Cimatti|Giordano Antonio / 1927-4-5

251 /Giordano Antonio / 1927-4-5 /


al chierico Antonio Giordano, ex-allievo di Valsalice



Miyazaki, 5 aprile 1927

Mio sempre buon Antonio,


Come vedi la tua è proprio arrivata per l’onomastico. Grazie di tutto: auguri e preghiere. Tu sai che in queste manifestazioni desidero essere calmo, non commuovermi; anzi faccio il matto, se no il cuore fa cilecca e allora sono dolori...

Tu non mi devi nessun ringraziamento. Da quando in qua il babbo non può scrivere al figliuolo? E perché non dovresti tu occupare un posto nel mio cuore? Il Signore non mi ti ha affidato? Non hai accettato la proposta fatta a Valsalice? Sì! Dunque?

Quando verrai quassù avrai ben altro da mangiare, altro che me. Godo della fortuna che hai avuto (reliquia di S. Luigi) e puoi comprendere se Don Cimatti non gode di quanto gli scrivi, ma insieme esecuzione dei mezzi che conosci, senza di cui anche i miracoli non servono. Pensa a S. Pietro! Pensa al tuo Patrono che era proprio nelle tue identiche condizioni (se non peggiori, perché aveva esperimentato il mondo di Roma, proprio come il mondo giapponese d’ora)! L’uno, non avendo preso i mezzi è vergognosamente caduto. L’altro nonostante i mezzi presi, era tentato, e come! Ma vinceva perché appunto aveva preso i mezzi. Mi accorgo che ho incominciato la predica. Pazienza!

Tu ad ogni modo fa’ quel che puoi. Dio farà il resto. Vivere o morire, Messico o Giappone, dovunque ti vorrà l’obbedienza, ovunque potrai stare e fare del bene.

Quanto alla presenza di Dio, continua con esercizi continui. Sono trentanni che vi insiste anche Don Cimatti e c’è ancor molto da fare.

Per l’osservanza della regola, fa’ come dicono i superiori, non ragionare con la tua testa.

Ed ora che dirti d’altro? Sto bene. Dio benedice evidentemente la nostra missione. Sono certo le preghiere della falange di amici che ci ricordano. Ad altra volta più a lungo. Grazie di quanto fai non per Don Cimatti, ma per il Signore. Niente paura, sempre allegro e che Gesù nel prossimo mese di Maria A. compia l’opera iniziata da S. Luigi. Ama Maria e non sarai confuso.

Ti benedico ex imo corde e ti abbraccio come farebbe il tuo buon babbo e la tua santa mamma (oh, come la rivedo chiaramente là nella sala di Valsalice!) il

tuo

don Vincenzo Cimatti