al momento mi pare di averti risposto sia pur brevemente [a] tutto. Coraggio! Nel mese del Sacro Cuore unisciti a LUI nostro tutto.

Tuo nel Signore

Don V. Cimatti

1686 / Fogliani Mario / 1936-6-5 /


a Mario Fogliani, salesiano laico missionario in Giappone



5 giugno 1936

Carissimo Fogliani,

Grazie della tua. Per un po’ di riposo ho scritto al tuo Direttore [che] ti lasci venire a Beppu; mi pare che così, e tenendo compagnia a Don Cecchetti e riposando potrai metterti un po’ a posto: e intanto si vedrà. Come però ti ho espresso in tante occasioni questo a te non basta.

  1. Tu col riposo materiale hai bisogno di riposo spirituale, ed al momento attuale Don Cimatti non lo vede per te che in un ritorno. Hai troppe importanti decisioni da prendere, che qui non puoi risolvere assolutamente.

  2. No, Mario: non devi dire che sei nella manica sì e no dei superiori. Si desidera vederti come si deve ed è per questo che ti si avvisa. Se anche tutti gli altri, come dici tu (e non è vero) “mormorano e brontolano” non devi farlo tu. Ah, Mario, cerca di togliere quanto si oppone a che in te e negli altri si compia tanto bene. Sta’ attento e vigila, ché la fonte di tutti i tuoi dispiaceri e di quelli degli altri è tutto e solo qui.

  3. Sì, devi stare unito al tuo Superiore – è l’unica via per stare in pace con Dio e con gli uomini.

  4. La mia frase “preparati ai voti perpetui” ha semplicemente questo significato (e come la dico a te, la dico a tutti): non che tu già sia ammesso ai medesimi, che tu sai:

  1. Occorre la tua domanda – ed è ora di farla, come l’han già fatta vari che devono rinnovare i voti.

  2. Occorre la decisione del Capitolo che non so quale sarà. Al momento attuale certo si è – come ti dissi – in bilico, né so prevedere la decisione definitiva.

  3. Caro Mario (questo è mio parere personale), il Chiostro non è fatto per te, ma solo che tu dovendo decidere definitivamente non vi è che la via dei perpetui, e quindi a questi da tempo devi prepararti.

Dato questo stato di cose, ecco perché e per la tua salute e per la tua anima Don Cimatti ti consiglia quanto al N. a. Certo non posso obbligarti e se tu l’avessi fatto prima, forse ne avresti guadagnato in tutti i sensi.

Siamo vicini alla festa del S. Cuore. Gesù ti guarisca materialmente e spiritualmente. Interroga il tuo confessore seriamente. Fa’ in base a quello la domanda che credi, e vieni a riposare a Beppu. Ti abbraccio e benedico nel Signore:

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1687 / Grigoletto Giuseppe / 1936-6-9 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



Miyazaki, 9 giugno 1936

Carissimo Don Grigoletto,

  1. Grazie della tua ultima. Per il lavoro di propaganda sappiti regolare. Anche nel fare il bene non bisogna ci rendiamo esosi. Quante volte (anche in missione) non si riesce ad attirare perché si presentano le cose o come difficili o dal loro punto più brutto.

Tu non hai bisogno dei miei consigli. Ti ho sempre raccomandato prudenza. Grazie per le adozioni. Presto invierò in Inghilterra e in America.

  1. Come mi pare di averti scritto è da tempo che le preghiere e sacrifici della Missione sono ipotecati per te e per i tuoi in tutto il periodo di esami e anche un mese dopo, come ringraziamento.

  2. Scrivo a Da Tosi… optime. Sono degnazioni che un Mons. fa volentieri.

  3. Per la fede non faccio che predicarla ai miei missionari e a tutti, sì, perché sono scottato di quanto capitò a Don Bosco e a Don Rua. Sì, ci vuole la fede del granello di senapa, e come amante di storia naturale, mi pare di capire a fondo come deve essere, anche se non riesco perfettamente, ma è difficile farsi capire specialmente quando i confratelli hanno paura che manchi la terra sotto i piedi.

Non mi offendi, no, mi ecciti di più nel totale e assoluto abbandono in Lui vita, via, amore. E basta…

Idem per le questioni parrocchiali. In missione bisogna pensare “si faccia il bene, purché Dio sia glorificato e le anime salve, lo faccia Tizio o Caio o Sempronio…”. Ma che vuoi, anche qui si casca molto nell’umano… Altro che l’“ama nesciri…”! Se Dio vuole, perché potrei anche morire il giorno della festa del S. Cuore o prima, terrò conferenza nel teatro della Parrocchia e sentirai che cosa tirerò fuori su Maria A. e il Giappone.

  1. Non so della macchina dello Studentato, perché Don Lucioni non dice molto di quello che ha portato.

  2. Sicuro l’Etiopia è una grazia…19 Il Papa ha parlato chiaro. Chissà quanti missionari vi andranno… E dire che avevo l’ossessione missionaria per l’Africa. Ah, che sante Messe coi miei cari africani… Mah!


[Manca il seguito…]

1688 / Pasetto Giuseppe / 1936-6-9 /


a Giuseppe Pasetto, chierico salesiano



Miyazaki, 9 giugno 1936

Carissimo Pasetto e amici tutti della Compagnia,

Stupore, meraviglia, gioia, commozione mi hanno assiepato il cuore nel vedere la vostra generosa carità presentatami dal Sig. Don Lucioni che agognò di avere quel ben di Dio. Quid dicam aut quid retribuam? Risponderò: Nescio loqui… Calicem salutaris accipiam et nomen Domini invocabo pro vobis, pro studiis vestris et propter sanctificationem nostram.

Grazie. La Messa sarà per voi e secondo le vostre intenzioni e di quanti hanno cooperato… Superiori, benefattori e Voi. Avete onorato GESÙ e LUI onorerà VOI. Capito?

Non mi effondo in altro perché per me sono fatali le commozioni ed ho bisogno di essere orso come lo sono stato finora e lo sarò sempre finché il Signore mi darà fiato.

Grazie e voi pregate per me, per queste povere anime, ma soprattutto per chi vi scrive.

Vostro aff.mo

Don V. Cimatti, sales.



1689 / Visita Casa di Miyakonojo / 1936-6-12 /


Osservazioni visita canonica alla Casa di Miyakonojo


12 giugno 1936


Nel 1935-36 il sottoscritto titolare della casa constata le medesime necessità, più quella del personale senza cui si concluderà poco o nulla.20

Don V. Cimatti, sales.





1690 / Zerbino Pietro / 1936-6-15 /


a Don Pietro Zerbino, segretario di Don Pietro Berruti Vicario Generale



15 giugno 1936

Caro Zerbino,

  1. Buon S. Pietro! Sei ricordatissimo cotidie e lo sarai di più in quel giorno.

  2. Ti prego farmi un po’ da postino. Metti in busta. Quanto ti do da fare! Ma vedrai che in paradiso!…

  3. Ho ricevuto fattura N. 5168 P da me ordinata. Trovo una nota che dice che il pagamento non dovrà avvenire con biglietto di banca italiana, ma per mezzo di chèque, tutti su conti nuovi in lire, di legittima pertinenza estera oppure in divisa al cambio del giorno.

Ci capisco poco – ad ogni modo qui il cambio è difficile – se serve la carta giapponese, bene – inviare denaro all’estero per noi missionari è difficile e potrebbe dare luogo a sospetti. Quindi…

Il S. Cuore ti rimeriti di tutto. Saluta la Mamma e Don Bosco.

Tuo

Don V. Cimatti, sales.

1691 / Cecchetti Albano / 1936-6-15 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



[15 giugno 1936]

Carissimo Don Cecchetti,

  1. Fogliani ha bisogno di riposo materiale e più spirituale. Se non capita altro lo vedrà giungere – lo faccia riposare in tutti i sensi. Certo a più riprese gli ho consigliato il ritorno. Così penso che non concluda. Ad ogni modo vedremo.

  2. Stia tranquillo che l’Italia non trema per la nostra povera propaganda. Ho già due borse (borsette) per seminaristi. Chissà quante ne procurerà Don Cecchetti. Ad ogni modo stia certo che facendo come faceva Don Bosco ci guadagneremo tutti.

  3. Grazie dei bolli… all’occasione diventiamo anche noi filatelici per Gesù.

  4. Idem per Barsauskas. Deus scit! Preghiamo. Sono del suo parere.

  5. Per Don Marega, come vede, provveduto.

  6. Il buon Merlino… Lo conosco. Il Signore disporrà tutto per il bene.

  7. Bene, bene per tutto il resto. Caro Don Cecchetti, il S. Cuore ci faccia davvero suoi, tutti e sempre suoi.

Suo

Don V. Cimatti, sales.

1692 / Dal Fior Luigi / 1936-6-15 /


al chierico Luigi Dal Fior, studente di teologia



15 giugno 1936

Carissimo Dal Fior,

Buon onomastico. S. Luigi ti conceda di essere un s. prete, come Don Bosco, di quello stampo, che arda d’amore per Gesù e per le anime. S. Luigi amava ardentemente l’Eucaristia. Oh, potessimo anche noi amarla come Lui, che sentiva direttamente Gesù, come il ferro si sente attratto naturalmente dalla calamita.

Gesù accolga con te nel suo cuore il

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1693 / Barbaro Federico / 1936-6-15 /


al chierico Federico Barbaro, tirocinante



15 giugno 1936

Carissimo Barbaro,

Cor Jesu! Deve dirti tutto. Tu, cuore ne hai… fin troppo. Si tratta di ridurlo ad essere simile a quello di Gesù. Vuoi il mezzo?

  1. Ss. Comunioni – Visite;

  2. Amor del prossimo secundum animalitatem rationalem non secundum animalitatem irrationalem. Et haec sufficiunt.

Tuo

Don V. Cimatti, sales.

1694 / Grigoletto Giuseppe / 1936-6-16 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



16 giugno 1936

Carissimo Giuseppe,

Proprio ieri spedita la tua da Miyakonojo trovo la tua del 25 maggio a Miyazaki e ti rispondo dal Seminario ove sono per un po’ di visita, mentre i bimbi fanno un po’ di ritiro (esercizi) predicati nientemeno che da Mons. Breton, Vescovo di Fukuoka.

Che belle notizie mi rechi e che bella manna. Deo gratias! Fo tutto quello che mi dici per rispondere e ringraziare.

Penso che andar dal padrino è dovere, tanto più che sei sulla via e i Superiori son certo che concederanno. Fagli le mie parti e se lo permette dagli un bacio per me.

Il modulo giallo (meglio: vaglia postale internazionale giallo) l’hanno alla posta. Non so però se ci siano ancora le limitazioni delle Lire 50 per volta permesse fino ad ora.

Certo… muoviti sempre nell’ambito della Provvidenza e vedrai… anche tu qualche cosa di grosso.

Gesù ci protegga e ci guidi in omnibus. Saluta omnes.

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1695 / Visita alla casa di Beppu / 1936-6-21 /


Visita alla casa di Beppu


21 giugno 1936

Mi pare che quanto era indicato sia stato eseguito, e che per lo spirito di fede e di preghiera del missionario vada pian piano tutto organizzandosi.

Continuare con costanza.

Per quanto si riferisce alla vita e allo spirito salesiano siamo in regola.21

Don V. Cimatti, sales.




1696 / Ricaldone Pietro / 1936-6-29 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



29 giugno 1936

M. R. Sig. Don Ricaldone,

Come regalo della sua festa mi giunge la sua terribile lettera.22 È la prima che ricevo in 40 anni di Congregazione, e ne ringrazio il Signore. Buona batosta per la superbia! Semplicemente per dovere di coscienza e di giustizia (non per me, meno che niente, ma per i confratelli):

  1. Il povero Don Cimatti non ha inteso dire dure o quasi ironiche espressioni mai a nessuno e tanto meno ai Superiori, che ama e stima. E tanto meno nuove ed aggravate recriminazioni intende fare ai Superiori per qualsiasi disposizione siano per prendere.

  2. Non mi discolpo né tento di dare spiegazioni, perché forse oscurerei ancor di più. Mi convinco che non so scrivere – né che so chiarire il pensiero – ma lo ravvolgo e rendo oscuro – me lo dicono anche i confratelli. Scriverò il meno possibile.

  3. Scongiuro solo i Superiori che in caso di impossibilità della fondazione di Osaka, mi usino la carità:

1. Di scrivere direttamente a S. E. il Vescovo;

2. O di dirmi quanto devo scrivere.

Ho pregato tutto il giorno per Lei e gli altri Pietri. Deo gratias

Suo nel Signore

Don V. Cimatti, sales.





1697 / Circolare Salesiani / 1936-6-29 /


ai Confratelli della Visitatoria salesiana S. F. Saverio


29 giugno 1936

Carissimi,

Rinnovo la raccomandazione della sollecita compilazione dei moduli inviati per l’annuale relazione alla S. Sede ed ai Superiori. Come lodevolmente si è già iniziato in alcune residenze non si dimentichi la lettura del Commento alla strenna dal Rev.mo Rettor Maggiore.

Prego per tempo i Capi-residenza a stabilire il turno dei confratelli:

  1. Per il riposo nelle ferie estive;

  2. Per gli esercizi spirituali. Prego segnalare al più presto al Sig. Don Tanguy l’intervento, per gli opportuni preparativi.

Preghiamo fin d’ora per il buon esito degli esercizi spirituali ed anche vi prego di far preghiere speciali per le urgenti necessità della Missione e dell’opera nostra, e specialmente per il

Vostro aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1698 / Circolare Salesiani / 1936-7-3 /


ai Salesiani della Prefettura Apostolica di Miyazaki



Prefettura Apostolica di Miyazaki

3 luglio 1936

Carissimi,

Vi invio l’acclusa istruzione elaborata dalla S. C. di Propaganda Fide ed approvata dal S. Padre.

Tale istruzione serve per tutti i Cattolici del Giappone non solo per ciò che si riferisce allo Shintoismo di Stato, ma anche per ciò che si riferisce alle usanze rituali conservate nei matrimoni, funerali e simili.

Si insiste esplicitamente sull’obbligo positivo dei cattolici di amare il loro Paese e di servirlo con amore e fedeltà.

Spera la S. Sede che con questo si possa por fine a perplessità dei cattolici e anche per i non cattolici di buona volontà. Non implica cambiamenti nella Chiesa; ma piuttosto una comprensione ed apprezzazione [apprezzamento] chiara ed intelligente dell’evoluzione dei tempi. Non è la Chiesa che cambia: è l’umanità.

La Chiesa come Madre amante fornisce nuovi mezzi per venire incontro a nuovi bisogni. Ricade sui missionari la responsabilità di spiegare il contenuto ai cristiani alle loro dipendenze.

Il Superiore della Missione è incaricato di spiegare il testo ai dirigenti le comunità religiose femminili.

La S. C. di Propaganda poi desidera che si faccia nota la sua riconoscenza a tutti i missionari del Giappone che cooperarono validamente alla conclusione della questione. Con affetto

Vostro aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1699 / Cecchetti Albano / 1936-7-7 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



7 luglio 1936

Carissimo Don Albano,

Il nostro Ven. Rettor Maggiore desidera che nell’adunanza dei Direttori, in quest’anno si faccia tema di speciale relazione il commento delle due strenne, collo scopo di esaminare soprattutto quei punti che saranno giudicati di maggior importanza per l’osservanza, per sradicare abusi, per rafforzare lo spirito religioso.

Abbia la bontà di esser efficace relatore della strenna “Santità e purezza”. Butti in carta quello che crede utile: la leggerà o ne tratterà là dove farà gli esercizi. Mi paiono punti utili ai missionari e ai chierici e coadiutori:

  1. Relazioni col mondo (cristiani e pagani – nelle famiglie, alla missione);

  2. Vacanze – dei confratelli – dei seminaristi;

  3. Freno occhi (specie foto, giornali, riviste, ecc.);

  4. Confezione del cibo non eccitante;

  5. Confessioni di sera – relazioni con le Figlie di Maria A.;

  6. Carità e assistenza.

Ad ogni modo Lei leggendo la Circolare è in grado di mettere il dito su molte cose, che faranno certo del bene e di cui si deve fare relazione al Rettor Maggiore. La ringrazio fin d’ora ed il Signore benedirà anche questa obbedienza.

Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1700 / Padovan Francesco / 1936-7-9 /


a Francesco Padovan, benefattore



Miyazaki, 9 luglio 1936

Ill.mo Signore,

Quella buona anima di Don Giuseppe (Grigoletto) mi comunica il generoso atto di carità dell’adozione di un nostro seminarista caro. Il Signore la rimeriti di questa nuova ottima azione, da Lui desiderata, desiderata dal S. Padre e che è quello di meglio che si possa fare per aiutare le missioni e specie la Missione giapponese.

Con l’invio della fotografia dell’adottato le assicuro le sante Messe promesse. Il Signore diceva già ai suoi tempi: “Pregate il Signore della messe che mandi operai nella sua vigna”.

Lei così non solo prega, ma aiuta a formarli. Sia benedetto ora e sempre, ed il povero Don Cimatti ogni giorno prega per Lei e per i suoi cari.

Suo nel Signore

Don V. Cimatti, sales.

1701 / Visita alla casa di Nakatsu / 1936-7-12 /


Visita canonica all’Opera salesiana di Nakatsu



12 luglio 1936

Non ho che ripetere quanto sopra . Lavoriamo per le vocazioni. A dar sviluppo alle quali occorre certo ampliare i locali, e si potrà allora studiare bene una riorganizzazione generale dei locali.

Al momento non abbiamo i mezzi.

Don V. Cimatti




1702 / Ricaldone Pietro / 1936-7-15 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 15 luglio 1936

M. R. ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,

Ho scritto la data [del ] mio compleanno e vigilia del mio Battesimo, per stendere la mia povera relazione. Ho detto al Signore mi perdonasse il passato, mi aiutasse per l’avvenire, e l’ho ringraziato dei benefici ricevuti.

Dico identicamente a Lei: mi aiuti a salvarmi. Penso con frequenza alla morte: è certo voce di Dio.

Penso e spero che i confratelli faranno il loro dovere nel parlarLe del Commento alla Strenna. A me ha fatto immensamente del bene – mi ha dimostrato molti miei difetti – mi ha chiarito tanti altri punti – mi ha rassodato in altri, e reso sempre più chiaro la necessità dell’esonero per il bene generale. Il Signore vede e sa. Mi benedica.

Tutto suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


Breve resoconto dei confratelli secondo il catalogo


  1. Don V. Cimatti: notus.

  2. Consiglio: ho il Consiglio della Missione (Don Cavoli, Don Liviabella, Don Carò, Don Marega). Possiamo fare le sedute regolari.

Per quello della Società domandai consiglio – non venne risposta. Come e dove radunarlo? Una volta al mese posso radunare Don Cavoli e Don Liviabella e per lettera tenermi in relazione coi due di Tokyo. Quando vado a Tokyo raduno i due. Inoltre Don Margiaria è confessore regolare al Noviziato, e Don Pedro straordinario.

  1. Miyakonojo. Maccario Cesare, coadiutore, sacrificato, mi fa la guardia alla casa quando non ci sono – tre oratorietti – regolare in omnibus – tipo nervoso.

  2. Tano: Don Cimatti va al sabato sera. Domenica – Lunedì mattina. Piange il cuore perché è la fonte prima delle vocazioni. Ah, quando avremo i preti! Vi è casa e terreno (circa due ettari) base di una scoletta. Faccio lavorare a perdita dai cristiani.

  3. Miyazaki: Don Cavoli, va migliorando, ma mal di fegato… Zelante, pio, regolare in tutto – uomo di autorità. Ha la cura anche dell’Ospizio. Don Liviabella: salute discreta. Vero aiuto per Don Antonio. Bene in omnibus. Guaschino: uomo di casa (pur essendo sempre fuori). Bene in omnibus. Martelli, chierico, giovane – buone attitudini allo studio; musica, si va formando.

  4. Miyazaki-Seminario. Don Carò: salute discreta (ma reni e stomaco). Giovane, bene in omnibus. È più tipo di studio, di disciplina, di comando. Posso dubitare su dicerìe (bere – amante delle gite), ma non ho fatti.

Ch. Barsauskas: ho inviato già notizie e recentemente incartamenti a Don Berruti. È sulla via del ritorno.

Chierici: Filippa, sudd. Tassinari, Braggion, Bernardi (tornati da Hong Kong), bene in omnibus.23

Don Rodriguez: debole di salute, nevrastenico. Si sanno di lui le belle gite di Spagna. Vedremo.

  1. Nakatsu. Don Dumeez: soffre di stomaco. Bene in omnibus. Ch. Broccardo: bene in omnibus.

  2. Oita: Don Marega, nervoso in grado superlativo. Prontezza di giudizi. Bene. Coad. Merlino: bene. Stanchissimo di Oita e di Don Marega.

  3. Beppu: Don Cecchetti: bene in omnibus. Acciaccato di molte cose. Coad. Fogliani: ammalato, debole di polmoni e di intestino. Nervoso. Lingua. Quid facimus?

  4. Takanabe. Don Lucioni è una povera anima che non si piega che al suo io. Soffre inutilmente, ma è ammalato dalla punta del capo ai piedi e nell’anima. Che fare?

  5. Tokyo-Mikawajima. Don Pedro bene in omnibus. Bisogna tenerlo… Adelante Pedro. A tutt’oggi le opere fatte da lui sono cadute… Chierico Roncato e coad. Ragogna: bene in omnibus.

  6. Scuola profess. Tokyo. Don Margiaria: carattere secchetto – preoccupazione del soldo. Bene in omnibus. Coad. Masiero. Mah! Si fermerà da noi? Lingua e cuore…

Coad. Paulin: sembra si metta, ma è tipetto, e vedrà che capiterà qualche sorpresa. Coad. Ferrari: bene in omnibus, ma vorrebbe essere prete. Ch. Margevicius: bene in omnibus.

  1. Noviziato e studentato. Don Tanguy è scoraggiato perché solo. Novizi, Studenti filosofi e teologi bene in omnibus. Vari bambinoni, ma buoni.


NOTO in Missione e a Tokyo:

  1. Mancanza di personale e mezzi.

  2. Non sufficiente stima vicendevole – è bene quel che fa l’individuo con esclusione di altri – quindi molto lavoro, ma individuale.

Mancanza di forza nel centro direttivo. Ma Don Cimatti è noto ai Superiori.

1703 / Ricaldone Pietro / 1936-7-15 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



PREFETTURA APOSTOLICA “MIYAZAKI”- GIAPPONE


Miyazaki, 15 luglio 1936

Amatissimo Padre,

Come annualmente le rondini tornano al nido, nella ricorrenza dell’annuale resoconto, è bello tornare al nido di Don Bosco e, per le sue mani, amato Padre, presentare all’Ausiliatrice il modesto, molto modesto risultato del nostro lavoro annuale. La rassegna a base di cifre, pur non potendo essere che circoscritta nel limite dei formulari, dice qualche cosa. Non foss’altro, è conforto e incitamento al Missionario; è stimolo al benefattore che vede qualche risultato della sua carità; è impulso alle cristianità che vedono, sia pur lentamente, crescere le loro fila.

Ogni Missione presenta caratteristiche sue proprie, e specialissime le presenta il Giappone. Non possono esser valutate nella loro entità, nel loro svolgimento, nel risultato cui danno luogo, se non da coloro che, da lungo tempo sul posto, vivono la vita di quell’ambiente. Per noi tali caratteristiche sono intimamente legate alla vita di questo da gran popolo, di cui forse non si è ancor ben compreso lo spirito e la sua posizione nel mondo. É alla luce di queste considerazioni che bisogna valutare i risultati del lavoro della propagazione della Fede cattolica in Giappone. Pochi i Missionari; scarso ancora il Clero indigeno – perfetto in genere suo quanto deve soddisfare alle esigenze della vita sociale, familiare, scolastica, industriale e commerciale, civile, militare e politica: il che significa fatto con signorilità e perfezione dell’ultima ora dei mezzi necessari – popolo che si accresce di un milione annuale di abitanti. Occorre un attrezzamento speciale, che non si può improvvisare. Se non è difficile dare dei Battesimi, è difficile dare dei battesimi che valgano alla costruzione della Chiesa cattolica in questo grande Impero. Difficile la propaganda diretta; non meno difficile nei risultati quella indiretta; indispensabile il lavoro nelle opere di carità sociale, comprese da tutti; ancor più urgente la formazione del Clero e personale indigeno.

Alla stregua di questi criteri, legga, amato Padre, leggano i nostri fratelli, allievi, benefattori e amici della Missione, il seguente specchietto riassuntivo:



Stato della Missione dal 1 luglio 1935 al 30 giugno 1936


I. Cenni storici


La Missione indipendente di Miyazaki, smembrata dalla Diocesi di Nagasaki e poi di Fukuoka, fu eretta con Breve Apostolico [del] 29 marzo 1928 e affidata ai Salesiani di Don Bosco. Con Breve Apostolico del 28 gennaio 1935 fu eretta in Prefettura Apostolica. Abbraccia le due Prefetture civili di Miyazaki e Oita con una superficie di 16.072.175 kmq e una popolazione di abitanti 1.826.639 (censimento 1935).


