Cimatti|Giardini Mario / 1926-11-22

213 /Giardini Mario / 1926-11-22 /


a S.E. Mons. Mario Giardini, Delegato Apostolico

Eccellenza Reverendissima,


In risposta alla sua venerata N˚ 119/26 mentre prima di tutto la ringrazio a nome di tutti degli utili libri inviati, giunti in perfetto ordine (e ne avevo avvisato l’amatissimo segretario) dopo avere pregato e riflesso, ecco le mie povere considerazioni che sottopongo alla sua approvazione.

Eccellenza Reverendissima, desidererei che Lei con tutta la bontà paterna che sempre ha dimostrato per i poveri figli di Don Bosco, dopo aver letto, con piena libertà, con assoluta libertà dicesse: “facciamo così…” e noi faremo con gioia, quanto per il bene delle anime l’E.V. crederà opportuno.

Può pensare quanto sia lusinghiero l’invito che Lei fa in questa circostanza e come sono disposto a mettere nelle sue mani quanto so e posso per non venire meno all’aspettativa.

Ma mi permetto farle considerare:


  1. Non pensi troppo bene delle nostre abilità musicali, che per un raffreddore (e siamo in una buona stagione per buscarli!) possono scomparire del tutto;

  2. Lei sa quanto stiamo lottando con questa benedetta lingua. Il sospendere, metta pure anche solo per una decina di giorni, il nostro studio, ci mette in condizioni di arresto che non è certo favorevole, specialmente al punto in cui ci troviamo dell’anno (già da poco vi fu l’arresto pel ritiro annuale);

  3. Temo di non essere davvero all’altezza della situazione, e lo dico sinceramente, non per le solite frasi di modestia più o meno vera.


Eccole chiaramente le povere mie osservazioni, dettate, non pensi, ripeto da modestia o da altri motivi, ma dalla vera nostra situazione e per la parte musicale e per la parte dello studio.

Lei nel Signore vagli la cosa e poi senza timore mi dica il da farsi e ripeto, con gioia, obbedirò.

I confratelli non sanno nulla di questa faccenda e quindi qualsiasi soluzione, per questo rispetto è buona. In caso che Lei o per impegni presi o per altre necessità creda necessario od opportuno pel bene delle anime la venuta farò immediate come mi dice nella lettera.1

Si avvicina la festa dell’Immacolata che come l’E.V. sa, per noi salesiani è la festa della nostra nascita (8 dic. 1841). Voglia specialmente in quella occasione ricordarci tutti alla nostra cara Madonna e se per l’occasione mi volesse inviare due parole di incoraggiamento ed una speciale benedizione, che io comunicherò nel giorno stesso, sarebbe certo una carità spirituale che farebbe ottimo bene a noi tutti. Ed è appunto in questa occasione specialmente che la nascente nostra Società in Giappone vuole per mezzo mio ancora una volta umiliare all’E.V. l’incondizionato ossequio filiale di obbedienza e di riconoscente affetto, con l’assicurazione di molte preghiere speciali.

Ossequi al carissimo Don Cerroni. Nella paterna sua bontà ci benedica e mi creda dell’E.V. Rev.ma


devotissimo figlio

Don Vincenzo Cimatti, salesiano di Don Bosco



1 In uno scritto di S. E. Mons. Giardini a Don Cimatti del 18/11/26 si parla di una commemorazione solenne del Centenario di S. Francesco d’Assisi da farsi a Tokyo. A Don Cimatti sarebbe chiesta la cooperazione musicale. “…Ci rivolgeremmo al suo gusto artistico ed alla sua inesauribile vena musicale per la migliore combinazione del programma di musica…”.