1509 colombara


1509 colombara

1509 / Colombara Vincenzo / 1935-10-15 /


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1.1 a Don Vincenzo Colombara, ex-allievo di Valsalice, salesiano1

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[15 ottobre 1935]

Mio caro Don Colombara,


La vena tua poetica

che mai non si dissecca,

la parte mia patetica

del cuor sollevò.

Se io non fo cilecca,

almen risponderò.

Grazie di cuore, o amabile,

pel dono ricevuto:

sebben ho mente labile,

ti voglio ringraziar,

ed il Battesimo avuto

mi preme d’annunciar.

Domenico e Antonio

(Sebben persona sola)

ha grande comprendonio

cosa diventerà?

Prega per lui, la stola

intatta serberà.

Grazie delle notizie

care che tu mi dai!

I cherici ahi! sono dovizie

che ti faran crepar.

Per riparar lor guai

Cimatti sen fuggì.

E preferì i martiri

dell’Oriental missione,

fuggì dai brutti tiri

dei cherici di Torin.

Ma corpo d’un cannone

li trovo ancor tra i pié.

Intanto il gran Giappone

è lieto che l’Italia combatta quell’orsone

per tutti sì crudel.

Ah, se grossa Italia

gli si potesse dar!

Ed or passando ad altro

ricorda ai missionari (futuri)

che il demonio scaltro

è buon sussurrator.

E sogni visionari

far sempre lor veder.

È certo, solo questo: (della vita missionaria)

amore e sacrificio;

lo spirito tutto pesto

bisogna far venir.

E pel divin servizio

saper ancora morir.

La fantasia colora

sempre con forti tinte

le cose, e spesso indora,

furba, financo il mal.

Siano tutti d’un pezzo,

e corpo, e mente e cuore;

stian lontan dal lezzo

di vile impurità.

Convertano fin d’ora

il vero, sol selvaggio,

lo sporco IO. Allor

dirigeranno davver

a mille a mille l’anime

del cielo pel sentier!!!

Tuo, vostro

Don V. Cimatti kakka2 (= monsignore, eccellenza… Bello eh!)


1 Amava la poesia, e Don Cimatti, anche in seguito, pur scherzando gli rispondeba in rima.

2 In giapponese è la parola più onorifica che su può dire a una grande pesonalità.