II. Persone che lavorano nel territorio


Sacerdoti salesiani 9

Chierici nel triennio 2

Coadiutori 3

Figlie di Maria Ausiliatrice 16

Catechisti 7

Maestri 17

Medici a serv. miss. 2

Aide-brévetés 1

Figlie della carità (indig.) 24


III. Popolazione al 30 giugno 1936


Cattolici indigeni 1.361

Cattolici stranieri 30

Religioni varie 1.500

Pagani 1.822.645

Catecumeni 103


IV. Divisioni Ecclesiastiche ed edifici sacri


Distretti 7

Stazioni primarie 6

Stazioni secondarie 5

Edifici sacri 9


V. Opere


Seminario indigeno 1 – alunni latino 53

di Tokyo – ″ filosofia 7

teologia 1

Asili d’Infanzia 4 – alunni 172

Opera S. Infanzia 2 – alunni 25

Orfanotrofi 3 – alunni 103

Ospizio per vecchi 1 – ricoverati (Ospizio di Miyazaki) 30

Tipografia S. Maria 1

Libreria Cattolica 1

Scuole serali 2 – alunni 40

Dispensario medicinali 1 – (in 6 mesi) consulti 150

Scuole domenicali e Oratorii 11 – alunni 1880

Scuole Aspiranti Catechistesse 1 – alunne 11

Confraternite religiose laiche 18 – soci complessivi 900

Assoc. laiche di carità e Azione cattolica 18 – soci complessivi 600


VI. Amministrazioni


Distretti o staz. Cattolici 1935 Battesimi non in articulo mortis Immigr. Defunti Emigr. Cattolici Matrimoni

Adulti Infanti indigeni tra fedeli misti

Prov. di Miyazaki: nel 1936


1. Miyazaki 624 18 31 55 25 41 664 8 -

2. Miyakonojo 69 6 1 8 1 3 80 - -

3. Takanabe 102 1 3 32 1 15 122 -

-

4. Tano 122 - 10 25 1 8 148 - -

Prov. di Oita:


5. Oita 144 26 3 - 1 26 146 2 1

6. Beppu 98 11 29 - 22 2 114 - -

7. Nakatsu 87 1 2 8 2 9 87 2 -

1246 63 79 134 53 104 1361 12 4

Battesimi «in articulo mortis» 54 S. Cresime 150

Comunioni pasquali registrate 777 Esercizi spirituali 18

Comunioni di devozione 88.595

Oltre al perfezionamento e consolidamento, che si è cercato di dare alle opere esistenti, con la grazia di Dio e con l’aiuto dei benefattori, si è potuto realizzare qualche nuova opera, che speriamo produrrà ottimi frutti. Già gliene parlai a lungo in altre relazioni e riassumo brevemente.

1) Ampliamento dell’Ospizio di Miyazaki (reparto Orfanotrofio e Asilo infanzia), che ha reso possibile di elevare a 115 il numero dei ricoverati.

2) Nello stesso Ospizio, la nuova Tipografia S. Maria. Non pensi alla rotativa della S.E.I.: è una piccola macchina [a] mano, coll’indispensabile per iniziare qualche pubblicazione. Già si pubblica una Rivista in 10.000 copie mensili, destinate ai pagani, e che si propone di far conoscere e stimare la Religione cattolica, illustrando sia le opere di carità esistenti in Missione, sia i principi evangelici che le ispirano. È intitolata “Ai ni ikiru” (Vivere nella carità). La piccola rudimentale tipografìa pubblica pure Voci lontane, ben note agli amici dell’Ospizio e della Missione salesiana giapponese. L’infaticabile Don Cavoli, coadiuvato da Don Liviabella (che sa anche trasformarsi in compositore e proto), sono l’anima di questa nuova attività che già preannunzia i Vangeli in lingua popolare, con note del nostro Don Marega, e anche i Foglietti settimanali di istruzione catechistica. Ah, potessimo inondare il Giappone di stampa buona! Nella nostra Missione mensilmente si distribuiscono, generalmente ai pagani, 1500 copie del Giornale cattolico, 500 del Bollettino Salesiano in giapponese, e si possono valutare ad oltre 50.000 i foglietti di propaganda distribuiti sistematicamente. I lettori del Bollettino conoscono già il modo di propaganda del nostro Don Lucioni al riguardo.

3) Dispensario gratuito di medicinali per ammalati poveri e visite a domicilio a Miyakonojo.

4) Opera della S. Infanzia presso le Figlie di Maria Ausiliatrice a Beppu (30 ricoverati).

5) Per assicurare l’avvenire delle opere dal punto di vista materiale, si è fatto acquisto, a titolo di esperimento, di piccoli appezzamenti di terreni coltivabili.


Mentre da un lato si tenta di dar forte impulso alle opere sociali di carità, si cerca dall’altro di forzare sempre più le vocazioni indigene. Il nostro piccolo Seminario di Miyazaki ha elevato in quest’anno a 53 il numero degli inscritti, e il Rettore Don Carò insiste continuamente sulla necessità – ed è vera urgente necessità – dell’ampliamento delle camerate; ma il povero Prefetto Apostolico deve confessare la propria impotenza per assoluta mancanza di mezzi. Vorrei che Lei sentisse le insistenze del buon Don Dumeez per il suo collegetto e del bravo Don Cecchetti per il suo… futuro Asilo d’Infanzia!… Mah! È il solito ritornello del povero Superiore della Missione…

Non Le dispiaccia di dare uno sguardo al lavoro che vanno compiendo i suoi figliuoli nella capitale, a Tokyo. Anche quei cari confratelli, emulando lo zelo apostolico di cui sono animati i Missionari, si prodigano per le opere che hanno tra mano. Il caro Don Tanguy si esaurisce con spirito di sacrificio immenso nella cura dei suoi 10 novizi e degli studenti di filosofia e teologia nel Noviziato e Studentato salesiano del S. Cuore di Tokyo. Sono le opere che dobbiamo considerare come la pupilla della Congregazione e a cui sono fissi, insieme col Gran Seminario regionale, le menti e i cuori di noi tutti. Sono 30 promettenti speranze, fra giapponesi e stranieri, su cui invoco da Lei, amato Padre, e da tutti, speciali benedizioni e preghiere.

Don Margiaria è in attività febbrile per l’approvazione governativa della Scuola Professionale Don Bosco (Sezione Tipografi e Sarti) che, oltre il numero di allievi aumentato (25), vede coronato di lieto successo il lavoro di apostolato dei confratelii con promettenti Battesimi e con un fiorente Oratorio Festivo.

E finalmente, nella Parrocchia di Mikawajima, Don Escursell si è slanciato in un seguito di opere educativo-sociali (Esploratori, Dispensario, Giardino d’Infanzia, Associazioni cattoliche maschile e femminile) a favore della popolazione povera della zona, mentre continua l’impulso dato dal compianto Don Piacenza all’Oratorio con la frequenza quotidiana di 250 allievi, che passano le migliaia nelle solennità. I 52 Battesimi, amministrati nell’anno, Le dicano pure il lavoro che si cerca di fare anche nel campo dell’apostolato missionario parrocchiale. Pensi, amato Padre, che per queste grandi opere, a Tokyo, tre soli Sacerdoti, coadiuvati da pochi chierici e coadiutori, lavorano intensamente… Pensi al numero esiguo dei Missionari della Prefettura… e ci venga al più presto in aiuto nelle forme possibili. La nostra preghiera è questa: “Grazie al Signore, che ci ha permesso di compiere, per la Sua gloria e per la salvezza delle anime, anche quest’anno questo lavoro. Grazie ai Superiori, ai confratelli, ai benefattori e agli amici che, con la loro preghiera, col consiglio e incoraggiamento e con i mezzi, ci hanno sempre aiutato. Per tutti, la nostra preghiera e l’offerta dei sacrifìci quotidiani. Da parte di Dio, la ricompensa a tempo opportuno. Bisognosi di tutto e di tutti, non venga meno la vostra generosa carità”.

Ci benedica tutti, amatissimo Padre, e specie il

Suo affezionatissimo

Mons. VINCENZO CIMATTI

PREFETTO APOSTOLICO DI MIYAZAKI

(Japan-Kyushu)

1704 / Barbaro Federico / 1936-7-15 /


al chierico Federico Barbaro, tirocinante



15 luglio 1936

Carissimo Federico,

La presente per dirti che sabato prossimo ti sarò vicino in modo speciale con la preghiera e con l’affetto.

Spero ti vada facendoti uomo: non lo sei ancora ottimo salesiano e non lo sei ancora santo, ed in ogni punto lo scrivente e più in basso di te. Pensare che sono entrato nei 58 e siamo a questo punto. Beato te, beati voi che siete giovani e avete tempo di fare bene.

Spero presto di arrivare (se non muoio), ed allora os ad os alloquimur et cor ad cor.

Prega per me e saluta omnes.

Tuo

Don V. Cimatti, sales.

1705 / Circolare salesiani / 1936-7-16 /


ai Salesiani della Prefettura Apostolica di Miyazaki


[16 luglio 1936]


Ordine del Giorno adunata

Missionari 21/7/36 – Miyazaki Seminario (ore 2,30 pomer.)

Relazione generale. Don Cimatti

  1. finanziaria. Don Liviabella

  2. Occorre rassodare il lavoro fatto. Sono ostacolo:

  1. la mancanza di mezzi, di personale ed abili aiutanti,

  2. la non sufficiente vicendevole stima,

  3. la mancanza di coordinazione di lavoro.

È dovere di tutti di venir incontro al Superiore col consiglio, libera e fraterna discussione e deliberazione.

  1. Secondo il prescritto N° 75 ACS Don Cimatti e Don Cecchetti riferiranno sul commento Strenne Rettor Maggiore. Prego tutti di portare il loro contributo di esperienza nei riflessi della Missione.

  2. Propaganda stampa. Proposta di foglietto settimanale per cristiani (organo di coordinazione del centro). Giornale cattolico, Ai ni ikiru, foglietti di propaganda Don Lucioni, Vangelo, Don Bosco, Letture Cattoliche.

  3. Varie di interesse delle residenze.

Don V. Cimatti, sales.

1706 / Grigoletto Giuseppe / 1936-7-17 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice e grande benefattore



Miyazaki, 17 luglio 1936

Carissimo Grigolo,

Grazie sempre di tutto.

  1. Mi scrivesti che il Sig. Don Beso offrì Lire 100 per 20 Sante Messe. Per l’opportuna registrazione, dobbiamo dirle noi?

  2. Ho scritto a destra e sinistra ringraziando. Se credi che qualche dono… dimmi. Ti unisco alcuni di cui non ho indirizzo alla mano. Spero presto riceverai dipinti e farai tu.

  3. Casco dalla meraviglia nel vedere la preziosità delle cose. Quid retribuam? (Ricevo ora e ammiro e ringrazio e prego).

  4. Da Tokyo è scomparso poco o nulla e molto si è trovato. A Miyazaki di teologia, nulla. C’è il Pastor e nulla più. Tranquillo dunque.

  5. Oh, sì preghiamo, preghiamo, preghiamo per i benefattori e giovani e per un tale di vecchia conoscenza che si chiama Z. B.

Ti abbraccio e benedico. Saluta omnes.

Tuo

Don V. Cimatti, sales.


Grazie delle magnifiche foto.

1707 / Cecchetti Albano / 1936-7-20 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



20 luglio 1936


Dolenti note… Attendo a giorni il bun (contributo) di Propaganda che già dovrebbe essere arrivato. Si è in secca.

Le domando al più presto (faccia magari vaglia telegrafico) un po’ di aiuto. Sarà rimborsato immediate, penso nella prossima settimana e spero anche pagarle qualche cosa di suo che ho in nota.

Se può Yen 500 e ci aiuti il Signore a santificarci nella povertà.

Tutto suo

Don V. Cimatti, sales.


1708 /Merlino Alfonso / 1936-7-21 /

21 luglio 1936

Caro Merlino,

Fa’ come ti dicono per gli esercizi e tranquillo in tutto.

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti


Prega per me. Vedrai in Paradiso che bel premio ci aspetta.


1709 / Circolare Salesiani / 1936-7-26 /


ai Confratelli della Visitatoria salesiana S. F. Saverio



VISITATORIA S. F. S.

Miyazaki, 26 luglio 1936

Carissimi,

Col 31 Agosto si chiude l’anno finanziario salesiano. Vi invio i moduli dei rendiconti da riempirsi in doppia copia, di cui una da tenersi nel vostro archivio e l’altra da inviarsi al sottoscritto nella prima settimana di settembre per la compilazione del rendiconto generale.

Aiutiamoci vicendevolmente a che questo dovere sia fatto il meglio possibile. I moduli che vi invio sono alquanto semplificati e spero vi sarà facilitato il compito. I nostri coadiutori e chierici delle case potranno anche aiutarvi in questo lavoro.

Preghiamo per il buon esito delle prossime mute di esercizi.

Vostro aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1710 / Circolare Salesiani / 1936-7-28 /


ai Missionari e Salesiani della Prefettura e Visitatoria S. F. Saverio



Prefettura apostolica S. F. S.

28 luglio 1936

Carissimi confratelli,

[Si riporta solo la conclusione della circolare…]

Ovunque le varie opere sono fiorenti, anzi si è già in apprensione per la ristrettezza dei locali.

Come vedete nonostante le difficoltà del momento il Signore ha benedetto il lavoro dei missionari e dei confratelli nelle varie mansioni affidate dall’Obbedienza con zelo tale che sono obbligato a frenare.

I nostri cari novizi pure vanno preparandosi con slancio alla loro professione, ed i nostri teologi di Miyazaki affrettano col desiderio e collo studio la loro preparazione al sacerdozio.

Siate benedetti per quanto avete fatto e fate per la gloria di Dio e per l’adempimento del vostro dovere.

Che dirvi? Aiutatemi, sopportatemi e pregate per me. Altri dati che vi metteranno al corrente più dettagliato del lavoro vi saranno comunicati più tardi. Intanto a nome di Propaganda Fide e dei nostri amati Superiori vi faccio le più sentite congratulazioni e gli auguri di un altro anno pieno di consolazioni e di abbondanti frutti.

Vi riusciremo collo spirito di sacrificio nell’adempimento del nostro dovere e nell’osservanza esatta della nostra S. Regola. Vostro nel Signore

Aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


1711 / Ricaldone Pietro / 1936-7-… /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



[Luglio 1936]

Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,

Quando scrive questo povero Don Cimatti è sempre per disturbi. Ad ogni modo il figlio riversa quanto ha di dolore nel cuore del Padre. Ho molti imbrogli, parte dei quali sono noti e di alcuni domando norme:

  1. Questione Ch. Lucchesi. Come scrissi, la mamma insiste per averlo essendo povera, ecc. Il confratello si è messo bene – domanda i perpetui – fa il 1° di teologia, ed a settembre dovrebbe prendere la tonsura.

Il Consiglio non ha difficoltà all’ammissione ai perpetui, ma gli si fa finire i triennali (Secondi – non aveva l’età quando li rinnovò) anche in vista della questione familiare. È ammesso alla tonsura condizionatamente sia chiarita la questione. Domando:

  1. pur non avendo i perpetui, posso fargli dare la tonsura (non vi sono motivi pubblici per negargliela – la ricevono tutti i suoi compagni di corso salesiani e giapponesi)?

  2. per tranquillità del confratello, come devo regolarmi? Conoscono i Superiori le vere condizioni di famiglia? Il Direttore della casa di Lugo può dare esatte informazioni. Forse potrebbe alleviare la miseria dandole lavoro (biancheria, ecc.) Certo è una famiglia mal messa e il chierico, quando era giovane, soffrì assai assai assai per abitudini…

  1. Questione coad. Fogliani, al momento assai più grave. Fece già i secondi triennali che gli scadono in settembre. Il ConsigÌio non l’ha ammesso ai perpetui. Da tempo gli fu consigliato il ritorno – ma e per malattia e altro, non si potè effettuare. Se non riesco a farlo partire quid faciam? Motivi: murmuratio e mancanza di criterio – non troppa sincerità e facile ai donativi ai confratelli. Pietà e resto regolari. Venne ammalato (nevrastenico) e penso che molto del suo carattere sia dovuto alle malattie. Vicino ai Superiori, non in ambiente missionario, e c’è chi lo comprenda, spererei…

Penso che altre croci più gravi viene preparando il Signore – le cause, creda amatissimo Sig. Don Ricaldone, la mia insipienza. Insomma non vedo chiaro, ma la macchina cigola da molte parti e non riesco, non riesco a concludere.

Per le ragioni già indicate in altra, imploro pronta venuta del Visitatore. Salviamo almeno il salvabile. Non so se i Superiori hanno pensato all’Ispettore: hanno buoni numeri Don Tanguy (forte di comando e stimato) e Don Margiaria (facile entratura colle autorità, disbrigo affari – ha la nomea di essere tirato negli affari, ecc.). Al momento non saprei suggerire altri. Don Cavoli pure ha buoni numeri di comando. Penso che chi si attirerebbe la simpatia è Don Tanguy. La grazia dello stato però opera anche, e forse, con quelli che non hanno numeri.

Benedica il

Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1712 / Giornalino “Voci lontane” / 1936-7-… /


per il Giornalino di comunicazione ai Benefattori “Voci lontane”



Per le vacanze dei nostri orfanelli


[Luglio 1936]


Voci lontane” vi comunicano i desideri, i risultati, le speranze di coloro che lavorano per la carità. Dice Gesù: “Date, e vi sarà dato con misura abbondante” e Gesù non si smentisce e mantiene con generosità regale.

Una proposta: per il giusto riposo vostro, dei vostri cari, consacrerete prossimamente parte dei vostri risparmi per un po’ di ferie al monte, al mare e anche in semplice passeggiata un po’ più lunga.

Collo stesso scopo, per tanti poveri che soffrono e che non possono godere di questo sollievo, per tanti ammalati, fate l’elemosina anche piccola al missionario. Vi risponderanno “grazie” tante piccole vocine, tante buone ragazze e fanciulli e tanti cari vecchi, e tutti tutti pregheranno per voi, amati Benefattori.

Dio vi benedica e vi rimeriti di tutto. I missionari salesiani della Prefettura Apostolica di Miyazaki vi ricordano ogni giorno e sopra tutti il

Vostro riconoscente

Don V. Cimatti, sales.

1713 / Ricaldone Pietro / 1936-8-2 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Tokyo, 2 agosto 1936

Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,

Come vede le scrivo da Tokyo dove ci troviamo riuniti per gli esercizi (Prima muta) che ci sarà predicata ex-integro da P. Matteo. Tema e base per ogni confratello di meditazione “purezza e santità – Fedeltà a Don Bosco”. Ci aiuti il Signore.

1. Mio rendiconto. Anche in questo mese nulla di speciale, salvo le solite cose. Salute materiale e spirituale regolare; in questi giorni un maggior desiderio di unione con Dio. Deo gratias. Per la mia posizione poi le solite:

a) Debiti e necessità di mezzi;

b) Iniezioni a dose massima di forza ai confratelli (specie in questi momenti a Don Tanguy) che non posso e non so come aiutare – ed altri, che non sono a posto in missione (Fogliani – le altalene di Don Lucioni, ecc.). Non mi lascino mancare i Superiori né mezzi né suggerimenti.

2. Sento voci di venuta di rinforzi. Supplico i Superiori a guidarmi nella distribuzione delle occupazioni, qualora i Superiori, conoscendo gli individui, li inviino con determinate intenzioni.

3. Non ho ricevuto direttive dai Superiori nel tempo stabilito da S. Ecc. ed ho scritto a S. Ecc. nel senso già indicato prima ai Superiori. Non so se i Superiori abbiano scritto direttamente al Vescovo. Umanamente, battaglia perduta per me – vinta, penso, perché saremo stati tutti strumenti della volontà di Dio… e col fiat; finis anche di questo. Deo gratias.

4. La nostra posizione a Tokyo verrà ad assumere forse nuovi aspetti, perché si dà per certa per fine d’anno la nomina del Vescovo giapponese di Tokyo, col ritiro dei missionari francesi nella nuova diocesi di Yokohama.

In Kyushu pure la missione viene a trovarsi forse in nuove posizioni che esigeranno cambi di criteri direttivi nell’apostolato e nello sviluppo delle opere, per cui mi pare che un ritardo nella visita dei Superiori sarebbe di grave danno. Supplico che sia al più presto per tutte queste necessità e per quelle dei nostri confratelli. Mi pare al momento di aver detto quanto più mi premeva. Il Signore ci aiuti. Imploro, specie per me, l’aiuto delle preghiere dei nostri Superiori. Con vero affetto

Obblig.mo

Don V. Cimatti, sales.


P.S. - Ci uniamo in ispirito di preghiera ed offerta di sacrificio alle tribolazioni dei Superiori per la dolorosa condizione dei confratelli e opere del Messico ed ora della Spagna. Non possiamo fare altro che pregare e lo facciamo di gran cuore. Veda l’unito pro-memoria per la Superiora Gener. delle F. M. A. e, se Lei lo ritiene del caso, passarlo. Sarà per me un vero atto di carità.

1714 / Begliatti Letizia F.M.A. / 1936-8-6 /


a Suor Letizia Begliatti, Superiora delle F.M.A. in Giappone



6 agosto 1936

Rev. ma Madre,

Spero vi troverete tutte bene e specialmente il 5 agosto vi ho ricordate tutte tutte tutte, specie le professine.

  1. Per norma ho scritto pro-memoria al Sig. Don Ricaldone affinché lo trasmettesse alla Rev.ma Madre Generale sui seguenti punti:

    1. in vista della quasi sicura cessione al Clero indigeno della Diocesi di Tokyo (per ora città) per la fine d’anno,

    2. che una brava maestra di cucito vuol farsi suora – e che se ci fossero le Figlie di Maria A. a Tokyo, senza ledere la sua scuola (che potrebbe essere assunta dalle Figlie di Maria A.) potrebbe forse iniziare il suo postulato ed aiutare le Suore a mettersi in contatto colle numerose aderenze che ha – e con questo e coll’Oratorio aver la possibilità di un primo lavoro, anche se subito non si avessero i mezzi per una costruzione in grande, parrebbe utile la sollecita entrata delle Figlie di Maria A. a Tokyo, per non dire necessaria (specie pel Num. l). Se Lei crede potrebbe scrivere alla Sig. Ispettrice, così non si perde tempo.

  2. Ad evitare inconvenienti possibili al momento in cui la questione è molto calda, abbia la bontà di invigilare a che l’Opera della Nagata sia considerata come cosa privata, non cosa ufficiale né della Missione, né di Congreg. religiosa.

Con questi criteri Lei fondi e diriga le sue relazioni e delle suore con loro. Ho dato ordine al Giornale Cattolico che non pubblichi nulla né in foto né articoli di Beppu, specie se articolo sulla Nagata, ecc. senza mio ordine. Pare che la dottoressa, la Nagata ed altre siano ammalate di petto. Saluti tutte tutte tutte e preghi e faccia pregare per noi.

Suo nel Signore

Don V. Cimatti, sales.

1715 / Zerbino Pietro / 1936-8-10 /


a Don Pietro Zerbino, segretario di Don Pietro Berruti Vicario Generale



10 agosto 1936

Carissimo Zerbino,

Grazie della tua e delle varie notizie che mi comunichi e che in parte conoscevo. Ed ora attento. A quelli che verranno fa’ consegnare per lo studentato Tokyo… [segue lista di libri da ordinare].

Ho ricevuto e divorato il bel libro di Maffei – che conoscevo – certo l’ho veduto ed avevo proprio in animo di scrivere alla famiglia. Per mezzo tuo ha certo più valore. Grazie, grazie.

Quello che mi preme sono gli aiuti per le adozioni missionarie. Se alla venuta dei nuovi tutti potessero fare uno sforzo…

Il mio S. Vincenzo è il Ferreri… ma grazie lo stesso. Don Bovio mi aveva scritto. Un pugno a Don Uguccioni e Vosti… Chissà come diventa vecchio… Saluta omnes e prega per il

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1716 / Marella Paolo / 1936-8-14 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico


Miyazaki, 14 agosto 1936

Eccellenza Reverendissima,

In occasione della mia venuta a Tokyo per l’annuale ritiro dei confratelli salesiani avrei desiderato parlare a lungo con V. E. di tante questioni, che non sempre è prudente affidare alla carta e che si risolvono più chiaramente a voce che per scritto. Non essendo stato possibile effettuare l’incontro desiderato, affido alla carta quanto avrei avuto bisogno di dirLe, per aver direttive e non fosse altro per informazione e conforto.

  1. Mi pregio unire debitamente riempito il modulo del rendiconto. Da quello che può arguire le mie disagiate condizioni finanziarie e qualora all’E. V. venisse fatto potermi anche in forma minima venire in aiuto le sarei sempre riconoscente.

  2. Secondo il prescritto di V. E. unisco pure il modestissimo obolo raccolto in occasione della festa di S. Pietro (Denaro di S. Pietro). Il S. Padre accolga di cuore quanto hanno potuto fare i poverissimi suoi figli (Yen 21,16).

  3. Sto attraversando un periodo non solo di sofferenze economiche (la Provvidenza non verrà certo meno mai), ma anche di sofferenze morali. Ho dovuto rinviare un confratello chierico (desiderava entrare nel Seminario suo) e forse sarà necessario rinviarne qualche altro. Preghi per queste anime.

  4. Il punto più saliente del discorso volevo fosse rivolto ad altri problemi:

    1. Si vocifera dell’elezione del Vescovo di Tokyo. Pensavo di parlarLe della nostra posizione a Mikawajima e per le nostre opere.

