Cimatti|Ricaldone Pietro / 1937-12-8

1956 / Ricaldone Pietro / 1937-12-8 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Tokyo, 8 dicembre 1937


Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,

Ho terminato ora la funzione della professione dei nostri otto cari novizi (di cui due giapponesi: ch. Maki e coad. Mihahara).

È il regalo della nostra Mamma nel giorno della sua festa – ed è il regalo che i suoi figli lontani le offrono in questo giorno anniversario della nostra nascita salesiana. Ieri sei novizi (di cui uno giapponese) hanno iniziato il noviziato;1 doveva cominciarlo pure un chierico giapponese ora febbricitante a Miyazaki. Faremo una seconda infornata di soli giapponesi (spero altri tre) a più tardi. Gli altri confratelli bene.

Coll’aiuto inviato dai Superiori spero per questo mese e parte di gennaio, respirare e poi… Deus providebit.

L’impressione dei nuovi venuti, buona assai. Di tutto Deo gratias a Lei e ai benefattori, e specialmente al Signore e alla Mamma e a Don Bosco.

Al ritorno dei nostri amati Visitatori la prego ex corde combinare definitive per le nostre cose: non so come fare, né per la parte spirituale e tanto meno per la materiale. Abbia pietà di questi suoi figliuoli e ci venga in aiuto in tutti i sensi. Preghi preghi poi in modo speciale per me. Non riesco a combinare per il personale delle case – sarà quello che Dio vorrà.

Per il mio rendiconto mensile nulla di nuovo. Salute buona – attendo sempre che il Signore mi pigli con sé.

Il lavoro Lei già lo conosce: concludo niente per me e poco per gli altri.

Per la pietà, regole, Santi Voti: nulla di speciale: desidero di santificarmi ma…

Per i confratelli al momento tutti fuori dal letto – ma ne ho una serqua di sofferenti da non dirsi – sofferenti di spirito o di corpo – o dell’uno e dell’altro insieme. Ma! Deus scit!

Le ho già troppe volte indicato le nostre necessità:


                1. Non c’è personale adatto per gli studentati;

                2. e vi è la questione finanziaria – si sta coll’acqua alla gola sempre – e così non si può andare avanti perennemente.


In base alla circolare “Commento sulla povertà” secondo quanto è prescritto dal Rettor Maggiore, essendo scadute le facoltà precedenti espongo le mie necessità:


              1. Ho bisogno dal Gennaio prossimo – se la Provvidenza non ci viene in aiuto in forme speciali e se i Superiori non provvedono – fino a tutto Giugno, di contrarre prestiti per mantenere la famiglia missionaria e salesiana. Mi occorrono non meno di Yen 3000 mensili (Yen 18 = 100 lire italiane) se devo pensare anche ad aiutare Tokyo. In cassa ho in pratica zero, ed ho ancora debiti interni ed esterni (non penso per ora – e non va bene – ma non so come fare a quelli che ho colla Congregazione e colla SEI).

Naturalmente tali prestiti bisogna rimborsarli, e tenterò al più tardi possibile. In posto c’è poco o nulla da mordere. Le sole case di Tokyo Scuola e Mikawajima non hanno bisogno del mio aiuto. Tutto il resto: confratelli, novizi, seminaristi, aspiranti… e vi aggiunga il personale insegnante, catechisti, ecc. grava sulle spalle del sottoscritto, Deus scit quia non mentior, sono a zero.

              1. Per quanto sono autorizzato nel maneggio dei soldi?

              2. Non mi consta che confratelli siano in condizioni speciali di irregolarità.

              3. E che la povertà (per non dir miseria – se pensiamo alle condizioni delle case salesiane anche più povere d’Italia) è osservata e per necessità e per amore.


Allo studentato e Noviziato di Tokyo (e a Tokyo fa freddo!…) non si sa delle stufe… perché non possiamo. Il nostro Ambasciatore visitava l’Istituto e interrogava il nostro Don Tanguy sul modo del riscaldamento. “Non c’è!”, rispose. E l’Ambasciatore diceva: “Ecco come i Salesiani risolvono il problema: “Non c’è”.

E preghi per me affinché possa fare una buona morte. Cupio dissolvi… o meglio: “desidero fare la volontà di Dio”.

Tutti le vogliono essere vicini in questo bel giorno e imploriamo la sua benedizione, specie il

Suo povero

Don V. Cimatti


P.S. - Accolga a nome di tutti gli auguri più cordiali per le feste natalizie e di Capodanno.

1 Il 22 novembre erano arrivati dall’Italia i chierici A.Castiglioni, A.Colussi, St.Dell'Angela, D.Fortuna, M.Moskwa, N.Pisarski, e ilcoadiutore G.Rosso