    2. Le consta che il Kyushu (corrono voci) voglia trasformarsi dall’autorità militare, come base generale di difesa per tutto il Giappone, nel qual caso tutti gli stranieri non sarebbero troppo bene e forse sarebbe il caso di studiare la maniera di parare il colpo?

    3. Dai giornali apparve che all’aprirsi della nuova Camera l’autorità militare fece la proposta, bocciata dalla Camera, di l4 posti da considerarsi di difesa nazionale e da cui far evacuare subito gli stranieri. L’ho sentito dire e non conosco i nomi. Le consta che fra questi ce ne siano nella Prefettura Apost. di Miyazaki? Anche in questo caso bisognerebbe parare il colpo.

    4. Certo che da qualche voce o mossa, viene il dubbio che qualche cosa covi sotto la cenere. Ad es. a Nobeoka la missione fece acquisto di un terreno che è vicino alla stazione per costruirvi una missione. Qualche giornale ha parlato, biasimando che si vendano terreni a stranieri in quelle condizioni. (Pare che ci sia una legge nuova che stabilisce le zone abitabili – fabbriche, case di commercio, luoghi dedicati al culto, divise per categorie). Certo che a Nobeoka già vi sono fabbriche per esplosivi e le fabbriche commerciali in caso di guerra possono essere trasformate a lavorare per la guerra. La missione vicina alla stazione non sarebbe ben veduta. Cambieremo terreno, ma in questo stato di cose è utile pensare a costruire in questa città che sta per diventare di primissimo ordine? Le autorità della regione tennero recentemente una riunione coi militari. Non si conosce naturalmente il tenore delle cose stabilito, ma potrebbe darsi fossero inizio di nuovi orientamenti anche nella nostra missione per parte delle autorità militari. Che cosa pensare? E più che cosa agire per parare inconvenienti? L’autorità di Oita parlando con Don Marega escludeva recisamente che si pensasse di far a Miyazaki quanto avvenne a Kagoshima, ma alle volte tali dichiarazioni possono avere appunto la significazione contraria.

    5. Per la fondazione di Osaka al momento è andato tutto a monte, non avendo i Superiori potuto inviare il personale domandato da S. E. il Vescovo per il tempo stabilito.

    6. Mi si comunica ufficiosamente che mi arrivano in novembre l6 nuovi elementi, 3 preti, 7 novizi, e gli altri coadiutori o chierici, mentre spero di avere tre nuovi preti ordinati a Miyazaki per Dicembre o Gennaio. Nel caso ci mandassero a carte 48 nel Kyushu, si può pensare alla Corea e Manciuria?

    7. Un cattivo soggetto ha tentato a Miyazaki di fare una conferenza contro la Missione. Informammo l’autorità che conosce l’uomo. Spero impediranno ma… Ed a proposito dell’atteggiamento da tenersi in simili circostanze avrei desiderato scambiare qualche idea. Noi siamo di avviso che se viene fuori (spia o simili) si parli subito alle autorità, rettificando e chiarendo, parando se possibile la mossa, ma parlando chiaramente a chi di ragione. Ad es. consta che ad Oshima si fanno contro i cristiani e le cose sacre delle azioni che sono tassativamente contrarie alla legge civile (bruciamento o deturpazione di luoghi sacri, deturpamento dei sepolcri cristiani). Alcuni si domandano: “Perché i cattolici di tutto il Giappone come corpo solo non protestano contro queste barbarie, che gettano non solo il discredito sulla religione, ma contro il nome stesso giapponese? Se non si parla i nemici pensano che i cattolici di oggi, per paura, ben diversamente dai cattolici dell’epoca delle persecuzioni, non sanno difendere la propria fede, e baldanzosamente procederanno oltre, e ripeteranno chissà in quanti altri luoghi quanto fu fatto finora”. Quid respondendum a questi cristiani?

    8. Ed infine volevo domandarle se aveva qualche osservazione sul modo di comportarsi dei Salesiani a Tokyo, sul lavoro che esplicano, sulle modalità di questo lavoro; per fare le opportune osservazioni agli interessati, correggere dove è necessario, tagliare ove è di troppo, moderare ove ci fossero intemperanze, ecc.

So che l’E. V. paternamente ha già fatto osservazioni e la ringrazio di vivo cuore. Non tema di farle ai miei confratelli ed anche al sottoscritto.

    1. In vista di tutto questo ho creduto opportuno insistere presso i Superiori a che sia fatta al più presto la visita di un Superiore maggiore (che al più tardi è preannunciata per il prossimo anno, in preparazione al Capitolo Generale da tenersi nel 1938).

Voglia scusare la lunghezza della lettera. Potendo mi aiuti col consiglio, colla preghiera e, quando potrà, coi mezzi, dicendo anche qualche buona parola per me a quanti possono aiutarci. Per il bene comune e per il bene dell’anima mia avrei bisogno di essere esonerato da queste responsabilità. Non è anzi improbabile che si venga alla divisione dei poteri. È da anni che insisto e me lo auguro, come pure l’esonero dal Prefetturato… Che vuole? Ho passato la mia vita fra gli allievi di scuola… Scuola, musica… è per me pane ancor mangiabile… ma quanto devo fare ora. Beh! Fiat voluntas Dei… il che non impedisce che si possa manifestare anche a V. E. il proprio stato d’animo. Così si finisce di essere mezzi uomini… e neppur quelli…

Preghi per me e per noi tutti e ci benedica. Col più profondo ossequio,

Dell’E. V. Rev.ma

Don Vincenzo Cimatti, sales.

1717 / Circolare ai Cooperatori / 1936-8-15 /


ai Cooperatori dell’Opera salesiana in Giappone24



Miyazaki, 15 agosto 1936


Few years ago, a junior seminary was established in the city of Miyazaki for the benefit of Japanese candidates to the priesthood.

The beginnings met with many difficulties, but I am happy to tell you that sixty young men are studying to get prepared for the theological studies, and they all hope to give their whole life for the Redemption of the souls, in their beloved country.

The Prefect Apostolic conscious as he is of the great task he deliberatly undertook, can only look to find friends to help him in this important matter. I wish to share with you, all the merits related to this great work.

Our seminary has been supported by the constant sacrifices of our helpers, but, more than ever, to go on succesfully, I need your support, otherwise our numbers are to be limited, and many excellent candidates will be lost. I do not ask you to give and help with the missionary of Miyazaki for Christ, for holy Church. You have heard the Holy Father saying to all the faithfull: “Nothing is more pleasing to God, more honorable to the Church, more profitable to the souls, than the gift of a Saintly Priest”. The great of Catholic Action is the saving of a vocation. With all our failings, at last, we can do something that will bring a blessing on our life. I ask you to help me in any way, your zeal for the missions will advise you to do. May be, you could adopt a seminarian – dollar 12 a year, of[r] dollar 60 for the five years course. I ordinarily send a photo of the adopted seminarian to his helper. Our benefactors share all our merits, and especially, all the seminarians offer their daily prayers for the spiritual benefit of all their benefactors.

Also, twelve masse said every year for your intentions, and you are not forgotten in the Memento of the Masses celebrated daily by our missionaries.

You appreciate surely the great reward you should deserve in helping me, and contributing to so great a Cause.

Above all, pray for mission, my missionaries, especially for the future priests of my Prefecture, not forgetting one who has Responsability of the Mission.

Sincerely your

Don V. Cimatti, Pref. Ap.


Address to

Catholic Mission

Miyazaki (Japan)

1718 / Akimoto Martino / 1936-8-15 /


a Martino Akimoto, novizio salesiano giapponese25


15 agosto 1936

Memento :

1. Disce, ama et fideliter observa Costitutiones, regulas et traditiones piae Societatis Salesianae.

2. Fove pietatem Eucaristicam tanquam fundamentum, centrum et fortitudinem et alimentum tuae sanctitatis.

3. Ama et recole tanquam matrem Mariam.

Don V. Cimatti, sales.





1719 / Compagnia Immacolata studentato / 1936-8-15 /


ai Soci della Compagnia dell’Immacolata di Tokyo



[15 agosto 1936]

Carissimi dell’Immacolata,

Grazie della vostra bella lettera. Anche qui si è costituita la Compagnia e spero dia abbondanti frutti. La base della nostra attività in Maria è:

  1. Consacrazione a Lei di noi, delle cose nostre, dei nostri;

  2. Ottime Comunioni perché è la S. Comunione che è la chiave per le vere relazioni nostre con Maria (indovinate il perché);

  3. Osservanza esatta della regola.

Si fa una crociata di preghiere per voi, per il buon esito dei Ss. voti.

Pregate pel

Vostro aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1720 / Zanuso Guglielmo / 1936-8-15 /


Al chierico Guglielmo Zanuso, salesiano


15 agosto 1936

Caro Zanuso,

Grazie. Continua a pregare e far pregare.

Vuoi essere buon Salesiano? Sii fedele a Don Bosco. Buon Missionario? Ama Gesù svisceratamente e totalmente e con Lui la Mamma Maria.

Tuo

Don V. Cimatti, sales.

1721 / Dal Fior Luigi / 1936-8-17 /


al chierico Luigi Dal Fior, studente di teologia



17 agosto 1936

Carissimo Dal Fior,

Quante farfalle? Belle? Anche qui caccia discreta. Ma procura di non esser come le farfalle:

  1. poco utili

  2. instabili

  3. appariscenti per poco.

Coraggio Luigi. Fa’ in modo di fortificare la volontà nel bene – cura più l’interno che l’esterno – e avanti sforzandoti di amare il Signore che tanto ti ama, coll’esatto adempimento dei doveri di pietà e studio.

Frena la voglia della musica (ottima in sé), verrà il tempo anche per quella.

E poi allegro della pace che proviene dal cuore.

Tutto tuo Don Cimatti che si raccomanda alle tue preghiere e che ti ricorda ogni giorno.

Tuo

Don V. Cimatti, sales.

1722 / Grigoletto Giuseppe / 1936-8-24 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



24 agosto 1936

Mio carissimo Don Giuseppe,

Grazie della tua ultima e delle belle notizie.

Per te: parla, esponi, supplica e poi fa come ti dicono.

Per noi: grazie. A Tokyo si fa tutto, legatori, ecc. Non temere.

La valigia tua è arrivata e le cose rubate man mano ritornano. Mi pare che grosse perdite non ci furono.

Preghiera? Ah, Don Giuseppe ne facciamo e ne domando tante tante tante per te. Saluta omnes e un baseto a Don Lovato.

Tuo

Don V. Cimatti, sales.

1723 / Zerbino Pietro / 1936-8-27 /


a Don Pietro Zerbino, segretario di Don Pietro Berruti Vicario Generale



27 agosto 1936

Mio carissimo Zerbino,

Mi si domandano da varie parti reliquie di Don Bosco da estranei, ex-indumentis (immagini solite) ne ho. Non ne ho ex-carne (per le nostre case – alcune non l’hanno o per chiese) et ex-ossibus. Non so chi sia il distributore. Quelli che vengono se possono portarne una buona provvista, Deo gratias!

Idem la Sig. Maria Lazzari di Torino mi vuol fornire di abitini del S. Cuore. Dille che ormai le riserve sono esauste e per me abitini e immagini del S. Cuore sono utilissimi. Gli stampati in Italiano non servono qui. Sempre e soli disturbi, ma vedrai in Paradiso… Saluta omnes.

3.1

▲back to top

3.1.1 Tuo aff.mo

▲back to top

Don V. Cimatti, sales.


1724 / Marella Paolo / 1936-8-28 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Miyazaki, 28 agosto 1936

Eccellenza Reverendissima,

Grazie delle sue graditissime comunicazioni e per la parte dispositiva – come sempre – do immediata esecuzione.

Scusi la carta: sono fuori sede. La mancanza di personale mi obbliga (oh, dolce obbligo!) a non star troppo a tavolino, come purtroppo deve fare V. E. e quindi ho ancor meno delle povere comodità della sede della PREFETTURA APOSTOLICA di Miyazaki, quella camera (neppure del Superiore della Missione) che servì anche a V. E. Accolga la buona volontà.

  1. Ah, ci fossero denari!… Mi veniva voglia di musicare la bella sua poesia… Farei dei soldi! Ad ogni modo, pur guardando sempre in su, quando V. E. possa o con Ss. Messe o se per caso vincesse a una lotteria, un terno… Lei sa che Don Cimatti da buon salesiano è sempre in necessità.

  2. Quanto al “Kyugoin” (Ospizio), come già ebbi a scrivere in precedenza, alla prima avvisaglia se ne parlò alla Prefettura, che aveva consigliato il titolo e questa disse: “Ora sono in corso le pratiche per avere l’approvazione governativa. Ottenutala, siete liberi di cambiare”. Pare non ci saranno inconvenienti. L’approvazione è avvenuta, tutte le pratiche sono state fatte sotto quel titolo tanto alla città, che alla Provincia e Governo. Fu approvato il titolo: “Miyazaki Kyugoin” e la propaganda fu fatta in tal senso. Ecco l’attuale stato delle cose. Parlo all’amministrazione, facendole riflettere sulle proposte precedenti, riferirò l’esito.

A V.E. o meglio ai suggeritori del cambiamento del titolo (che non conosciamo) avevo domandato pure qualche nome o quale sigla o altro potrebbe essere gradito. Perché nell’ipotesi che il nuovo titolo poi non corrisponda ai criteri mentali di chi ha suggerito, siamo da capo. Questo per facilitare definitive la questione. Dunque :

    1. Inizialmente e come base nessun ostacolo al cambiamento (prima fase);

    2. Consiglio dell’autorità di sospendere ad tempus (seconda fase);

    3. Ripresa della questione, speranza di condurla in porto. Preghiera di suggerimento di nomi per facilitare la questione (terza e spero ultima fase…).

Preghi per me e mi benedica:

Obbl.mo

Don Vincenzo Cimatti, sales.

1725 / Ricaldone Pietro PS / 1936-9-1 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



I seminatori di altri tempi… corone gloriose di missionari italiani26


Miyazaki, 1 Settembre 1936

Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,

Al ripigliarsi del lavoro regolare dopo il riposo estivo – al ritorno dei nostri cari ragazzi dal monte, dal mare – rinfrancati gli animi e le forze dei confratelli anche col riposo spirituale del gran ritiro annuale, ripiglio anch’io le mie relazioni mensili, a conforto nostro e di quanti con noi collaborano in tante forme a propagare Gesù nel mondo.

Si eleva oggi il nostro pensiero riconoscente a tanti che ci hanno preceduto nel lavoro di apostolato in questa grande nazione, e che in mezzo ad inauditi sacrifici, per alcuni coronati anche dalla palma del martirio e dalla glorificazione della Chiesa, iniziarono la propagazione del Vangelo in Giappone.

Ed è bello pensare che molti di questi primi missionari (specialmente gesuiti) erano italiani ed alcuni di essi lasciarono anche nella storia giapponese ottima memoria di sé, dando così buon materiale di studio agli amanti di nozioni storiche. Ricorrendo il prossimo anno (1937) il terzo centenario della morte di uno di essi, mi parve utile raccogliere qualche dato generale, che non sarà discaro ai lettori del Bollettino – sarà monito e incitamento ai missionari e raccolta di appunti storici utili.

- 1844. La Società delle Missioni Estere di Parigi inizia l’evangelizzazione del Giappone.

- 1846. Erezione del Vicariato apostolico del Giappone. Mons. Forcade primo Vescovo.

- 1858. Apertura dei porti di Yokohama, Nagasaki e Hakodate agli stranieri. Entrata dei missionari.

- 17 Marzo 1865, scoperta dei vecchi cristiani. Segni di riconoscimento per distinguere i nuovi missionari successori degli antichi: culto della Vergine, primato della S. Sede di Roma, celibato ecclesiastico. Tre punti dell’insegnamento cattolico in opposizione diretta agli errori che i protestanti olandesi ed inglesi andavano contemporaneamente spandendo sotto la bandiera commerciale.

- 22 Aprile 1868. Ripresa della persecuzione.

- Aprile 1873. Ritorno degli esiliati. Confisca dei beni cristiani. Regime di tolleranza.

- 1889. Proclamazione della Costituz. che concede la libertà di culto.

Da questa data la Chiesa Cattolica in Giappone viene organizzandosi gradatamente alla forma attuale. Oggi il Giappone, escluse le Colonie, comprende l’Arcidiocesi di Tokyo, 4 diocesi, 3 Vicariati apostolici, 5 Prefetture Apostoliche ed una missione sui juris, affidate al clero indigeno, alle Missioni Estere di Parigi, Gesuiti, Francescani, Domenicani, Congregazione del Verbo Divino, Salesiani di Don Bosco. Coadiuvano potentemente il lavoro di apostolato missionario una ventina di Congregazioni religiose attive e contemplative, indigene e straniere. Il numero dei cristiani

(statis. 1935) è di 103.271.


Date miliari nella storia della Chiesa cattolica giapponese


15 Agosto 1549 festa dell’Assunzione, S. Francesco Saverio sbarca a Kagoshima con due missionari e tre neofiti giapponesi. Umiltà profonda, fiducia incrollabile in Dio, preghiera e mortificazione sono le sue armi di conquista di queste anime, da dieci secoli snervate dall’oppiosa dottrina buddista, e che non dubita di chiamare “sue delizie”.

15-20 Novembre 1551: partenza del Santo. Ha viaggiato da Kagoshima (sud del Kyushu) a Hirado (zona di Nagasaki); di qui a Yamaguchi (entrata alla grande Isola ), poi a Kyoto (allora capitale); e ritornato a Yamaguchi passa a Oita: due anni e cinque mesi di lavoro gli danno quattro o cinque cristianità con circa due mila neofiti. Il seme è gettato. I confratelli gesuiti di S. Francesco Saverio mieteranno abbondantemente fra ogni ceto di persone.

Dal 1549 al 1598. Contando i battesimi di adulti e fanciulli si può dalle statistiche valutare a un milione il numero dei fedeli sparsi nelle diverse province dell’Impero. Dato il numero scarso dei missionari (113 di cui 40 preti), per giungere ad un tale successo si deve pensare e alla saggezza incontrastabile con cui la Compagnia di Gesù ha organizzato le sue conquiste, e allo spirito di apostolato che animava i nuovi convertiti, e più a grazie specialissime del Signore per questi primi cristiani.

1593. Entrata nel campo di lavoro in Giappone dei Francescani.

1601. Idem dei Domenicani e Agostiniani.

1614. Editto di persecuzione.

A comprendere la grande persecuzione del 1614 alla religione cattolica in Giappone occorre pensare che all’entrata di S. Francesco il Giappone è in preda all’anarchia, causa le guerre tra i signori feudali e i rappresentanti dell’Imperatore. Tre nomi assommano gli sforzi per ridonare l’unità primitiva: Nobunaga, Hideyoshi, Ieyasu. Il primo favorisce contro i bonzi il cristianesimo (l582). Il secondo bandisce dall’Impero i gesuiti (1587), ma non si sparge sangue per dieci anni. Apre la serie dei Martiri il 5 Febbraio 1597 (26 martiri di Nagasaki).

Il terzo coll’editto del 1614 dichiara lo sterminio del cristianesimo col bando dei missionari, distruzione dei luoghi di culto, scelta tra l’apostasia e la morte. L’odio dei bonzi (causa religiosa), le relazioni fra cristianesimo e religioni di Stato (cause politiche-religiose), le calunnie dei bonzi e dei protestanti, intemperanze di zelo apostolico (cause secondarie o accidentali) sono le massime deter-minanti il grande avvenimento storico.

Alla morte di Hideyoshi (1598) fra le querele dei reggenti e preparativi di guerre, regnava una calma religiosa, che permetteva ai missionari il loro lavoro di apostolato. Ieyasu, pur non accordando autorizzazione ufficiale all’esercizio del culto cattolico, per conciliarsi il commercio straniero e per fini politici, chiudeva gli occhi volontariamente sugli affari religiosi.

Le cristianità vicine alla capitale si risentono libere – riedificano le Chiese e praticano apertamente il culto. Lo zelo degli operai evangelici è senza misura, i frutti corrispondono abbondantemente al lavoro. La Compagnia di Gesù contava 109 fra Padri e fratelli, ripartiti in 30 residenze fra cui le principali erano sei: riedificate cinquanta chiese, 50.000 nuovi cristiani ricevono il battesimo. Specialmente nel Kyushu, per la protezione dei principi cattolici si ha una vera fioritura di manifestazioni religiose consolantissime.

Ma negli Stati particolari la tolleranza, dipendendo dalla volontà dei principi, continuava sotto varie forme la persecuzione. La storia registra volontari esili di intere cristianità che si decidono di sacrificare tutto per il nome di Gesù C. e abbandonare il luogo di nascita e beni temporali – annientamento di residenze ed esili forzati dei cristiani, imprigionamenti e morti.

La bolla di Papa Clemente VIII del 1600, che estende l’entrata in Giappone non solo ai Gesuiti ma a tutti gli ordini religiosi, specie mendicanti, dà occasione a nuovi ardori di apostolato che sfociano al momento della persecuzione in un’unione di carità avvincente i differenti ordini religiosi in una comune prigionia, in un comune martirio: soffrire e morire insieme nel fraterno amore e nella pace di Dio. Fin dal 1602 all’apostolato svolto dei PP. Gesuiti nell’attuale provincia di Oita, si unisce quello dei PP. Agostiniani e si inizia così la serie delle sofferenze della Chiesa cattolica in Giappone che scrive pagine di fede, di amore, di sacrificio fra le più belle della sua storia.

Il massimo contributo l’hanno certo dato i giapponesi, manifestando così la forza della grazia infusa dal Signore nelle loro anime e la forza del loro carattere, ed anche il lavoro profondo, tenace fatto dai missionari nel propagare la fede.

Ma non diedero minor luminoso esempio i missionari, di cui mi accingo a fare una rapida rassegna, intendendo di sottolineare alla nostra ammirazione ed edificazione specialmente fra gli italiani quelli che eccelsero per forza di lavoro, vari dei quali sono anche additati all’ammirazione dagli studiosi di storia giapponese.

Davanti a molti di essi con effusione di cuore preghiamo come a martiri, riconosciuti dalla Chiesa. Ottengano ai loro successori almeno parte di quella santità che fu la fonte dei loro successi ed eroismi. Tralasciamo di entrare in dettagli particolari sulla vita loro (esistono per molti di essi ottime biografie o monografie, raccolte di lettere interessantissime) non posso non indicare il P. Alessandro Valigliano (1537-1606). Lasciava in Giappone la Compagnia di Gesù stabilita su basi vastissime – 31 collegi fondati sotto la sua amministrazione, 300 chiese di cui 160 dirette personalmente dai missionari e 150 affidate a catechisti e ai capi-famiglia. Focolai di numerose vocazioni le associazioni di uomini e giovani stabilite nelle principali residenze. Molti ospedali per ammalati e specie per lebbrosi. La prima stamperia (1587) che servì a stampare numerose opere tradotte dal latino a servizio dei missionari. É considerato come uno dei fondatori delle Missioni in Giappone. Fu egli che provocò la famosa ambasciata a Roma da parte dei “daimyo” (signori feudali) cristiani nel 1582.

Degno di nota, pure il P. ORGANTINO GNECCHI-SOLDI (1530-1609). Lavorò nei pressi della Capitale sotto Nobunaga e Hideyoshi, ottenendo di poter dimorare in Giappone nonostante il bando. Muore affranto dalle fatiche ed infermità a Nagasaki.

Dal 1610 al 1621 anche nell’attuale nostra Prefettura Apostolica, specie in provincia di Oita e zona di Nakatsu, fiorentissime per cristianità ed opere, vi furono numerosi confessori e martiri della fede, e sono segnati alla memoria imperitura fra tanti missionari i buoni Gesuiti Fulvio Gregorio di Perugia, Padre Mogavaro di Napoli, P. Guglielmo Cotta o Portico di Lucca, F. Giulio Piano di Macerata.

Il 1622 si arricchisce di martiri glorificati dalla Chiesa. Il beato Spinola Carlo (1564-1622) gesuita genovese. Arriva nel l602: a Kyoto fonda una scuola di scienze, poi lavora a Nagasaki fino al 1612. Nel 1614 alla promulgazione dell’editto si nasconde, è arrestato nel 1618, dopo 4 anni di prigionia è coronato del martirio bruciato vivo con 75 compagni, la massima parte giapponesi (festa 10 settembre). Fra i Martiri vi fu anche il P. Domenicano Orsucci Angelo (1572-1622) di Lucca. Il Beato Costanzo Camillo (1571-1622), Gesuita napoletano. Giunto in Giappone nel 1605 ed esiliato nel 1614, ritorna nel 1619 e dopo tre anni a Hirado (Nagasaki) fu bruciato vivo con altri 4 compagni giapponesi (festa l6 settembre).

Il Beato Navarro Paolo, gesuita (1560-1622) giunge in Giappone nel 1588 e dopo 36 anni di intenso apostolato, arrestato e tenuto in prigione per 10 mesi, con tre compagni giapponesi, fra canti di ringraziamento a Dio e alla Vergine e con costante predicazione fu arso vivo (festa 5 Nov.).

Nel l623 ebbe luogo, fra gli altri, il glorioso martirio del Beato ANGELIS GEROLAMO (1568-1623), gesuita siciliano. Portò il Vangelo nelle parti più a Nord del Giappone. Fu bruciato vivo con 50 cristiani (festa 4 Nov.).

La persecuzione continua il suo ritmo costante, inflessibile. I missionari continuano anche in mezzo a stenti inauditi il loro lavoro. I cristiani tengono testa ai supplizi. La Chiesa si arricchisce di martiri innumerevoli.

Nel 1626 fra i martiri italiani si annovera il Beato Zola Giov. B. gesuita, bresciano, grande evangelizzatore del Kyushu, mirabile per ingegno e virtù (lo qualifica così la storia giapponese) bruciato vivo con 9 compagni (festa 20 Gen.).

Nel 1633 sono martirizzati il Padre gesuita GIANNONE GIACOMO ANTONIO, napoletano, che dopo 24 anni di apostolato nel Kyushu, muore immerso nelle acque bollenti di Unzen (Nagasaki), e il P. gesuita GIAN MATTEO ADAMI siciliano suppliziato a Nagasaki. Muore di miseria il Padre Francesco BOLDRINO di Roma.

Nel 1634 il P. Alberto dello Spirito Santo, Trinitario messinese, e il P. Giordano di S. Stefano, domenicano siciliano martirizzati a Nagasaki, e il famoso P. Vieyra Sebastiano (1571-1634) gesuita romano, Visitatore nel 1618 e capo dell’Ambasciata a Roma nel 1623, tornato nel 1632, a Edo è bruciato vivo, dopo 45 anni di vita apostolica.

Nel 1637 è degno di nota il Padre gesuita Marcello Francesco MASTRILLI (1603-1637), vocazione miracolosa per il Giappone, predestinato al martirio, di cui aveva ricevuto rivelazione profetica, un vero trionfo del Saverio che lo guarisce prodigiosamente nel 1633, arriva in Giappone nel 1637. Arrestato dopo pochi giorni a Kagoshima, condotto a Nagasaki, fra orribili torture, sostenute per 12 giorni e allietate da circostanze meravigliose, offre sé in olocausto per la salvezza del Giappone (18/10/1637). Dà a pensare il fatto di quest’anima generosa, che come tanti altri missionari di quell’epoca, senza apparentemente giovare a nulla, vanno incontro a certa morte. Le leggi, la rigorosa sorveglianza, le modalità di esecuzione, rendevano certa la cattura, il martirio. Inchiniamoci alle disposizioni della Provvidenza, che anche in queste ispirazioni ad anime generose aveva suoi fini speciali. Il Mastrilli, decapitato, tagliato a pezzi, senza aver potuto realizzare i suoi ardenti desideri di parlare all’Imperatore e guarirlo, senza aver potuto predicare e battezzare, ne è una prova evidente. Senza un gran fine la Provvidenza non fa certo le sequele di miracoli che hanno illustrato la vita di questo santo religioso per condurlo fino in Giappone e in pochi giorni elevarlo a tanta gloria.

Nel 1639 il Padre Gesuita G. B. PORRO di Milano dopo 40 anni di ministero in Giappone, trovandosi in una borgata, fu bruciato vivo con tutti gli abitanti.

Nel 1641 nuovo impulso riceve la missione giapponese per opera del Visitatore P. Antonio RUBINO, torinese, martirizzato nel 1643 ed è pure di questo periodo il martirio di P. CAPECE Antonio, napoletano (l606-l643), intimo amico del Mastrilli. Giunto nel Giappone nel 1642, arrestato e dopo 7 mesi di torture, muore a Nagasaki.

Chiudono la serie dei missionari italiani i Padri Gesuiti Cassola Francesco e Chiara Giuseppe che coronarono anch’essi con morte gloriosa il loro apostolato.

Le ultime vestigia della religione cattolica in Giappone sembrano annientate. Cinquant’anni più tardi un altro missionario italiano, restato celebre nella storia giapponese, fa un generoso sforzo per entrare in Giappone: è subito preso e subisce il martirio. È il P. G. B. SIDOTTI (1660-1715), palermitano.

Ormai non c’è che attendere le disposizioni della Provvidenza. Il sangue dei martiri, gli eroici sacrifici dei missionari (ho elencato solo i nomi dei più noti fra gli italiani – e non sono la massima parte) hanno messo semi che lentamente daranno origine alla ripresa ascendente della Chiesa cattolica in Giappone.

Il tenue omaggio alla memoria di questi eroi della fede attiri le loro benedizioni sui modesti nostri lavori; faccia comprendere attraverso quali solchi fu seminata la buona parola; dia forza ai missionari, attiri numerose e forti vocazioni, ed ecciti tutti i buoni a non darsi requie nel venire in aiuto, a quanti sono ministri nelle varie forme di apostolato in Giappone.

Suo nel Signore

Don V. Cimatti, Miss. sales.





1726 / Ricaldone Pietro PS / 1936-9-1 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Il problema dell’educazione in Giappone27


Miyazaki, 1 settembre 1936

Rev.mo Sig. Don Ricaldone ed amatissimo Padre,

Mi si richiede da vari qualche dato e qualche idea generale sulla portata dell’educazione in Giappone, e prendo occasione dalla mia solita relazione mensile per soddisfare alle richieste. Riandando la storia del Giappone nelle sue prime manifestazioni, al terzo secolo dell’era volgare la letteratura cinese e i libri di Confucio, al sesto secolo il buddismo penetrati in Giappone contribuiscono al progresso materiale della civiltà giapponese, occupandosi più di tutto dell’istruzione delle classi nobili. É la solita storia che si riproduce presso tutte le nazioni agli albori della civiltà: formazione degli uomini di comando, di Stato… Il popolo si aggiusti come può. Dal 1600 vengono sviluppandosi anche in Giappone delle scuole per l’istruzione generale del popolo, specialmente nelle regioni industriali ed agricole, a base di lettura, scrittura e far di conto.

L’istruzione elementare diventa obbligatoria nel 1872 ed allora l’Impero si adatta al sistema d’insegnamento moderno. Il rescritto imperiale del 1890 determina l’orientamento morale della nazione su una base definitiva, cioè sorgente dell’educazione nazionale e carattere fondamentale della medesima e il sentimento di lealtà e pietà filiale dei cittadini derivata dalla serie ininterrotta degli imperatori e tramandata per essere osservata da tutti, infallibile in ogni tempo e vera in ogni luogo. Costituzione regolare della famiglia – amore vicendevole – sviluppo alla perfezione delle facoltà intellettuali e morali – unione delle forze di tutti per la grandezza e prosperità nazionale, fino al sacrificio della vita.

L’insegnamento educativo è sotto il controllo del Governo – parzialmente affidato ad organizzazioni pubbliche (provinciali, municipali) – e conformandosi a condizioni legali è permesso a privati la fondazione di scuole. Annualmente il numero degli allievi è di oltre 13 milioni divisi in 46 mila scuole. È provvisto con legge all’istituzione delle scuole, al loro finanziamento e controllo.

La religione, per principio, è esclusa dall’educazione scolastica sia come insegnamento, che come cerimonia. Sono organi di educazione elementare (6-8 anni) le scuole primarie (25.673 scuole con 10.125.226 studenti). L’istruzione media (cinque anni) comprende le scuole tecniche (975 scuole con 288.681 allievi), le scuole superiori femminili (975 con 368.999 allieve), scuole di perfezionamento tecnico (15.248 con 1.277.338 a.). L’istruzione superiore (tre anni) comprende le scuole superiori (32 con 20.551 a.) le università (46 con 69.606), scuole speciali (111 con 70.148), scuole di specializzazione tecnica (51 con 20.033). L’istruzione formativa degli insegnanti comprende le scuole normali (105 con 43.852 a.), le scuole normali superiori (2 con 1.875), la scuola normale superiore femminile (2 con 841 a.), istituti speciali (14 con 898 a.), istituti per la formazione degli insegnanti di scuole tecniche (6 con 365 a.), idem per il perfezionamento (44 con 1.232 a.). Non mancano i giardini d’infanzia (1.510 con 121.975 a.) (innumerevoli) e per l’educazione emendatrice-riparatrice le scuole per i ciechi (74 con 4.306 a.), per i sordo-muti (51 con 3.831), e scuole miscellanea (1932 con 217.257 a.).

È, come si vede, organizzazione completa, adattata a tutte le esigenze sociali, attrezzata dalla scuola elementare all’Università di quanto di più moderno si può pensare in ogni ramo educativo, e di quanto può essere atto a formare buoni e forti membri della comunità sociale, unitamente a quanto e per l’struzione generale e speciale è necessario al cittadino, al professionista, al lavoratore. Ed il popolo corrisponde coll’amore e colla stima all’opera educativa che gli viene prestata – desidera istruirsi – e per lui la scuola è lieto convegno e palestra esercitativa di quanto di buono è in lui. La frequenza scolastica obbligatoria dà nelle statistiche più del 99%. È in corso il progetto di elevare per tutti l’obbligatorietà dell’Istruzione elementare non solo al corso elementare inferiore, ma anche al superiore (attualmente di 2-3 anni). Le materie d’insegnamento sono quelle in uso presso di noi.

Nelle scuole medie, oltre le note materie fondamentali, si insegnano lingue straniere (inglese, tedesco, francese e cinese), disegno, musica, lavoro manuale (falegname, giardinaggio, ecc.) ed altre specifiche per l’indirizzo proprio della scuola. Fu stabilito recentemente un ufficio controllo studenti per sorvegliare a che non si introducano influenze marxistiche o leninistiche o altre deformi o contrarie allo spirito giapponese. La stretta unione e contatto frequente di questo ufficio coi maestri ed allievi, la chiara visione dei problemi sociali mondiali del momento, il benessere degli allievi procurato colle unioni scolastiche ecc. ne sono i mezzi più salienti.

Non manca nessuno degli organi propulsori dell’educazione e cultura nazionale in qualsiasi ramo si voglia considerare. L’educazione fisica conosce tutte le forme degli sport moderni all’estero, con la prevalenza di quelli a tipo libero, più quelli propri del Giappone (Judo = ginnastica difensiva; scherma giapponese, tiro dell’arco, lotta).

Il ramo igiene presenta scuole speciali (i. fisica, dentistica, profilattica per infezioni e malattie scolastiche, alimentazione, allevamento bambini, colonie estive e climatiche diverse).

Come pure non manca la realizzazione del problema dell’educazione sociale con opere educative culturali speciali per gli adulti, la diffusione e sviluppo delle biblioteche (4.609 con 23.355 lettori; fatta l’unità = 1000), gli istituti giovanili normali (15.617 con 794.171 a.), associazioni giovanili maschili e femminili (15.202 con 2.518.000 e 13.300 con 1.567.000 rispettivamente); Boys-scouts (30.000), touring club, radio, grammofono, giardini zoologici e botanici, musei, ecc. ecc.

Il progresso dell’educazione è anche favorito in varie forme di protezione e incoraggiamento delle opere mediante concessioni in denaro alle città e villaggi, (recentemente 75 milioni di yen), aumenti di stipendio e di pensione agli educatori, fondi speciali educativi e per l’impulso dell’educazione tecnica, munifiche elargizioni della casa Imperiale, associazioni per promuovere le scienze e le arti.

Un popolo che brama istruirsi, e che ha da[lla] natura e dallo stato i mezzi per farlo, non può non progredire e non essere alla testa.

Famiglia e scuola sono il binomio naturale e sociale, che garantiscono a questo Impero la sua solidità e grandezza.

I Salesiani, come congregazione insegnante, non potevano non orientarsi in questa direzione, e gli sforzi iniziali cominciano a prendere consistenza nelle case di preparazione del personale (seminario di Miyazaki, noviziato e Studentato a Tokyo), nella scuola Professionale di Tokyo, e nelle varie opere di assistenza e carità sociale in Missione (Ospizio, Oratori, ecc.) e a Tokyo (Mikawajima).

Il Signore ci aiuti ed i nostri cari benefattori ci accompagnino in tutte le forme per camminare affiancati a questo grande movimento educativo sociale di prim’ordine.

Don Vincenzo Cimatti, sales.



1727 / Marella Paolo / 1936-9-8 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Miyazaki, 8 settembre 1936

Eccellenza Reverendissima,

Accuso ricevuta dell’invio di cui in sua graditissima, vera Provvidenza per me, che nuoto nei debiti.

Il Signore rimeriti tutti gli offerenti e l’E. V. che ne fu il Ministro. Implorando preghiere speciali per me e per i miei, mi dico

Obbl.mo

Don Vincenzo Cimatti, sales.


1728 / Marella Paolo / 1936-9-8 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Miyazaki, 8 settembre 1936

Eccellenza Reverendissima,

Grazie dei paterni consigli ed interessamento dell’E. V. per noi. L’E. V. sa che quando scrivo è per tenerla informata, secondo le intese. Noi tentiamo di tenerci sulle linee direttive avute. Al momento mi pare non ci siano novità, salvo l’annuncio di nuovi campi di aviazione a Oita e nei pressi di Miyazaki.

1. Per i rinvii, per me dolorosi (perché hanno un contraccolpo sulle comunità all’estero), quando sono necessari, non esito certo, ma sono mazzate materiali e spirituali per me personalmente. Non c’è che cantare il bonum mihi… ma il canto non mette a posto molte cose… Giorni fa fu la volta di Fogliani coad. Mario, ammalato in tutti i sensi, è partito.28

2. Per tutto il resto siamo nelle mani di Dio. Penso che la vigilanza della polizia su noi possa essere un bene, specie per chi volesse girare senza necessità.

3. Niente timore per la visita del Superiore – questioni interne per il mantenimento dello spirito, disposizioni sul personale, e rendersi conto dello stato reale delle cose per dare impulso alle opere.

4. Tale visita certo influirà per fare capire la necessità di opere in grandi centri, per me, se da anni ho lavorato per Osaka, era per realizzare appunto quanto Lei mi dice.

Nessuna difficoltà da parte di Mons. Castanier. Per i suoi buoni motivi, avendo fissato una data, e tale data non essendo stata corrisposta dai Superiori (non so capire perché non abbiano risposto né a me, né a Monsignore) egli ha seguito la sua via. Così è disposizione della divina Provvidenza. Era certo occasione magnifica e quando ne verrà un’altra simile lo sa il Signore.

5. Il futuro brillante… non me ne parli, Eccellenza, neppur per ridere. Lei sa come la penso: ho detto e ripeto: “Ho passato la mia vita nel lavoro, nell’insegnamento… La vita di comando non è fatta per me”. Se un religioso può scegliere, sceglierei il Segretario, mio sogno. Non rida, vah!

Beh! Sarà quel che Dio vuole, ma non pensi ad onori, infule… Si licet parva componere magnis, sono un po’ come quel bravo S. Celestino. Oh, preghi per me. Qui è il nodo. Lei loda la mia salute di ferro. Vuole facciamo il cambio? Accetto, ma non so come si troverebbe l’E.V. Ah! (glielo canterei se le fossi vicino) “Se a ciascun l’interno affanno…”. Evviva noi e fiat in omnibus voluntas Dei.

Mi benedica e preghi per il

Suo povero

Don V. Cimatti, sales.

1729 / Merlino Alfonso / 1936-9-8 /


ad Alfonso Merlino, salesiano laico missionario in Giappone



Miyazaki, 8 settembre 1936

Carissimo Alfonso,

I dati sono per il Console che li richiede per tutti. Per ora in vista nulla di speciale, salvo che ti faccia santo, umile e allegro. Vedrai che bel premio in Paradiso. Di cuore il 12 e 2 sarò con te e coi tuoi.

Tuo sempre e tutto

Don V. Cimatti, sales.

1730 / Marella Paolo / 1936-9-8 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Ogg.: Risposta a Prot. N. 351/36

Miyazaki, 8 settembre 1936

Eccellenza,

In merito al desiderio espresso dal Supreme Council (è una nuova denominazione? O il Concilio centrale solito?) sto preparando la relazione che invierò quanto prima.

Preghi per il suo obbligatissimo dell’Ill.ma V. Rev.ma

Don Vincenzo Cimatti, sales.

1731 / Merlino Alfonso / 1936-9-9 /


ad Alfonso Merlino, salesiano laico missionario in Giappone



9 settembre 1936

Mio Merlino,

Don Bosco nel suo anniversario ti conceda di essere un vero salesiano. Pietà, lavoro e temperanza saranno la tua forza.

Saluta Matsushima e Tanaka.

Tutto tuo

Don V. Cimatti


Il latore del presente è il Signor Alfonso Merlino sales. missionario in Giappone. Lo raccomando alla sua carità e lo aiuti in tutto più che può, venendo in aiuto alla nostra povera missione. 29

Con ossequio

Don V. Cimatti, sales.


1732 / Ricaldone Pietro / 1936-9-11 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 11 settembre 1936

Amat.mo e Rev.mo Sig. Don Ricaldone,

Domani a chiusura della seconda muta di esercizi a Miyazaki la ricordiamo in modo speciale per i ricordi. Ma in ogni muta ho commentato meglio che potevo desumendo dalla Strenna quanto la carità e la sapienza del Padre ha voluto ammannire ai figli.

Grazie di cuore. A Tokyo P. Matteo e il sottoscritto. A Miyazaki il sottoscritto (volevo che anche a Miyazaki tutti fossero informati di quanto il Papa e il Rettor Maggiore volevano si comunicasse ai confratelli).

Alle Suore pure commento della Strenna come Esercizi.

Per me: omnia regulariter in questo mese, cui il Signore ha riservato croci amarissime spirituali (ritorno di due confratelli – urto con Don C. per osservazioni che dovevo fargli – ed una caduta di un confratello che mi obbligherà ad un cambio o ad un ritorno).

Ah, la potatura di anime come è tagliente. Per me sono mazzate… fiat voluntas Dei. Attendevo qualche direttiva per Osaka – ecco l’ultima bomba. Speravo che i Superiori avessero scritto. Fiat voluntas Dei.

Grazie dei veri sforzi che fanno i Superiori per venire in aiuto alla nostra miseria materiale e spirituale. Il Signore conceda il centuplo.

Preghi preghi preghi per me ed invii presto quem missurus es. Mi benedica.

Tutto suo aff.mo come figlio

Don V. Cimatti, sales.





1733 / Ricaldone Pietro / 1936-9-17 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 17 settembre 1936

Amat.mo e Rev.mo Sig. Don Ricaldone,

Grazie della sua del 26 Agosto u. s.

1. Grazie a Dio, mi pare che gli esercizi spirituali siano riusciti di gran frutto. Vi è ancora il nostro Don Tanguy (indisposto durante la muta) e Don Carò che hanno da farli e sarà provveduto convenientemente. Il motivo della predicazione a Tokyo di P. Matteo (che è uomo che conosce a fondo lo spirito salesiano) fu che veniva “missus” dal S. Padre per tutti i missionari e religiosi del Giappone e non sarebbe stato bello proprio noi essere assenti.

2. Mi scrive “Le mie lettere anteriori rispondono a tutte le tue domande”. Le sue ultime due carissime a me pervenute sono datate 18/6/36, ove si tratta del problema della Crocetta – e del 23/6/36 ove mi dice aver ricevuto le relazioni dei Cooperatori e Bollettino. Mi dispiacerebbe fossero andate perdute lettere posteriori che davvero attendevo data l’urgenza di problemi.

Il coad. Fogliani è partito per l’Italia ed arriverà ai primi del prossimo mese, non posso sapere la data. Viaggia con quattro giapponesi seminaristi che vanno a Roma e sbarcherà a Napoli. Di nuovo raccomando alla sua carità quest’anima.

E di me che cosa dirò?

Prego, rifletto… ma la realtà è che in tutti i confratelli (specie nei dirigenti) c’è malcontento dovuto al mio governo – cerco di unire, e finisco col dividere.

Mi apro in coscienza (ed è da anni che supplico): non posso rimanere, e domando l’esonero. Senta caro Don Ricaldone, Lei ed i Superiori ne sono convinti più di me – non sono fatto per le cariche – mi mettano a far scuola, a lavorare la terra – mi mettano a scopare – ma nel nome di Dio mi esonerino dalle cariche. Mi diano lavoro fin che vogliono – grazie a Dio un po’ di salute c’è ancora – vado in ginocchio fra gli Zulù, in Etiopia, dovunque, ma per il bene delle anime, e prima di tutto dell’anima mia, mi esonerino, mi esonerino.

Al momento attuale può essere che questa mia le dia dispiacere – ora che più che mai il suo cuore paterno è trafitto da tante prove, ma non posso vedere andare le anime alla perdizione per me, e stare in silenzio.

Tutte queste preghiere anche degli anni passati per me furono sempre questione di coscienza.

Tutto suo nel Signore

Don V. Cimatti, sales.

1734 / Dal Fior Luigi / 1936-9-24 /


al chierico Luigi Dal Fior, studente di teologia



24 settembre 1936

Caro Dal Fior,

E prima di tutto una buona tirata d’orecchi. Ti han dovuto di nuovo cambiar di posto… Ma possibile? Se mi fossi vicino ti avrei già servito. Sarà per la prossima volta. Letto questo andrai subito in chiesa e Gli dirai: “Mi manda Don Cimatti – Gesù perdono. Fatemi uomo, che è ora. Se continuo così quello laggiù non mi fa andare avanti. Mi dispiace, perché son sempre l’eterno bambino pur avendo ormai 22 anni. Ma più ancora perché, caro Gesù, non puoi esser contento di me. Dunque testa a posto e avanti”. Un pater ave e gloria. “Piglierò il resto quando verrà quello là… Gesù buongiorno”.

1) Per la messa è una faccenda

a) primo, perché non è liturgica

b) secondo, perché ci vuol molto tempo, e non so se valga la spesa. Beh! Vedremo e caso mai terremo d’occhio. La più semplice sarebbe

a) tagliarne metà

b) ridurre a tre voci: è la soluzione più semplice e che permetta il canto di tale messa in chiesa, sia pure essendo il giorno di Natale.

2) Procura che la musica per te non sia fine ma solo mezzo. Ascolta chi è stato scottato più di te, e che ha provato e prova più di te il fascino della musica. Luigi, fissati il tuo orario – sta’ al tuo orario – e basta. Prima il dovere e poi la musica. E di tanto in tanto, quando senti prepotente la voglia della musica, liberamente lasciala andare a gambe levate – meglio vadano a farsi benedire il do re mi fa sol la si, che l’anima tua.

Ascolta, Luigi, chi vuol il bene dell’anima tua e che in materia ti può parlare con esperienza.

Altro ti dirò a voce, quando ti darò la penitenza di cui sopra. Se mi ascolti sarai felice; se no vivrai nelle nuvole e peggio.

Prega per me.

Tuo

Don V. Cimatti, sales.


Fa’ bene il mese del Rosario. Chissà se sei capace a dire in tal mese ogni giorno il Rosario?

1735 / Dal Fior Luigi / 1936-9-24 /


al chierico Luigi Dal Fior, studente di teologia



24 settembre 1936

Carissimo Don Dal Fior,

So che hai predicato gli Esercizi. Bravo! Quando ti si presenta l’occasione di esercitare il ministero, di’ sempre: “Adsum”! Quanti meriti! Guai a noi se non predichiamo e se non ci mostriamo alter Christus! Ti penso bene in tutto e procura di mantenerti così sempre. Specie nel mese del Rosario cerca di far miracoli di lavoro in tutto e di’ alla Madonna che ti faccia tutto suo.

Prega per questo tuo vecchio amico dell’anima tua che cotidie ti ricorda.

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1736 / Barbaro Federico / 1936-9-24 /


al chierico Federico Barbaro, tirocinante



24 settembre 1936

Caro Barbaro,

Grazie della tua ultima. Nel mese di Ottobre sia tua arma il s. Rosario. Recitalo in preparazione e ringraziamento alla Comunione, ma da’ un forte impulso alla meditazione su Gesù.

Prega per me che sempre ti ricordo con mamma.

Don V. Cimatti, sales.





















1737 / Nishimura Giovanni / 1936-9-24 /


al chierico Giovanni Nishimura, novizio salesiano30



24 settembre 1936

Ch. Nishimura,

In proximo mense octobris cum Maria recolens mysteria S. Rosarii, offer te ipsum in holocaustum divinae voluntati.

Ama Virginem Matrem et ora pro tuis, speciatim pro patre qui desiderat epistolam a filio suo. Cotidie vacabimus simul in corde J. et M.

Tuus

Don V. Cimatti, sales.




1738 / Begliatti Letizia F.M.A. / 1936-9-28 /


a Suor Letizia Begliatti, Superiora delle F.M.A. in Giappone



Miyazaki, 28 settembre 1936

Rev. Madre,

Il Signore benedica i santi Esercizi. Il povero Prefetto di Miyazaki (come vede mi do del tono), vorrebbe fare vedere alle Figlie di Maria A. il suo compiacimento per quanto esse fanno per il bene delle anime.

Tenta di farlo cogli aiuti spirituali e preghiere, ma vorrebbe anche farlo in forma persuasiva.

Cominci ad accettare questo 31 – più il pagamento delle tasse di Tokyo (¥ 50) e spero che il Signore mi darà modo fra poco di manifestare in qualche modo la ricompensa per quanto fate. Continuate con fede e carità.

Suo

Don V. Cimatti, sales.




1739 / Dal Fior Luigi / 1936-10-1 /


al chierico Luigi Dal Fior, studente di teologia



1 ottobre 1936


Allegro sempre… tanto per quanto faccia, Gesù ti vuol suo completamente.

Tuo

Don V. Cimatti, sales.


Buon mese di Rosario.

1740 / Marella Paolo / 1936-10-11 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Miyazaki, 11 ottobre 1936

Eccellenza Reverendissima,

Al solito per informazione.

1. A Miyakonojo, in occasione della commemorazione della Manciuria fatta dal capo militare del Reggimento, credetti opportuno andare a sentire, ma prima di iniziare il discorso mi si pregò di uscire.

2. A Miyazaki fummo invitati come membri del Club di Miyazaki ad intervenire al ricevimento alla Prefettura del Capo-militare di Kumamoto (oltre l’invito del Club c’era anche quello del Prefetto). Poi ci fu consigliato di andare al pranzo, andò Don Cavoli e Don Liviabella, parlarono col Generale che fu in Italia, ma alla conferenza furono invitati ad uscire, idem Don Carò. Si parlava della necessità della difesa nazionale. Si disse temersi che nel dire uscisse qualche frase non piacevole a stranieri.

3. Come due anni fa si ripete a Miyazaki la conferenza di un bonzo. Essendovi frasi offensive a pié pagina parlai col capo della polizia speciale. Si riuscì alla pubblicazione di un articolo sul giornale per parte della polizia (penso per addolcire la pillola) in cui si diceva che i missionari di Miyazaki sono brava gente. La conferenza era impostata sul tema: “Tutte le religioni, salvo la mia, sono cattive”.

Certo che nonostante le assicurazioni e protezioni poliziesche queste cose non fanno del bene.

4. Penso a giorni inviare qualche pratica in cui prego forte raccomandazioni, come sa fare l’E. V. e quando potrà non mi neghi delle Ss. Messe anche solo a Yen 1 di elemosina.

E preghi preghi per il suo povero…

Aff.mo nel Signore

Don V. Cimatti, sales.

1741 / Circolare Salesiani / 1936-10-13 /


ai Confratelli della Visitatoria salesiana S. F. Saverio



VISITATORIA S. F. S.

13 ottobre 1936

Carissimi,

Posso finalmente darvi notizia ufficiale del nuovo personale in partenza per il Giappone il 20 c. m. Sono 4 sacerdoti, quattro coadiutori, un chierico tirocinante, due per la filosofia e 8 ascritti. Raccomando vive preghiere per il loro felice viaggio e perché possano davvero formarsi buoni missionari salesiani. Nel bel mese del Rosario vogliate applicare per loro anche la recita di qualche corona.

I nostri teologi di Miyazaki vanno intensificando la loro preparazione alla S. Messa. Non è ancora fissata la data che penso sarà nel prossimo mese. In questi momenti sentono sempre più forte il bisogno delle nostre preghiere.

Nell’ultima settimana di questo mese in missione si tengono qua e là varie manifestazioni, che saranno coronate a Miyazaki con discorso e concerto in occasione della giornata del Povero, atte a divulgare i principi di carità cristiana nelle opere sociali già iniziate e da iniziare, e a scopo di propaganda missionaria cattolica. Anche per il buon esito di queste varie manifestazioni raccomando molte preghiere.

Come vedete siamo in pieno tema di preghiere… Anche per me vogliate sempre pregare, sicuri del fraterno quotidiano contraccambio.

Non vogliate dimenticare la necessità di preghiera per la Spagna e per i nostri cari confratelli spagnoli residenti in Giappone, che potete ben comprendere in quale stato d’animo si trovino.

Ricordiamo i propositi dei Ss. Spirituali Esercizi come mezzo di nostro continuo perfezionamento.

Vostro nel Signore aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


P.S. - I confratelli Don Liviabella e Merlino che partono per un breve congedo in Italia sono a vostra disposizione per eventuali commissioni in Italia, e chiedono l’aiuto delle vostre preghiere per il prospero viaggio e per il buon esito di quanto sperano fare a vantaggio della Missione e dell’Opera salesiana durante il loro soggiorno. Il coad. Fogliani pure giunse felicemente in Italia.

1742 / Cecchetti Albano / 1936-10-13 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



13 ottobre 1936

Carissimo Don Cecchetti,

1. Grazie di tutto. Non ho potuto fare così presto come avrei voluto. L’accluso vaglia: sono 90 Yen per Muroya computati così: Yen 10 per i tre mesi ancor restanti, totale Yen 30; Yen 60 per metà stipendio anno prossimo. Il resto è per Lei. Si faccia rilasciare:

a) ricevuta come “o-rei” (ricompensa) del servizio,

b) e dichiarazione che se ne va liberamente. É bene che se non fa la dichiarazione scritta ci siano due testimoni? Così facciamo coi catechisti. Gli scrivo l’accluso e consegni. Esperienze per noi.

2. Lei non mi ha capito “le mani forate” è questo: “dove c’è da dare uno, Lei da certo due e più”. È qui tutto.

3. Grazie del predicozzo – fan sempre bene. Potrei dire: “ait latro ad latronem” come dissi a buon’anima del Sig. Don Rinaldi olim che mi diceva: “Forse è ora di cambiare il cappello”. Guardai il suo che poteva fare il paio col mio e gli dissi: “Ait latro…”. Si rise, e penso che abbiamo continuato a tenerlo tutti e due… finché ne abbiamo preso un altro. Fra i Salesiani dalle vesti di 20-25 anni forse c’è anche Lei… Starei fresco se dovessi cambiarmi tutte le volte che viaggio di veste e biancheria. Le assicuro che né Don Bosco, né Don Rua lo facevano… pur essendo ottima cosa per chi è abituato. Creda pure che Don Cimatti purtroppo fra i Salesiani non è per questo né per altro in prima fila. Sa! Bisogna risalire alla fonte, e certe cose, anche volando e facendo propositi, non sono possibili perché non sono in natura rerum. Ha mai letto il “Borghese gentiluomo” di Molière? Diventerebbe così Don Cimatti come pure se volesse pompare in veste paonazza. Roba da far ridere i polli! Ma Lei ha perfettamente ragione. Certo nessuno dei miei confratelli ha bisogno che insista per… Anzi il contrario. Può essere che qualche coadiutore…

E stia tranquillo che farò tesoro delle sue osservazioni che mi fanno sempre del bene, ma creda che Don Cimatti crede al detto oraziano: “Naturam repellis furca, tamen usque recurret”, ed è vero tanto al mondo della natura che in quello morale.

S. Francesco di Sales… era di nobil prosapia e in questo non faceva fatica: ab infantia gli era naturale. Tutto questo, non per scusare né diminuire la portata delle sue osservazioni, ma per spiegare… Deo gratias ed il Signore rimeriti di tutto. Per tre giorni tutto il rosario è per Lei – e non tema né per lettera né a voce di dirmi quanto vede. C’è ben altro, caro Don Albano.

Tutto suo

Don V. Cimatti, sales.


1743 / Dal Fior Luigi / 1936-10-14 /


al chierico Luigi Dal Fior, missionario salesiano in Giappone



M., 14 ottobre 1936

Caro Dal Fior,

Mi metto al lavoro per quanto desideri… e spero presto soddisfarti.

Giudizio! Se no botte da orbi.

Approvato pel fratello e continuo a pregare. Ringrazia Moro del quaderno indirizzi: già finito: restituirò presto.

Domanda a Tassan se ha ricevuto i libri da Beppu. A Rossi e Mantegazza stiano allegri: grazie della lettera. A Barbaro: cura per dimagrire: “non ingrassare”.

Un abbraccio e un bacino sulla punta del nasino.

Tuo

Don V. Cimatti

1744 / Grigoletto Giuseppe / 1936-10-15 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice


[15 ottobre 1936]

Carissimo Don Grigoletto,

Grazie delle belle notizie veronesi… Faccio quanto mi dici e riceverai per i tuoi merlotti (spero arrivi!). Preghino per me… molto… anche pro rebus materialibus… pane (non dirlo loro). Ah, trovassi uno che mi regala o mi impresta per 5 anni un 50.000-60.000 Lire o anche 100.000. Beh! Deus scit. Avrei bisogno di avere la fede di Don Bosco!

1) Grazie della bella lettera del Padrino. Anime sante, che andranno in Paradiso dritto dritto… Altro che noi due! Don Cimatti specialmente!

2) Bravo nella tua nuova mansione, aiuta le anime tenerelle e cura le vocazioni. Ah, se tutti lavorassero per questo scopo…

3) Per il Giappone, segui [la] tua via. L’importante è che non ti distolga dai tuoi doveri. E poi lascia dire: “Laetare et benefacere… e…”. Tanto a questo mondo non si riesce ad accontentare gli uomini, ma per fortuna, qui autem judicat me Dominus est.

4) Grazie delle altre notizie. Soliti cambi di personale. Spero verrà anche per me qualche cambio. Dicono che sia in vista la visita anche all’Estremo Oriente. Dopo dieci anni, va bene, è desiderata, necessaria.

L’8 novembre avrò tre preti nuovi! Ah, fossero giapponesi! Ma comincio a prendere quelli che Dio mi dà, e verranno anche i giapponesi…

5) Non posso negarti il contributo, ad un’unica condizione:

a) Libertà in te di correggere, tagliare, eliminare, aggiungere ecc. Se è necessario il nome, bene, se no, lascia. Non vorrei che ne venisse male a te o allo spirito del foglietto. Procurerò di essere puntuale… ma capisci anche tu.

Ed ora, caro Giuseppe, coraggio e al lavoro. Sta’ calmo in relazione alla Santità. Dice S. Francesco che bisogna farsi santi come vuole Dio e coi mezzi che dà a disposizione. Sfrutta quelli che hai, e avanti. Non è difficile farsi santi seguendo la piccola via di Nazareth o quella di Don Bosco nel primo Oratorio.

Allegro e salutami i tuoi 19 fringuelli che d’or’innanzi entrano anche a far parte della famiglia Nipponica.

Ti abbraccio e benedico. E salutami quanti conosci, e non sono pochi.

Tuo

Don V. Cimatti, sales.


Suffraghiamo le anime del Purgatorio.

1745 / Circolare e Salesiani / 1936-10-19 /


ai Confratelli della Prefettura e della Visitatoria salesiana S. F. Saverio



Prefettura Apostolica e Visitatoria

Miyazaki, 19 ottobre 1936

Carissimi confratelli,

È colla gioia più viva che vi comunico l’attesa notizia della Consacrazione dei nostri cari Diaconi.

La domenica 8 Novembre per mano di Mons. Breton, Vescovo di Fukuoka, avrà luogo la solenne cerimonia.

Per voi che da anni pensate a questa data, per voi che in varie forme avete lavorato alla formazione dei nuovi sacerdoti deve – come per me – tornare giocondissima questa data.

Spero presto inviarvi programma completo della grande giornata. Mentre ringraziamo di cuore il Signore di questa grande data, raccomando caldamente alle vostre preghiere i nuovi ordinandi e vi prego di indire preghiere speciali anche alle cristianità e Comunità religiose da voi dipendenti.

Vostro nel Signore

Don V. Cimatti, sales.

1746 / Missionari in Giappone / 1936-10-19 /


al Gruppo Missionari in Giappone del 193632


19 ottobre 1936

Carissimi,

Benedicti in nomine Domini. Tutti vi siamo vicini col cuore e con la preghiera, affrettando il momento di abbracciarvi. Come dall’inizio del viaggio fino al vostro arrivo si fanno preghiere speciali per voi.

Il Signore non vi promette felicità temporali o grandezze materiali, ma povertà e sacrificio, vi domanda santità che è purezza e obbedienza.

Pregate anche voi per noi. Grazie che venite a riempire le diradate fila; disponetevi con gioia al lavoro.

Alle Autorità che vi domandassero dite che vi recate a Tokyo.

Vi benedico e affretto il momento di abbracciarvi a nome di tutti.

In Maria A. e Don Bosco

Don V. Cimatti, sales.



[

1747 / Ricaldone Pietro / 1936-10-20 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 20 ottobre 1936

Amatissimo Sig. Don Ricaldone,

Il Signore rimeriti della carità usata al suo povero Don Cimatti nell’ultima sua carissima del 31 Luglio.

Purtroppo questo povero cencio non sa che dare dispiaceri. Mi sforzerò di toglierli o lenirli, ma Lei conosce la fonte. “Il mio campo non può dare che queste erbacce”. Ci uniamo tutti in spirito di sacrificio e di preghiera per la Spagna. Purtroppo non posso fare altro. Ne risento qui indirettamente l’eco nelle persone dei cari confratelli Don Escursell, ch. Lopez, e Don Rodriguez. Quest’ultimo soprattutto, che già provò qualche cosa delle precedenti insurrezioni è in vere ansie. Lo trasloco allo studentato a Tokyo nella speranza che il maggior numero di confratelli lo distragga di più! Mah! Ha dei momenti davvero compassionevoli. Prego prego prego.

Per le mie cose, anche questo mese, nulla di notevole: come rendiconto.

Mi pare di lavorare sui propositi presi, e che la buona volontà non dia giù. Mi aiuti colle sue preghiere. Ho creduto opportuno:

a) Per lo spazio discretamente lungo della permanenza in Giappone

b) E le reiterate insistenze dei vecchi genitori

c) E specialmente per aggiustare d’intesa coi Superiori varie nostre importantissime necessità, specie materiali, di inviare, per il tempo di permanenza che i Superiori crederanno, il nostro caro Don Liviabella. Gli ho dato per compagno il buon coad. Merlino. Tutti i confratelli volentieri faranno ad tempus il sacrificio di sostituirli, e tutti sono d’accordo che i due meritano questo favore. Merlino poi ha bisogno di una scossa spirituale che solo Lei ed il contatto dei Superiori possono dare.

Don Bosco, che amava essere vicino o avere vicino i figli lontani, mi pare insegni chiaramente queste necessità spirituali dei confratelli. Supplico naturalmente i Superiori a riinviarmeli: ottima stoffa tutti e due. Viri simplices et recti. Partono a metà novembre, se a Dio piace.

Grazie poi del vero prezioso aiuto di personale. Il Signore rimeriti e conceda ogni bene. Nonostante le gravi necessità del momento, supplico i Superiori a venirmi in aiuto per alimentare la numerosa famiglia.

Tutti ci si dà attorno per la ricerca dei mezzi, ma il catenaccio e il deprezzamento della moneta, è per noi terribile davvero, e sempre più.

E grazie finalmente di tutti i preziosi consigli per il resto. Mi aiuti a salvarmi l’anima e ci benedica tutti tutti tutti e specialmente il

Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1748 / Cecchetti Albano / 1936-10-24 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



24 ottobre 1936

Carissimo Don Cecchetti,


Grazie delle sue.

1. P. Heuzet non rispose alla mia prima richiesta. Gli avevo scritto che da Beppu gli sarebbe stato indicato il tempo, ecc. Abbia la bontà o Lei o Loro di scrivere a mio nome, dicendo “come da precedente lettera Don Cimatti prega…”. Ma è poi davvero a Kokura? È quello che non so bene, perché mi pareva di aver sentito dire che avevano preso un prete giapponese.

2. Prego per i suoi denti e piede: prima cura: purga. Seconda: medico.

3. Per l’ordinazione dei suddiaconi penso si debbano fare le cose regolari più che si può, tanto più non essendo in regola. D’altra parte prima di procedere occorre anche la domanda dei candidati (due mesi prima, ecc.) ed al momento certo Filippa non la fa… Vedrà che non mancheranno le occasioni e se non ci saranno le faremo sorgere (o se moriamo noi le faranno sorgere) a tempo.

4. Barsauskas33 ha già scritto a mezzo mondo per questo documento che da tempo gli ho spedito regolarmente e raccomandato (quando me lo chiese). L’ho aiutato in tutte le forme e l’aiuterò. Certo che il Signore l’ha condotto là, e l’ha tolto da noi, è segno che questa non era la sua via. Non fu sincero e fece dei grandi pasticci, incolpando poi il Seminario o altri o altro. Esperienze per tutti. Il Signore lo aiuti a salvarsi l’anima, ma dovesse diventare un prete beone… Ah! Non si faccia prete né in Lituania, né altrove! A Lei ha scritto come ha scritto – ma il povero chierico non può negare di aver fatto ciò che ha fatto, e di cui il Seminario ha subito e Don Cimatti subisce le conseguenze materiali. È meglio distruggere tutto (lettere, ecc. ecc.) e mettere a tacere tutto. Certo che abbiamo bisogno di rinsanguare spiritualmente il Seminario. Ci riusciremo? Mah! Deus debet providere.

A Lui non mancarono i mezzi per tirarsi su – non li adoperò. Ogni giorno era a contatto col Direttore – ogni volta che Don Cimatti andava per la scuola, infallantemente lo abbordavo; “tutto bene, tutto bene” – da chi si confessava?

Ah, caro Don Albano, come è difficile il cuore umano. Sono 40 anni che lavoro in mezzo alla gioventù, ma un carattere come quello non l’ho mai trovato, mai… e tremo per il suo avvenire. Mah! Il Signore lo guidi! Ha egli fatto gettito della sua vocazione? Se sì, non sarà mai buon prete. Preghiamo.

5. Bene per tassa benshi.34

6. Per Lucchesi Lei conosce e famiglia e lui. É da tempo che i Superiori sono informati della cosa, ma non hanno deciso. Quando posso mando di qui qualche cosa, ma in generale i Superiori (quando è necessario) non stabiliscono uno speciale sussidio se non alla Messa. Il chierico sembra risoluto e se otterrà vittoria piena di sé, sarà un buon elemento. La via che Lei pensa tentare mi sembra al momento l’unica. Alle conseguenze penserà il Signore. Certo Lucchesi se ha vocazione, non gli è per nulla consigliabile la vita del prete secolare. O salesiano o religioso (se saprà soggiogare testa e cuore) o si metta per la via del mondo.

7. Spero il Signore mi darà modo di aiutare il catechista.

8. Bravo! Freni Arri e gli dica che gli sono vicino dalla mattina alla sera nel senso letterale della parola.

E mi pare di aver risposto a tutto. Preghi e faccia pregare per me.

Tutto suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.



1749 / Lucchesi Mario / 1936-10-24 /


al chierico Mario Lucchesi, missionario salesiano in Giappone



[24 ottobre 1936]

Mio caro Mario,

Grazie della lettera che invio a Don Cecchetti. É lo stile di mamma. Penso che prima di prendere decisioni di qualsiasi genere:

  1. Preghiamo

  2. Attendiamo la visita del Superiore

  3. E se riesci a vincere “permane in vocatione in qua Deus te vocavit”.

La mia famiglia era più povera della tua, eppure in tre abbiamo seguito la voce di Dio, e abbandonato mamma, che ha potuto vedere suo figlio prete ed essere da Lui confortata in extremis.

Abbi fede buon Mario, ama Gesù che ti ama. Ti sono sempre vicinissimo.

Un bacio nel Signore.

Tuo

Don V. Cimatti, sales.

1750 / Grigoletto Giuseppe / 1936-10-25 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



[25 ottobre 1936]

Carissimo,

Nella tua nuova missione con tanti cari amici lavora alla gloria del Signore e alla salute delle anime e prima di tutto della tua. Per il tuo lavoro accordati coi tuoi superiori e poi fa’ quel che puoi. Tu sai che domando preghiere.

Cari giovani scolari di Don Grigoletto,

Un missionario vecchio di anni e di pelo, ma giovane di cuore, implora per la sua missione molte preghiere, Comunioni e visite a Gesù. Vi dico grazie e prego per voi.

Vostro incognito amico

Don V. Cimatti


Allegro. Saluta i tanti che conosco.

1751 / Marella Paolo / 1936-10-27 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Miyazaki, 27 ottobre 1936

Eccellenza Reverendissima,

Agli auguri per telegramma accolga anche quelli particolari miei e dei confratelli e tutti.

La riconoscenza per i grandi benefici ricevuti è dovere per noi. Preghi per noi e ci benedica, e specialmente preghi per me.

Ai tanti benefici unisca anche quello di vidimarmi con buon inchiostro (se le sembra opportuno) le accluse pratiche.

Ho parlato con Mons. Roy. Quante cose! Fiat voluntas Dei in omnibus.

Tutto suo nel Signore

Don V. Cimatti, sales.

1752 / Grigoletto Giuseppe / 1936-10-28 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



M., 28 ottobre 1936

Carissimo Grigolo,

In relazione a quanto mi domandavi pel tuo giornaletto avrei bisogno che tu vedessi quanto ho buttato giù o quanto ho trovato fra le vecchie carte.

Unisco anche alcune novelle giapponesi tradotte dal nostro Don Piacenza (da cui si può trarre delle morali, ecc.).

Siccome non so né l’indole né lo spirito… avrei bisogno che tu mi schematizzassi argomenti che desidereresti…

Attento poi che non si dica che c’è troppo giapponesismo… e che Don Cimatti voglia entrare nelle direttive della casa, ecc. Dunque attendo (se devo trattare)

  1. Argomenti utili

  2. quanto lunghe le trattazioni

  3. che intonazione dare (sempre allegra, seria, ecc.?).

Tuo

Don V. Cimatti, sales.

1753 / Zerbino Pietro / 1936-10-… /


a Don Pietro Zerbino, segretario di Don Pietro Berruti Vicario Generale



[Ottobre 1936]

Carissimo,

Grazie, grazie, grazie.

1) Eccoti alcune carte: raccomando che non vadano in mano… essendo di confidenza.

2) Ed ora un favore. Se puoi avrei bisogno di avere molti indirizzi degli Stati Uniti e d’Inghilterra di amici e benefattori nostri – ed anche di Francia. Ti è possibile avere una copia di tali indirizzi?

Desidererei però fosse una cosa privata, nota a me e a te e al Signore.

Posto naturalmente che ci siano già stampati – se si devono scrivere no… – e se fosse possibile al più presto. Prega e fa’ pregare per noi.

Tuo

Don V. Cimatti


P.S. - Ossequi a tutti! Caro Don Succo! [+ 27/8/36]. Ci volevamo così bene. Oh pregherà per me, ne son certo. Saluta omnes. Un pugno a Gianotti.

1754 / Circolare Salesiani / 1936-11-5 /


ai Confratelli della Prefettura e della Visitatoria salesiana S. F. Saverio



Prefettura A. e Visitatoria S. F. S.

5 novembre 1936

Carissimi,

Siete fraternamente invitati alla solenne consacrazione dei nostri cari confratelli diaconi. Eccovi il programma…

Dal Lunedì al Sabato i nuovi sacerdoti si alterneranno nella celebrazione delle Ss. Messe nelle Chiese o Cappelle di Miyazaki. Alla domenica 15 sono invitati rispettivamente nelle residenze ove fecero il tirocinio.

Siete tutti dunque fraternamente invitati ad intervenire. Vi prego con cortese sollecitudine di avvisarmi in caso di intervento per gli opportuni preparativi. Altre comunicazioni.

Sono già felicemente giunti tre confratelli. Preghiamo per il prospero viaggio di altri.

É annunciata la partenza di uno dei Visitatori che sarà fra noi fra qualche mese. Non so dirvi né la persona né l’epoca.

Ricevo la seguente comunicazione e vi esorto caldamente ad osservarla (N.B. É a riguardo della preparazione del Congresso Euc. intern. di Manila…).

Ecco adunque un magnifico programma di lavoro personale e da consigliarsi ai cristiani.

Siccome si tratta di desideri espressi dal S. Padre, procuriamo [di] attuarli e farli attuare per quanto dipende da noi. Ogni residenza si distingua per onorare e per far onorare Gesù Eucaristico specialmente in questo periodo di tempo.

Pregate per il

Vostro aff.mo

Don V. Cimatti, sales.



P.S. - Non dimenticate di suffragare in questo mese le Ss. anime del Purgatorio e diffonderne la devozione presso i fedeli.

1755 / Marella Paolo / 1936-11-6 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Miyazaki, 6 novembre 1936

Eccellenza Reverendissma,

Grazie della vidimazione eccezionale, che però tanto V. E. che i suoi predecessori mi hanno sempre usata la carità di fare – è condizione indispensabile, perché sia presa (se si vuol prendere) in considerazione la pratica: così è stampato sui moduli – a meno che ora non ci siano cambiamenti che non conosco. L’E. V. conosce le mie disperate condizioni economiche… e quindi mi devo attaccare a tutto… anche a V. E. … e Lei è forte.

Notizie nostre. Il Prof. Ogura venuto fra noi – contornato da Don Margiaria (ha spaccato uno di quei la!!!) e dal sottoscritto, belante – ha tenuto riuscite e fruttuose conferenze.

Domenica 8 c. m. Mons. Breton a Miyazaki consacrerà tre nostri diaconi – e nel corrente mese spero arriverà il rinforzo da Torino (tre sono già arrivati).

Col primo di Novembre è partito pure il Visitatore che sarà fra noi fra qualche mese. Non so chi sarà, né quando arrivi.

Ho parlato con Mons. Roy. Quante cose per l’avvenire… che è nelle mani di Dio. Per ora non mi pare aver altro di notevole. Se non muoio, spero nel mese di dicembre di venire a Tokyo e allora domanderò per tempo un’udienza.

Avrei bisogno di un’anima buona che aiutasse la mia povertà… Preghi anche V. E. a questo scopo e specialmente preghi per me, per l’anima mia, assai più bisognosa dei miei debitori

Obbl.mo

Don Vincenzo Cimatti, sales.

1756 / Bernardi Angelo / 1936-11-6 /


a Don Angelo Bernardi, missionario salesiano in Giappone35



RICORDO DI PRIMA MESSA

[6 novembre 1936]

Al carissimo Bernardi Don Angelo,

Ego ipse… Jesus!

La pietà eucaristica è

1) il centro della pietà cristiana e salesiana

2) l’alimento della nostra vita di perfezione religiosa

3) il fondamento, l’ambiente e la forza del nostro lavoro educativo.

Don V. Cimatti, sales.


In patientia vostra possidebitis animas vestras.

Pietas ad omnia utilis est.





1757 / Tassinari Clodoveo / 1936-11-6 /


a Don Clodoveo Tassinari, missionario salesiano in Giappone36



RICORDO DI PRIMA MESSA

6 novembre 1936

Al carissimo Don Tassinari Clodoveo,

Ego… ipse… Jesus!

La pietà eucaristica è:

  1. il centro della pietà cristiana e salesiana

  2. l’alimento della nostra vita di perfezione religiosa

  3. il fondamento, l’ambiente e la forza del nostro lavoro educativo.

Don V. Cimatti, sales.


Bonum mihi, Domine, quia humiliasti me.

Vivo ego, jam non ego…

Fiat voluntas Dei.


[

1758 / Ricaldone Pietro / 1936-11-7 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 7 novembre 1936

M. R. Sig. Don Ricaldone,

Grazie della sua carità premurosa. Le lettere che mi invia le avevo ricevute poco prima. Inizio del mese: mio rendiconto.

SALUTE: bene, ma non sono come prima: è naturale; tento di stare preparato perché penso che morrò senza dover disturbare troppi. Vedrà che il cuore, che mi ha sempre dato da fare in vita, sarà il [più] colpito… preghi per me.

LAVORO: Ormai tutto il mio lavoro e di quelli che hanno più responsabilità è concentrato nello sbarcamento vita. Non so come fare a provvedere ed aiutare convenientemente. Tale preoccupazione, che si risente fortissima da Don Tanguy, Don Carò e Don Cavoli, impedisce che si possa lavorare con tranquillità e frutto. Nervi tesi… si finisce coll’esaurirsi, non solo, ma col rendere dannoso il poco che si può fare. Quando poi penso che questo proviene dalla mia insipienza, ed ha i suoi riflessi nel campo spirituale dei confratelli e delle anime, accresce in me la forte persuasione della necessità in coscienza del domandato esonero. Non ho ancora scritto alla S. Sede in attesa del Visitatore da anni promesso e atteso. Per me credo nella visita ad un innovamento generale, se avrà pugni di ferro e non avrà fretta.

Quanto alla questione Osaka, arrepta occasione, ne accennerò a S. Ec. Per me (ma Lei sa che valga il mio parere) fu un’occasione buona perduta. Il Visitatore se ne convincerà. È necessario ed urgente espandersi nei grandi Centri. Non posso comunicare per lettera pensieri delicatissimi in materia, perché troppo spesso la nostra posta è controllata. Ad ogni modo fiat voluntas Dei. La nuova missione, vedrà, che è quella a Nord di Tokyo, non conosco né posti né persone: ma salesianamente bisogna sfondare i centri, come dissi prima 37.

Grazie del nuovo personale, che non conosco (salvo Don Bovio). Ah, fosse qui ora il Visitatore! Naturalmente si acuisce la questione materiale. Se i Superiori non mi aiutano, è débacle completa. Mi arrabatto in tutte le forme: ho già scritto al Signor Don Giraudi, per me non vedo altre vie.

a) O un prestito

b) O che si possa ottenere l’invio di quanto si può raccogliere in Italia. Poi vi è la via, la regia via della Provvidenza. Supplico dunque…

Per la PIETÀ, Ss. VOTI: nulla di speciale – Idem per il resto.

I confratelli generaliter bene di corpo – alcuni deboli o ammalati (Arri, Rodriguez, Paulin). Di spirito, lo sa il Signore.

Non riesco ad affiatare i missionari nella carità di Cristo. Il desiderio di fare del bene – e che questo riesca e sia veduto negli effetti, crea, non so se chiamarle, naturali gelosie, spirito di critica alle persone e alle opere. Per me non ci può essere benedizione di Dio, se non c’è la perfetta carità. Quid dicam? Prego – le mie parole unitive finiscono collo slegare di più – il Signore pigli me, mi tolga di mezzo, e tutto andrà bene.

L’uomo indicato (secondo me) per aggiustare la situazione è Don Tanguy – ma bisogna dar tregua agli animi per la questione materiale: per me confesso la mia impotenza assoluta nelle condizioni attuali, e lo stato delle cose si va aggravando ogni giorno più 38.

Invio Don Liviabella nella speranza che si possa realizzare qualche cosa. E domando fin d’ora l’autorizzazione di poter inviare nel prossimo anno 1937 Don Margiaria in America del Nord: ma ho bisogno per questo (mi dice Don Margiaria) del nulla osta del Rettor Maggiore.

Ed eccole le mie miserie materiali – ma sono superiori quelle spirituali, per le quali domando preghiere. Vero cencio e peggio. Confido però in Lui.

Per i voti e Ss. Regole nulla di speciale.

Sa solo il Signore quanto agonizzo per questo stato di cose, ma non faccio che ripetere il fiat voluntas tua, Domine.

Mi aiuti fortemente materialmente e non mi neghi (so che lo fa) preghiere speciali a Maria A. e a Don Bosco.

Mi butto come bambino nelle sue mani; mi aiuti in tutti i sensi.

Ossequi da tutti.

Suo

Don V. Cimatti


1759 / Ricaldone Pietro PS / 1936-11-7 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Nel campo della carità sociale39


Miyazaki, 7 novembre 1936

Rev.mo ed amatis.mo Sig. Don Ricaldone,

Il mese di ottobre fra noi si chiude colle solenni feste popolari della città di Miyazaki per onorare l’Imperatore Jimmu, capostipite della Dinastia imperiale del Giappone. Festa di popolo, manifestazione simpatica di devozione civile e di amore al proprio paese verso chi ha iniziato la formazione del grande Impero.

E giustamente tutti vi partecipano, accorrendo alla città anche dai vicini paesi. Le manifestazioni si iniziano e si completano con uno splendido carosello storico, nei costumi dell’epoca, richiamanti la figura del grande Imperatore, cui tutte le autorità della provincia e della città, le rappresentanze dell’esercito, delle scuole, dei commercianti, dei rioni della città, dei villaggi con bandiere o con carri simbolici o manifestazioni coreografiche di vario genere [vi partecipano].

Destava l’ammirazione fra lo snodarsi della sfilata il gruppo dei giovani cattolici, vestiti negli antichi costumi di guerrieri. A funzione finita, su apposito palco o davanti a palazzi o negozi seguivano su ritmo di nenie antiche, sceneggiamenti mimici di grande effetto. Applauditissimi, meritarono voti assoluti e premi dall’apposita commissione dei festeggiamenti e regali dai privati. Anche questa è buona propaganda e bisogna attaccarsi a tutte le occasioni per favorirla o non lasciarla disperdere. Si lavora sulla gelatina o sulla sabbia!… Come è difficile il lavoro in profondità o il lavoro di scasso!…

Il mese di Novembre si apre colla solenne commemorazione per tutto il Giappone del grande Imperatore Meiji. Festa nazionale di prim’ordine. Oltre le funzioni civili fatte dovunque, a Miyazaki il nostro Don Cavoli organizzò una serie di manifestazioni, che meritarono il plauso incondizionato e riconoscente delle autorità e della popolazione che ne fu a parte. Fu intitolata la festa del povero, perché imperniata sostanzialmente sulla carità, fatta alla povera gente. In questo momento, per tutto il Giappone si viene dando per parte delle autorità centrali e locali dell’Impero un vero impulso alle opere sociali di beneficenza, da qualsiasi punto di vista benefico si vogliano considerare.

Bisogna che tutti collaborino in questa direttiva, così conforme allo spirito evangelico, ed anche nella nostra Prefettura Apostolica si cerca di tener dietro a questo bel movimento. Le locali conferenze di S. Vincenzo e Associazioni femminili da tempo andavano raccogliendo presso caritatevoli persone, ditte, negozianti, ecc. vestiti, biancheria od oggetti casalinghi fuori uso. Con calma e pazienza, mani gentili rimisero a nuovo il tutto. Offerte in denaro concorsero ad acquistare generi di prima necessità (riso, legna, carbone, ecc.).

Nel gran salone dell’Asilo, gentilmente concesso dalle Figlie di Maria A., su appositi tavoli e ripiani si disposero in bella mostra le migliaia di oggetti destinati alla vendita ai poveri. In sale laterali attirava l’ammirazione una bella mostra del lavoro femminile delle allieve delle Suore di Don Bosco, e specialmente un’ordinata artistica esposizione di oggetti di culto e sacri ornamenti. Minute spiegazioni scritte sui singoli oggetti o date a voce dai catechisti interessavano assai i visitatori. Per tre giorni la mostra “bazar del povero” attirò una fiumana di gente, specialmente al mattino del terzo giorno, stabilito per la vendita benefica. Ai poveri che si presentavano muniti di apposita tessera di riconoscimento rilasciata dagli incaricati della beneficenza pubblica e dell’Ospizio, si cedevano merci a tenuissimo prezzo. In breve ora tutto quel ben di Dio, trasmesso attraverso a tante mani caritatevoli, andava in possesso degli amici di Gesù povero… Un bel concerto di campane tubolari, dono degli amici del mission. Don Cecchetti alla missione, scandiva le note del maestoso inno nazionale, e salutava la Vergine Maria colla popolare melodia “La squilla della sera”…

A preparare gli animi a questa festa della carità, tenuta proprio nel giorno commemorativo della festa nazionale di Meiji (3 nov.), nel gran salone della città, ebbe luogo una grande serata accademica. Vi parteciparono tutte le istituzioni cattoliche di Miyazaki. Le allieve delle Figlie di Maria A., il personale dell’Ospizio e gli orfanelli; il Seminario col suo bel concerto bandistico, guidato da Don Carò; l’Associazione giovani; il noto trio musicale Margiaria-Liviabella-Cimatti e tutti fecero del loro meglio per far onore al folto pubblico radunatosi. Il centro della manifestazione fu la conferenza del Prof. Ogura del Gran Seminario di Tokyo, che seppe incatenare l’uditorio con un interessantissimo discorso sul “Cattolicismo e le opere sociali di beneficenza”, tanto più efficace in quanto il pubblico poteva constatare la verità di quanto udiva anche negli effetti che aveva sott’occhio, nella visita al bazar e all’Ospizio. Serata proficua per le anime certamente simpatica, rispettosa e persuasiva risposta ad un discorso tenutosi poco tempo prima nello stesso ambiente da un bonzo, che disse corna di tutte le religioni… esclusa naturalmente la sua.

La solenne commemorazione dei Santi, dei defunti e del grande Restauratore dell’Impero si svolse dunque in un’atmosfera di propaganda di carità ben riuscita, materialmente e spiritualmente.

Ah, ci aiuti la carità di Cristo a poter lavorare con frutto e in profondità per queste care anime, che se comprendono a volo il lato materiale della carità, non ne comprendono che per riflesso lontano lontano il movente spirituale, Gesù, che vuole le loro anime, e noi che vogliamo condurle a Lui.

Tali manifestazioni furono precedute e seguite nelle varie residenze da conferenze e concerti riuscitissimi organizzati dai nostri Don Lucioni e Don Marega.

Grazie a Dio, grazie agli organizzatori ed esecutori. A tutti i nostri amici il grido: “Aiutateci ad amare efficacemente queste care anime che Dio ci ha affidato”.

Ci benedica tutti e specialmente il

Suo

Don V. Cimatti, sales.


1760 / Ricaldone Pietro PS / 1936-11-9 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani


Avvenimenti storici di prim’ordine40


Miyazaki, 9 novembre 1936

Rev. mo ed amat. mo Sig. Don Ricaldone,

È certo dovere tramandare ai posteri fatti storici di prim’ordine, e quanto è successo l’8 Novembre l936 a Miyazaki è certo di questo genere: la consacrazione cioè dei tre nuovi sacerdoti Don Bernardi Angelo, Don Braggion Enrico, Don Tassinari Clodoveo, salesiani di Don Bosco. Vescovo consacrante il grande amico dei salesiani Mons. Breton delle Missioni Estere di Parigi, presule di Fukuoka. Funzione mai compiuta da che mondo è mondo nell’ambito della Prefettura Apostolica – rito solenne mai veduto dai nostri cristiani – primo risultato, finora mai sperimentato di formazione in posto di personale missionario: per questo, ho detto, avvenimento storico di prim’ordine certamente per la storia della Missione di Miyazaki, e sotto un certo rispetto quella dell’Apostolato missionario in Giappone. Coll’inno del ringraziamento a Dio, il vivo riconoscente “grazie” ai Superiori nostri, primi fattori di questo stato di cose, ed a quanti hanno cooperato alla formazione dei giovani sacerdoti.

Giunti in Giappone nel 1929 nella casetta dell’Oyodo (Miyazaki) sotto la guida di Don Tanguy, Don Marega iniziarono lo studio della filosofia: una prima emigrazione a Takanabe li affinò sotto la solerte cura del compianto Don Piacenza. Compiuto il biennio filosofico si sparsero nelle case in aiuto dei missionari: a Tano, Beppu, Oita fecero le loro prime prove, finché una nuova emigrazione li trasportava ad Hong Kong per lo studio della teologia.

La povera missione di Miyazaki, bisognosa di tutto e di tutti, non aveva in quel tempo la possibilità di far compiere in sede gli studi teologici, e fraternamente fu aiutata. Il Signore permise queste prove per i suoi fini. Oh, non deve il missionario disporsi e rompersi a quanto è sacrificio, rinuncia? Non [deve] sapersi adattare alle più disparate condizioni di clima, di abitudini di vita? Non deve saper dir di no a tante cose?

E finalmente il Signore li volle ricondurre alla primitiva missione… Al Seminario indigeno di Miyazaki, compiuta la loro preparazione, il Signore li volle tutti suoi… e in aeternum! La funzione svoltasi colla massima solennità e seguita con tutto interesse dai numerosi cristiani ed anche pagani accorsi, lasciò in tutti la più profonda impressione. Fra l’intensa preghiera di tutti lacrime di commozione rigavano il volto di molti – i nostri cari seminaristi indigeni penso avranno pregustato il momento del loro turno – un neo convertito ci diceva: “Ah, ho capito qualche cosa della sublime dignità del sacerdote!”. Uno dei professori del Seminario andava lentamente scandendo le spiegazioni delle cerimonie e preghiere in giapponese – era un figger di occhi all’altare, colli protesi e cuori in alto!

Non descrivo lo svolgersi della festa – discorsi, auguri, felicitazioni, musiche… Quanto è in uso in queste occasioni della più genuina tradizione salesiana.

Non tento di descrivere la gioia dei neo sacerdoti – avremmo voluto avere con noi i nostri Superiori, avremmo voluto avere con noi i buoni genitori degli ordinati per dire loro tutta la nostra riconoscenza e farli partecipi della nostra gioia.

Col personale venuto dall’Italia e quello indigeno in formazione speriamo d’ora in poi di avere annualmente qualche ordinazione sacerdotale.

Il missionario allora spinge il suo sguardo nell’avvenire… e pregusta il momento che, aumentato il numero degli operai della vigna, il raccolto possa essere più abbondante. L’auspicarlo non è difficile: la formazione richiede tempo e mezzi, cui deve pensare la Provvidenza e i suoi caritatevoli ministri, a noi l’eccitarla nelle forme possibili.

Dalla prova fatta mi pare che possa concludersi che, anche pel Giappone, la formazione del personale in posto, se tutte le condizioni opportune sono realizzate, è fonte di ottimi risultati.

Col cuore pieno di gioia accetti, amato Padre, le affrettate righe che vogliono esprimere al Signore e a Lei la nostra piena riconoscenza.41

Si avvicina a grandi passi un’altra data storica di prim’ordine: “I nostri primi Salesiani formati in posto”.

Preghi per la felice realtà anche di questa data e ci benedica tutti.

Suo come figlio

Don Vincenzo Cimatti, sales.



1761 / Merlino Alfonso / 1936-11-9 /


BIGLIETTO DI PRESENTAZIONE NEL VIAGGIO IN ITALIA


Miyazaki, 9 novembre 1936


Presento il confratello coad. Merlino Alfonso e per mezzo suo raccomando alla sua carità la nostra missione.

Don V. Cimatti, sales.

Prefetto Apost. Giappone



1762 / Ricaldone Pietro / 1936-11-10 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 10 novembre 1936

M. R. Sig. Don Ricaldone,

Alcuni brevi pensieri.

  1. Già le scrissi della creduta convenienza di un ritorno temporaneo di Don Liviabella e del Coad. Merlino in Italia…

Per il primo:

  1. Insistenze dei vecchi genitori, dopo 11 anni di assenza del figlio;

  2. Necessità di un po’ di propaganda e ricerca di mezzi, e sistemazione della nostra questione finanziaria (egli è economo ispettoriale). Anche se si fermasse fino a settembre-ottobre 1937 non ho difficoltà, pur non avendo i poteri regolamentari. Videant Superiores.

Per il secondo:

  1. ldem che al N. a);

  2. Può fare limitata propaganda e quindi non ha certo bisogno di fermarsi a lungo;

  3. Ha bisogno di conforto e buona iniezione spirituale che gli può venire dai Superiori e specie da Lei.

  1. Di questi giorni il ch. Filippa riceve dolorose notizie delle condizioni di famiglia, con forti pressioni di ritorno. Don Amadei visita la famiglia ed ho scritto anche a Lui, come pure il ch. Filippa scrive parole di conforto e suggerimento per ridurre più spirituale la sua famiglia davvero assai provata. Gli ho promesso di scrivere anche a Lei – ed ecco lo scopo delle presenti righe. Non conosco absolute le condizioni di famiglia e non ho saputo che suggerire quanto sapevo.

  2. Pare relativamente noto a vari in Giappone quanto mi dice sub segreto della probabile futura missione.42 Ad ogni modo se son rose… E preghi per me e mi benedica.

Suo come figlio

Don V. Cimatti, sales.

1763 / Cecchetti Albano / 1936-11-14 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



14 novembre 1936

Carissimo Don Cecchetti,

  1. Grazie della sua consolantissima. Bene in tutto. Preghiamo e sacrifichiamoci. Al resto pensa certo LUI.

  2. Per Barsauskas avesse fatto quanto gli si è detto prima della partenza non ci sarebbero questi guai. Ho già scritto da tempo nel senso da Lei indicato, ed egli promette. Scriva pure anche Lei. La famiglia inviò dollari 10, gocciolina… Il chierico mi decantava la povertà estrema della famiglia. Quid dicam? Si farà tutto con prudenza e carità e parlando meno [che] si può per salvaguardare l’onore di tutti. Ho scritto a Don Pedro.

  3. Grazie della carità di preghiere, di sacrifici e di lavoro del buon Carlo (Arri). Il Signore rimeriti. Gli dica pure che morirà quando è ora: non prima. Soffra, preghi e lavori come se non dovesse morire mai.

  4. Per regolarizzare il matrimonio in questione:

  1. La parte cristiana si confessi e aggiusti l’anima;

  2. La parte pagana deve fare le promesse (insieme alla parte cristiana) di non indurre il marito ad abbandonare la religione cattolica, ed educare cristianamente la prole – il marito deve promettere di far il possibile di guidare la moglie alla vera religione. Tali promesse scritte e firmate col bollo loro, custodisca Lei.

I due poi alla presenza sua e di due testimoni rinnovano la loro promessa (non in chiesa) in saletta. E tutto è finito. (Se hanno figli penso che li riconosceranno come tali = legittimazione). Optime per tutto il resto.

  1. Per Mario (Fogliani) gli ho scritto – d’altra parte a me consta che i Superiori studiano il da farsi – ed avendomi scritto il R. M. che avrei potuto fargli rinnovare i voti la terza volta (Mario era già in Italia) penso che abbiano preso un’utile soluzione. Gli scrissi che ero tutto a sua disposizione, anche per documenti, ecc. Se i Superiori gli avessero consigliato l’esodo è meglio per lui uscire. Strano che a Lei scrive in un modo, a me in un altro; lo stile è l’uomo. Preghiamo. Mario sa benissimo che Don Cimatti non si tira indietro, ma se non è chiamato, non s’illuda di trovar pace né dai trappisti, né dai Cappuccini…

E preghi pel

Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1764 / Ricaldone Pietro 1936-11-15 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 15 novembre 1936

Amatissimo Padre,

Eccole i nostri cari Don Liviabella e Merlino che portano i voti, le preghiere, i saluti di tutti. La loro venuta pur mettendoci in condizioni di difficoltà fu ben veduta ed approvata da tutti i confratelli, che volentieri si sono addossate le rispettive parti. Ne spero bene per loro, per i loro parenti, per la missione ed opera nostra, essendo anime buone. Don Liviabella pure al corrente di molte cose – vir simplex et rectus. La prossima preannunciata visita poi produrrà certo buoni frutti. Deo gratias! È da tempo che canterei volentieri il “nunc dimittis” pur rimettendomi con amore alla volontà di Dio.

Ed avendo occasione di inviare a mano l’acclusa è bene che Lei sia informata di molte nuove, che se da quando le missioni sono in Giappone ci sono sempre state, ora si vanno sempre più addensandosi, e non ci sarebbe da meravigliarsi di qualche brutta improvvisata.43

Il partito militare e chi ha interesse a che il cattolicismo non si propaghi, sotto la lustra che gli stranieri sono spie, tentano tutti i modi di screditarli – e siccome la massima parte sono missionari, è facile il passaggio: “I cattolici sono spie”, tramano contro lo Stato – falsano lo spirito giapponese, ecc., accuse vecchie, dei tempi di S. Francesco Saverio. Specialmente dove siamo noi, lontani dai grandi centri; si sentono naturalmente di più le accuse e le conseguenze. Lei conosce (ne hanno parlato i giornali e riviste “Civiltà Cattolica”) i provvedimenti della Santa Sede al riguardo – ma probabilmente anche per questo siamo in ritardo – e ci si crede poco.

Ci furono certo molte cattive direzioni (a vederle ora – allora non potevano far diverso) da parte dei primi missionari dopo le persecuzioni (cioè separazione dei cristiani dalla vita civile per la non comunicazione “cum paganis” – molto, troppo nazionalismo), ma in fondo, il vero fondo è o l’odio o l’ignoranza per Gesù.

Lei sa il disastro della missione di Kagoshima (Mons. Roy gliene avrà parlato), non vi sono più missionari ed i cristiani soffrono vera persecuzione, se non uso Nerone, uso Giuliano l’Apostata. Conclusione: forse alla fine del mese sarà nominato Prefetto un prete giapponese e qualche prete con lui sostituirà i frati, che o ritorneranno in Canada, o staranno in convento, o andranno in altra missione. Alla fine dell’anno sarà nominato Arcivescovo di Tokyo un giapponese.

Ma basteranno queste provvisioni ad acquietare gli allarmi dei militari?

Si dice che secondo il loro piano tutto il Kyushu verrebbe trasformato come base militare per tutto l’Impero, e quindi evacuazione di tutti gli stranieri.

Pare si sia detto in alto loco che si comincerà da Miyazaki, proprio la zona in cui c’è niente da difendere… Ad ogni modo il fanatismo della difesa nazionale fa vedere nemici che possono venire da ogni parte.

Può comprendere dunque che camminiamo sui rasoi – far troppo si dà nell’occhio – far nulla è male – stare nel giusto mezzo e mantenersi in equilibrio è difficile. Lei non può darsi l’idea dell’esosità della polizia del Giappone – i missionari (un po’ tutti nervosi) temono un giorno o l’altro di scattare… come già è avvenuto.

Come Lei sa, il partito militare ha la sua polizia speciale, lo Stato ha la sua speciale, ed in Giappone i poteri sono e legislativo e esecutivo e giudiziario e poliziesco.

Anche S. E. il Delegato Apostolico insiste: “Salesiani! Opere vostre, opere vostre nei grandi centri!”. Che ne avverrà? Siamo nelle mani di Dio. Ah, avessimo già dei buoni preti giapponesi!

Secondo problema sulla necessità di opere nei grandi centri è il problema del lavoro. Ogni missione giapponese, specie per le cose dette prima, non ha lavoro intensivo (non si può pescare con la rete), bisogna dunque per non morire, estendersi. Oh, da quanto attendo il Visitatore! Per me è il problema della vita spirituale dei confratelli… Ah! La missione, specie in Estremo Oriente, è davvero terribile. O vita di comunità – ed allora il lavoro è scarso – o vita isolata e allora gli altri inconvenienti.

Problema dei mezzi, difficili a reclutarsi in posto. Necessità di trovare basi per l’avvenire delle opere che valgano a proseguire: affidarle cioè a mani giapponesi. Su noi non si ha fiducia. Se fossi vicino potrei dire di più.

Come Le dissi, al momento attuale, sono solo. Uno che mi capisca e che condivida – pur alle volte lasciandosi cadere nello scoraggiamento – è il nostro Don Tanguy. Con gli altri parlo d’ufficio… ma… per cento e un motivo… sono tutti ottimi e cari confratelli. Oh, molto più di me, ma che vuole? Lei conosce.

Come già dissi: mi sono buttato nelle mani di Dio, mi pare completamente. Soffro, ed è meglio soffrir da solo, che far soffrire altri, che già hanno i loro cumuli di sofferenze per malattie, contrarietà dall’interno e dall’esterno, ecc.

Come già le dissi vedano i nostri Superiori di venirmi incontro con aiuti, se no, non so come fare, non so come fare ad alimentare i confratelli. Domando per il pane, non per altro.

Don Liviabella anche spiegherà, ma la realtà è che imploro un pronto aiuto. Mi butto filialmente nelle sue mani e mi dico

Suo aff.mo

Don V. Cimatti, salesiano

1765 / Costantini Celso / 1936-11-15 /


a S.E. Mons. Celso Costantini, Prefetto di Propaganda Fide



+ Miyazaki 15 novembre 1936

Eccellenza Reverendissima,

Il latore della presente è il Miss. Salesiano D. Leone Liviabella che all’occasione della sua venuta in Italia, desidero che parli anche coll’E.V. delle nostre necessità, davvero urgenti, per l’assestamento delle varie opere che si hanno tra mano.

Passo un momento criticissimo da cui non posso essere sollevato che da aiuti proporzionati che imploro dall’E.V.

Voglia benedirci tutti, e specialmente chi gode affermarsi dell’E.V. Rev.ma

obbligatissimo

D. V. Cimatti, sales.

Pref. Ap. Miyazaki


A S.E. Rev.ma Mr. Celso Costantini

Roma

1766 / Circolare Salesiani / 1936-11-18 /


ai Direttori e Capi-residenza della Missione e della Visitatoria S. F. Saverio


RISERVATA


PREFETTURA A. E VISITATORIA

Miyazaki, 18 novembre 1936

Carissimi direttori e capi-residenza,

Permettete di passare insieme con voi brevi istanti per comunicarvi alcune notizie e richiamarci vicendevolmente alcuni importantissimi doveri.

Con vera gioia abbiamo assistito alle varie manifestazioni avvenute in occasione delle conferenze e concerti tenutisi alla fine del mese di ottobre e all’inizio del mese di novembre, alle belle feste della consacrazione dei nuovi sacerdoti. Ringraziamone il Signore e prendiamo tutte le occasioni che si presentano per fare un po’ di bene.

Stanno per giungere i nostri confratelli: vari chierici iniziano il loro TIROCINIO PRATICO ed altri lo compiono; i nuovi sacerdoti già hanno incominciato ad andare in aiuto nelle varie mansioni loro affidate.

Ecco il richiamo a noi tutti di invigilare a che queste prime prove dei nostri giovani confratelli siano circondate di tutto quell’aiuto affettuoso, di tutta quella vigilanza, di tutti quei consigli che sono a noi così fortemente inculcati dalle Regole, regolamenti e dalle accorate raccomandazioni dei Superiori. Questi confratelli non sono formati completamente… Attendono da voi la formazione: non hanno esperienza… Bisogna che noi li mettiamo nella condizione di acquistarla: hanno come tutti gli uomini i loro difetti… Bisogna che li aiutiamo a correggerli. Specialmente bisogna che diamo loro una chiara visione dell’ambiente in cui dovranno più tardi esercitare il loro apostolato, formandoli alle modalità ed allo spirito ed abitudini giapponesi, tanto più sentite in questo momento.

Ed è stretto dovere far loro le prescritte conferenze, chiamarli al rendiconto, invigilare a che siano occupati e fra queste occupazioni importante è lo studio della lingua e studi relativi prescritti; abbiano tutte le comodità di fare le pratiche di pietà di regola.

Le regole e i regolamenti ci dicono chiaro quanto dobbiamo fare per loro. Eseguiamo dunque a costo di qualsiasi sacrificio, perché si tratta del dovere e dell’avvenire loro e delle opere missionarie e salesiane.

Per la fine del mese spero uscirà il foglietto “Angelo delle Famiglie” per l’istruzione religiosa dei nostri cristiani e come organo ufficiale della Missione. Mentre prego tutti i missionari a cooperarvi volenterosamente, cominciando ad inviare brevi notizie e cronaca delle proprie residenze ed in seguito fare quanto saranno invitati a fare, colgo l’occasione per raccomandarvi l’apostolato della buona stampa. La modesta tipografia della missione viene sempre più affermandosi e aumentando e migliorando il materiale tipografico. Ho inviato ai capi-missione coll’annuncio della tipografia “SANTA MARIA” anche la preghiera di voler cooperare col’inviare lavori in giapponese, garantendo prontezza, diligenza ed economicità. Identica preghiera faccio a voi tutti, è carità vera a vantaggio delle anime. Già vari hanno risposto e affidato o promesso lavori. Deo gratias.

Sto preparando il foglietto per Natale. Avrei bisogno di sapere quante copie desiderate. Per il prezzo… Non temete…

Col primo di Novembre si è iniziato la visita speciale alle case dell’Oriente. Non so quando sia il nostro turno; ad ogni modo desidero che ci prepariamo fin d’ora: spiritualmente colla preghiera, materialmente col rivedere le cose d’archivio e dove c’è bisogno mettere ordine. Mano ai regolamenti, e facendovi aiutare da qualche confratello, far in modo che quanto è prescritto sia convenientemente ostensibile ed esaminabile (registri conti, ecc.).

Il nostro Ven. Rettor Maggiore recentemente insiste appunto su questo argomento (archivio, cronaca). Vedete di incominciare subito a fare le convenienti verifiche. Servitevi di qualche confratello. È buona occupazione e pratica.

Il Rettor Maggiore insiste pure che all’occasione del movimento suscitato per l’ampliamento del Santuario di Maria A. si insista anche per propagare il culto alla S. Vergine e la cooperazione salesiana. È pure desiderio del S. Padre che attende molto bene dall’azione cattolica. La stessa cosa si estende ai cooperatori salesiani. Qualche cosa già in questo campo si è fatto, ma possiamo fare di più. Ad esempio: tutte le famiglie dei nostri cristiani potrebbero essere inscritte e ricevere il Bollettino, ma specialmente usufruire dei vantaggi spirituali annessi all’associazione. Così, approfittando della funzione del 24 del mese, parlare e spiegare l’Associazione dei devoti di Maria A., ricevere le iscrizioni e così far approfittare dei numerosi vantaggi spirituali annessi all’Opera. Tale propaganda è imposta dalle Regole, è desiderio del Papa, è vantaggio alle anime.

Presso di noi non vi sono ancora speciali uffici per la cooperazione salesiana; ma come ebbi già a comunicare, d’intesa coi Superiori, Don Cimatti per la Visitatoria e i Direttori e Capi-residenza per le rispettive case e zone sono i delegati regolamentari. Se il nostro Bolleltino fosse più aiutato con notizie o articoli dalle varie case per parte dei confratelli, potrebbe certo essere più nutrito ed efficace. Vi prego anche per questo aiuto.

Pur conoscendo il vostro lavoro domando anche aiuto e propaganda per le nostre LETTURE CATTOLICHE.

Avvicinandosi la fine dell’anno bisogna che ricordiate ai cristiani gli abbonamenti alla buona stampa… Non dimenticate le nostre pubblicazioni e fatene buona propaganda, sia vostra personale inviando notizie, articoli, ecc. (anche in italiano), sia consigliando ed inculcando per quanto vi è possibile la buona stampa cattolica e nostra. Molti cristiani non si sentono e non possono attendere all’apostolato diretto; potrebbero compiere questo, che pur essendo indiretto non è meno efficace. Molti di noi non possono attendere molto all’amministrazione del VERBUM DEI. Ma possiamo tutti portare il nostro contributo divulgando la buona stampa o cooperando a formarla scrivendo.

Perdonate la lunga comunicazione e pregate per il

Vostro aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


P.S. - Il 18 c. m. Don Liviabella e Merlino si avviano verso l’Italia: accompagnamoli colle nostre preghiere.

1767 / Cecchetti Albano / 1936-11-24 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Miyazaki, 24 novembre 1936

Carissimo Don Cecchetti,

Grazie delle sue. In settimana prossima speriamo con calma di parlare de quibusdam et aliis rebus. Ad ogni modo grazie di tutti i buoni e santi consigli.

  1. Per Nakatsu è bene che la biancheria sia sottochiave, se no si servono tutti e Salesiani e non salesiani. Non è certo bene che succeda quel che succede, se succede… Perché strano davvero… Lei in camera caritatis guidi il bravo Nani (Broccardo) a staccare il cuore dai ragazzi – e specie da qualcuno – e da molte cose… Può essere che l’origine sia tutto lì. In confessione lo guidi a questo sforzo necessario per lui. Durante la settimana andrò un giorno a Nakatsu e parlerò anche con lui – per lettera non conviene.

  2. Per gli Esercizi Lei fa le meditazioni e Don Cimatti le istruzioni. Lei si regoli per i temi: Don Cimatti spiega le strenne del Rettor Maggiore – Lei parli della devozione al S. Cuore, Maria SS. Parli del Papa e gli altri argomenti che crede utili.

  3. Nel suo anniversario tutti pregarono.

  4. I chierici si rivolgono spesso a Lei perché in altre occasioni e tempi furono da Lei aiutati. Ma è bene si abituino a trattare coi loro Superiori. D’altra parte Roncato musica può averne e ne ha facendosela imprestare dagli amici di Tokyo. Ad ogni modo consiglio Don Pedro ad aiutarlo in questo studio in cui può riuscire.

  5. Don Lucioni non è disposto a prendere Murayasan perché quando era in trattative, il giovane non ha neppur risposto. Quindi siamo in aria di nuovo. Ma come Lei vede, Muraya in pratica con Don Lucioni, con Don Pedro non volle andare… Anche Lei è di parere che uscito da Beppu, Lei non lo riprenderebbe più…

  6. Che penso alla casa del Missionario, non all’Episcopio, è da una decina d’anni, ma c’è sempre la solita malattia dei soldi. Così come siamo ora possono convincersi tutti che non abbiamo grandi risorse.

  7. Mi riposo fin troppo. Ho mai lavorato così poco come in Giappone, e, salvo l’obbedienza, odio la vita del Superiore, perché non mi dà modo di esaurirmi nel lavoro. Ad ogni modo gli uomini non possiamo accontentarli. Gira? È un girandolone. Sta fermo? Non viene mai. In missione il problema del lavoro è il più grave e per me tremo per i giovani: non c’è altra via che espandersi in opere nei grandi centri… Spero che la visita porterà a questa chiarezza di vedute e positivamente influirà in questo senso.

Poi vi è il problema delle confessioni. Ma finché non si è in numero non è possibile. I nostri non sono sufficientemente istruiti: troppi fanno della confessione questione di sentimento e di fini umani – non di fede o di sacramento… Andando avanti con questi criteri ci vuole un confessore speciale per ogni confratello… Mah! Deus scit.

  1. Il catechista mi scrive lunga lettera sull’eterno argomento. Vedrò se riuscirò a fargli capire… Per me la base è che lavori – la missione – le Figlie di M. A. non fanno poco per la sua famiglia.

E per oggi satis. E preghi per me.

Suo

Don V. Cimatti, sales.


P.S. - Se riesco, prendo il treno di domenica che parte da Miyazaki alla mezza – se no, il seguente con arrivo verso le 9.30 mi pare. Non disturbatevi vengo mangiato e bevuto.

1768 / Arri Carlo / 1936-11-24 /


al chierico Carlo Arri, missionario salesiano in Giappone44



Miyazaki, 24 novembre 1936

Carissimo Arri,

Sta’ tranquillo. Non ricordo di cose speciali in sedute plenarie o altro. É desiderio di tutti che guarisca, si Deo placuerit – che non ti stanchi né a parlare o lavorare troppo.

Tu buttati nelle mani di Dio – fa’ quel che ti dicono, superiore e medici – laetare et benefacere e lascia cantar le passere – ed offri a Dio tutto.

Ti abbraccio e benedico e… e se non muoio, arrivederci presto.

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.



1769 / Circolare ai benefattori / 1936-11-… /


ai benefattori sul Giornalino “Voci Lontane”45



Novembre 1936

AUGURI CORDIALI


La voce di Gesù “Quanto farete a uno dei miei poveri fratelli, lo considero fatto a me” risuona più che mai insinuante e persuasiva in occasione delle feste natalizie.

Ai numerosi benefattori, amici e simpatizzanti di questa opera di carità, che sempre più prospera e che sente sempre più forte la necessità della carità, giunga la voce di Gesù.

Sia ascoltata e realizzata con generosità, pari all’amore di Gesù, mentre a tutti, desidero [che] giunga l’assicurazione delle nostre preghiere, invocanti per tutti grazie materiali e spirituali, la pace dell’anima e ottime feste Natalizie e di Capodanno.

Don Vincenzo Cimatti, salesiano

1770 / Dal Fior Luigi / 1936-11-… /


al chierico Luigi Dal Fior, studente di teologia


+ [novembre 1936]

caro Dal Fior,

Se arrivo a tempo… eccoti qualche cosa per S. Francesco.

Sto preparando per S. Giuseppe… Purtroppo non posso scriverti le parti, ma vi è un mezzo semplice che olim usavo. Occorre una lavagna e gesso e carta. Tu scrivi alla lavagna una parte e gli altri copiano. non siete molti e si fa presto.46

La musica che invio pur essendo da 4 soldi, se l’eseguite bene, è bella.

S. Francesco ci benedica.

Saluta tutti i musici.

Tuo V. Cimatti


Avvisa il Sig. D Tanguy che arriverà un sacco di sengiri.47 È un piccolo regalo. Se crede ne dia un po’ alla scuola.

1771 / Marella Paolo / 1936-12-1 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico



Miyazaki, 1 dicembre 1936

Eccellenza Reverendissima,

Grazie della sua ultima carissima udienza. Avevo ancora la massima spina da manifestarle: “Le mie disperate condizioni finanziarie”. Ma non osai. Mi sapesse indicare a chi rivolgermi per aiuti… Preghi, preghi per me.

Ancora sulle note questioni48, a scanso di coscienza e per informazione.

Consta dunque che laggiù si vendono all’asta cose sacre. Si domanda a noi se vogliamo comprare delle campane o altro… Al momento certo non posso, ma nell’ipotesi, se beni della Chiesa, possiamo o si può farlo?

Si domanda da vari cristiani: “Quali sono i mandatari? È ordine dei Superiori?”. È ben difficile per noi rispondere a questi che muovono tali interrogazioni. V’è chi dice che colui che riferiva le cose era un cattivo soggetto. Monsignore ascoltava solo costui e V. E. ascoltava solo Monsignore.

Conosco bene le sue grandi preoccupazioni e non voglio aumentargliele, ma è per la cronaca e secondo intesa.

Preghi per noi, specie della festa dell’Immacolata, data della nostra nascita come salesiani e ci ottenga la nostra cara Mamma santità e purezza.

E preghi per me…

Tutto suo nel Signore

Don Vincenzo Cimatti, sales.

1772 / Ricaldone Pietro / 1936-12-3 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 3 dicembre 1936

M. R. ed amatissimo Sig. Don Ricaldone,

Deo gratias! Ho allogato in sede i preziosi regali che la bontà dei Superiori ci ha inviato: per ora in forma provvisoria, e venendo poi l’atteso Visitatore (Chi? Quando?) in forma definitiva ai loro posti, tanto più se si deve assumere la nuova missione49

Quanto Lei mi accennava sub segreto è noto in Giappone dai missionari non salesiani prima che da noi. Quelli di Tokyo l’appresero dai colleghi missionari ed il sottoscritto da Mons. Roy: dissi naturalmente che non sapevo nulla. Non si sa però né la missione (deve essere quella a Nord di Tokyo), né l’epoca – e può anche essere sia data ad altri – ad ogni modo non è problema che al momento mi debba interessare.

La spedizione fu separata dal suo capo (Don Bovio perdette la nave in una discesa), i due irlandesi avevano il passaporto irregolare. Ne scrivo al Sig. Aprili.

Al momento sono in sede tutti: i nuovi novizi stanno facendo gli esercizi per iniziare il noviziato l’8 di Dicembre (i nostri più tre chierici giapponesi), mentre i vecchi stanno preparandosi alla professione per la fine dell’anno. Per l’Immacolata farò pure la vestizione a 5 novizie delle Figlie di Maria A. Deo gratias!

I nuovi venuti mi paiono tutti in buona salute e ben animati. Gli altri discretamente tutti. Due coadiutori (Paulin e Masiero) ammalati; il coad. Ferrari pure non è a posto. Vedremo con Visitatore quid faciendum, ma non sono tipi da Missione. Fiat voluntas Dei. Arri benino.

E di me? Materialiter et spiritualiter mi pare di essere in regola; vado conoscendomi, grazie a Dio, sempre meglio, e sto in attesa che il Signore mi conceda la grazia necessaria per essere tolto da questa situazione.

Sto malissimo per la parte economica – non so come fare, non so come fare se i Superiori non mi aiutano o altri; ora poi coll’aumentato gruppo… Supplico filialmente aiuti immediati.

Colgo l’occasione per augurare a nome di tutti a Lei e agli amati Superiori le buone e sante feste natalizie e di capodanno, assicurando speciali preghiere. Mi voglia benedire con tutta l’anima e con me i miei.


Suo come figlio

Don Vincenzo Cimatti, sales.


1773 / Tirone Pietro / 1936-12-3 /


a Don Pietro Tirone, Direttore Spirituale Generale



Miyazaki, 3 dicembre 1936

M. R. Sig. Don Tirone,

Grazie della sua del 29 Ottobre u. s. in relazione al nostro Ferrari che mi pare che per il problema studi ora sia in pace. Ne sono sorti però altri più gravi che non so come appianeremo. Francamente non sono elementi da missione giapponese… Quid dicam? Fiat voluntas Dei.

Attendo questo benedetto Visitatore che spero darà qualche contentino anche a questo povero Don Cimatti.

Ah, preghi per me, che ormai non ne posso più. Ottime feste di Natale e Capodanno. Preghi preghi.

Suo

Don V. Cimatti, sales.

1774 / Zerbino Pietro / 1936-12-3 /


a Don Pietro Zerbino, segretario di Don Pietro Berruti Vicario Generale



Miyazaki, 3 dicembre 1936

Carissimo Don Pietro,

Eccoti al solito un po’ di lavoro. Fa’ le cose con garbo (specie ai nostri Superiori) e a te e a quanti conosco buone feste e capodanno: preghiere specialissime per te.

Sta’ calmo per gli indirizzi benefattori… e… non corrompere nessuno.

l. Grazie per gli indirizzi ai benefattori. Per i Battesimi si aggiustano a Torino. Auguri al buon Guastelli.

2. Grazie pure a Don Cossu –, auguri a Lui pure.

3. Unisco immaginette. Al Sig. Maffei, volendosi inviare una foto (che non ho perché fuori sede) spedisco direttamente.

Allegro e buono sempre. Lavora per le missioni ed il Signore ti benedirà sempre più.

Tuo

Don V. Cimatti, sales.


P.S. - Idem a Don Colombo di Roma, mio compagno, scrivo direttamente.

1775 / Dal Fior Luigi / 1936-12-4 /


al chierico Luigi Dal Fior, studente di teologia



Miyazaki, 4 dicembre 1936

Caro Dal Fior,

Volevo darti ancora qualche norma per il canto del Tota pulcra. L’essenziale è che i cantori cantino con fede e dedizione, pensando a quel che dicono. Ad es. quei tre “Maria” devono dire nell’accento ed espressione tutto il loro affetto a Maria.

Tu sta’ sempre attento a non lasciarti rubare il cuore dalla musica, ed ora aggiungo dall’Oratorio. Tu e gli oratoriani tenete il vostro posto e tempo stabilito e vedrai che ne avvantaggerai nella tua formazione. Per ora, musica e oratorio sono accidenti. La sostanza è la tua formazione sacerdotale. Luigi, sappi dir di no a molte cose ora e sarai tranquillo poi in seguito, e farai un bene maggiore, incomparabilmente maggiore più tardi.

Ti abbraccio e benedico di cuore. Maria ti aiuterà a esser buono.

Tuo

Don V. Cimatti, sales.



1775-2 Dal Fior Luigi / 1936-…-… /


al chierico Luigi Dal Fior, studente di teologia


1936

Caro Dal Fior,

Capito tutto anche prima che me lo dicessi perché ti conosco fin in fondo… Eccoti il mio consiglio:

  1. Ringrazia il Signore di quanto ti succede, ed anche se ti piovono senza meritarle, pensa a Gesù che ha sofferto altro che le nostre miseriole.

  2. Dopo tutto qualche staffilata di tanto in tanto tien desti… e venendo, ti darò il resto del carlino, perché ho proprio voglia di dartele… e sonore.

  3. Bravo… per l’Ite Missa est famoso sorrise anche Don Bosco. Figurarsi se non ridi tu che hai il riso in bocca.

  4. Bravo! Mortificati anche nelle piccole cose – non guardare se altri fanno come te o peggio di te – pensa a te, e, se puoi, cerca di riuscirci. Vale per te meglio l’aver obbedito che una muta di esercizi.

Invio la Messa tagliata – ridotta a tre – e col Credo che fa il paio colla Messa (antiliturgica).

Per la musica ti ho detto il mio pensiero – e te lo dirò meglio prossimamente a quattr’occhi.

Bravo, Gigi, ringrazia il Signore che ti ha dato questo dono – che però può essere la tua salvezza o la tua perdizione secondo che sai usarlo. È vero che in missione è meno innocuo che in Europa.

Manda pure il Cieco, ma penso sia difficile. Bisognerebbe intercalarlo con parole, perché tutta musica… Ma non le ho, né so chi le abbia.

Cerco per i ferri.

Bravo! Preghiamo insieme e vedrai che qualche cosa verrà fuori di buono.

1776 / Studenti teologi / 1936-12-4 /


ai chierici Studenti teologi della Visitatoria S. F. Saverio



Miyazaki, 4 dicembre 1936

Teologi carissimi,

La data 8 dic. oltreché come salesiani, deve avere un’importanza speciale per voi. La meta si avvicina sempre più, e bisogna che non dimentichiate che Maria SS. deve guadarvi essa al gran passo. Domandate con forza questa s. virtù della purità indispensabile per voi in modo speciale per il vostro studio ora, per il vostro ministero poi.

Pregate per me che vi ricordo cotidie.

Vostro

Don V. Cimatti, sales.

1777 / Ricaldone Pietro / 1936-12-9 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Miyazaki, 9 dicembre 1936

Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,

Sono sempre qui a dare dispiaceri ai Superiori, ma non so più dove sbattere la testa.

Colla fine del mese non ho più un soldo per venire in aiuto alle opere della Missione, mantenimento dei missionari e confratelli del noviziato e studentato. È la morte per me, causa di tutto: fame e disonore per noi.

Ho già battuto a tutte le porte possibili locali = nulla.

Ho tempestato di lettere Lei e i Superiori.

Gli aiuti inviati e dalla Chiesa e dai Superiori mi hanno lasciato al punto di cui sopra.

Supplico piangendo i miei Superiori a venirmi in aiuto: per me non vedo altra soluzione per vivere che in un invio immediato di Lire cento mila per pagare i debiti e vivere.

Amatissimo Sig. Don Ricaldone, non esagero – non riuscirò ad inviare il mensile per la fine di Dicembre.

Preghi per questo disgraziato.50

Suo povero

Don V. Cimatti, sales.



1778 / Grigoletto Giuseppe / 1936-12-18 /


a Don Giuseppe Grigoletto, ex-allievo di Valsalice



Miyazaki, 18 dicembre 1936

Carissimo Don Grigoletto,

Sono a Tokyo per ricevere il 29 c. m. le prime professioni dei nostri novizi. Deo gratias! Posso cantare il Nunc dimittis, ho veduto i primi preti e primi salesiani. Unirsi definitive a Dio è meglio. Ad ogni modo anche in questo fiat voluntas Dei. Dai tetti in giù, come si dice, sarebbe meglio per me e per tutti.

  1. Grazie, grazie di tutto. Estatico contemplo il prezioso materiale inviato e prima o dopo, che viene ordinandosi negli scaffali. Niente fu rubato. Quid dicam? Ogni volume, ogni lettera rappresenti l’entità dei ringraziamenti che tutti vorrebbero farti e che specialmente deve farti Don Cimatti, che comprende e apprezza tutto… Vedrai che dal Paradiso farò la mia parte come tento di farla spiritualmente per te e per i tuoi fin d’ora.

  2. Grazie dell’art. su Idea giovanile.

  3. Unisco qualche cosa di quanto desideri, non mi rimane per nulla difficile fare quanto mi chiedi, e mi riuscirebbe ancor più facile se avessi il tema. Ad ogni modo, Don Cimatti butta giù, tu ambienta e fa’ quel che credi. E non devi pensare né di disturbarmi o altro. É sollievo. Ah, davvero! Fate presto una bella chiesa.

Intanto seguirò le tracce che mi dai, e spero presto fare un nuovo invio e così di seguito regulariter.

Godo della corrispondenza dei ragazzi: quindi non temano di disturbarmi, sempre inteso che tu sorvegli a che non si pensi che Don Cimatti voglia intrufolarsi nella formazione dei vostri giovani. Rispondo a chi mi scrive: faccio così con tutti.

  1. Per le mie finanze (sono a terra come non fui mai) c’è il Signore. Avanti! Penso che Don Bosco e i suoi successori han provato altro che le mie miseriuole!

  2. Prego per i tuoi parenti. Abbiano fede nella Provvidenza. Noi dobbiamo aiutarli spiritualmente, affinché abbiano forza di superare le difficoltà materiali.

  3. Per le tue ricerche niente paura. Guai se i Salesiani non domandano! É forse difficile la prima volta, ma poi… Al più o non rispondono o dicono di no, e la pelle è salva.

  4. Sii buon bibliotecario. È dello spirito genuino di Don Bosco la biblioteca.

  5. Giustissime le osservazioni sul Corrierino di Mikawajima. Furono fatti i dovuti richiami, e spero in meglio. Quanto alla réclame “Maria Aus.”, ecc. bisogna pensare che è opera parrocchiale, e siamo in missione. Tutti del resto lo fanno. Ad ogni modo, come dico, ottime osservazioni di cui omnes siamo riconoscenti. Oh, se tutti facessero così.

  6. Mitra… Vedremo il da farsi. Intanto è a Tokyo e non disturba i sonni del Prefetto Apostolico che, accidempoli, vorrei vederlo quell’affare in testa. Bravo! Sii nemico anche per i miei onori…Non so davvero che razza d’onore sia promuovere uno all’Episcopato. O si capisce che cosa vuol dire, o non si capisce… Alla larga da questi onori. Sono crocifissioni; altro che onore. Ma quello che non capisco è come tanti ci tengano, non voglio dire all’Episcopato, ma ai ciondoli. Poveretti… 51 Dormo tranquillo i miei sonni per questo.

Ai giapponesi, sta’ tranquillo, non fa né caldo, né freddo, e non aumenta tale onore di 1 il cristianesimo in Giappone. La S. Chiesa ha poi le sue norme e non sul numero (certo) di cristiani o di opere, stabilisce la gerarchia là dove crede. Per me sono in omnibus come prima, e fosse dipeso da me non avrei neppure fatto la Prefettura. Di pieno accordo con Roma mi considero come superiore di missione indipendente, ho tutte le facoltà di prima, molto più ampie del Prefetto. Beh! Oh, che scipitaggini a questo mondo… per quattro bindelli colorati!

Il cambio verrà… vi sono tante forme… e se non qui in terra, a suo tempo… in ciel. Ricordi gli arrivederci in ciel di Don Ubaldi? A proposito ho ricevuto bellissima riproduzione di Don Ubaldi dal Brunner di Trento.

Mi pare di aver risposto a tutto. Prega per me e quando morirò, un requiem. Idem farà per te il

Tuo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.


A te, a quanti conosco (e non son pochi) buone feste, buona fine e miglior principio. Un baso…

1779 / Studenti / 1936-12-18 /


ai Giovani studenti, allievi di Don Giuseppe Grigoletto52


[18 dicembre] 1936

Carissimi giovani,

Un missionario vecchio di anni e di pelo, ma giovane di cuore, implora per la sua missione molte preghiere, comunioni, visite a Gesù.

Vi dico grazie e prego per voi.

Vostro incognito amico…

Don V. Cimatti




1780 / Cecchetti Albano / 1936-12-19 /


a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 19 dicembre 1936

Carissimo Don Cecchetti,

Buon Natale e buon anno. Vorrei poterla aiutare nelle forme anche che Lei conosce – ma in attesa, offro preghiere per Lei e per i suoi.

Per multas tribulationes il Signore fa passare il suo cuore e l’anima sua. Esser segnato dalla croce di Gesù è un buon segno. Lei beato!

Preghi per me. Purtroppo non so dire né dare altro.

Tutto suo aff.mo

Don V. Cimatti sales.


P.S. - Faccia le mie parti e presso le Figlie di Maria e presso le altre brave serve di Dio, presso i cristiani.

1781 / Teologi salesiani in Giappone / 1936-…-… /


ai chierici Teologi della Visitatoria salesiana S. F. Saverio


[Natale]1936

Teologi carissimi,

Buon Natale ed Anno! Gesù nasca in voi che sempre più vi avvicinate alla meta! Nasca e porti in voi umiltà, dolcezza e zelo, e buona volontà.

Pregate per me che vi sono sempre vicino.

Vostro aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1782 / Manganelli Giulio / 1936-12-29 /


al chierico Giulio Manganelli, missionario salesiano in Giappone



Tokyo, 29 dicembre 1936

Ch. Manganelli,531

  1. Olio e manganello contro il diavolo

  2. Rettitudine d’intenzione

Don V. Cimatti, sales.



1783 / Ricaldone Pietro / 1936-12-31 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



SULLA FINE DEL 1936 E ALL’INIZIO DEL 193754



31 dicembre 1936

Rev.mo ed amatissimo Sig. Don Ricaldone,

L’avvicendarsi dei giorni, dei mesi e degli anni con ritmo regolare è risentito in missione, come altrove, colla caratteristica che si desidererebbe dal missionario fosse sempre segnato da nuove conquiste di anime a Dio, di nuovi orientamenti fruttuosi nel campo dell’apostolato, di belle novità che rompano il monotono tran tran della vita ordinaria. Alla fine d’anno poi, chiusa dei bilanci nelle relazioni umane, materiali – rivista dei bilanci nelle relazioni spirituali con Dio – regolarizzazione insomma dei bilanci consuntivi – speranze nei preventivi, anche al missionario arridono tante belle visioni di lavoro che si desidererebbero compiute o che bisognerebbe aver compiuto, ma…

Già altra volta le ho sottoposto i nostri modesti bilanci spirituali. Il bilancio consuntivo a fine d’anno per noi (e penso che sia così per la massima parte dei missionari salesiani… perché deve essere un po’ male di famiglia) non si chiude alla pari, ma in senso negativo.

La Provvidenza, spero pareggerà il disavanzo con la carità dei nostri cari benefattori che non venne mai meno. Non mi provo neppure a far bilanci preventivi… É meglio stare nella realtà del pane quotidiano, che certamente la Provvidenza ci somministrerà.

Il riassunto di care notizie di fine d’anno, che aprono orizzonti di speranze future e che consolano il cuore del missionario… [N. B. non si riesce a leggere alcune parole]… non sarà certo sgradito, e cronologicamente riassumo.

24 Novembre. Arrivo del forte nucleo di 17 salesiani inviatici dai Superiori. Materiale preziosissimo, che giunto a preparazione sarà base di azione assai importante nel lavoro di apostolato. Buoni e zelanti sacerdoti, giovani chierici e novizi pieni di volontà, forti coadiutori, appartenenti a nazioni diversissime, ma tutti uniti nel nome di Don Bosco per combattere la buona battaglia “conquista di anime al Signore”, siate i benvenuti in questa grande nazione, che già vi attira cogli incanti della sua natura, colla gentilezza delle sue popolazioni, o più perché è il campo assegnatovi dall’obbedienza per la vostra e altrui santificazione. Ed insieme mettiamoci subito al lavoro.

8 Dicembre. Le Figlie di Maria Ausiliatrice a Beppu aprono il loro Noviziato con cinque reclute indigene, ottime figliuole che intendono consacrarsi al Signore e lavorare con lo spirito di Don Bosco fra i loro connazionali. La suggestiva funzione della vestizione è seguita con interesse e commozione intensa dai parenti, dai buoni pagani intervenuti e più dalle suore, che vedono aggiungersi al gruppo iniziale di consorelle indigene queste nuove speranze.

15 Dicembre. L’Opera di beneficenza per l’infanzia abbandonata, che le Figlie di Maria A. svolgono a Beppu fra l’ammirazione di quanti hanno a cuore i problemi di assistenza sociale, ebbe un prezioso riconoscimento nella visita che S. E. il Prefetto della Provincia di Oita, accompagnato dalla sua gentile consorte e da autorità provinciali e locali, volle fare all’Opera. Ne fu ammirato ed espresse in termini lusinghieri la sua ammirazione: oltre una generosa offerta, volle con delicatissimo pensiero offrire in regalo ai poveri bambini tutti i giocattoli, indumenti di un suo angioletto morto alcun tempo prima, pensando che avrebbero servito ottimamente ad allietare e sollevare questi bambini privi del conforto dei loro genitori. Mediante poi l’aiuto indefesso dei due capi delle opere assistenziali della città e del rione, che si prodigarono per la riuscita colla opportuna réclame e per la città e per le scuole, riuscì imponente un bazar di beneficenza, visitato da oltre un migliaio di persone. Sono manifestazioni che servono anche di ottima propaganda religiosa, mentre danno modo a tanti pagani di buona volontà di compiere in varie forme la carità. Per lo svilupparsi dell’opera si sente il bisogno di un ampliamento, di cui fu benedetta la prima pietra dal nostro Don Cecchetti nelle feste natalizie.

24-25 Dicembre. La simpatica festa del Natale, ormai nota e celebrata anche in tutto il Giappone, ebbe in quest’anno un ritmo ascensionale per il numero di intervenuti alle nostre adunanze e religiose e di beneficenza. Il Signore ci consolò con una quarantina di battesimi amministrati nelle varie residenze – coll’affluenza dei cristiani che si radunarono per l’occasione anche da lontani luoghi di ordinaria abitazione – e colla vera invasione di ragazzi, che accorrono a ricevere il dono di Gesù. Centinaia nelle residenze ordinarie, raggiunsero il migliaio a Miyazaki, a Miyakonojo, e 2700 a Tokyo-Mikawajima.

È Gesù che si circonda dei suoi piccoli amici, beneficati da tante anime buone d’Oriente e d’occidente.

Andrei per le lunghe se volessi raccontare le geniali iniziative a cui i confratelli, allievi delle varie istituzioni e amici hanno dato fondo per rendere gradita la festa e circondarla di quelle attrattive che valgano ad avvincere quanti possono essere a tiro. La musica, il teatro, le danze, le proiezioni fisse e cinematografiche, la confezione di lotterie con premi a sorpresa, vendita a prezzo insignificante di oggetti utili, la confezione di pacchi, e per passare le ore precedenti la funzione un complesso attraentissimo di giuochi di famiglia in cui i giapponesi sono abilissimi, ecc. tutto fu messo in opera, e gli sforzi degli organizzatori furono coronati dal più splendido successo. Il buon Pastore vedeva le pecorelle de longe venientes anche quelle da tempo sbandate… ed il cuore tremebondo di commozione ringraziava Gesù… Vedeva le famiglie pagane estasiarsi meravigliate, senza nulla comprendere, di fronte a quanto si faceva per onorare Gesù, che sorrideva anche a loro, e forse più a loro… Vedeva le miriadi di innocenti fanciulli che facevano i loro commenti davanti ai presepi (a Nakatsu i nostri allievi fecero perfino un concorso di presepi… e non fo per dire, ve n’erano dei belli e caratteristici). Così a Miyazaki Missione e Seminario, a Beppu e a Tokyo. Ah, la forza attrattiva di Gesù e il buon pastore non poteva fare a meno di dire: “E fino a quando, o Signore?!”. Si consolava alquanto pensando: “Ma là, a Betlemme, anche con la musica e lo splendore di angeli, non così tanti ti hanno circondato, o Gesù!”. Oh, il mistero della grazia. Seminiamo, seminiamo. Presto o tardi frutterà… Dopo tutto quanto si fa per Lui non va perduto.

29 Dicembre. I nostri primi novizi in Giappone, europei ed indigeni fanno la loro prima professione. Per la storia della nostra cara Società in Giappone è certo una data indimenticabile e di alto significato.

Misuri Lei, amato Padre, la nostra gioia: noi pensiamo a quella che proverà Lei e gli altri Superiori, e quanti fra i nostri confratelli, allievi e benefattori hanno cooperato a preparare questa gioia, meglio a preparare questa realtà concreta di valore incalcolabile per l’avvenire della nostra Società in Giappone. Tra i professi i tre primi giapponesi salesiani (due chierici e un coadiutore), dopo dieci anni completi di lavoro proprio nello stesso giorno della prima partenza dei salesiani pel Giappone, iniziano la serie; vogliano augurarci numerosa e della tempra di S. Francesco Saverio.

Nello stesso giorno tre altri indossavano l’abito sacro per iniziare il loro noviziato.

Accolga, amato Padre, e consegni a Maria Ausiliatrice e Don Bosco questi nuovi suoi figli – benedica questi e quelli in formazione, affinché diventino davvero sicut novellae olivarum in circuitu mensae Domini.

Si è iniziato il nuovo anno colle tradizionali cerimonie, auspicanti anche per il Giappone prosperità e pace. Le auguriamo davvero per tutti e Lei l’ottenga per noi con le preghiere sue e degli amici nostri. Non la dimentica mai il

Suo aff.mo

D. V. Cimatti, sales.


1784 / Circolare agli ex-allievi / 1936-…-… /


agli antichi Ex-allievi in Italia55


Miyazaki, Giappone [1936]

Carissimo,

Permetti che nel giorno del tuo onomastico, richiamando i vincoli dell’antica amicizia e riconoscenza per quanto hai fatto sempre per me, per la mia povera missione e per l’opera salesiana in Giappone, ti presenti a nome mio, a nome dei missionari salesiani e dei tuoi beneficati, ogni più bell’augurio, l’ardente preghiera ed offerta di sacrifici, secondo le tue intenzioni.

Cerca di essere sempre amico di Don Bosco e cooperatore dell’Opera sua, ed Egli continuerà ad essere amico dell’anima tua, degli interessi tuoi, e della tua famiglia.

Procura di trovarmi altri buoni amici, che come te si formino all’apostolato missionario e preghino assai per noi.

Ti benedico e prego di cuore per te.

Don V. Cimatti, sales.

Prefetto Apost. di Miyazaki



1785 / Circolare a Benefattori / 1936-…-… /


ai Benefattori dell’Opera salesiana in Giappone56



Miyazaki, Giappone [1936]

Ill.mo Signore,

Vivamente commosso della V. generosa carità pervenutami, mentre vi ringrazio dal più profondo del cuore, Vi assicuro preghiera e offerta di sacrifici, anche a nome di tutti i missionari del Giappone e dei vostri beneficati.

Vogliate continuare la vostra preziosa collaborazione di preghiere, di molte preghiere, di incessanti preghiere per la nostra santificazione, per quella delle anime a noi affidate, per lo sviluppo delle opere iniziate e per la conversione degli infedeli.

Vogliate pure con zelo apostolico attrarre nell’orbita di azione caritatevole verso la missione e opera salesiana in Giappone tanti e tanti altri.

Gesù vi rimeriti. Egli vi ripete: “Quanto avete fatto a uno di questi piccoli che credono in me, l’avrete fatto a me stesso”.

Maria e Don Bosco vi proteggano.

Don V. Cimatti, sales.

Pref. Apost. Miyazaki



1786 / Padovan Francesco / 1936-…-… /


a Francesco Padovan, benefattore



[1936ca]

Ill.mo Sig. Padovan,

Il bravo D. Giuseppe mi invia la sua nuova generosa carità destinata a fare un po’ di bene e a vincere le guerre del Signore contro il diavolo.

Mentre le assicuro le preghiere quotidiane per Lei e per la sua famiglia, voglia continuare a pregare specialmente per noi che siamo sempre al fronte. Trovi molti amici che vogliano far parte della bella crociata indetta dal Sommo Pontefice e preghi e faccia pregare per noi. La preghiera è quella che salverà il Giappone.

Sempre riconoscente le auguro ogni bene.

Tutto suo aff.mo

Don Vincenzo Cimatti, sales.



1786-2 / Padovan Francesco / 1936-…-… /

[1936ca]


Ill.mo Sig. Padovan,

Il bravo figlioccio ha voluto che anche Lei concorresse ad un’opera santa, aiutando generosamente la nuova missione che i giapponesi aspettano dai salesiani.

Grazie di cuore e la mia più profonda riconoscenza con l’assicurazione di molte preghiere.

Il Signore la rimeriti di cuore e le conceda il cento per uno e la vita eterna.

Con vivo affetto:

Dev.mo

Don Vincenzo Cimatti, missionario

1 Di questi coadiutori che aspiravano allo stato ecclesiastico, Paolin Stanislao riuscì nell’intento, ma passò all’Ispettoria cinese.

2 Il chierico Barbaro, appena arrivato dallItalia, fu subito messo a insegnare filosofia ai chierici. Insegnava anche ai novizi. Ci sono molte lettere a lui indirizzate, ma non abbiamo le copie degli originali. Di buon ingegno, fece un ottimo lavoro nel campo della stampa.

3 Contro l’Italia erano state dichiarate le sanzioni per l’invasione dell’Abissinia.

4 Alcuni ragazzi avevano protestato per il trattamento e per il modo di agire del direttore.

5 Notare l’estrema carenza di personale. Don Cimatti oltre al lavoro di direzione dovette attendere a tre parocchie distanti tra loro decine di kilometri.

6 Manoscritto, pubblicato in Boll. Sal., Agosto 1936.

7 Nella pagina a cui si riferisce si parla dell’importanza che Don Bosco annetteva allo studio della filosofia ed anche una lettera al professore di tale materia.

8 L’ultima frase della lettera suggerisce di mettere la data (che manca) possibilmente al 1936.

9 Don Barbaro è sempre stato molto voluminoso.

10 L’appendice è uno scritto personale a Don Tanguy: l’abbiamo messa qui.

1   Si tratta di un foglietto scritto a matita da Mons. Cimatti. Si pensa si tratti di minuta. Manca il titolo apposto qui ed anche ogni data. Naturalmente ne venne fatta la traduzione in Giapponese.

11 Scritto nel retro di un’immagine. Il chierico si trovava certamente in prossimità di ricevere il suddiaconato o il diaconato.

12 R. M. 751: manoscritto, fotocopia, inedito].

13 La lettera pare sia stata scritta da Tokyo. L’allusione di cristiani ecc. evidentemente è a riguardo della signora Nagata che proprio in quel tempo deve aver lasciato l’Opera del Padre Fluajiac, M. E. P. che fra l’altro doveva essere in quel tempo Vicario Gener. di Tokyo. In seguito aprì un’opera sociale “Hikari no sono” (il Giardino della Luce) a Beppu, molto stimata.

14 Manoscritto, riportato in Bollett. Sales. Settembre 1936].

15 Erano stati vittime di un grave incendio che distrusse la Cattedrale, ecc.

16 Esiste una copia della stessa lettera indirizzata a Don Berruti.

17 Vuol dire che dall’Italia dell’offerta era arrivato l’avviso; non l’offerta stessa.

18 Di questa relazione manca il manoscritto originale, dipende completamente dall’articolo comparso sul Bollettino Salesiano, Ottobre 1936.

19 Evidentemente questo giudizio si basava sulle notizie che aveva dall’Italia.

20 In quel tempo Don Cimatti oltre ad essere Prefetto Apostolico e Visitatore era anche incaricato delle due cristianità di Tano e di Miyakonojo. Le medesime necessità che constata sono quelle indicate nell’ultima visita fatta il 19/5/35. Vale a dire: “Occorre pazienza, speranza e fede nella Provvidenza”.

21 Si tenga presente che il missionario Don A. Cecchetti era solo; l’unica cosa che il Superiore poteva fare era incoraggiarlo.

22 Di questa lettera, in risposta a quella di Don Cimatti del 3 e 5/5/1936 indirizzata ai Superiori Maggiori, si conserva copia nell’Archivio Centrale. La lettera di Don Cimatti indirizzata a tutti i Superiori non piacque a Don Ricaldone. In mancanza di personale egli disdice la fondazione di Osaka. Certamente in quei tempi non stava bene di salute.

23 Non è segnato il giorno dell’arrivo, ma fu nella prima metà di luglio. Praticamente il numero si era dimezzato. Con questo finì l’esperimento dello studentato a Hong Kong. D’ora in poi si dovrà pensare a una soluzione diversa, e per alcuni anni non ci sarà che il Gran Seminario di Tokyo. Quelli che avevano finito la teologia si fermarono a Miyazaki in preparazione all’ ordinazione che fu in novembre.

24 Questa circolare stampata, probabilmete fu spedita in America dove Don Margiaria era stato per cercare aiuti.

25 Ricordi all’allora Novizio ch. Akimoto Martino, che poi divenne il primo sacerdote salesiano giapponese.

26 Manoscritto R. M. 780, inedito.

27 R. M. 779 manoscritto, inedito, ha la medesima data di R. M. 780; questa è intesa per il B. S. di Agosto, quella del numero di Settembre: evidentemente il numero progressivo è stato dato erroneamente… Si nota come siano numerosi gli articoli inediti. Don Cimatti cercava di far conoscere il Giappone, ma non sempre trovava corrispondenza.

28 Il coad. Fogliani Mario, tornato in Italia lasciò poi la Congregazione. Di lui si conservano 33 lettere, che evidentemente furono consegnate da lui stesso. Sono un segno della riconoscenza che aveva verso Don Cimatti. Si conserva anche una lettera del 1954.

29 Il coadiutore Merlino partì per l’Italia in novembre e non tornò più in Giappone. Fu sempre buon salesiano e si tenne sempre in contatto con Don Cimatti che cercò di aiutare in tutti i modi. Fu nella casa di Penango e poi addettto alla cura di Mons. Rotolo. Il secondo scritto di presentazione è della data sopra indicata; l’altro breve scritto è anteriore, in occasione della nascita di Don Bosco (16/8). Restano 123 lettere a lui indirizzate.

30 Da una copia redatta dal chierico Luigi Del Col. Il novizio conosceva bene il latino, l’italiano e il francese. Si conserva nel Museo di Tokyo la traduzione dell’introduzione alle Costituzioni scritta da lui.

31 Scritto in matita dalla ricevente: Yen 100. Sarà bene tener in conto il miserissimo stato economico in cui si trovava allora, come appare dagli scritti a Torino, ecc.

32 Lo scritto fu indirizzato al gruppo di Missionari destinati al Giappone nell’anno 1936, mentre ancora si trovavano sulla nave. L’originale non si sa dove sia andato a finire. Quanto è stato riportato è una copia fatta dall’allora ch. Luigi Del Col. Erano i sacerdoti Don F.Bovio, G.Figura, U.Romani, Fr.Erdo; i Chierici N.Caldiroli, A.Crevacore, L.Del Col, M.Lorenzi, Gallo,V.Scrazzolo, M.Curran, Fr.Drohan; i coadiutori St.Beallesio, C.Camnasio, G.Forner, G,Nagy. Quasi tutti lasciarono una grande orma in Giappone.

33 Il ch. Pietro Barsauskas, lituano, arrivato in Giappone alla fine del 1933, dopo gli studi della filosofia fece il tirocinio al Piccolo Seminario di Miyazaki, dove ebbe anche l’ufficio di Economo. Non si comportò bene. Rimpatriato lasciò la Congregazione. Sembrò volersi fare prete secolare ma non si seppe più nulla di lui.

34 Il Benshi era colui che spiegava i film e le proiezioni luminose.

35 Nel retro di un’immagine.

36 Su una piccola immagine. Si presume che lo stesso pensiero sia stato dato anche a Don Braggion

37 Sembra si volesse affidare ai Salesiani la provincia a nord di Tokyo: Urawa, che poi andò ai francescani canadesi espulsi da Kagoshima.

38 Si tenga presente che tra i missionari c’erano: Don Marega, Don Lucioni, poi Don Carò e anche Don Cavoli: persone impossibili a mettersi insieme; si pensi poi allo stato economico in cui si trovava Don Cimatti, che era stato costretto a usare parte dei soldi della missione per lo studentato, soldi che nonostante le ripetute richieste non sembra sia riuscito ad avere dai Superiori… Don Tanguy certo non sarebbe stato capace di fronteggiare la situazione.

39 R. M. 786: manoscritto, inedito.

40 R. M. manoscritto, pubblicato in Boll. Sales., Marzo 1937.

41 Notiamo che per Don Cimatti, all’estremo in fatto di personale e per la disastrosa situazione economica, l’ordinazione di questi tre sacerdoti su cui poteva contare fu la salvezza.

42 Cfr. lettera al medesimo Don Ricaldone del 7/11/36.

43 Il contenuto di questa lettera, se fosse stata mandata per posta sarebbe stato compromettente. Le lettere erano spesso controllate dai militari, che in questi anni presero il controllo del governo. La cacciata del Francescani da Kagoshima dimostra il pericolo a cui si andava incontro.

44 Originale nell’ultima facciata della lettera a Don A. Cecchetti della medesima data.

45 Era il giornalino dell’Opera Sociale detta Ospizio.

46 Il chierico insegnava musica ai chierici della studentato e novizi.

47 Sengiri sono rape tagliate fini e seccate. Apprezzata la qualità della zona di Miyazaki da dove venivano spedite. La scuola, indica la vicina casa della Scuola Professionale.

48 Si tratta delle questioni riguardanti Kagoshima, dopo l’espulsione dei francescani canadesi.

49 In quell’anno, forse per commemorare il primo decennio della fondazione della Missione salesiana in Giappone la spedizione destinata al Giappone comprendeva sedici persone, tra cui 4 sacerdoti.

50 Chi visse vicino a Mons. Cimatti in questi tempi non poté darsi ragione dello stato reale in cui si trovava: era una situazione tragica. Eppure esternamente era sempre allegro e sereno.

51 È noto il fatto che i suoi ex-allievi di Torino per fargli festa gli mandarono i paramenti episcopali. Don Cimatti li rimandò subito indietro dicendo loro di venderli e mandargliene i soldi per i suoi poveri.

52 Trovandosi il biglietto tra gli scritti di Don Grigoletto, deve essere stato indirizzato ai suoi allievi.

53 Su di un’immaginetta: sono i ricordi per la prima professione religiosa avvenuta proprio in quel giorno. Il numero 1 è intonato al nome e ai tempi del fascismo che lo usava questi mezzi contro chi non la pensava come loro.

1

54 R. M. 790: manoscritto, inedito.

55 Circolare manoscritta e poi poligrafata, senza data: veniva mandata in occasione della festa onomastica degli antichi ex-allievi d’Italia.

56 È circolare senza alcuna data, manoscritta e poi poligrafata].